I ,IRIVISPTOAPOLAR DI POLI,.fICALETTERE E SCIENZESOCIALI AnnoVI. - N. 22 Abbonamento postale -7- Roma30 Novembre1900 AGLI ABBONATI CHE NON HANNO PAGATO. • Pl'eghiamo 1,ivmnente qnelli abbonciti che ancorn - e dei diversi mesi ! - non si sono 1nessi in regola coli' .Amniinistra.zione, a farlo subito. Lei Rivista che non yiutrdci a spese l)CI' seinpl'e piiì iniqliorarsi, piw mcintenenclo lo stesso prezzo di abbonamento - che nii:iwre n01i c· è in ltctlia! -, ci pcwe abbiu rcigione cli vretendere che tutti i suoi abbonati la paghino ~untu~lmente, e non le faccinno b1tltCtl'ein spese postali elci denctl'Ì che potrebbe iinp_iegare in modo pih iitile. LA VERGOGNA DELL' ITALIA (In tema di emigl'azione) Mentre scrivo si discute alla Camera la legge sulla emigrazione, cui hanno con~acr3:to l'ingegr~o e . l'energia due uomini tanto emment1 e tanto d1vers1politicamente, e che hanno di senza cuore, - cli quel sistema-padrone tanto, bene lumeggiato dall'americano Koren, che ha fatto conoscere al mondo civile, sollevando meravicrlia ed indignazione, quello famose Banche cli New-York cli fronte allo quali le banche-truffa che rattrisbirono Napoli verso il 1870 rimangono un modello di corre ttozza e cli onesta. comune soltanto lo slancio e la esuberanza oratoria : Portatori di civiltà Ad evitare che gli emigranti all'estero vengano indegnamente trattati e impunemente derubati occorrerebbero altri efficaci provvedimenti che banchierispeculatori, istituzioni come la Dante Alighieri, e governo dovrebbero prendere · con energia e con concordia, non artificiosa ma spontanea, d'intenti e di sforzi. Occorrerebbero Uffici d'immigra>:ione - come quello che Crispi istituì in New-York preponendovi un uomo degnissimo, il signor Eeisto Rossi - nei porti prmcipali di sbarco (NewOrleans, San Paolo, Rio Janeiro, Buenos A y re s ecc.); bisognerebbe dare a questi uffici i mezzi economici adeguati per potere consigliare, guidare, . assistere tanta povera gente, che arriva in America in cerca cli lavoro, e che non sa dove trovarne equamente retribuito ; occorrerebbero scuole che dassero a loro quell'istruzione che quasi sempre manca del tutto, per impedire che imparino a leggere e scrivere_ in un altra lingua e rompano definitivamente i legami tenuissimi che li uniscono l alla madre patria Luigi Luzzatti ed Edoardo Pantano. Se si deve giudicare dall'attenzione che i deputati hanno accordato ai primi discorsi, se ne deve concludere che generalmente viene compresa l'importanza del progetto che vorrei vedere tradotto definitivamente in legcre. Ci si deve inten~ere, però, sulla estensione dei benefizi che dalla Iegcre si potrebbero attendere. Essa non regolerebbe il fenomeno dell'emigrazione che nella sua prima manifestazione, e non potrebbe valere che a proteggere l'emigrante nel momento della partenza e sino al giorno dell'arrivo nel paese di destinazione, specialmente se transatlantico. Dopo, volere o volare, sarebbe abbandonato a sè stesso, e non gli resterebbe che la scarsa ed incerta protezione che gli possono accordare i rappresentanti del governo che hanno fatto mostra replicate volte della loro noncuranza, e spesso del loro malvolere. Gli allori di cui ,·anno coprendosi gli Unni Europei in Cina L'emigrante, sbarcato in America, in Australia o (L'Uomo (li 1Jietra di Milano). altrove, non deve contare che sulle suo forze solo; raramente su quelle di connazionali che gli siano larghi di consigli, di assistenza economica e intellettuale. Sicché quello sfruttamento indegno che la legge Pantano-Luzzatti verrebbe a<l evitare in Italia, continuerebbe in America e altrove in modo spaventevole - in modo tale da degradare i nostri concittadini al livello degli antichi schiavi negri; e da farne vittime impotenti di speculatori senza scrupoli e BibliotecaGinoBianco ecc ... Meelio ancora so istituti privati !riuscissero, anche facencto un eccellente affare, a somministrare tenui capitali, che basterebbero ad assicurare a loro una proficua ed indipendente azienda agraria. Il progetto Pantano-Luzzatti a molti di questi provvedimenti accenna e fa voti che ulteriormente possano essere presi; cli qualcuno anche presenta lo schema o il primo rudimento, che potra in appresso essere svolto. E nell'intendimento dei proponenti il
422 RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTIWF: F SClENZE SOCIALI cosidetto Fondo di emigrazione, ad alcuni di tali desiderala dovrà servire quando avrà raggiunto un considerevole sviluppo. Alla Camera, nel secondo giorno della discu::;sione si sentì una proposta paradossale ; quella !lcll'onorevole Guerci; il quale anzichè favorire la emigrazione, in sostanza, vorrebbe impedirla. 1 motivi che lo inspirarono sono certamente lodevoli; ma egli si è sbagliato del tutto sulla importanza del fenomeno e sulla portala della legge. Questa non mira nè a favorire, né ad impedire l'emigrazione, ma a regolarla e a procurare all'emigrante un minimo di protezione. In quanto al fenomeno 'in sé è certamente doloroso: indica che·~sono centinaia di ~migliaia gl'italiani che ogni anno sospi11ti da grave malessere eco nomico e morale, lasciano il paese natio e vanno all'estero colla speranza di migliorare la loro· sorte. Che sia il malessere la causa essenziale dell'emigrazione non cade dubbio: lo confessarono i prefotti del regno in una inchiesta ufficiale, che avrebbe dovuto avere interesse - come tutti i documenti ufficiali del genere - ad attenuare le tinte. Chi sia bene non si muove dice l'adagio, opportunamente ricordato dal sig. Egisto Rossi in una sua relazione, di cui avrò ad occuparmi subito. E che la cosa sia proprio cosi risulta all'evidenza dai confronti internazionali. Basta quello colla Germania. •. . Dopo la grande crisi del 1873 dalla Germania partirono a centinaia di migliaia in ogni anno gli emigranti per l'America - specialmente per quella del Nord, dove i tedeschi costituiscono ormai un nucleo importantissimo della popolazione. i\lian mano che si svilupparono le industrie e migliorarono le condizioni delle classi lavoratrici l'emigrazione <liminuì; nell'anno 1899-900 fu di soli 14,418 pel porto cli Ne\\·-York. Invece fu perfettamente inverso il fenomeno dell'Italia: erano poche migliaia gli emigranti che abbandonavano lo stato verso il 1876, e in media sono circa centocinqnanlamila in ogni anno (oltre la cosidetta emigrazione temporanea, che oscilla attorno alla stessa cifra) che eia oltre dodici anni emigrano in America: rwoanlanooemila ne sbarcarono dal 1 ° luglio 1899 al 30 giugno 1900 nel solo porto di Ne1YYork, oltre quelli per l'Argentina e pcl Brasile! Ora che fare di fronte a questa fiumana, che dall'Italia si riversa annualmente in America? Trattenerla in Italia per costringerla a trasformarne