352 RIVISTA POPOLARE DI POLlTICA LETTERE E SCIE.\'ZE·SOCIAL/ quella sono meno delicate e complesse. Etl a restringere entro questi limiti l'indagine c'induce anche il carattere e l'intento pratico del nostro studio. Noi infatti vogliamo iudagare e stabilire le condizioni d_el buon successo delle imprese municipali, non già per procurarci il piacere di una elegante ricerca, ma per mettere in guardia gli amministratori contro i pericoli cui si va incontro là dove quelle coudizioni manchino o siano deficienti: ed è relativamente alla funzione industriale soltanto che eh un punto di-vista pratico si . dibatte e si può dibattere la questione se e quando convenga al Comune ùi avocarla a sè; p,c1rchèle altre funzioni che non han carattere industriale e quelle che, pur av~ndolo, mancano al pari delle prime del miele <lel profitto, non hanno visto affolhtr6i intorno a loro le mosche avide sotto forma di privati speculatori, e perciò hanno dovuto di necessità essere e15ercitate direttamente ùa,1 Comune; di esstl quindi, dato lo scopo cui miriamo, sarebbe inu'.ile occuparsi. Io so bene che, nonostante l'i11tento or ora dichia· rato della nostni ricerca, essa parrà a qualcuno opera superflua se non inutile, e che altri, mentre non le negherà un certo valore teorico, ne disconoscerà l'importanza pratica, : - è perciò necessario dimostra.re ed come questa invece sia grandissima; la qual cosa io farò con una corta ampiezza piì1 innanzi. ~Ii preme intanto notare che qui, come del- resto un po' dappertutto nel campo intellettuale, a.ppar chiara la. generale deplorevole deficienza clel senso storico e pratico, per la quale si ritiene pressocchè buona. per ogni luogo ed in ogni tempo una istituzione già dimostratasi buona in un dato luogo e in un determinato momento storioo, - deficienza, di CLlila origine credo vada cercata in quella pigri~ia mentale, che - rifnggendo dal lavoro paziente e dall'analisi minuziosa ecl ,icuta, che si richiedono per potere con sufficiente cer tezza stabilire quali sono hi particohiri e peculiari cir-· costanze determinanti ili un fatto sociale, - si compiace delle comode e facili g,meralizzazioni frettolose, e di esse si appaga. Parmi però che presso di noi un'altra causa - oltre questa generalissima - abbia fin qui ostacolata e ritardata la sistematica ricerca delle condir.ioni necessrtrie per il buon successo dell'attività municipale nel campo industriale. Ogni qualvolta una riforma (O non ancora tentata o già ~porimentata in altri paesi, sia essa politica o am• ministrativa, economica, giuridica o sociale, legislativa o pratica) si a.unuhzia, e se ne propone cla qualcuno l'attuazione, accade sempre che gli uni - gli amanti del nuo,To, gli innamorati di essa - la esaltino; come apportatrice d'ogni bene, e gli altri - i misoneisti, i rispettosi cli tutte le rispettabili cose esistenti, i nemici di ogni e qualsiasi· cambiamento - la combattano, la vilipendano quasi, come cagione di ogni danno. Accade così a.nc~:e quando la riforma sia proposta e soste - nuta da studiosi; peggio avviene se della. riforma si fa propugnatore un partito. E poichè quasi ,;empre le riforme nel campo sociale si compiono a danno degli interessi legittimi o illegittimi cli una u più classi, pitt o meno numerose, ed a vantaggio cli un'altm o di altre - ta,nto piÌI stridente ell aspro . san\ il contrasto delle opinioni, quanto piìt importanti, e per la esten• sione e per il contenuto loro, saranno gli interessi in lotta, o quanto meno i tempi saranno maturi per lariforma. Il risultato cui si perviene è sempre qnesto : · che dagli uni e dagli altri, piit o meno, non si rispetta la verità; i primi, nel loro giovanile entusiasmo per la riforma o sollecitati dall'aculeo clell'i!lternsse cli classe, · esagerano la lode come esagerano gli altri il biasimo, resi ciechi dal loro odio per le innovazioni o dall'acredine che sempre si manifesta nella difesa ùi un grave interesse minacciato. L'animosità e l'ostina7,ione che nascono dalla lotta, impediscono agli uni cli scorgere anche i pericoli della riforma, agli altri cli notarne anche i Y:lll taggi; e se, per avventura. i pericoli o i vantaggi, più forti del preconcetto favore e clella preconcetta ostilità. sprizz:mo fuori dalla realtà e s'impoDguuo, loro malgrado, ai sostenitori o agli avversari, il timore di cbre, concedendo qualche cosa, buone armi i11 mano ai nemici, consiglia entrambi lo parti a dissimularli a sè