Il Socialismo - Anno II - n. 7 - 25 maggio 1903

IL SOCIALISMO 105 L'Alcan lo presenta in una nitida, squisita e quasi civettuola edizione, Il .suo titolo .f,'affranchisummt de la /emme lo rende febbril– men_te ricercalo da quanti. vagheggi:lno o combattono la tanto vexnta quaestio. ì\frt mentre nel Letourneau è dovizia di fatti e documenti sto– rici, etnici, ecc., ecc., qui ve n'è assoluw. mancanza. Si parb, dal principio alla fine, delb donna, m:1 di una donna di cui voi igno– rate per sempre la patria, la storia, IP particohl.ri condizioni, come v'è pure assolutamente trascurnta la condizione economica. E in che cosa dovrà. fondarsi allora questa tanto invocat:l tra– sformazione quando non si teng;1 conto in nessun modo dello stato antropologico, giuridico, economico di questo essere che si vuole redimere e liberare? Come il problema dell'amore, della maternità, della dignità femminile potranno essere altrimenti risolti fino a q~ando lo stato sociale resti con i privilegi dì casta e di danaro ché lo dominano? E non è da una radicale trasformazione dell'uomo stesso che bisogna partire per giungere a quel\:1 condizione che rended. pos– sibile il mutarsi lento e graduale dello stato della d_onna? La squisita forma francese, l'interesse incatena e soggioga il lettore non fonno apparire durante tulta la lettura del volume queste.obbiezioni che vengono poi alla mente, dopo, a libro chiuso; quando tohi ali' incantesimo in cui ci erav~uno obliati, trasportan– doci al confronto con la realtà delle cose, b stridente antitesi ci fa chiedere come ed in qual modo tutte le rosee ed affascin::mti teorie del Novicow sarebbero possibili ; come e dove potrebbe esi– stere quell'ideale stato sociale che l'autore sa porci sotto gli occhi con la potente magia della sua calda e vibrante parola. Ah, che società ideale quella che, togliendo di mezzo lo spettro del matri;nonio, del legame imposlO per volontà superiore, e su– bito con supina passiviù - toglierebbe di mezzo una volta per sempre il tipo spesso noioso della moglie, e reuderebbe inutile quello ributtante della proslifata, popolando in compenso tutto il mondo di amanti, amate e tenere come la più sentimentale fon– tasia diciottenne potrebbe dipingere l - L'amore ,•ien meno? Ed allora una buona stretta di mano, a suggello del bel tempo vissuto, e che resterà tuttavia un caro ri• cardo (appunto perchè troncato in tempo. opportuno) e... addio Un nuovo mùurg-e sorge sulle rovine ancora fumanti <li quello or ora incenerito, ed il cuore, eterno giovine, riaffretta i suoi pal– piti e ricomincia la vita. Nuovi fiori si schiudono e... ed anche nuovi frulli; per tutti e' è pronta l'amorosa zolla e tutti con ugual amore verranno col– tivati. Ah, che bel mondo! i\•bi come a questo pensiero c'è da rim– piangere d'esser nati troppo presto. Perchè sarà certamente opera di secoli quella che potrà render possibile una simile felicità e, diciamolo pure, una simile ingenuità di vita. Utopista dunque? - io mi domando ancora a proposito del Letourneau; e come! Ma di quell'utopismo benefico e fecondo che innalza e nobilita, ed ha, se non a.hro, la magica virtù di solle– va.rei, sia pure per poco ed in idea., dalla realtà triste. Gran cuore e più grande anim:i. l'illustre amico, e noi gli siamo grnt; della sua pura fede e del suo _alato entusiasmo. Gina Orano. GEORGES BRANDl~S, Le grnnd homme. - Par.is, Stock, 1903 - fr. I. I,a conferenza del Brandès, tenuta alla scuola russa di alii studi in Parigi nel febbraio del 1902 e che si pubblica ora in un breve opuscolo, è ispir~i.taagli schietti principì del più superficiale indi– vidualismo. Basti citare questa frase del critico danese che rias– sume il COJlCeltoanimatore del suo discorso. « Nulla può elevarci a quanto vi t! di veramente umano quanto l'esempio di quelli che sono veramente degli uomini, dei pensatori, degli educatori, dei. credenti, degli inventori, d.;gli artisti, dei produttori, e di coloro che esercitano una influenza maggiore col loro essere che col loro agire, le persone nobili, grandemente buone, nelle quali il genio della bontà si manifesta ... E poi egli finisce: • Non bisogna di– menticare che solo la grande individualità è l'origine e la sorgente della civiltà ... E. E. HALEVY, T/JomasHodgsl.