le condizioni economiche e politiche? Disgraziatamente, per quanto si pos;;a essere rivoluzionari, non è desiderabile che si chiuda questa grande valvola di sicurezza. La massa degli emigranti è di gente incosciente, che rimanendo in Italia aumenterebbe la propria miseria e la propria abbiezione aggravando anche quella degli altri. Se si muovesse avremmo ecatombi di contadini e di operai che darebbero occasione ai reazionari cli soddisfare le loro scellerate passioni e i loro sordidi interessi. :\"iente altro! Invece, pur essendo dolorose le cause dell'emigrazione, e dovendo tutti desiderare che vengano rimosse, essa riesce immensamente benefica e per coloro che restano e per coloro che partono. Non c'è dubbio in quanto al miglioramento degli ultimi. L'Argentina attraversa una crisi; pure i contadini che hanno un piccolo capitale e che possono internarsi clivengono facilmente mezzadri o proprietari di terre e vivono umanamente; tristi sono le sorti dei lavoratori nel Nord-America, ma a Chicago ~li slwns, le classi più basse e più degradate, guadagnano da cinque a sette lire al giorno: quanto in Italia guadagnano in una buona settimana! E non sono queste vane asserzioni: abbiamo una prova BibliotecaGino Bianco diretta del relativo benessere dei nostri emigranti, nei dne o frecento milioni all'anno di risparmi ch'essi mandano, oltre quelli - e sono altre centinaia di milioni - che collocano nella patria di adozione,. coloro che non hanno intenzione di ritornare in Italia. E quelli che restano in America o ritornano in Italia elevano quasi sempre di uno o di più gradi la loro condizione intellettuale, morale e politica: diventano uomini, si sentono cittadini. E questo non è il minore va•·;taggio dell'emigrazione: vantaggio che dispiace non poco alle cosidette nostre classi dirigenti e agli uomini <li governo, che preferiscono avere sotto mano pecore tosabili e coroeables à merci ... Quali benefizi ritragga l'Italia dai due o trecento milioni all'anno che mandano in patria gli emigranti, e che il progetto Pantano-Luzzatti tenta impedire che vengano rubati dagli pseudo banchieri italo-americani, è facile comprendere; altri vantaggi e non piccoli ri~rae la produzione nazionale dai considerevoli commerci e scambi che si sviluppano con abbastanza rapidità. E le braccia che se ne vanno in ogni anno a centinaia di migliaia contribuiscono non poco ad elevare i salari dei lavoratori che restano, o ad impedlrc, almeno, che ribassino, come sicuramente avverrebbe, sic rebus stantibus, qualora cessasse l'emigrazione. Ma ... ma c'è il rovescio della medaglia! Sicuro. L'emigrazione procura danni morali notevolissimi all'Italia, per l'odio e pel disprezzo, che attirano su di loro i suoi emiaranti : odio e disprezzo. determinati sopratutto diJl'aspra concorrenza del lavoro che vanno a fare agli operai indigeni; dall'alta loro delinquenza e dal ma'heggio del coltello e della rivoltella, che assicura a loro il triste primato nell'omicidio; dal loro vergognoso analfabetismo. Avrò occasione di ritornare per occuparmene ex proje&so della concorrenza nel lavoro e della delinquenza; per oggi vo$lio occuparmi dell'analfabetismo, che del resto contri!Juisce enormemente a generare gli altri due. Qualcuno potrà pensare che sia una mia trovata sentimentale o idealista quella di credere od affermare che l'analfabetismo discredita e fa disprezzare gl'italiani all'estero. Ebbene, a coloro che non vogliono prestare fede a tale fatt0, sottometto ciò che (dopo tanti altri, ma non con pari autorità) ha scritto il cav. Egisto Rossi, nell'ultimo rapporto inviato al goYcrno sull'Emigrazione italiana negli Stati Uniti nelCanno 18:J!J-900 e che è stato pubblicato nel Bollettino del Jl1iniste,·o degli Ajf ari .Esteri ( ottobre 1900). A pag. G e 7 cli q11csto interessantissimo rapporto sotto la rubrica: analfabetismo, si legge: « li numero « degli immigranti è asceso in quest'anno alla cospicua « cifra di 40,224, di cui 1892 provenienti dall'Alta Italia, « 38,332 dalle provincie meridionali, e, quel ch'è peg- « gio, con una percentuale superiore a quelle di tutti « gli altri paesi, perfino del Portogallo, che l'anno « scorso veniva prima di noi. Infatti la percentuale « analfabetica per l'emigrazione del mezzogiorno « d'Italia é ancora del 46 1[2 Olo, contro il 45,73 dei « portnghesi arrivati nello stesso anno. Il minor nu- « mero d'illetterati è dato, come sempre, dagli im- « migranti di nazionalità inglese, con una percentuale « del 2,21 0lo; dai tedeschi col 2,70 0lo; dai francesi « col 3,13 Olo, a cui tengono dietro, in ordine d'im- « portanza, gli olandesi, svedesi e norvegesi ; i boemi, « gli ebrei della Russia e Gallizia, hanno un numero << di analfabeti di gran lunga injeriore al nostro. C~e?o << inutile osservare come si debbano a questa terribile « piaga dell'analfabetismo (che implica naturalmente « assoluta mancanza di ogni coltura e impossibilità « d'imparare la lingua locale) molti dei guai e difetti, ll "' I l i \
RlVISTA POPOLARE Dl POLlTICA LETTERE E SCIENZE SOCTALl ((_ per cui la nostra emigrazione è anche oggi tenutal « tn così poca considerazione negli Stati Uniti. A ciò' « devesi principalmente il lento, lentissimo assimi- « milarsi dei costumi e delle civiltà di questo 1aese 1 « da parte dei nostri connazionali, nonché que loro' « bisogno di appartarsi dal ceto civile americano e « di vivere a guisa di tribù, in quartieri che ricor- « dano da vicino quelli dei cinesi, dove l'igiene, l'at- « mosfera morale e intellettuale sono così basse da << soffocare in germe ogni loro desiderio di emero-ere « e cli tentare altre vie; donde il confinamento gella << maggioranza di essi al piccone e alla pala, quando « non riescono a trovare migliore occupazione del « lustratore di scarpe, dello spazzino addetto alla « n~ttezza pubblica, del suonatore di organo e via " J1cendo. Per sottrarre la parta più incolta e ro'lza « della nostra emigrazione a queste stagnanti e me- « fitiche condiziom, occorrerebbero speciali aiuti e « provvedimenti, che la nostra colonia non è mai « riuscita a concretare, almeno in modo stabile, ap- « punto per gli elementi indocili e refrattari a quello « spirito di associazione, iniziativa e solidarietà, che « nella colonia tedesca e irlandese ha prodotto, come « è noto, cose meravigliose in fatto di beneficenza, « istruzione e colonizzazione». Devo aggiungere un commento a questo brano eloquente del rapporto di un benemerito funzionario dello Stato? Davvero che guasterebbe ! Il Militarismoe le Finanzein Germania Il Faraone delle Finanze prussiane vede con terrore ciò che ò_direntata la prosperità nazionale. [(Klaclclcraclcitsch di Berlino); Mi limiterò a ra~comandarne la lettura ai megalomani, agli