Il Socialismo - Anno I - n. 23 - 25 gennaio 1903

CL SOCIALISMO 381 Cosi questo sciopero, durato 40 giomi 1 finì con una sconfitta degli operai. Nel dipanimcnto della Loira si ottenne una grn– duale progressione del salario, invece dell'aumento immediato; nelle :altre regioni la questione dei s:i.lari- questione principale dello sciopero - fu risolta complct:unentc n danno dei l:i.voratori, nè p0ssono i piccoli migliornmenti ottcnmi intorno ad :,.\tre questioni compensare b sconfitta ed attenuarne le conseguenze demor:1lizza• trici per il movimento operaio. La piccola proprietà agricola, e la politica agraria del Partito socialista. ~cl numero di genMio delle Sadalislhdu Afonatslu/u, il dot– tor E. lhvid, uno dei ltndtr dei revisionisti tedeschi, pubblica uno ~tudio i;ull' Evoluzùwt dt/!aproduziom f1gricolat ml/a politiea agra– da rlt! l'arlilo sodalistn studio che forma l'ultimo ca.pitolo di un'o– pcrn intitol:t.ta Socialismo ed agrùoltura, che verrà pubblicata all:i. fine di genn:i.io. li David sostiene non potersi estendere :i.li':i.gricolturn l:i. teori:i. di :-01: i.rx su lla concentrazione delle aziende. Il piccolo propriet:i.rio agricolo, condannato :i morire d:i.i teorici del m:i.rxismo, non ha finor.i tenuto conto della profezi::i.. L:a. concorrenza delle grandi aziende, così esiziale ai piccoli stabilimenti industriali non danneg– gi:i. il contadino propriet:uio, per la semplice rngionc che I' inten– sità di produzione nell'agricoltura non dipende da un macchinario costo,o e complicatissimo, di cui solo le grandi aziende possono ,,alersi, m:i. assa.i più da un lavoro intelligente e coscienzioso. I .a quali:ìà del lavoro è nell'agricoltura. intensiva d'importanza prin– cipale. Nelle moderne aziende industriali può ottenersi un con– trollo :rntomatii:o del lavoro compiuto dagli operai, ma nella pro– duzione agricola, quando si sia raggiunto un certo grado d'intensità, . ciò non è possibile. Qul sta la caus.'\ dcli' inferiorità dei latifondi a grande coltma di fronte alle piccole propriet:l agricole; all'operaio salariato agri– colo manca l'interessamento diligente, che sente il piccolo proprie– tario per il proprio prodotto. Quanto alle macchine, di cui la pro– duzione agricola può valersi (aratro :i. vapore, battitrice, ccc.), esse possono benissimo essere messe :i. profitto anche dal piccolo pro– prietario, che può, mediante la cooper!l.zione, procurarsele. Il cerc!l.redi mantenere la pic,;oln propriet3 non equivale perciò, come credono i marxisti, all'opporsi all'ineluttabile evoluzione eco– nomica, ma è opera di saggia politica. Il Partito socialista dovrebbe, s:econdo il David, abbandoi;i.are la teoria agraria. di l\'larx, e pro– pugnare la trasformazione delle grandi tenute in_ piccoli poderi, tra<;for1mzione che si risolverà tutta a vantaggio della produzione nazionale. Anche dal punto di vist:t politico, r1uest3 nuova posizione del Partito, di fronte al problema :igrnrio, sarà utile, giacchè pem1et• terà la propagand:i. fra gli elementi finora i più restii al Soci:i– lismo. fr:i i contadini proprieL'lri, che oggi si schierano con gli agrari, dando :t questo Partito una potenza che, senza di essi, non po. trebbe mai raggiungere. Fra il contadino proprietario ed il lati– fondista non esiste vera solidarietà di interessi economici; ai so– cialisti sarà dunque facile lo scindere la loro unione, una volta che il nostro Partito nvrà smesso la politica contrari:i. alla pic– cola proprietà, seguita finora. Il guadagnare al Socialismo la nu– merOS.'lclasse dei piccoli proprietari cquiv:tle ad abbattere il ba– luardo più solido della r-e:u:ione. Oda Lerda Olberg. MOVIMENTO LEGISLAZIONE S CIALE Le " fantasie ,, dell'Avanti I e di Jaurés secondo i socialisti tedeschi. Noi abbiamo sempre reso il più ampio omaggio al diritto di pcnS!lre e scrivere con la loro· test:,,, ::ii