Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 18 - 30 settembre 1901

350 RlViSTA. POPOLARE D! POLITICA LETTERE E SCIENZE ::,OC/ALI delle scuole allo Stato. In questa del Rava, venuta alla luce dopo il maggio '98, dopo « il breve e burrascoso periodo pieno di ansie » com'egli lo chiama, si scrivono con sincerita rivelatrice le seguenti linee (xci): « Per me, il concerto che mi sono potuto fare è semplicemente questo: se· le condizioni finanziarie di molti comuni fossero migliori, anche sulle scuole rispettive verrebbe a posarsi qualche rag~io di sole. Invece sono molti, sono troppi i comuni che si dibattono nelle distrette finanziarie ; e poichè le buone intenzioni dei loro amministratori (dato e concesso che ne abbiano) non bastano a portare innam:i la piegherà a confidente di questura, rischierà un trasferimento impossibile, - leggi destituzione - per ragioni di seroi:::io ». Ton tolgo una sillaba, ed aggiungo: oggi, un bravo inse&_nante può influire in un ambiente ristretto qual é il comune, affine di non essere ingiustamente rimosso; domani, non più, perché avrebbe a che fare colla strapotenza impersonale e lontana dello Stato. E badisi: il maggior numero di trasferimenti, sempre per ragioni di s eroizio, si avrebbero appunto per l'influsso dei mesta tori del Comune, i quali lancerebbero la pietra, voglio dire, manderebbero un bigliettino al loro agente d'affari, popolare educazione, sorge spontaneo in molti il desiderio di veder questa sottratta al dominio comunale e assunta al grado di funzione di Stato. Lo Czar in Francia. cioè al loro rappresentante politico, e poi nasconderebbero la mano; meglio ancora: farebbero i sorpresi e magari protesterebbero contro l'inumano provvedimento. Inumano davvero,perché, lo ripeto, per un insegnante, specie se con famiglia, pagato come suole pagarli la terra di Dante, la parola trasferimento avrebbe per equh·alente quest'altra: rimozione. Il trionfo dello Knout. Nel. quale desiderio hanno pure importanza le considerazioni di ordine politico, perché oggi, più che per il passato, si comprende che l'indirizzo educatiYO della scuola primaria é fatalmente soggetto a subire l'influenza dei partiti politici che si con tendono il potere nei municipi. Questa in confronto d'ocrni altra sembra a me la ragione più jorte che si possa invocare. In definì tiva, il Ra và butta a mare tutti gli argomenti pedagogici per l'avocazione, i quali, o sono inconsistenti o controbilanciati dall'importanza inestimabile dell'autonomia comunale : - ed invoca ... la militarizzazione del corpo insegnante. ·,._ ,._'\:~ ~i~--~:.:~~ -~'jj ~-~~:~ ~~5-~ La qualcosa torna a dire che anche il fine poco pedagogico, allegato dal comm. RaYa, non si raggiungerebbe. Or è questo appunto che ha intiepidito l'entusiasmo di molti antichi e sinceri avocatori - i quali, manco a farlo a posta - chiedevano - gl' ingenui - l'avocazione delle scuole, per motivi precisamente opposti a quelli improvvidamente con- \'oi nascondete il viso nella polvere pieni di servile voluttà e non vedete nel cielo la nube che offusca il sole della Libertà. Se il governo volesse per davvero sorvegliare e dirigere gelosamente l' insegnamento primario, dovrebbe istituire dappertutto le Direzioni Didattiche; e i direttori, colla legge in mano e sorretti sul serio dal governo, avvertendo ogni infra_zione, pi::ovvederebbero e farebbero provvedere ; - dappoiché la strapotenza dei Comuni non é fatta che di colpev o I e condiscendenza governativa. Fatti non ne mancherebbero, per provare questa verita. C'è dei Comuni che trascurano l'istruzione ? - Dar forza alla legge e non transige- fessati dalcomm. Rava. . Poiché è nostra convinzione, corroborata appunto dai rapporti degli ispettori, che il Rava trascrive nella sua Relazione - che lo Stato, o non lo teme un pericolo dentro la scuola, per opera clegl'insegnanti, o può agevolmente provvedervi. Non si tratta che di applicare il cappio al collo dei maestri, perchè fuori di .scuola si ricordino di avere un padrone. Sarehbe una vera jattura per quei poveri paria. In un articolo pubblicato in altra Rivista, un anno e mezzo fa scrivevo : « Date infatti che un povero insegnante a settecento (e ce ne sarebbe sempre, perché il bilancio militarista lo esige) dipenda in tutto e per tutto, povero di mezzi e di aderenze com'è, dal sig. Ministro, ossia dal sig. Provveditore, e voglio intendere dal sig. Prefetto che equiYale a dire dall'Illmo Ispettore ... òi pubblica sicurezza; e, se in dati momenti non si 81bhotecaG.no B.anco (Seue- Gluhlicliter di Vienna). re. E dove i mezzi finanziari realmente manchino, intervenire in aiuto con ragionevoli· sussidi (V. Rei. RaYà, XXIX), e non permettere poi che i Prefotti radiino i fondi per la refezione a vantaggio di quelli pel teatro ... E per far tutto ciò e non semplicemente dirlo, dare della scure contro le ramaglie del quercione che colla sua ombria mortifica le tisiche pianticelle che le stanno d'attorno (1). Ho nominato il bilancio della guerra e gli altri. (1) Dai più recenti Bilanci: Stati Uniti Guena L. 935 milioni Istruzione 925 milioni Inghilterra » » 1500 >) » 25'ì Germania » » 975 » » 303 )} Francia » » 975 » » 2CO ))

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