Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 13 - 15 luglio 1901

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCTALJ che mai; e se nell'Ulster l'llome R1tle trova opposizione, vi è però attivissima la questione agrnria. Altra volta ì\facaulay ritenne che l'emancipazione-dei cattolici avrebbe dato la paco all'Irlanda; l'emancipazione venne, dette altri buoni risultati, ma non la pace. Il movimento di O' Connell fu oratoriamente molto rn• moroso, ma non profondo e duraturo, percbè esseuzialmente politico. IL nodo vero sta nella questione agraria. Il moto di Parnell, seguito ora d:i,i na:io11alisti, fo politico ed agrario ad un tempo. D'oucle la sua forza. I nazionalisti irlandei<i oggi costituiscono la soln. vera opposizio11e nel Parlamento inglese. Se i normanni avessero conquistato tutta, l'Irlanda il problema sarebbe stato risoluto da tempo come in Inghilterra. Ma molte cause - tra le quali i tentativi di dominio nel c9ntinente - impedirono che la conquista andasse oltre Leinster. Gl'irlandesi poi sarebbero riusciti sicuramente a scacciare gl'inglesi dall'isola, se non fossero stati mantenuti divisi dallo spirito dei Clans. .Ad ogni modo la lotta per la terra divenne la piattaforma interessante e prevalente. Dette luogo ad atrocità spaventevoli, aggravate dopo dal conflitto religioso: gl'irlandesi rimasero cattolici ferventi per mantenersi in più viva opposizione cogl'inglesi divenuti protestanti. La conquista della monarchia Tudor parve completa, e i capi dei clan furon scacciati e spogliati; ma tutto restò alla superfh1ie. Giacomo J, colle migliori intenzioni del mondo, fece il grottesco tentativo d'introllurre in Irlanda il Parla.mento a.li' inglese. E a.Il' epoca della sua prima riunione in Dublino, avvenne il secondo tentativo di consolidamento del potere inglese, colla èolonizzazione nel Nord delle terre confiscate per mezzo di scozzesi presbiteriani e d'inglesi protestnnt,i. Sotto Carlo I, a causa delle sue lotte col Pa,rlamento e poscia per la guerra ci vile, gl'irlandesi presero il soprnvvento. ì\fa Cromwell dette loro un fierissimo colpo, e le sue atrocità, severamente condannate da Leiky e Gardiner, tra gli stessi storici suoi apologisti non trovarono un difensore che nel solo Carlyle. La sua conquista e la sua colonizzazione rassomigliò quella degli spagnoli nel Perù e nel Mes;1ico. :Vfa la necessità lo guidò. In Irlanda si trovavano due razze in lotta con lingua e con religione diverse; non poteva quindi pa1larsi di fare una nazione irlandese. Cromwell unì l'Irlanda all'Inghilterra sotto unico parlamento imparziale, restituì la pace e ne iniziò la prosperità, come confessa il sno 11101·• tale nemico Clarendon. Se non dette tuttn, la libert.à ai cattolici, ne dette loro sempre cli più di quella cbe i protestanti ebbero in Ispagua o in Italia. •Sotto Giacomo II gl'irlandesi si sollevarono di nuovo ; e nuovamente soccombettero. Il codice penale divenne rigorosissimo; il protezionismo inglese ne soppresse l'ind11stria, e la massa venne ridotta nella condizione degli iloti, e in uno stato di estrema miseria e inciviltà. Solo suo conforto rimasero i suoi preti, i quali, quaotunque rozzi, rappresentarono una nobile parte nelle ore della tristezza. La tirannia politica, economica, religiosa e sociale degli inglesi generò i delitti agrari e la generale cospirazione del popolo contro la legge, a simiglianza della mafia. La restaurazione ridette all'Irlanda il suo proprio Parlamento, benchè alla dipendenza ddl Inghilterra, i cui Consiglio privato aveva il supremo controllo sulla sua legislazione. Ma il Parlamento rimase in mano