stes$i e BibliotecaG,no Bianco a nasconderli agli altri. Se la riforma è stata già al• trove applicata, i risultati stessi vengono interpretati da ciascuno a favore della· propri!l, tesi, e quindi fal- .11r.ti.Di maniera· che la discussione procede per via di recise a/formazioni e di non menu recise negazioni. Ma, so la riforma risponde ad un bisogno collettivo verameDtè sentito ecl è perciò necessaria, quanto più essa incontra il favore dell'opinione pubblica e gua• clagna terreno, tanto più muta, a grado a gra.do, !',attitudine dei sostenitori e degli avversari. Quelli, non più timorosi della sconfitta, sicuri ormai che la riforma, prima o poi finirà col trionfare, e non desiderando che i risultati diano una smentita allo loro previsioni, cominciano ad accorgersi che cli froute ai vantaggi stanno gli incon-;renienti, ed a preoccuparsòne; questi, sentenùo cl.te il terreno comincia a mancar loro sott0 i piedi, pensano sia buona tattica conceclere qualche coRa: riconoscoDo perciò che la riforma presenta anclH, dei lati buoni, ma finiscono sempre col conchiudere, che i (!anni ch'essa cagionerebbe sono di gran lunga maggiori, e col combatterla. Il numero degli bppositori però scema sempre più, fino ad nnpnuto in cni il manipolo non si compone che di CO· loro i quali sono direttamente interessati alla conservazione dello stato di cose esistente. Le schiere dei difensori della riforma in vece .diventano sempre più numerose, e CJ.uantopiÌl cresce la loro forza, che è come dire quanto pi1t ci si av,icina alla pratica, tanto più le menti, dh-enute serene, si allo.ntanano dalla primitiva esagerazione e si accostano acl nn'idea media. Si comincia a riconoscere allora che pnù tal ,olta il successo mancare, e che la buona riuscita può essere agevolata da questa o cla quella circostanza ed ostacolata da altre. Le quali idee cominciano a mostrarsi qua e là, incidentalmente e senza alcuna organica connessione: sono· come i separati anelli di una catena. - La riforma passa dalla teoria nella pratica. L'esperienza dà la materia di cni si formano nuovi anelli, arricchisce cioè la teoria di nuove constatazioni. - La pratioa si esLende. Viene allorn un momento in cui gli anelli, materiati d'esperienza, si nniscono, formando una catena. È l'idea media ohe si costituisce. ed inaugura il suo regno. E l'idea media dice: « Le riforme sono simili alle piante. Le piante trovano in sè stesse, ufll terreno che le alimenta, nell'aria che le circonda gli elementi della low vita così come quelli della loro morte. Del pari una riforma può portare in sè stessa e può trovare nella società in cui si attua, le ragioni clella propria Yita e della propria morte. - Perchè una determinata pianta viva e cresca rigogliosa, occorre ch'essa sia ben costituita, che il terreno che l'accoglie contenga una determinata quantit:'t di determinate sostanze, che il colti,·atore, influe, la circondi di tale e tal'altra cura. Egnalmente una data ritorma percltè riesca e produ0a etfatt.i benefici, dern essere consigliata da ragioni cli giustizia e di opportunità; deve essere attuata in una società nella qua,le si trovino le tali e tali altre condizioni ; deve esse1·e accompagnata dalle tali e tali altre garenzie e provvidenze . Senza il concorso di tutte queste circostanze essa fallisce e cagiona danno ». .. * • Non altro è stato in Italia, nelle sue· linee generali, il cammino seguito dal movimento in favore della municipalizzazione. Ma poichè la conoscenza di qnesto processo nei suoi particolari non presenterebbe per il nostro lavoro utilità alcuna, non ci tratterremo a!l illustrarlo. Pertanto, ricordando quant.o or ora abbiamo ·detto. relati vamente alle riforme, chiare appariscono· le ragioni ohe ostacolaro!lo finora la ricerc,t che noi vogliamo tentare. Ma, ormai cbe gli stessi avversari· d'ieri cominciano acl ammettere e a sostenere la municipalizzazione, la quale si estende sempre pii1 nella pratica, parmi sia giunto il momento in cni diventa• necessario istituirla. E si capisce: percbè siamo per,enuti al punto in cui agli eccessivi ed ingenui entusiasmi, possono seguire le delusioni dolorose. La ricerca nostra elevo rigu:i.rdare questi tre punti: 1° se la muuicipa!i7,zaziont• siii consigliata eia ragioni di opportunità e di giustizia, se essa cioè rappresenti, in un certo senso, una necessità; 2° quali siano le condizioni economiche, politiche.
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