incoscienti, ai disonesti' ·che non vedono, o non comprendono, qual'è la maggiore vergogna d'Italia, e che non si avvedono che tale vergogna ci disonora in casa e ci mette alla gogna all'estero. Dott. N,1POLEONE COLAJANNI. Deputato al Parlamento. L'INGHILTERRIMAFERlALE I. Chi pensi di trova.re più la vecchia Inghilterra, l'Inghilterra liberale cli Cobden, l'Inghilterra umanitaria di Bright, l'Inghilterra, « antimperiale D cli Gladstone deve provare nna strana impressione quando lta passato la Manica. Senza dubbio il reo-ime dogn,nale è ancora basato sul libero sc,tmbio ; le libertà dei cittadini sono largamente garantite e le leggi vigenti ora sono assai più radicali di quelle di un tempo. Ma ciò che è mutata è la coscienza nazionale. I fabbricanti, che avevano un temJ)O la suprema.zia incontestata della produzione, si arrestano o retrocedono sotto il peso della concorrenza; i commercianti, fedeli allo spirito di roiitine, non sono più i fieri mercanti, che tentrwano ogni giorno nuove vie. La ricchezza stessa ha dato, insieme alle abitudini di prosperit,ì, una insofferenza della lotta, il desiderio uon già di far meglio ,legli avversari, ma di abbatterli, anzi di eliminarli. Ma è cambiato sopra tutto il pubblico ; la grande massa è BibliotecaGinoBianco l éli.vei1t,ata imJ)erialista. Tntti i. g..iornali che hanno la più g_rande d1ffus1011e,sono imperiaJisti: è imperialista lo ~tcincl!ircl, così lotto nelle classi ricclle ed è imperialista ti Dr1.ily Mail, che ha una tiratura assai superiore a quella di tutti i giornali di Roma, di Milano di Torino ; e di ~a poli uniti assieme e che parla. ai sentimenti piì1 volgari e si rivolge allo classi meno colte. 'l E i liberali i . La Camera dei comuni non ha oramai dei veri socialisti. Il socialismo in Inghilterra non ha avuto fortuna: o Sidnes Webb, che è il maggiore scrittore socialista è ,tnch'egli sostenitore del programma imperiale e vuile un gran~le commercio, difeso da armi potenti, in un impero solidamente unito. I 11ochirappresentanti operai nella Camera dei comuni non banno in nossuu modo tendenze rivoluzionarie. - L'Inghilterra,ìl Transvaale l'India. India: li sacco pi,', grosso,lè per me 'I John Bull: No, mia cara: il primo prossimo ò se Rtesso: e i miei figli vengono prima di voi! (Moonshine di Londra) (.:Siallude alla sotloscrizione di Mansion House che ha raggiunto un milione di sterline per i guerrieri del Transwaal mentre è appena un terzo quella per la fame nell'India. In quanto al partito liberale si può dire oramai che esso non sia se non un mucchio di gloriose rovine. Dopo la morte di Gladstone, il partito liberale non ha, troYato modo di orientarsi: le intelligenze più vive lo hanno abbandouato e coloro stessi che vi appartengono si fanno quasi un dovere di dichiarare ·che non è più il caso rli parlare di un grande partito liberale. Lord Hoseberry, che è stato .finora il capo riconosciuto e stimato, alla prova, degli affari si è rivelato uno scettico molto amabile : nn elegante scettico per cui il governo era un distrazione, come le corse. Una distrazione forse un po' laboriosa e che egli non ha tenuto a conservare. Lord Roseberry avea nella sua giovinezza, dicono i suoi amici, tre desideri: voleva sposare la più ricca fanciulla, voleva avere il cavallo più vincitore nelle corse e voleva infine essere premier di un ministero. E bene: egli ha sposato una Rotschild, ha visto il suo cavallo batter tutti gli altri ed è stato a capo dell'ultimo governo liberale. Perchè dovrebbe desiderare ancora qualche altra cosa~ Degli altri liberali non è nè meno il caso di parlare: il figlio cli Gladstone piega sotto il pes11 del nome paterno. Leculer del partito è il signor Cam11bell Bannernu1nn: ma i suoi seguaci, aggiungono subito, qua11do parlano di lui, che egli è persona assai dabbene e parlamentare molto st.imabile, poichè segue le migliori tradizioni: ma nessuno fa lodo eccessiva della sua intelligenza e delle sue qualità politiche. Il partito liberale, che ha avuto i più grandi conimoners, ora non ha che parlamentari di mediocre valore. E d'altra parte co11servatori e unionisti non hanno che un uomo il quale sonasta tutti per la violenza della sua passione e per la sua audacia di combattente: sir Joseph Cltamberlain, Joe, come ama di dire la folla, con. un nomignolo pieno di irrispettosità e di tenerezza.
RIV!STA. POPOLARI~ Dl POLTTICA LETTERF: li SCIENZE SOCIALI E che dire di sir William Harcourt i Il 5 marzo di questo anno l'attuale cancelliere dello Scacchiere, sir Michael Hicks Beach fece alla Camera dei Comuni la sua esposizione finanziaria. Dopo aver detto che la spesa della guerra sud-africana avrebbe superato 'l_uella della guerra di Crimea, che fu di 67,500,000 sterline, volle indicare i modi di provvedere a questo sp<'se. E, con altezza di vedute, dopo aver dimostrato i peric·o]i di ingolfarsi in debiti e la necessità di limitare la 11 uova emissione, propose, fra le altre mi.sure, l'aumento della inco11ie tax e quello di parecchie imposte indirette sul tabacco e sulle bevande. Credette allor sir ì:Yilliam lfarcourt di levarsi e, dopo aver felicitato il cancelliere tlello Scacchiere e della sua abilità linanziaria e del suo coraggio poi itico, dichiarò sperare soltanto che sir Michael llicks Beach avesse fatto pagare al 1.1ransva.cil1,nci largn parte delle spese di gzierm. Joe - io scrivevo nell'ottobre scorso ila, Londra, fll Giomo di Roma - è veramente l'uomo piÌl in vista. della Gran Brettagna: la nuova Inghilterra ha fede solamente in lui, nella sua volontà imperiale, nelle sue parole che sono piene di inrngini e piene di asprezze. Il ministero delle colonie, che non ba nulla che fare con quello degli esteri e alla cui dipendenza non è punto l'India, la quale ha un ministero a parte, era tra i più secondari fino a ora, e coverto per lo pilt da mezze figure: le figure principali primeggiavano nei ministeri della Tesoreria; erano premiers, o primi lords o cancellieri dello Scacchiere, o erano a capo di ministeri politici. Il Oolonial office avea una posizione relativa, che rassomigliava molto a quella del nostro ministero di agricoltura. Ma da quando v'è a capo Clrnmberhtin, il ministero delle colonie è il più importante: come nei consigli della Corona l'uomo cli Birmingharn è il l)iÌl temuto o il più potente. 