112 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LE1 TERE E SUENZE SOCIALI battuti asprissimamente! Così fra i deputali irlandesi non esiste più divisione alcuna, nazionalisti e rap- _presentanli dell'Ulster formando un solo gruppo di ben 102 deputati. Cento deputati di risoluta opposizione possono dare del filo da torcere a qualunque ministero anche in tempi normali, tranquilli, senza questioni il'ritanti e gravi, tenenti gli animi sospesi, sul tappeto. E' quindi facile immaginare quel che possono fare quo.odo gli avvenimenti si incaricano, giorno per giorno, di fornir loro fierissime ragioni di contrasto. Nessuna meraviglia dunque se la stampa, la quale è in voce di riflettere le idee del ministero, tradisce delle preoccupazioni non lievi e cerca di affievolire l'impeto degli assalitori facendo capire che il prngetlo di riforme agrarie potrebbe essere rim paslato secondo i desiderati irlandesi. Ma questi non disarmano. Riforma più o riforma meno, non sembrano gran che sedotti; quel che essi vogliono è la realizzazione integrale del loro programma. E per questo combatleron·o ie,·i, combattono oggi, combatteranno domani, fino alla finale villoria. Londra, 19 Jl!larzo 1901. GASTONE C111ESI. Laguerra el'er.onomia nellastoriaenellateoria Ogni generazione deve :.criYere la propria storia per interpretarla colle corrispondenti esigenze del ~empo. !n con~eguenz~ come muta il centro deglì mteress1 cambia corrispondentemente il carattere dello storico; cambiamento che ha raggiunto il culmine colla scuola del materialismo storico, colla quale le costituzioni politiche vengono considerate come risultati e non come cause; mentre il fattore precipuo cle~li avvenimenti lo si trova nelle condizioni economiche. Tra gli avvenimenti sottoposti al fattore economico il più importante certamente sarebbe la guerra. Ed è Io esame del rapporto tra l'uno é l'altra che vogliamo intraprendere. Guerre primitive. - Tra le tribù che vivono dei prodotti forniti spontaneamente dalla natura, la guerra é la condizio~e normale; la causa, in massima parte, ne é economica. La scarsità e precarietà dei prodotti alimentari rende necessario il possesso di molta terra pel mantenimento di ogni famiglia; l'aumento della popolazione perciò, rende necessaria l'invasione delle terre delle altre tribù e la guerra di esterminio colle medesime. Questo stato di ·cose tenderebbe a perpetuarsi. Come allora la prima civilta ne viene fuori ? A questa domanda non c'è ancora soddisfacente risposta benché la teoria dell'imitazione di Tarde ne abbia annunziata una plausibile: l'iniziativa individuale sarebbe il primo movente. Ad ogni modo è certo che l'uomo non segue un nuovo piano se non quando é fallito l'antico. Epperò si deve ammettere che le tribù viventi dei prodotti naturali e che se li procuravano colla guerra, dovettero ricorrere ad altri mezzi quando essa si chiari insufficiente. E dovettero ricorrervi dopo che si dimostrò pure inadeguata la limitazione artificiale d~lla poI;>olazionecoll'infanticidio e col senicidio (uccis10ne del vecchi), quando le tribù vinte furono relegate nelle terre meno fertili. È più probabile quindi che si ricorse alla creazione artificiale dei prodotti t~a. ~r!bù di_uguale valore o quando i luoghi inaccess1b1b impedivano una vittoria decisiva. In altre parole lo sviluppo industriale sarebbe stato il risultato della B1b11ut~;A.,Q G11 IU 01ar lvU forte concorrenza, di cui la guerra sarebbe stata la. forma più acuta. Questo primo stadio di civiltà caratterizzato dalla. prima produzione artificiale di alimento può essere pastorale o agricolo secondo l'ambiente fisico. Ad ogni modo, quando la popolazione preme col suo aumento, la guerra diviene una necessità economica per i pastori. La popolazione dipende dal gregge; e questo dai pascoli. Quando questi divengono insufficienti bisogna cercarne altrove. Indi la guerra. Questa la spie$azione della Vol/eerwanderungen, delle emigrazioni de, popoli, ricorrenti sulla terra e che hanno distrutto e fondato gl'imperi. 11a le tribù dei pastori, sempre sospinti dall'incremento della popolazione, quando incontrarono un limite nel valore delle altre tribù e nella inaccessibilità dei luoghi, si dovettero dare all'agricoltura. La quale anche nelle terre meglio protette rese neces-· saria una difesa; e quindi una divisione di lavoro ed una differenziazione sociale, e lo sviluppo di una classe permanentemente militare, e quello delle caste. li sistema delle caste é una necessità economica nella fase di evoluzione in cui la famiglia é la sola scuola pratica delle arti ; ed é anche la cor.seguenza delle conquiste, che producono schiavi e sudditi da essere sfruttati a benefizio della razza o tribù dominante, come se ne ha un classico esempio a Sparta. Ma in conseguenza della legge decrescente dei prodotti e della pressione della popolazione, la o-uerra, nell'assenza della divisione internazionale del lavoro, diviene una necessità economica tra popoli agricoli e che hanno cominciato ad essere industriali. Lo sviluppo del commercio in grande scala e l'uso della. moneta non eliminano le cause di guerra; ma aprono la via alla possibilità di un'espansione pacifica. La quale non fu possibile nè concepibile in una economia naturale come quella dell'Oriente. Ciò spiega il predominio della conquista nel mondo antico, come dice Cunningham (ìVestern cioili;;ations in its EconomieAspects). La guerra tt-a i Greci. - Passando dall'Oriente in Grecia si ha un barlume sulla primitiva condizione delle cose. Qui troviamo ai suoi inizi Io sviluppo economico, politico e sociale che in Asia, in Africa la storia ci rivelò nelle sua maturità. Gli .Stati Greci riproducono in miniatura innanzi ai nostri occhi, il processo di sviluppo e di decadenza dei grandi movimenti della storia antica. Essi ci rivelano chiaramente la relazione fondamentale tra l'industria e la guerra. I greci primitivi furono una razza rude - mezzo pastorale, mezzo agricola e parzialmente nomade - che intraprese la guerra per avere greggi, schiavi e terre.- Epperò si dovrebbe concludere che la suerra ha esistito per natura; e che la pace fu stabilita per contratto e per trattati. Ciò si rileva da Omero. Il quale c'insegna che la guerra, nonostante i progressi' della civiltà, anche tra privati, continuò a costituire un modo onorevole di acquisto. Innumerevoli passi noti e proverbi della letteratura greca mostrano che la. guerra fu ritenuta non solo come la naturale condizione tra tutti gli uomihi, ma anche come la sorgente della ricchezza e dell'onore e come il principio creativo dell'universo. (Omero, Tucidide, Platone, Pindaro, Aristotile) . . Questi fatti che forniscono il testo di un discorso sulla moralità ~reca, sono in largo sen.so, fatti naturali e come tah inadatti ad essere oggetto di un giudizio etico. Il compito della scienza é quello di spiegare, non di ~iudicare. E per.ché la storia greca si svolge sotto I influenza di una causa singola, l'economica, essa é chiara e semplice. Questa causa ci dà la chiave delle lotte tra Atene e Sparta, che rappresenta l'irrepressibile conflitto tra una economia naturale ed una economia monetaria, l'irreconciliabile
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