-i11 ( 787-1860). - Paris, Societe nouvelle de librairie et d'edition, 1903 - fr. 2.50. Assai importante per ricercare quanta parte del suo pensiero debba l\farx ali' Inghilterra è il considerare la vita di Th. Hodgskin. Questi troncò la sua C..'lrrieradi ufficiale nella marina inglese sotto Nelson, non potendosi adattare ai regimi militareschi e divenne a Londra assai popolare come giornalista. Talune sue idee collimano :issai spesso con quelle di M::irx che pubblicò il Capitale nel– l'anno 1867. Nel 1869 il Th. ifo<\gskin moriva, nè di lui si era conservato il ricordo. Oggi l' Halevy in questo suo studio ne tracci\ abilmente la figura ed il pensiero. - E. t· E. Bo'"n,v, Élémeuts d'une psyc/Jologie politique du peuple muéricaiu (La 1 ation, la Patrie, l'Ètat, la Religion). - Paris, Colin, 1902 - fr. 4. Certo nessun popolo come il nord-americano presenta inie-resse sì grande per gli studi e le osservazioni, poichè nessuno possiede audacia ed energia così giovanili, ed in questo momento in cui esso è chiamato a sostenere un còmpito ed una parte sempre mag– giore, nulla è tanto utile come un libro che ne tr=-itti con chia– rezza d'esposizione e d'idee. Tale è questo del Boutmy che, esa• minando come ed in quali condizioni si sia formata la nazione a. mericana, qJialc sia l'idea della patria, come essa si concreti nello · Stato e si atteggi nella. religione, ne vuol far scaturire una psi– cologia politica del popolo americ: :i.no , che formato in ori'gine dai coloni inglesi ed irlandesi venne continuamente aumentato dalla in• cessante immigrazione. Solo al formarsi di una società stabile, che aveva la possibi– lità di fondere ed :issimilare gli elementi di ogni origine, che oc• cupa.va un suolo certo e definito, potè sprigionarsi l' idea della na– zionalità e della patria, idea tanto ricca d' orgoglio e di !-pirito po– sitivo, quanto povera di i-,oesia e di misticismo, ma così avvinta ali' idea della libertà che p: :i.re :ma cosa sola con essa. Poichè in Europa libertà ed ugu::i .gli:1.nzaportano una data, quella della loro conquista, in America tutte le libertà apparteng...,no ali' individuo fino dal\' origine per effetto stesso del suo stabilir-Si in una nuova terra, e lo Stato non ha potuto che regolarne l'esercizio. ln America la libertà era la condizione n=-ituraledi una società dove mancavano tutti i primi elementi coi quali avrebbe potuto formarsi una casta fra i liberi ed eguali cittadini, onde si spiega il sentimento alticro ed arrogante della loro personalità cosciente, per la quale lo Stnto non è quel qualche cos=-i di sovrapposto sotto cui ogni europeo si desta alla vita e prende conoscenza dei pochi suoi diritti e dei molti suoi do,•eri, ma un Governo che è b su:t diretta creazione. E per esso il popolo americ=-inonon riserva i migliori suoi uomini; società economica prima di società politica, gli Stati C"niti non lasciano disponibili per il servizio del\' amministrazione e dello Stato che gli uomini moralmente ed intellettualmente inferiori; gli altri trova:-io pill fruttuoso il libero esercizio della piopria tenace energia nell'industria, nel commercio e nell'agricoltura, per cui ri– mangono indifferenti :i certe irregolarità nel funzionamento del loro

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