'l'ra tanti uomini che non hanno un progranrnrn, egli è solo ad averne uno: un programma, che forse è irrazionale, ma che all'Iughilterra attualo è il solo che possa sembrar ragionevole: il progrnm111,i,tlell' Iinpern. L'Inghilterra, che sento Yeuir meno i suoi mercati, che si sente minacciata dai paesi vecchi che rifioriscono o dai paesi nuovi che dischiudono energie meravigliose, non ha omai che un solo vrogramma che riunisca la fede delle moltitudini: !'Empire. E poichè questo programma vuol dire Charnberlain, egli è. egli rima11e l'uomo più amato e pitt temuto dell'fnghilterra. L' Iughiltena non si è spogliata delle suo trarlizioni aristocratiche: la sua aristocrazia, seuza dubbio è parlamentare, qualche volta è anche commerciale, ma resta chiusa e arrogante, quindi debole. Così che Rir Josepb Chamberlaiu il quale è e rimane l'uomo di Birmingham; l'ant.ico oratore dei comizi popolari, dalla frase insofonte ma clflllo vedute chiuro, l'uomo che preferisce all'arguzia di Salisbnry, la parola forma e provocante; sir Josoph Chamberlain, che ha fatto la sua fortuna negli affari con la stessa tenacia con cui ora domina l'opinione; !'a.ittico fabbricn,nte cli viti di acciaio, s'impone con In, potenza stess:, della sua volontà. In ogni paese il popolo non ama le mezze figure; preferisce la Yiolenza allo scetticismo, l'onore alla timidità Ed è l'opinione pubblica che ba imposto, che impone Cbamberlain, anche dopo i disastri della guerra del Transvaal; è essa che lo sorregge, in un ministero composto degli uomini ch'egli ha più insultato. Lord Salisbury porta il grande nome e la piì1 grande ricchezza, con nmn,bile bonarietà: quindici anni fa, Chamberlain, ancora radicale, lo tlefiui il pih iinmonile elci politicanti, in un famoso discorso a Ironbridge. Chamberlain ba portato sempre nella politica la ste.~sa violenza che ha portato negli a tfari : e senza dubbio egli, che non tieue punto all'accusa d'inconsistenza, devo sorridere del suo antico giudizio, ora che lord Salishury è il premier del ministero di cui fa, parte. Ma Chamberlain chiamò pure i lords assemblea di rammolliti e sono essi che lo seguono con piÌl simpatifl. Lord Salisbury, a parte ogni giudizio sullo sue qualità, ò assai ricco e assai vecchio: forse anche assai stanco rli una carriera politica, che è la pii1 Cfllma e la più fortunata cli questo secolo. I suoi ii,mici dicono che ami molto la chimica: e che i progressi delle scienze naturali non lo lascino indifferente. Forse ciò è vero: ma BibliotecaGinoBianco è anche piìz vero che Chamherlain, il 'l_uale non an1a Lt cbimic,i,, rimane il capo della situazione. Nominalmente il capo dovrebbe essere il primo lonl della Tesoreria,, l'on. Arthm J. Balfour, che è, almeno in apparonza, il leacler dei conservatori ]\[a se lord· Salisbury ama la, chimica, lonl Blllfour ama la filosofia: dicono che egli s'interessi del buddismo, che i problemi (lclla teosofia lo appassionino. Ama forse tutte (]_neste cose insieme e il suo libro su le basi della crcde11:n è auche tradotto in francese, e ha a,,uto l'onoro <li una prefazioue del signor Brunetière. ì\fa n,nch'egli, che non è ancor vecchio, non ha mai conosciuta la lotta: così ra.pido e facile è stato il suo successo. Gli olandesi, che •si occupavano molto di fiori, perdettero il commercio e le colonie. Tutti questi marchesi e conti, che hanno un hobby prediletto, la chimica, In teosofta, l'ac(]narello, rimangono di front,c alla violernm tlegli uomini che vengono dal basso come sbalorditi. C.:ertamente la violenza cli Charnberla.iu è qualche volta brutale: qualche volta anzi non vi è nulla di select in lui, fuori che le orchidee e la eleganza esteriore. ]\fa nessuno osa contrapporglisi, poichè nessuno crede a qualche cosa sì come egli crede. Egli ba il rimedio infallibile, il rosso della conquista cùe trascina la folla: il rosso dinanzi a cui i colori shiatliti diventano uggiosi. • * .. I risultati allo recentissime elezioni sono il trionfo di Chamberlaiu: poichè è in suo nomo che si ò combattt1to, pro e contro di lui che i c,tndidat.i hau pal'lato. Chamberlain segue le tracce rli Disraeli, mn, non ha commesso l'errore del grn,nrle statista israelitn. Invece di sciogliere la Carnera solo qua,udo la, vocchiai,L estrema non le permettenL di vivere, egli è riescito a farla sciogliere (]uando l'opinione pubblica era al massimo <lell'entusiasù10 imperialista. Ora se a.Itri conibi:\menti non i nten-ongano, il potere è assicurato per sette anni. La battaglia elettorale, (lata '" un anno cli clistanr.,i, dalla apertura delle ostilità con il 'l'musnial (11 ottobre 1899) ò riescita al governo assai piìt bene cl,e non le battaglie militari all'esercito inglese. Una caricatnra molto celebre in Inghilterrn fa l'apologia della politica di Chamberlain, raffigurando un Icone che calpestn, due cinghiali. l"i: un sinistro gioco di pn,role: poicbè i cinghiali sono i bocirs e il Icone ò l'Ing.bilterra. Ma la folla non trovn, tli cattivo gusto questo coso so continua ad applalHlire Cham berla.in o a seguirlo con entusiasmo. E benchi, le vittorie rnilitnri siano state scarse e non gloriose, e i risultati della guerra !,risti, puro l'imperialismo raccoglie proseliti in ogni classe. Non è sola l'aristocrazia, fiera delle sue prerogative etl amica della espansione: ma è perfino il popolo, che dosiclern e che vuole l'Inghilterra diventi u11a grnurle potenza militare. ~on rnancn, il caso di vescovi che sostenga.no la guerra e le armi essere consentanee alla buonn dottrina cli Gest't. Il famoso decano di Canterbm·y, reverendissimo P. \V. Parrar D D., in uno stntlio pubblicato 11011a No1·th .1lmei·iccin fleview cli settembre e che. ha appunto por titolo linperùilisin nncl Ohristianily, ha sostenuto che il programma di espansione militarist,i non nbbia nulla di contrario al cristianesimo. Se i più gravi uomini della Chiosa ragionano in tal guisa, nel campo opposto non si ragiona diversamente. Il caso di Sidney Webb non è punto isolato e i piÌl intellettuali del socialismo, tra cui è la maggio!' pllrte dei comprmenti i,i, .B'abi<uiSociety, non nascondono le loro simpatfo per il programma imperiale. Non è quindi cfa meravigliarsi dei risultati dello elezioni, nè n,lcuno sarà sorpreso delht immensità rlella vittoria cli Chamberlain. Noi abbiamo per il Parlamento inglese uua specie di ammira,zione scolastica: nei trattati di diritto costit-uziouale che circolano ancora pe1· le mani di tutti, corno nei libri di politica internazionale, il Parlamento inglese ci appare circonfuRo di una aureola di gloria. Chi ha visitato le sale della ,·ecchia badia cli Westminster non ha potuto contempla.re senza una intima corun:ozione le statue dei grandi pri,rlamentari, che vanuo sino
RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI a Gladstone, uu uomo passato ornai anch'egli nella stori:t. E citi ha visto la chiesa gotica delJa ,·ecchia ùadia ove sono sepolti e glorifìcat;i i due Pitt, lord Cbatharn, lord Beacousfield, lord Palmerston, Robcrt Peci, Riccardo Cobden, Russell ccc., t.utta la scbiern dei graHdi 1mrlamentari, accanto a quella dei conquistatori, che portarono in tutto il mondo le aquile britannicbe, 11011 vorrò nominare senza reverenza il Parlamento inglese. E le sue tradizioni secolari e perfino i suoi usi ,1ualcho volta asstu·di ci appaiono coUJe le fonunle sacre tlelle istituzioni liberali. i\Ia anche il Parlamento inglese ha perduto qualche cosrt della sua grandozztt tradizionale: i suoi combatt-enti del passato hanno ceduto il posto a conHuerciaJJti arriccbiti, a uomiHi ùi legge, ad alti funzioHari tlello Stato. L'Ingbilterra non ha piì1 i suoi borghi putridi e uua serie di Gorrupt Practicer Act dal principio del secolo a ora ha cercato ridune la corruzione al minimo. Agli perfino 70 capitani o 5 tenenti. Per rendere possiùili ole2ioni così strano è stato necessario ingrandire i risultati dellrL guerra di Africa: lo agenzie compiacenti hanno gareggiato cou i corrispondenti nel mostrare ogni piccolo scontro come uu fatto d'armo glorioso. Così lo spirito pubblico si è anelato sempre più eccitamlo e l'im,perialis1no dilaga dovunque e muta nelle sue basi la politi"éa stessa all'Inghilterra. Ma che cosa è l'ilnpcrialisnio ? anzi che cosa è per gli inglesi l' linpero? Come ho già eletto altrove, è assai ditl:lcile dire che •}osa gl'imperialisti vogliano: cd è quindi assai difficile defìniro. E' uua concezione fatta cli malcontento e cli speranze: cli sospettosità e di m·roganza; di fede nella superiorit:\ della razza britannica e di assoluta ignoranza dolio energie •logli altri popoli. The Empire è qualche cosa come l'unione cli 300 milioui di uomini sotto il dominio 1Jommcrciale e per lo sviluppo di 38:' è il mercato assicurato tt q11elle merci fli cui l'America co. • • ainlCl ~ rnincia a non aver bisogno, che l'Europa produce da sè o più a buon mercato. L'impero è soprattutto l'unione delle colonie in un legame stretto : è la potenz,t militare, messa a base di E anche la consuetudine ha imposto alcune cose che rendono o dovrebbero rendere le lotte piì1 alte e meno aspre. Sopra tutto dopo le riforme del 1867 o la legislazione 1884-85, che mette capo a quella legge che con nome espressivo fn detta Rep1·cscnt<ition o.f Peoplc .'lct si J>IIÒ dire che l'Inghilterra abbia realizzato in questa materia doi grandi pro• gressi. Chiunqueprocurerà UN NUOVO:ABBONATO quella commerciale: è la ùandiera che impoue la merce. L'fmpero è l'Inghilterra cinta di cannoni e temuta: l'allermazione dei britons noi mondo. Nelle lettere tli Dilke pi1't elegantemente: pii1 rnviclamente e meglio. forse Hei discorsi di Ma in nessun paosc lo elezioni costano pii1 che in Inghilterra. Così cho la parte piì1 intellettuale della popolazione è costretta a rimanere fnol'i delle lotte parlarneutari. La Camera dei Comuni è composta anche a,clesso quasi interamente di avYocati, di grandi commercianti e industriali o di fonzionari (lc!lo 8tato. riceveràin dono, a scelta, una delle seguenti pubblicazioni dell'on. Dott. NAPOLEONECOLAJANNI : lllou1'e11ienls sociaux • en lltdie ; 1,•e e s111•011ositi di Cesa,•e Lo1nb1•oso; Nel ,·egno tlell,, 11.la/it• ; Gli VUici del 1,,,.,0,•o; Ltf G,·ande . Chamborla\n è delineato il progamma dl:lll'Impero, che è ora la piÌI granrle preoccupazione degli inglesi. Btfllt111lia del 1111'01•0. Anche fra gl'imperialisti vi sono tutte le gradazioni: il 'l'iines e lo :3tni1clarcl, non ostaut;e la loro inusitata violenza, non hanno nulla a che faro con h sta.iuptt gialla, In, quale sembra aYE)rrotto le tradizioni cli onestà del giomali•mo inglese. Il Daily Mail, uno clei Chiunqueprocurerà DUE NUOVI ABBONATI La uuova Camera, secouclo i calcoli del Dciily 'l'elegrazJh, contiene 195 persone appartenti alle zm~fcssioni liberali : !) metlici, J3 professori ùi uuiriceverà, a scelta, tre delle suaccennate pubblicazioni, o L,, Politicti colo,litde dell'on. Dott. NAPOLEONCEOLAJANNI, oppure l'Att,•a1'et•so ltf Svi~~e,•t• de/l'on. prof. ElTORE CICCOTTI. versità e istitutori, 33 giornalisti e proprietari di giornali e 140 avvocaLi o solicitors. Il numero degli uomini tli legge ù grnuclissimo uon così come a Montecitorio, di ventato n'ntricnla crrnsùlioormn e clorn la, fllnzioue degli avvocati politici, e sopra tutto dei maggiori tli essi, è infame. Ho detto altra ,·olta che non è stato trovato per i microbi nessuna cultura più nutriente <li Montecitorio o di palazzo iradama per gli avvoca,ti. In Inghilterra se. nel Parlamento il numero degli avvocati che sono nella politica è grancle, l'altissima posizione doi giudici impedisce il dilagare della conuziono, ch'è sì enorme da uoi. Le classi ·1~fflci<ili. ministri, ex ministri largamente pensiouati, gli agenti diplo111atici e consolari contano 57 rappresentanti. Yi sono poi 82 agricoltori e proprietari di terrn; · 31 nobili, figli e fra teli i cl i pairs; ma il pi ì1 grosso 11 ucleo è ra1>presentato dalla indust1·ia e da-1commercio. Commercianti e industriali sono in n11111erocli 1%, cui bisogua aggiu1tgore 29 nomini di finanza: banchieri, finanzieri o brokers. T rappresentanti, piì1 o meno dichiarati, delle classi operaie sono appena l;J ~fa il fatto piì1 caratteristico delle ultiu,e elezioni è il sorgere del militm·ismo e il suo apparire anche nel Parlamento. Gli elettori hanuo iufatti mandato alla Camera 4 ufficiali di marina e ben fi9 nfficin.li tlell' esercito e fra essi sono non solo ufficiali supm-iori, ma BibliotecaGinoBianco pochi giornali a un soltlo, rappresenta l'imperialismo piÌI degradato, l'adulazione di tutte le passioni basse. E' un giornftle ,li fronte a -cui il Petit Jo1irnal rimane equilibrato e sereno. Il Daily 11lail durante la guerra ha raggi unto un milione· ,di esemplari: poichè rappresenta la peggiore wanifestazionc della stampa gialla, si può calcolare facilmente quanto male abbia fatto. E' letto sopra tutto tlagli scolari e clai cocchieri, e in Inghilternt si nota che una diffusione maggiore è dove maggiore è il .;onsumo dell'alcool. Si può considerare come un giornale conservatore: ma i conserva.tori onesti dicono che ha fatto piì1 male all'Inghilterra della perdita di pn grande mercato. Poichè ha l'abitudine di affermare qnalunqne cosa possa giovare a eccitare il pubblico e non ha mai l'abitudine di smentire, contribuisce a diffondern in Inghilterra uua serie di pregiudizi che sono nssai dannosi allo sviluppo dello spirito brit.annico. Per intendere che cos,, sia l'linpero per gl'inglesi è bene fol'sc insistere sulle cansil che hauno determinato · la nuova concessione : esse solo infatti possono metterci in grnclo di comprendere lo stato d'nnimo dell'In• ghilterra attuale. Dalla fine del secolo passato fino al 1872 l' Inghilterra ha avuto una marcia asconclen~e qua.si mai interrott,1 : piì1 che la lotta asprn e rude per la vittoria lcnta,nt•nt,e co11qui,;ta.t1,, è stata la torbida vittoria, ed è stato il SllCCOSSO continuo.
RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI Da quando una serie non interrotta di scoverte ha permesso di utilizzare le energie naturali, il vecchio paese di navigatori e di agricoltori, si è trasformato nella fucina del mondo. Le viscere della terra si sono aperte e han dato le loro incommensurabili ricchezze: e migliaia di grandi officine sono sorte a cantare le glorie del ferro e dell'acciaio. Il cotone è stato per lunghi anni un monopolio dell'Inghilterra: i suoi navigli, fatti di ferro e nutriti di carbone inglese, andavano neJle colo11ie a prendere la materia prima e dopo averla tramutata in stoffe e in tela, la rispedivano in tutto il mondo. L'Europa prendeva dall'Inghilterra vestiti per i corpi e teorie liberali per le animo. La Fictorian ero, il periodo della regina Vittoria, è stato veramente il più felice ohe la storia ricordi. Per avere una idea delle risorse naturali immani che l'Inghilterra ba nelle sue viscere, basterà (lire che la. produzione del carbon fossile è rappresentata nel mondo sopra tutto da tre paesi: l'Inghilterra, gli Stati Uniti e la Germania. Secondo una recente statistica del governo di Washington (Monthly Suniinfry of coniinerce and fi1umce) mentre questi tre paesi non formano che 1110 della popolazione del mondo, producono 516 di tutto il carbone ohe alimenta le industrie. Questo faUo, che non è che h, ragione ultima deJla loro superiorit:'l, industriale, superiorità che solo la utilizzazione di altre forze e di altre energie potrà devim·e, è sopra tutto favorevole all'Inghilterra. Dal 188[) fino al 1899, essa non ha prodotto mai meno cli 200 milioni di tonnellate inglesi di carbone (1 tonnellata, 907 kil); ma lH'Oduce circa 230 milioni cli tonnellate all'anno. L'industria del ferro è stata a sua volta una dello cause maggiori della superiorità britannica. Ond'è che l'lnghiltena, avendo raggiunto •-il piì1 alto sviluppo industriale, è stato il paese del libero scambio. Cobclen ha diffuso da Mancliester il verùo della libertà commerciale; Bright ha fatto con immagini bibliche l'apologia della libertà poi itica; d11,~fanchcstei·, rla Liverpool e da Birmingham sono partiti per cinqtrnnta anni carichi di mercanzie per tutto il mondo e teorie Jibemli. La industria inglese ha an1to 11n11~,uperiorità incontestata: trenta anni fa, dire che un articolo ern inglese, significava affermare cbe era solido ed elegante. Anche oggi l'eco della tradizione è rimasta,: così chi vive fuori della industria non vede grandezza maggioro dell'Inghilterra. Quando gli altri non erano ancor nulla, l'Inghilterra ha avuto il dominio industriale del mondo, sfruttando le sue immani risorse. Ella ha dato al mondo lo spettacolo unico cli una città di sei milioni di abitanti, dovo esisteva mrn cittii., che fino a qualche secolo fa aveva assai meno abitanti di Napoli. Essa ba dato al mondo lo spettacolo ancor più grandioso del Lancasl1ire dove sn una piccola zo11a dintorno a Manchester è raccolta una popohtzio110 superiore a quella di Londra e che compie la proùnzione più immensa. Ha dato infine fra i tanti lo spettacolo cli quella zona in cui è nato Chamberlain: la Blctck Country, il paese nero di Birniingham, che h,t inondato per un secolo il mondo dei suoi prodotti; i p,:odotti di Birmingbam, di Sheffidd, di Coventry, ohe parea non dovessero, non potessero rnai soccombere ad alcuna concorrenza. Dal-principio del secolo fino al 1871, o si puù anc_he dire fino al 1874, è stata 1(1mitrcia ascendente della mdustria inglese: una marcia ininterrotta, epica, nella sua grandezza, il periodo grande del libero scambio. Tutti si modellavano allora sull'Inghilterrn: gl'industriali inglesi godevano sui mercati la celebrità incontrastata dei politici inglesi nei Parlamenti. I politici inglesi affettavano un superbo disdegno por il continent1i, fieri del!~ loro insiilarit11 ocl orgogliosi della loro supremazia commercialo e della loro grandezza industriale: una serie non interrotta di guerre assicurava frattanto all'Iughilterra il più grande impero coloniale che mai la storia abbia registrato. L'appellativo di inerry Eng/and non fu giammai giustificato come dalla storia inglese dopo il 1820. Per molti anni gli inglesi hanno esportato capitali e merci: e tanta ò stata la loro esportazione cli capitali che hanno potuto, dopo, per lungl,i anni ,tvere t111a esportazione di merci assai inferiore all'i111portar.ione. Così, insieme al successo, sono entnite tutto lo al,iBibliotecaGinoBianco tudini della prosperità: lo stnncla.rcl of lijc dello classi operaie si è di molto elevato, ma si è elevftto assai più il Ji,0 0110di esistenza dello classi medie. In nessun paese del mondo, forse, la borghesia e l 'aTi~tocrazia vi ,·ono meglio e piì1 largamente che in Inghilterra. L'idea di utilir.zare tutte le risorse, di p1otlurre il pi/1 che si possa a buon 111,)rcato, si è andata sempre piì1 allontauaudo, per il carattere stesso della produzione. Negli ultimi trenta anni è accaduto ohe in Inghilterra si sono sviluppate assai lo arti belle e tutto ciò che si attiene al lusso. All'esposizione di Parigi la pittura inglese era la più considerata, per fa sna eleganza e per la sna soliclit,\. Così le stoffe da parati (meravigliosi i protlotti Liberty), l'ammobigliarnento, tutto ciò ohe rappresenta gli agi della vita, è in progresso continuo. Le abitudini della prospcrit;\ sono penetrate: tra cui J)iù perigliosa <li tutte quella di non rischiare in intra.prcse nuove se non in forma assai comoda. Negli 11Hin1iquaranta anui lo sviluppo dello compaguio lim,ilccl è stato enorme. Uhi scorra qnalclrn gior ualo co111eil Fi11anciot Xcws rimano colpito dal l'atto che lo compagnie liniitcd sono oramai 1ft baRe di tntti i principali rami della produzione. D'ordinario chi ha un affare m10,·o da lanciare, si rholge a un promoter, a un uomo di IJirnca antore,,ole: so l'affare è deguo di conside!'azione. una co1upagnia liinitecl ò fondata e delle azioni sono collocate J)l'esto. Queste azioni so1w d'ordinario di cinque o dicci sterline: qualche ,·olta di una. Tutti coloro che af.lid,ino i risparmi propri ai banchieri concorrono a queste e1uissioni: quasi semprn è il banchiere che sceglie. I risparmi hanno il piì1 delle volte nn utile investimento: ma accade anche che chi fornisco il capitale si disiuteress,, alla produzione. Ora sono circa trenta aimi che iu Iughilterm si ,·a manifestando un senso di malessere. L'organismo è troppo solido perchè rnostri i sintomi del male: ma chi osservi attenta111eute vede che qualche cosa è mutato. La posizione rclcitiva dell'Inghilterra è ora <li gran lunga minore che nel 1870, L'Inghilterra è sempre il paese pi'I ricco e più prospero di Europa. Ma da varii anni a questa- parte la posizione è venuta a cambiare. L'Inghilterra ha accresciuto ancora il suo commercio o ha sviluppata la sua industria: ma altri che prima non ern11 nulla, son sorti e le han fatto concorrenza: e in qun,lche pnuto l'hanno superata. Se prendiamo due periodi: il periodo intorno al 1860 o quello frn il 1890 e il 1897 Yediamo che !'In• ghilterra, pur sviluppandosi enormemente, è cresciuta meno degli altri paesi. Ca popolazione inglese ha avuto un aumento relativo del 32.ìO Oro; iI couunercio totale Llll au wi,nto del 117 Oro; lo esportazioni 1111 aumento <lei 74 Oro. Invece le popo· ]azioni che formano l'impero gonnauico sono cresciute in numero auch'c~se del 32.70 010; ma .il commercio ~enel'alo è a11me11tato del 157 010 e il commercio di es1wrtazione del_ 13!). Piì1 straordinario aucora l'aume11to degli Stati Uniti, tlo\'e è rnpprese11tato rispottiva111ente da 9ò.30 por la popolazione, J6i\ per il commercio totale, 2J3 per il co1111uerciodi esportazione. L'Austria e l'[talia, che prima 11ou ave\'ano quasi in dustrie, ue liauno ora alcune assai potenti: la Russia è in una grnnde trasformazio11e industriale, cui ha contribuito non poco il risparmio francese. La. posizione 1·elcitivn dell'fnghilterrn è d11ucp10diminuita: iu rapporto alle altre nazioni ossa ò, insomma, ora assai 11,eno di ciò che era, non dirù tra il 1870 e il 1873, al! ·apice dèllo sviluppo, 1na ani>ho ciù che ern nel 1860. Senza <lnbbio il suo impero colo11ialo, in cui il sole non muore mai, si è esteso assai: ma vi sono non poche colonie britanniche in cui i tedeschi e i belgi fanno piì1 affari degli stessi inglesi. Xo11 vi è nnlla che dia lo spirito cli rontine piì1 della ricchezza sicura, piì, del dominio incontrastato. Quando .,li altri paesi la\Coravano febbrilmente a ri11aova.rsi, l'Inghilterra godeva do! suo primato, pii, che Hdenk nel domani. La ricchezza dà anclie l'arroganza. Molte intlustrie inglesi caipnù dire che Hon al.Jbian voluto modificarsi: ùa~ta leggere le ultime inchieste industriali iiwlesi per vedere qua lo spirito di resistenza gli inglesi abbiano opposto a og11i trasformazione. Abituati acl attendere siguorilmento, a non ·offrire la merce, ma ;:ul aspettare i compratori, lmnno guardato uon senza, un corto disprezzo i batt-aglioui ùi comm<'sSi <.
RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCJALI viaggiatori ohe la Germania ha sparso nel mondo e ohe sono stati piì1 vincitori dei battaglioni cli Sedan. L'inclustl"ia inglese ò rimasta in 1nolti rami costosa: un'industria ricca, incurevole clel buon mercato e sicura della sua snpremazia. Ma dopo il 1873, lentamente prima, rapidamente poi, -ò cominciato a riseutirsi l'opera della trasformazione avvenuta sul continente e in America. Molti industriali della, Gran Ilrettagn,L si sono visti rifiutare i loro prodotti da quegli stessi clienti stranieri che erano stati pili fidi e pirr assidui. Da principio non vi hitnno badato: ma poi, come piìt largo è diventato il rifiuto, un senso <li fastidio e di malessere si è and,tLo determinando. L'Inghilterra no11 sa forse far meglio degli altri paesi 1 che cosa è dunque questo diminuzione 1 sono gli ste.si stranieri ohe creano difficoltà 'I L'industria inglese, per quanto potente nou bastava prima clel 1873 alle richieste dell'immenso mercato. Sono sette orl otto anni che alcune industrie si sono rapiùamento contratte, alt.re resistono con sforzo, altre la.vorano per paesi meno progrelliti: e anche la clientela è diventata più esigente. I Blue Books, gli A·,rnwil Repo1'ts, sopra tutto lo relaappena 14.35 per °lo della produzione mondiale, l'Inghilterra da sola rappresentava assai più della metù. La Germania, a sna volta, produceva allora e poco più che la quarta parte dell'Inghilterrn. Se ora prendiamo 11110degli ultimi anni vediamo invece che la situazione ò interamente mutata. Secondo calcoli fatti dal dipartimento del tesoro degli Stati Uniti di America la produzione del carbou fossile è stata nel 1878 la seguente: Inghilterra - tonnellate di 907 kilogr. 226,301,058 219.974,667 144,283,19G Stati Uniti di America D Germania D lt'rancia » Austria Ungheria » Belgio » Russia » Giappone D Altri paesi » Totale 35,748,644 ;39,515,516 23,326,752 12,350.658 5,;,31,698 23,502,433 731,534,602 La produzione dell'Inghilterra e quella degli Stati Uniti sono presso che eguali: anzi in quest'ultimo paese ... ... .._s,:l~ :;. ~ Il Kaisera lesue diverseparti... i<"'a _,_Gc"1 « Civis Roman11s sum » E dopo che cosa sarai 1 zioni consolari pubblicate nel Jotwnal oj the Boanl of Trade e riprodotte largamente nella stampa quotidiana sono dei continui segnali d'allarme. All'estero i consoli mostrano il progredire degli altri paesi: all"interno le camere di commercio e gli industriali si dolgono. I Beports on depression of Trade hanno dato luogo a pubblicazioni popolari dai titoli sensazionali: ieri il pericolo era nella Germania, oggi ò nella Francia, sarà forse domani in entrambe, se non sarà negli Stati Uniti o altrove. Niente meglio che il seguire lo stato e le variazioni di alcune industrie, può dare una idea della diminu• zione rel<itiva dell'Inghilterra nel suo immane sviluppo odierno. Trenta anni or sono il commercio dol carbou fossile, cbe è Htato ed è la grande causa della supremazia britannica, era fatto quasi esclusivamente dall'Inghilterra. Nel 1870 la J)roduzione dol carbone fu la seguente: Inghilterrn - tonnellate di 907 kilogr. 123,682,935 Stati Uniti di America » 36.806,650 Germania D 37,488,312 Francia » 14,530,716 Austria-Ungheria » 9,212,42!:I Belgio » 15,101,07:~ Russia » 768,082 Altri paesi » J ,063,121 Totale 238,653,228 Mentre gli Stati Uniti di America rappresentavano BibliotecaGinoBianco L'Evangelo di S, Guglielmo, [Pnclc cli NP.w-York). del 1899 si è elevata a 2~8,539,650 e la Germania, produce ora assai piit <·he la metà dell'Inghilterra. Accade anche che il prezzo dP.l <·-urboneè assai me110 elevato negli Stati Uuiti che in Inghilterra. Mentre noi 1885 una tounellata di ·t,015 chilogr. valeva sul luogo della produzione 5 slt. 7 ½ d. in Inghilterra e G sh. 5 1 , ! d. negli Stati Uniti, nel 1897 la situazione si era già rovt,- sciata e i prezzi erano 4 sh. 7 ½ d. negli Stati Uniti e 5 sh. Il d. in Inghiltena. Gli Stati Uniti, assai probabilmente, diventeranno fra breYe i fornitori dei porti del i\Ie<litenaneo. 11 1naggi01· consumo del carbon fossile a,vveniva prima in Inghilterra, poichò la produzione industriale inglese era di gran lunga superiore a quella degli altri paesi. Ora il consumo degli Stati Uuiti ha sorpassato q nello dell'Inghilterra: e il cousumo della Germania è cresciuto dal 1873 al 1897 clel 75 °[0 • Non è improbabile che l'Inghilterra possa perdere anche il secondo posto, poicJ-1.èl'aumento del suo consumo, nello stesso pel'ioùo di tempo, è stato appena ùel 12 °10 • E ciò senza dire che sono sorti nuovi paesi a contendere nel campo industriale, e che nuove energie si sono dischiuse e 8i dischiudono ogni giorno. Ecco il caso d'Italia, che è veramente uno dei più iuteressanti. Questo povero paese nel 1860 non aveva quasi alcuna grande industria: costretto in segui_to, a fare, senza risorse, una politica costosa, lia depre~so in qualche anno i consumi e inceppato le industrie. Eppure, non ostante tutto, la industria si è svolta là ùo,·o non erano condizioni propizie tra i grandi paesi cl'Eu-
RIVISTA POPOLARE Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI ropa, l'ltali:i, è l'unico che sia quasi interamente sotto la dipendenza degli sl;:rauieri per quanto riguarda il carbon fossile. L'Italia infatti non produce che meno del 6.4 °c 0 del suo consumo e acquista il 90 °[ 0 in Inghilterra. L'Jtalia che nel 1861 non ha comperato in Inghilterra che appena 300 mila tonnellate, ne ha comperate circa 4 milioni e mezzo nel 1898. L'Inghilterra ha senzadnbbio accresciuta la sua produzione negli ultimi trenta, anni; ma gli altri paesi, relativamente, sono cresciuti assai più e ancl1e sono riesciti a produrre piÌI a buou mercato. Nella la,·orazione del ferro e deJl'acciaio l'Iughilterrn ha perduto la sua incontestata superiorità. Nella produzione dell'acciaio i proceHsi acidi Besse1uor e Martin Siemens, banno dislocato l'industria ecl il commercio verso la Francia, gli Stati Uniti e la Germania. Anche le scoverte fatte da inglesi hanno :wuto pitì larga applicazione sul continente e in America che non in Inghilterra. Trenta anni or sono l' Ighiltena produceva otto o nove volte meno acciaio che ora non produca, ma nesf!nn paese le era a pari; ora la Germania e gli Stati Uniti l'hanno cli gran lunga sorpassata. Secondo una statistica compilata dal governo svedese la produzione clell' acciaio è stata la seguente dal 1871 ttl 1897: "' e Q ·;. ::s -e, Q .. g_ , ..... o, 00 ..... .,., e, ..:. O) 00 .... 