dei protestanti e ne rimasero esclusi gl'iloti cattolici. Ma il sentimento nazionale che non era 11egli iloti cattolici si risvegliò nel Parlnmento protestante, il quale Biblioteca~1no81ane;u colse l'oc:iasiçme <ltgli imbarazzi creati all'Inghilterra dalla guerra di America., per rendersi indipendente. èosl ci furono sotto unica corona due Parlamenti indipendenti, tenuti insieme dalla corruzione o dall'influenza clell'episcopatonominato lla.l governo britannico. Grattan, colla sua fulminea eloquenza, annunziò i natali della nazione irlandese; ma la nazione era formata cla una oligarchia protestante cl1e possedeva la terra e ùomi nava sopra una popolazione serva sotto l'aspetto politico, sociale ed agrario. Alla fine i cattolici furooo am.: messi, al voto, ma non al Parlamento; perciò nulla guadagnarono economicamente, e politicamente, colla servitù elettorale, forse perdettero. La Commissione d'inchiesta, detta di Devon, nel 1845 riferì che non c'era a.Jcun progresso nel la condizione delle classi lavoratrici, e che le loro sofferenze erano tali che nessun altro popolo di Europa le avrebbe tollerate. Sorprende l'indifferenza secolare, verso l'Irlanda, dei Re e degli uomini di Stato dell'Inghilterra. L'isola venne trattata semplicemente come una terra da eser• citarvi uno svergognato nepotiswo e da trarne scandalose pensioni. Pitt vi volse la mente per la prima volta e rnlle darle il libero commercio coll'Inghilterra; ma ne fu imped'to dalla gelosia nazionale fomentata dallo spirito fazioso cli Fox e di Bnrke. Venne Ja rivoluzione francese; e allora non i celti cattolici, ma gli uomini liberi di Belfast tentarono la ribellione. L'Irlanda divenne un inferno, e gli orrori del 179.3 rivaleggiarono con quelli del 1641. Pitt, come Cromwell, allora 1iensò di spegnere le fazioni con un unico Parlamc11to. Si ottenne il consenF.o del Parlamento irlandese colla più vergoguosa corruzione, ma senza violenza. La misura di Pitt non giovò; rimasero le sofferenze agrarie, e ripresero vigore i delitti agrari. A nnlla giovarono le coucessioni ai cattolici e la politica. liberale di Peel. Posch~ sopraggiunse la grande fame del 1896, cagionnta dalJa malattia delle patate; e con essi~ venne il grande esodo al di h\ dell'Atlantico degli irlandesi. Gl'irlandesi nazionalisti moderatifoome Giustino Mac. Carthy, confessano che gl'inglesi v;nnero in aiuto generosamente agli irlandesi. Dopo la fame si pensò al vero nodo della. quistione irlandesP.: al problema 11grario. L'atto di Gladstone, che tolse i privilegi alla Chiesa protestaute in Irlanda, dette buoni risultati dal punto ,li vi;;ta economico e religioso. I land acts di Gladstoue del 1881 e i successi vi hanno fatto moltissimo per la soluzioue della quistioue agraria. Gli stessi landlonls oggi, benchè abbiano ereditato uua situazione non bella, non sono così cattivi come pel passato. Rimane la quistione dell'Home Rule, le cui vicende sotto Gladstone, (cbe la combattè prima e poscia fece passare nella Camera dei Comuni uu bill favorevole respinto dalla Camera clei lords) sono note. Ma gli irlandesi hanuo ragione nel volere una legislazione speciale por tutto ciò che riguarda gl'interessi privati ed economici; hanno torto se vogliono costitnire una nazione separata. Essi hanno comune cogli inglesi la lingua e la letteratura, eù hnnno tra loro un quarto della. popolazione costituito cla N"rmanni ed anglo-sassoni. Nè si può pensare ad un sistema federale che suppone sempre un eguaglianza approssimativa tra gli Stati che lo compongono. (North America11 Rt11ie1v - Giugno).

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