342 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI ne a·ccorge, nessuno accorre. « Nessuna meraviglia: « spettacoli simili si vedono ad ogni istante ». Quale sia la condizione generale della pubblica sicurezza, risulta da questa osservazione del Tassari, che riassume i fatti notati; « Chi esce di casa « non è certo cliritornarvi. Mentre si hanno in so- « spetto gli amici per un vecchio litigio, nessuno « regge l'incontro cli un avversario». E badiamo : non si fa male agli uomini soltanto ; ma anche aUQ cose. Quando non si ammazza o non si ferisce, si vendicano anche facendo sfregio alle opere d'arte; ccsì il pittore Beccari trova spezzato un suo quadro della Vergine, perchè aveva vinto ad un Rossi dieci scudi ! ' Si vuole un saggio eloquentissimo dell'omertà? La parola allora non c'era, ma c'era la cosa. Ecco : un Bottrigari, gentiluomo, é ferito da un suo avversario in seguito ad altre risse e ferimenti. Si va ad interrogare il ferito; ma questi risponde a simiglianza di un mafioso o cli un camorrista, e quasi accarnpando un diritto: « Signore, in quanto a me non intendo in al- « cun modo cliessere interrogato cliquesto fatto, nè di « darne querela, o notizia o denunzia alla Curia, « anzi faccio istanza di non essere esaminato ». E non aveva torto quell'egregio gentiluomo. Se ne giudichi da questo caso: ad una Zarnboccari, che aveva tentato çli assassinare il marito si fa grazia, e il breve apostolico, che la concede, muove da questa considerazione: « Essendo tu e Juo marito, « nati da nobilissime famiglie, ed a nobilissime 1a- « miglie congiunti per affinità e parentela, se non ti « si concedesse il perdono potrebbero nascere capi- « tali inimicizie ». Se il reo non dev'essere molestato perché <li nobile famiglia, con maggiore ragione si deve lasciare tranquilla la vittima, che penserà lei a punire l'offensore! Sinora ci siamo imbattuti in conti, cavalieri e gentiluomini delinquenti; così doveva essere. Alla violenza non si abbandonavano soltanto gli uomini rozzi ; ma i letterati, gli uomini coltissimi, che hanno scritto parecchie opere Uno studente omicida, Pomponio, é descritto nel processo come un modello di eleganza: piccioletto, hianco di viso, la barha nascente, rossiccia, l'abito e il berretto nero. le gioie alle orecchie, le lattuche al collo, le calze gialle, lo s:;arpetle cli velluto. Non bastano ; gentiluomini; ma anche le signore della migliore nobiltà, tra le quali una Mal vezzi, troYano regolare anelare in campagna por incontrarsi coi banditi e provvederli di ciho ... « Dove ognuno erede di doversi fare giustizia da « sè diviene viltà massima scordare le offese. >> Non é qui tutto il codice della 111afla e della Camor1'a? Naturalmente « la consuetudine del delinquere de- « turpa il carattere. Come nelle difficoltà della ven- « detta immediata e istantanea si fa ricorso a quella « repressa e differita, la simulazione diviene condi- « zione di successo. ::s/on vi é mostruosità che non « appaia. » . La delinquenza e i costumi son tali che il Tassari osserva: « come ogo-i nella concorrenza economica « sono ammirati mofti fatti sui quali peserà la ri- « provazione cli una civiltà più evoluta: cosi allora « né pure l'impiego della più efferata violenza faceva « orrore, solo che paresse derivare dalla necessità « del proprio prestigio. Ogni età giustifica le opere « conformi alle idee dominanti. » Il pervertimento é a tale che un Bolognetti assassina insieme ad altri la propria moglie. Processato addossa tutto su sè solo - altro tratto della Jlfafia - e scrive al vice delegato apostolico la seguente ediBi bYfof~bmà l~enb Bianco « Illmo e Revrno Signore, « Avendo io, in discarico dell'onor mio, fatto com- « mettere l'omicidio nella persona della Dorotea, già « mia moglie, cla un mio, quale se n'e andato « con Dio: però prego la S. V. a non dar molestia « ad alcuno, atteso che non é colpevole del fatto « altri che quello che lo ha fatto ed io. « E spero che V. S. non abbia ad usar gran ri- « gore in tal caso, perché so che Ella e cavaliere « d'onore a cui piaeciuno gli uomini onorali e con tal << fine supplicandola ad avermi nella sua buona grazia << le bacio le mani. » E il Bolognetti sborsa. una somma di denaro ed assicura a sé stesso l'impunità. E mi pare che basti a mostrare quello che fu la Mafia in una città del Settentrione non abitata da numidi, berberi e saraceni. .. " . Tutto ciò rimonta a cinquecento anni fa, e per l'onore di Boloana é cessato. Rivive in Sicilia. Ma il fatto che in tiicilia non esisteva la Mafia, mentre infieriva nelle Romagne, non costituisce la piµ eloquente documentazione della storicità, della origine esclusivamente sociale della forma cli criminalità dell'isola su cui tanto si discusse o si discute in Parlamento e fuori? Indubbiamente per chiunque non ha ottenebrata la mente dal pregiudizio della razza e dalla passione scientifica, che toglie o diminuisce la ragione come qualunque altra passione, il fatto insegna che in Sicili'a nel secolo scorso si riprodussero quelle condizioni politiche e sociali ch'erano vissute a Bologna nel '500, e vi dettero l'identica fenomenologia. Lentamente avrebbero dovuto scomparire dopo il 18G0; invece furono aggravate dal governo italico che alla Jv!afia privata uni la .Mafia ufficiale, di cui si hanno le gesta consacrate nei giornali, nei libri, nei processi, neg·i atti parlamentari, e in cui acquistarono fama sinistra il o-enerale Serpi, il generale Govone, il generale Medici, il generale Mirri. Dei minori non vale occuparsi. E il governo italiano ha avuto il merito di una novità: ha applicato la Jl1afia al regime rappresentativo ! . Auguriamoci che tutto ciò sia finito per sempre; auguriamoci che si mandino in Sicilia magistrati, che rendano giustizia e non rendano servizi ; soldati che abbiano la missione di provvedere alla difesa del paese; autorità, che pensino reUamenle ad amministrare; auguriamoci che si pensi a diffondervi il benessere e la coltura. E allora si vedrà che anche in Sicilia la Nlajia scomparirà, come scomparve da Bologna. D.R NAPOLEONCEoLAJANNI. Doput,ato al Parlamento L'UNIONELPARTITSOCIALISTA La decisio:·e della, Dire1,ione del partito socialista ha dato ragioue a Pilippo Turati pn quanto riguarda il caso di Milano. Con questa decisione si potrà ritenere ristabilita la pace e la concordia in seno del partito? Ci vuole una forte dose cli ottimismo o d'ingenuità per crederlo. L'unione italiana rassomiglierà come u1rn goccia di acqua all'altra alla famosa unità del vartito socialista francese: dopo compiuta ed annunzia,t,i, lascia gli a111mipì11 divisi di prima. #" Per credere alla sincerità o meglio nelln, durata della concordia, si dovrnbbe ammetteni che nel caso di Milano, ohe si è i-ipercosso in tutta Italia, 11011 fo~sern in ginoco ohe bizze, antipatie e rancori personali. Se così fosse stato rimarrebbe inesplicabile la ripercussione nel paese, cito non avrebbe potuto interessn,rsi vivamente alle qui- ·stioni locali. Nel caso La~zti1i, infatti, non si verificò l'allargamento della discussione. Avremmo potuto credere cl.te si sia. trattato cli una controversia locale e personale, se l'idee ohe il Turati
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