8 I <O 00 00 ,..... .,., 00 I .... 00 00 ..... e 00 I le w ..... --- I(> 1-... I ..... 1, 00 ..... ...... U) ~ --< P-; ~ , .... a.i o, .,., ~ -,j< ~ e e,:, ,..... ~ 00 1-... -,j< ,:,5 ~ ,:,5 - o, <O ,..... oe e-i <O &3 .,;,. -,j< e ,--< -- ~ 1-... e-i 1-... LC, '"' .... "' :e = èl) .5 .p :e O) .... '"O .ci = =..s ce .... e!:, -1' -1' o ..... e e 8 e e o, e o, o g ~ <O Cl e 00 e Cl ~ s; g ~ ...; a.i -i, 00 8 C) ,:,:, 00 1-... 00 e .,., Cl 00 C-1 Cl -1' ~ 1-.: -,j< e o e e e-, 00 e e, 1-... o e <O , .... <O e 00 1-... e 00 Cl ..... <O -1' ,,.; e ,,.; -t rò 00 0 C? C-1 1-... 00 , .... ~ I•~ 1-... ~ e-, e ..,,. <O ..,,. 1-... ,..... ~ -d' e -,j< 1-... e o ..,,.- e, - o C'! :.o o, § 1-... -1' 00 e e ..,,. e <O 00 C-l o ~ 00 i-.: :,:i ci 1(°:' ~ ,..., .... ..... .,., ,..... ..,. -1' Cl C-! C-l 00 e-, ,n r.1 ,:,:, ,..... C-1 ,--< c--5 ,:,:, <:sl 00 -~ -,j< ,.... e-, e ''" 00 ''"' -1' ~1 <O e ,..., C) C-1 e , .... e e (O e-i e-i a.i c--5 -~ 1-... w ,..... O) '" , .... <O Cl ,..., e C-l ..,,. C-1 <O ...; ...; e ;;:; .... C'! e, e ,,., e e o, o <O o <O e -,j< ..,,. .... ,..... ..,,. :.o ..,,. e .,-; ,:,5 e e 0 1-: )-5 e C'! C'! .... o -1' 00 r.1 Cl ..... ,,., ,..., e-, ,..., -0- e ~~~oo- ..,.-,5 -,j< .,., e <O e, o, -1' e e ,..... e,:, e ,,., 'Ì' ..., e ,-: 00 ~ 00 a.i 1--: 1--: 1r.i Cl .... <O e ,-; r.l e,'.) - Cl -~ ;.; ~ T.o o ::l "' :::i "' -~ ~ :;; ·oo "' ·- "' = :e ::, :e -~ o p o ce ·s '"' ce ~ = ... "8) ..., ::l "' -~ .; .:; '° :e o, ..., "' .t "' ::, i3 ç: ;.; ..., ,. < .ci e!:, < R ...... U1 U) L'Inghilterra, duuque, uella produzione dell'acciaio avea trent'anni or souo un primato incontestato: ora occupa appena il terzo post.o, e ha pro"redito assai meno di tutti i principali paesi di Europa~ Il cotone è stato la grande industria inglese, la regina delle industrie : oserei dire la causa elci grande successo dell'agitazione libero scamhist-a. Ora la supremazia inglese ò, si può dire, assai contHstabile. Il numero cli fusi in questa indu8tria dal 1851 al 1896, ò variato per alcuni grandi paesi produttori nel segnente modo: 1851 Hl6l (mili on i di fusi) 18(ì7 187-1 1878 ]883 ltli30 1e!)o Inghilterra J8 )} 34 )} 41 )) 43,5 44,!J Francia 4,5 » 6,8 » 4,G l) )) 5,4 Germania 0,0 » 2 )} 3 )) )} G Stati Uniti )) )} » » » ]2,7 14 17,3 BibliotecaGinoBianco Questo quadro ha cara.tterc cli approssimazione: ma i calcoli dei tecnici piì1 competenti confermano questo fatto. Dal 18ì8 l'industria del cotono non è cresciuta in Inghilterra che del 10 °[o; ò cresciuta nel continente del 55 O[O. Secondo la pubblicazione Cotton facts di Shopperson di New York o la rivista annuale cli Ellison e C. cli Liverpool il numero dei fusi in Inghilterra e snl 0011tinente ò variato dal 1887 al 1897 nel segnente modo: 1887 ]888 1880 1890 1891 1892 1893 18!!4 1895 189G 1897 Grnn Brettagna Continente europeo (migliaia di fusi) 42,740 23,180 42,00U ;24,385 43,5UO 24,885 113,750 25,460 44,750 26,035 45,350 26,405 45,270 26,8:iO 45,190 27,;3~0 -15,400 28,250 44,!JOO 29,350 44,900 30,320 Questo fatto si ò anche più acceutuat;o uegli ultimi anni. Oud'è che l'esportazione dell'Iogbilterra verso il continente europeo è diminuita, e viceversa la piì1 grande clienLela si recluta ora fnori d'Europa. Concorre in piìL la.rga misura la maggioro colonia inglese, l'India: segnono la Cina, la Turchia, !.'Egitto, il Brasile, ecc. Per questi paesi occorre una produzione leggera e anche meno Cina. Le industrie chimiche e delle materie coloranti, le industrie ùelle porcellano e dei vetri, le wofumerie hanno rag-giunto sul continente una perfezione tecnica più grande che in Inghilterra. Gl'inglesi rimangono iucurevoli del buon mercato, non cercano i consumatori; attendono anzi con un certo disdegno aristocratico. E non vi ò nessuno sforzo per adattarsi iillo mutate condizioni: nessun bisogno di far meglio; anzi impera in tutte le cose una osteut:i.tit smania di non ammettere che altri possa far meglio, rni disdegno degli altri, elio spesso è frutto di grandezza, qualche volta, ò frutto auche <l'ignoranza. ( Continua) . Prof. FnANCi-:scoS. N1TTL. Unsecodliocommercio internazionale < 1 > Tra i progressi p1u sorprendenti del secolo XIX, nessuno é più meraviglioso di quello del commercio internazionale, il quale é cresciuto di oltre il mille per cento, mentre la popolazione nello stesso tempo non é aumentata che del cento cinquanta per cento . Egli è che tutte le scoperte della scienza e della meccanica, che hanno aumentato ogni sorta di produzione, sono servite ad aumentare i trasporti e gli scambi. Cosi è avvenuto che gli articoli che al principio del secolo erano considerati come oggetti di lusso riserbati ai ricchi soltanto, oggi sono considerati come necessari alle masse. E i prodotti naturali dei tropici sono divenuti necessità delle zone temperate, mentre le manifatture delle zone temperate sono domandate per la vita quotidiana dei tropici. Oggi che la statistica é divenuta una scienza, o i valori sono ridotti ad un solo comune denominatore (l'oro), è assai difficile stimare con esattezza il commercio internazionale ; figuriamoci quali difficoltà vi devono essere per valutare quello del principio del secolo. Bisogna rimettersene, perciò, alle approssimazioni date da alcuni uomini competenti, i (I) Ridotto dalla Noi·th Amei-iwn Review novembre). L'autore, O. P. Austin, è il capo dcll'lifficio di statistica degli Stati Uniti. (N. d. J~ ). j ... I ..
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