Il Socialismo - Anno III - n. 22 - 10 gennaio 1905

IL SOCIALISMO 35 1 Forlì 7 I Catania 27 Ascoli Piceno 70 Salerno 23 Lecce 69 Bari 23 Ancona 65 Siracusa 22 Roma 65 Cagliari 21 Girgenti 61 Napoli 18 Cuneo 58 Avellino 18 Brescia 56 Palermo I 7 Messina 52 Cosenza 17 Trapani 47 Campobasso I 5 Bergamo 45 Sassari 13 Treviso 45 Potenza 13 Sondrio 36 Caltanissetta 13 Catanzaro 36 Caserta li Foggia 33 Teramo 10 Belluno 32 Benevento 9 Reggio Cala.Urict 29 Chieti 5 Udine 28 Tulela degli operai colpiti da infortuni sul lavoro all'estero. Onde le autorità consolari siano in grado cli prov• vedere efficacemente a tutte le pratiche relative alle do• mande di indennità per parte di operai italiani colpiti da infortunio sul lavoro all'estero, o delle famiglie degli operai stessi morti sul lavoro 1 sono necessari i docu– nh.:nti e le informazioni seguenti: 1. Lo stato di famiglia dell'operaio colpito da in– fortunio, se ne ha una, oppure di quella da cui pro– viene, se è celibe ;· 2. li certificato di povertà ddl'operaio colpito da infortunio, o, se è morto, della sua famiglia; 3. R 0 icevute di vaglia postali> lettere con le rela• tive lmste timbrate, ed altri documenti equivalenti, dai quali possa emergere }a prova che l'operaio ferito o morto per infortunio sul lavoro inviava o somministrava in altro modo sussidi od aiuti alla propria famiglia o a qualche.:!menlbro cli essa; 4. Indicazioni dei compagni di lavoro, coIT1pae– sani, amici o conoscenti dell'emigrato, che siano stati prCSt:'lltÌall'infortunio, o possano dare il nome di per– sone atte a fornire intorno ad esso notizie precise; 5. Un certificato che attesti da quanto tempo l'ope– r~tio ferito o morto per infortunio sul lavoro si trovava aWestero, e se, prima di emigrare, aveva una stabile occupa~ione, e quanto in media ritraeva dalla mede– sima; 6. Un certificato da cui risulti la stato fisico del– l'operaio ferito o morto per infortunio sul lavoro, prima dell'espatrio, e cioè se aveva difetti provenienti da ma– lattie gravi sofferte in patria, oppure dalla nascita, o se era di forte costituìione, di intelligenza normale, ecc. Alle richieste delle informazioni e dei documenti i municipi sono stati prt!gati di rispondere colla maggiore possibile ~ollecitudine, anche quando le informazioni stesse fossero negative. Percentuale degli emigranti analfabeti sbarcati nel porto di New-Yorkdurante Il 1903. Ruteni . . ltali:rni del sud Lituani . . . Croati e Slavoni Irlandesi . 53.2 per cento 50.2 » 30,4 )) 27.2 )) 26.3 )} Polacchi Slovacchi . Greci Ebrei .. Ungheresi Italiani del uortl . Olandesi e Fiamminghi . Francesi Tedeschi F-iumi Inglesi . Boemi. Scoaesi Scandinavi 24.7 per cento 24.9 » ,> 20.9 )) 15.8 12.6 )) 11.4 » 2.5 )) 2.2 )) 2,2 )) 0.9 )) 0.9 )) o.8 » 0.3 0.2 Varietà della Cronaca inl.ernazionale /Jisvg11aaumentare lo stipendio agli ùnpiegati'I - Che umi sMo gli or– fmwlrofi clericali • V1t documento sulle glorie militari • A11cora umi religione d1t se 11e mii Afm1<1/ilrìIUIclerUq.m1ziomllùmo fra11- i·tse • AftlJ'.fÙJrfw:;ae mù,ora.11::adi sfru/ltztori e di .'.frullati • Per l' llrrlia 6ar6ara conltmpora,1ea. I :on. ~itti, intervistato d:1un giornale na1>01t.:tano, si dichiarava rt:ds:unente contrario a ogni aumento di stipendio per gli impiegati. Egli dice: • Gl'impi<"gati sono p..-igatipili che il mercato non conscnt;.i. Infatti se vi è un sol J>0sto vuoto vi sono cento aspiranti. Che cosa significa.? Che gli stipendi dello Stato, non sono inforiori a quelli del mercato 1>erservizi della stessa natura ,.. A questa argomentazione Lino Ferriani rispondc con un lungo articolo da cui ci sembra utile estrarre le frasi che seguono: • Il numero e-.:ccssivo degli aspiranti non significa che lo Stato paghi bene, ma significa che l'aspirante, non potendosi dare a un lavoro manuale - che magari, in certi casi, potrebbe essere assai piìt rimunerativo - è forzato ad accettare quel posto, che urta me110 le sue attitudini, e quell'amor proprio, di cui il critico psicologo deve tcncr calcolo nello studio dell'odierna i1r.piegomania. Lo Stato d1mq11e fa come l'astuto eom11urcumte, ehe spec"la sul 6i– so,r110di ehi gli vmde la merce.,rreg-sù,: chi vende hri cambiali in sca– denza, cd è però condannato a subire la legge del pih forte, che ne approfitta, pcrchè ciò gli giova, almeno appar,11temenle, Dico appa– rmlemmte, perchè l'impiegato male retribuito, 1..-ol 1~nsicro sempre rivolto al 27 del mese, in lotta coi bisogni domestici (specie se si permise il lusso di crearsi una famiglia) non sorretto da quella se– renità d'animo - che è fattore primo di un 1:worocoscienziosamente compiuto - è, ix:r natur~le logica fisiologica e psicologica, un im– piegato trascurato, poco amante del la\•oro (le eccezioni eroiche con– fermano la regola), tanto che non è raro udire: • Eh! fo anche pii1 di quanto si può pretendere da tm misero stipendiato come io mi sono ... " Le gioie della carità cristiana. Sentite, che ne vale proprio la pena. Le giustizi/\ francese è arrivata a mettere la nmno sulle mo– nache dell'orfanotrofio della Provvidenza, aù Aix. in Provenza. Le orfanelle, raccolte per carità (!) sono tutte figlie di povera gente che non ha modo di n:antcnerc le bambine e crede, con l'allìdarlc alle suore, di aver provveduto al loro avvenire. Le ricoverate sono dì tutte le età: dai tre ai vent'anni e pili. Vengono accolte verso un versamento di 120 franchi, destinati al corredo, e tenute fino all'età. maggiore. All'atto delJa consegna i pa– renti devono firmare, in presenza del notaio, un contratto, in forza del quale s'impegnano a non ritirare le figliuole 1jrima che queste non abbiano raggiunto la maggiore età; se volessero ritirarle prima pagherebbero una pcnalc 1 variante tra 500 e :rnoo franchi (schiavitu moderna). Una volt:. :.! mese - e anche questo a capric<:io delle suore - i genitori J>Ossonovedere le loro figliuole e per pochi mi– nuti, nel parlatorio, in presenza di una sorvegliante, Dal giorno del loro ingresso nell'asilo le ricoveratC non sono più che macchine da l:wor:: dalle s della mattina fino a tarda ora di notte esse non fanno che cucire e ricamare. Infatti, dall'orfano– trofio della Pro\•videnz:a escono i ricami piì.i fini, celebri in tutta la regione, e il laboratorio prçwvedc di biancheria le cortigiane piii ce• lebri di Parigi, di Berlino e di Londra.

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