362 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI e non il capriccio dei singoli. Inconveniente, questo ultimo, che si. potrebbe attribuire più facilmente alle monarchie, nelle quali la volonla, l'interesse, il capriccio di un solo riesce ad imporsi alla collettivita, anche dov_evige il regime rappresentativo, come potremmo dimostrare con parecchi esempi cli mutamenti rapidi nei criteri di governo e nella politica generale dello Stato. Oggi, ad onore del vero, le vecchie e stupide accuse contro il regime repubblicano non si ripetono più che in qualche farmacia cli villaggio; non è raro il caso, anzi, in cui i monarchici, più intelligenti e più onesti, riconoscono i pregi eccezionali del regime repubblicano, o almeno di qualche modalità del medesimo. · A questo pensavamo leggendo un articolo della Stampa di Torino che porta per titolo: Il presidente, e che venne pubblicato dopo l'assassinio cli Mac Kinley. Ed a noi sembra tanto caratteristico e interessante che vogliamo riprodurlo integralmente, riserbandoci cli aggiungervi in ultimo alcuni nostri commenti e schiarimenti. • • * Scrive l'autorevole giornale cli Torino: « Il presidente llcgl i Stati Uniti d'America, non ò, come il suo collega di Frnncin, un bell'nomo rappresentativo sce!Lo dalle due Camére arfinchò non faccia nulla, o, meglio, si adatti a porre•Ja Orma in calce ai clecret,i ecl alle leggi che gli vengono messi dinnanzi dai cai,i dei Gabinetti che se11za trcgrn1 sono iunalzat.i sugli sondi e buttati git1, secondo le combiuazioui repentine dell'alchimia parlamentare. « Egli ha, un potere ~i:;o che gli cleri va <lal suftrao-io di milioni di concittadini, ed ha la forza, che ò nec~ssaria per far uso del suo potere. « l:gli è qualcosa di mezzo fra 1111 primo ministro e(1 un re. Non ha la diguità cli re e b sua carica uon dura quanto quella di nn monarca ereditario .. ì\Ieutre però nei paesi parlamenkLri la èonsuotuclino lrn, voluto eh~ i\ re re~aarise per tutta la vita _e non governasse mai, 11 pres1deute regge e governa da solo per tutti gli anni della sua vita presidenziale. cr I l>igotti del Parlamentarismo che concepiscono soltanto un capo dello Stato assorto ia sfore superiori, dove non gi1111go l'eco delle umane pas~ioni, ed un primo ministro, il quale se 11e va. iuoliinandosi, non appena la rnaggiornnza elci 508 sovrani reali gli volti le spnlle, dovrebuero spiega,re il motho p('r cni i fondatori gloriosi della democrazia :unericaua, 11011ancora usciti dalla ti. annia esosa dei Giorgi d'Jngliilterra, vollero darsi nu altro tiranno ed un tiranno ehe può disdegnare di tener conto, ove il voglia, dell'opi11io1Je degli elettori e cli quella dei ra,ppresent:rnti del po-. polo. cr Il presidente trae la nomina e la potenm dal voto dei milioni degli elottori, ma, una volta nominato, deve render conto dell'opera sua solo alla stm coscienza cr l~urt,roppo aneli 'egli è un uomo, e se è eletto per la prnna volta, la, bra,ma di conquistare per altri quattro anni l'altissimo potere lo fo forse condisoellllere soverchiamente ai desiderii della folla, od almeno lo induce a serbal'e il silenzio quando la sua parola poti-ebbe tornare poco gradita agli elettori. cr :Kel secondo termine cli sua ,,ita, però, il presidente rieletto non ha pi11 nommeuo paura degli ()lettori; egli sa ohe alla scadenza dei quattro auui una ferrea con;,uetudine, imperiosa pili di una lego-e gli comanda cli rientrare pol' sempre noll'oscnrità. 0 ~lelfo vita, privata. Ed allora accado ohe 110U1inidi non grande levatura, conscii della responsabilità che loro incombe cli fronte al giudizio della storia e dei posteri, osino gagliardemonte resistere contro il furor popolare ed osino seguire nna politica che non è <111e!Jvaolt1ta <falla turbn dei politicanti, ma è quell:1 imposti~ dal dovere alla coscieuz,t di citi regge i destini cli una grande nazione. « Nessuno può chiedergli ragione dell'opera sna di esecul-ioue delle leggi vigenti: ness11no, nemmeno le C:turnre eletti ve, a cui ò afOdato il carico di faro lo · leggi nuove o cli modificare quelle esistenti. Biblioteca·GinoBianco • Il presidente non sceglie i suoi ministri fra i membri rlel Congresso o del S,rnato; •• uon è te1111t,oa 11111tarli quan,lo un voto contrario ,!ella rnag"iorau7,a lo faccia accorto che gli anf;ichi snoi 111inistri~1ou "Odono i,iì1 la fìclncia dei Cf)rpi legislativi. I snui minist~·i sono i snoi sonitori. Egli li ohia111aattoruo a sè, si serve del!'u1:f\rn !oro fìn~hè qu~sta gli torna, conve11ie11te, o,s1a tinche essa nesce utile nl buon andameuto dd potere esecutivo; ma a nessnn h:o-islatore ò lecito <li mandar via qnelli che le leggi nin fauno, n,a unicamente applicano . • cr I s11oi ministri non possono uemmeno comparire m Parlamento, e poss11110non esse.re st:1,ti mai membri del Congresso e non aver mai preso JJarte alla polit,ica mili ta11t-e. cr Il miuistrn scompare di fronte 11,J presitlente. In li'rancia, quando le Camere so110 irritate buttauo l{ii't il Ministero e,l il preside11te, il q11nle h:: firn1ato tutto ma è irresponsabile por la cattiva politic .. ~ fotta si in~ china e sceglie altri cousi 0 rrlieri nella u11ont i\Ìa""iu- oo n111za.. cc In Amedea le Camere po,-sono ùeuc essere irritate contro i mini. ti-i; ma esso 11011 possono sbarazzarsene quaudo. 11011lo conseDta il preside11te, il. qnale è il solo responsabile degli atti del Goveruo, responsabile non verso le Camere, beusl unic:une11t11 verso sò stesso . . " Di verso in ciò tlal n_ostro primo ministro, il pres1~e11t,0non propone llllll le leggi, nrn s,i quelle fabb~·1?ate da_ll~ Cam~1:e 1;1011 gli piacciono, o se le giudica clL 1mposs1bile o d1t□ etle esecuzione, egli, solo giudice ~e una legge possa o non e~sere esegnit,1, vi appone 11 veto. cr È _ardua, impre"a l'approva;r,io11e di una leo-creoontr~ la volo~ t:ì del presideu te. È cl1iopo che i <1il'eterzi <lei membri <!el Congresso e del Senato coutempurnneamer:te la votmo una seconda volta: condizione difficilissima a ,·erificar,si, perchè sol per cast..' str~no i due terzi di due Corpi, così di ,,ersamente costitni ti come il Senato_ e 1ft:Camera, han 110la meclesinrn opinione. "Noi, 11s1a vedere I capi degli S,.nti parla1uentari appro,·are sempre le leggi votate dal Parlamento siamo forse inclini a ritenere che il presidente si co'mporti nella stessa guisa. _« _::-,ulladi più erro11Jo Egli si serve del suo diritto. V1 fa un tempo, sotto la presidenza, Cleveland in cho la con-ul-10ne e l'intrigo dominavano sovraui ~el Parlamento d'America., e vergognosi contratti si conchiu-. 1leva110 peroh ò i legisln,Lori potessero fare vile meroimon io del pubblico deuaro. I bill che concedevano vistose pcnsion i governati ve a cosi eletti solchti clell'indipenclenza e della gut1Ta ili secessione che non aveva110 mai visto 111_1ca1!1podi_ba,ttnglia, 111adi erano però gran1len!e11_ted1stmt1 11ell11:dustre traffico della C/\mpra dei v_ot1,s1 succede,·a1:o gli nDi a){li altri con una progressione spaventosa, 111 mezzo alla iuclifferente comolicità di tlepu tati e senatori. • - cc Per ven_turn il presidente vegliav11-, e ben 301 leggi furono col pite clal sno voto frn le acclamazioni eleo-li o_n~sti, !I cui uni~o usbergo c'ontro le oorruzioni dei pol1ticant1 ern la fortezza del capo dello Stato. Di queste 301 leggi, soltanto ùne le Camere osarono votare una seconda volta con la maggiornnza dei clue terzi richiesta per poter far a ~neuo del consenso del presideute. « Il qu,tle regge m tal modo l'amministrazione della cosa pnbblica con la rlovuta enero-ia ed osa assumere s11cli sè lo gran,li respon abilità ol~e sono l'ichieste clall'imperiositìt delle circostanze. « feffers?n, in un mome_uto critico della storia degli Sta~1 {!L1tt1,~ompr~ _la I:msiana e Lincolu emancipa gli scl11av1 negh Stati rn nvolta senza aspettare il voto del Congre~so. Furono atti di coraggio a cui i postel'i nconoscent1 hanno data la loro approvazione. .« ;\lentre_ il ~ongresso era lacerato dalle gare partigiane, - c)ico. 11Bryco, forse il più profondo indagatore della, cost1tuz1011e americana, - il presidente continuò a far lavorare quota,mente e ininterrottamente la macchina dello Stato. In momeuti cli pericolo il potere esecutivo si innalzò quasi sino alla dittatura, come dnrante la guena cli Secessione, ,~, ritornata la pace, seppe riassumere la sua po,;izioue rigidamente costituzionale. « Fuori dell'America il « presicleute D ha avuto pochi imitatori. Ma negli Stati Uniti l'esempio è stato fecondo. Le une dopo le altre, le grandi città del continente americano, dopo essere passate attraverso ad un periodo
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==