Il Socialismo - Anno II - n. 17 - 25 ottobre 1903

IL SOCIALISMO tnriato per disciplinarlo, istruirlo, educarlo :tll'aulonomia déll'::un– ministrazione democratica. · Gli uffici di collocamento nelle lotte fra capitale e lavoro. Nel fascicolo del 12 settembre della .,Neue Zeit " E. Fischer tratta degli Uffici di collocamento mlle lotte fra ,·apita/e e lavoro. Fino al 1899 le Leghe di resistenza tedesche hanno sempre affermato nei loro Congressi che l'ufficio di collocamento spetta esclusivamente alle Leghe e debba costi~uire un'arma efficace nelh lotta fra opcmi e padroni. Questo modo di vedere venne combat– tuto per la prima volta al Congresso di Francoforte, dove si disse che l'ufficio di collocamento, anzichè essere uno strumento di lottn, deve essere amministrato da Commissioni miste di capitalisti e di lavoratori {cosidetto: paritiitischer Arbtitsnachwtis). Però l'ordine del giorno votato a Francoforte riaffermava in via di principio il diritto esclusivo della Lega di collocare la mano d'opera, ammet– tendo l'ufficio misto solo dove non cr.t altuabile l'ufficio dclb l.ega. Col passare degli anni però le Leghe tedesche hanno notevol– mente modificato il loro modo di vedere. L'esperienztl ha loro in– segn'.'l.toche non è nel\' interesse degli operai org::mizzati, e tanto tlj.eno in quello dei disoccupati il valersi degli uffici di collocamento come di arma di lotta. Dove le Leghe sono forti, mentre i padroni sono disorganiz– zati, la medi:lZione della mano d'opera per mezzo delle Leghe costituisce indubbiameme una sorgente di forz:t e permette un con• trollo del mantenimento delle tariffe, ccc. ì'l'fa questi vantaggi sce– mano subito qu~mdo sovrabbonda b m:tno d'opern. I disoccupati allora cercano lavoro ad ogni costo, anche :l.condizioni meno buone di quelle pattuite dalle I ,eghe, e gli imprenditori, lieti di non dover pili rivolgersi alla organizzazione operaia, preferiscono accetlare co– loro, che direttamente si rivolgono a loro per cercare bvoro. In questo modo l'ufficio della Lega perde ogni importanza come ann:i. di lotta. In generale non si tr:i.tta qui di un fenomeno passeggero, per– chè i p:i.droni approfittano del periodo di depressione per cre:i.re anch'essi degli uffici di collocamento, con lo scopo palese di ser– vire di :t.rma contro le organizz:i.zioni operaie. Uffici di collocamento padronali e liste di proscrizione. Quando poi i capitalisti sono uniti in sind:i.cati di difesa, essi sono ass:ti pili che non le Leghe in grado di servirsi delb media– zione della m:i.nod'opera come di vera e propri:l. :i.rma. Una prova di questa asserzione b trovi:i.mo nell'ufficio di collocamento creato dal sindacato degli industriali del ferro di Amburgo durante uno scio– pero di metallurgici nel 1888. Questo ufficio che domina ora tutto il mercato dell:i. m :i.no d'opera nella industria metallurgic:i. ambur– ghese, hvora sistematicamente per danneggiare le Leghe, escludendo tutti gli operai noti per h p:trtecipazione :tlla propaganda socia– lista ed economic:i.. Gli uffici di collocamento delle Leghe non sono in grado di p,i.ralizzare la sua influenza dannosa. L'ufficio dei padroni ha, per ogni lavor:i.tore che gli si pre– senti, un incartamento in cui si nota dove egli h:i. lavorato, per quanto tempo, qu :i.li capacità abbia e se la su:i.condotta abbia dato luogo a bgnanze. L'ufficio dispone oggi di ben 60,000 di questi inc.. 'lrt:i.menti, che servono poi di base per h formazione delle liste ntre. Per d:tre una idea delle r:i.gioni che bastano a far rifiuL'lre il collocamento, il Fischer cita che gli operai, per :i.vere, dopo un:i. serr:i.ta processato il padrone per i d:i.nni, furono esclusi per sem– pre d:i.1trovare lavoro per mezzo dell'ufficio dei p:i.droni. Oltre a boicottare gli oper:i.i :i.ttivi per le org:i.nizz :i.zioni,esso serve ad org:i.nizz: treil crumiraggio nei c:i.sidi.sciopero. Occorrono perciò sezioni in tutti i paesi industriali. Organizz:i.ti sul tipo di quello di Amburgo se ne hanno in undici altre città. J\'[enlre i 222 uffici comunali di