redattori dcli' Avanti!, m:t avremmo sempre desiderato che i d:11idi fatto, almeno, venissero messi a cognizione del P:trtito, sul giornale del Partito. Ecco quì che, dopo il completo abbandono in cui :ti Parlamento germanico i libe– rali capitanati da Rtchtcr, - S!llvo il piccolo gruppo dell'Unione liberale (Frtisi11m"g't), - :i.vcvano fasciato il gruppo p:i.rlamcntare soci:i.listadurante la lott:i. contro le tariffe protezioniste, sol perchè il grande Momnsen - che è, politicamente, un solitario - pro– clamò la necessità. di una 2.Uea.nzacontinuatin fra liberali e socia– listi, l'Avn11ti! scrisse nè più nè meno di quello che scrisse la Trib1111a, inneggiando a questa :i.lle:i.nza.. M:i. poichè sono i socialisti tedeschi che l:t dovrebbero fare - o aver fotta, come può credersi da chi legge solL'lnto l'Avanti! - non S.'lrà.male vedere che cosa ne pcDS3.no ... i soci:i.listi tedeschi. Ora, Le Soeialisle (18-25 gennaio 1903) riproduce :i.ppunto dal quotidiano socialista &o di Amburgo, che ha una tiratura uguale !l. quella del IV"rwatrts e del Leip::.1fftr Volluzeitu11g, un artico!o intitol:i.to: Cli ouhiali opportu11isti, che sarebbero gli oc– chiali con cui l'Avanti! e Jaurés nella Petitt Ripublù;ut h:mno gu::.rdato quel che avveniva in Germania. Riproduci:i.mo i punti più essenziali dell'articolo tedesco: • Quel che è comune ai Partiti socialisti di Francia e d'll!llia - o, me– glio, ai loro interpreti - è l':i.rdente ::imore per quei partiti della borghesia capitalista che si chiam:i.no in Fr:mcia • rn.dicali • e • radico-socialisti • e in lt2.lia • repubblicani • e • radicali •· [Ve– ramente i nostri compagni riformisti itali:i.ni vanno, almeno nelle intenzioni, molto pili in là, e la Relazione Bonomi al Congresso d'Imola chiamava • dogma tltllornle stn::.a alcun vnlort • quello per cui il Partito non avrebbe dovuto ::illearsi con qualunq11e p:i.r– tito borghese, tulle le ,•ohe che • si rtputa 11tilt •, sostenendo che questo dell'utilità. fosse l' • 1111i(o problema da jNjJorsi •: V. re– soconto Congresso d'Imola in Sodalismo, 25 settembre, p1lg. 237]. • Bisogn.a non conoscere le condizioni politiche dell:t Ger– mania per supporre che il dottor Barth voglia costituire, staccan– ~osi da Richter, un • blocco liberale-socialista • sul modello fran– cese. E l'attribuire ::ill'Unione liberale (Frtisi,migt Vereù1igung-), nel • blocco • germanico, l'ufficio di combattere il militarismo, a fi:i.nco della democrazia socialista, non può a meno di procurare, ai lettori socialisti tedeschi, un:i. soave il2.rità.: far pass.'\rc per an– timilitaristi questi discepoli di Rickert, amici dell'esercito e della marina d!l guerra! Si vede proprio che gli occhiali opportunisti non solo fan da vicino perder di vista l'essenziale carattere bor– ghese dei propri alleati liberali, ma offuscano la vista anche per le cose lont:,,ne ! • Ma non è qui tutto: J:i.urés vede già belb e fatta e per– fetta l'alleanza, c si occupa senz'altro di quale sia la cosa che questo • blocco • dovrà fare per la prim:i.. • E tutta la nuov:i. grande orientazione, tutto il fondamentale c:m– giamento di tattica che sono cosl :trbitrariamente attribuiti al P:i.rtito socialista tedesco d:i.lla fantasia di J:i.urés e dcli' Avanti! non si ba– s:mo che sull'appoggio temporaneo e· transitorio dato d:i. un pic– colissimo gruppo di deput!lti borghesi, in vista di interessi parti– colari, all'ostruzionismo dei soci:tlisti contro le t::iriffc doganali, e su un articolo di Momnsen. • Kon v'è, senz'alcun dubbio, nessuno della classe b.vomtricc tedesca, che possa credere che il sogno di Jaurés e l' ide:i.dcli' Avanti I sieno per essere o per diventare la realtà. • Cltt puoi mai tu darmi, JHrvtr()diavolo?! " domanderebbe il proletariato socialista al • liberalismo •.

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