colloc:i.mento che esistono in Prussi:i. co\lo– c:i.rono, nel 1901 1 180,778 operai, quelli affiliati al sindacato am– burghese ne collocarono da soli r28,810. Di fronte a questo stato di cose l'A. consiglia alle Leghe di abbandonare affatto l' ide:i. di valersi degli uffici di collocamento come di un':mn:i.. Ciò è solo possibile dove quasi tutti gli operai del mestiere sono org:i.nizzati e dove b Lega può pagare una in• dennità ai disoccupati, impedendo loro così di rivolgersi diretta– mente ai padroni in cerca di lavoro. Solo poche Leghe potendo fare ciò, il Fischer raccomanda di propugnare energicn.mente la for– mazione di uffici misti, il cui principio dovrà :t.nche sanzionarsi nella legislazione. Il Centro tedesco, la sua composizione e la sua sorte. Dal numero di ottobre dei ., Soci:i.listischcn 1',fonatshefte " rile– viamo un articolo di A. Eroi Mann: La politica del Centro t le sue basi ne/i' /mptro. Unico fra i partiti conservatori il Centro h:i. saputo nelle ultime elezioni m:i.ntenere la propria forza, ed esso è ora, per numero dei deput:i.ti (roo) il p:i.rtito pili forte al Reichstag e per numero di voti (1.87 milioni) il secondo. Questa sua grande potenza ektto– rale, m:i.ntenuta con piccole oscillazioni per quasi 30 anni, è certo un fenomeno stranissimo. Quale è l:1. base su cui questo partito•clericale riposa nel pa.cse? Il Centro dice di essere h r:i.pprcsentanz:i. della popolazione c:i.t– tolica. tedesca. M:t. dato che 1:i.Germania ha il 36 % di abitanti C:l.ttolici, mentre i voti del Centro restano di molto inferiore :t.1 terzo del totalt: dei voti (9 milioni e mezzo) è evidente che quest'as– serzione è molto esagerata. li Centro non rappresenta che una fra– zione del cattolicesimo tedesco e cioè i, piccoli proprietari :i.gricoli, la piccola ·borghesia ed una parte degli oper:i.i. L'l nobiltà catto– lica, che prima del '70 apparteneva al Centro, quando questo si opponev:1 alla prussijicazione delle provincie cattoliche, specialmente della regione del Reno e della Vestfalia - ora da lungo tempo ha fatto la su:i. pace colla Prussia ed :1pp:1rlienein gran parte al p:1r– lito conservatore. La borghesia cattolica è in prevalcnz:i. liberista. Così il Centro è il partito della piccola borghesi:i, e, come questo, si è mostrato sempre contrario :il!' :i.ccentramento prussiano, che corrispondev:i. agli interessi del grande capitale. Ha fatto una po– litica del ceto medio propugnando la ricostituzione delle vecchie maestr:i.nze, con gli :i.ntichi vincoli :i.I lavoro industri~le :i. tutto fa– vore dell'artigianato. Si è interessato dei piccoli proprietari :i.gricoli, e hn. cercato di unirli in un:i. grande Associazione con cara.nere religioso. Nel tempo del vescovo Ketteller si mostrarono anche nel Centro i germi di un soci:i.lìsmo cattolico. Con t: i.le base elettorale fu giuocoforz:i. al Centro di fare um politica contraria alle grandi spese militari e burocratiche. Dat:t. 1:t. grande ignoranza della m:i.ssadei suoi elettori gli fu però possibile di associarla ad un'azione in favore delle imposte indirette! Se malgr:1do una tale politica infida, demagogica cd inconse– guente il Centro ha potuto conservare la sua posizione, ciò è do• vuto principalmente a due fatti. Primo, perchè intorno a\13 sua bandiera si ra.ccoglievano i particolaristi, i m:i.\contenti del regime prussiano, ed i colpiti dalla rapid:i. industrializzazione dell'Impero. Tn seguito, perchè la perse- • cuzione dei c:tttolici tedeschi, organizzat:i. da Bismark con le famose leggi del maggio, il cosidetto Kulturkampf, ritml tutte le forze cattoliche in un solo fascio. Il Centro si fece il difensore della Chies:1, ritr:i.endone v:i.ntaggi non lievi. Questa gente, non certo fatta per l'eroismo, si :i.ccingeva alb difesa· della ., libertà, verit~ e diritto•· Anche questi tempi sono passati, il Centro non è più un partito di opposizione: è il partito pi\\ potente, e potrebbe ottenere oggi la \•agheggiata ri:i.mmissionc dei gesuiti, se credesse di dom:i.ncbrb.

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