Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 5 - 15 marzo 1900

92 ,,d\ 14 POPOU t! v1 POLITIC.4 LBTT ERE B SCJENZE SOCIALI furia di sentimento morale contro un'impresa da pirati, compiuta per l'avarizia dei giocatori di Borsa e mascherata per l'ipocrisia dei Farisei. Niente unisce le nazioni e gl' individui come un odio comune, e l' irritazione mutua sollevata dal nostro attacco contro il Transwaal, ha fatto dimenticare fino il ricordo del1'Alsazia Lorena. Per la prima volta la Francia sa che se dovesse fare la. guerra ali' Inghilterra avrebbe l'appoggio entusiasta del popolo tedesco, e potrebbe contare sull'assoluta neutralità del governo della Germania. Quando non ci fosse altra ragione di allarme, ciò solo dovrebbe bastare a farci riflettere. Moltke diceva che la presa di Londra non sarebbe che un giuoco da ragazzi. Il vecchio maresciallo tedesco von W rangel diceva che il primo numero del Times, che pubblicherebhe la notizia della dichiarazione di guerra a Berlino, a mezzanotte, racconterebbe anche la distruzione dell'arsenale di Woolwich. « È la cosa più semplice del mondo - diceva - e prendere Woolwich, e Woolwich è il vostro solo are senale ed è vicinissimo a Londra. Ora noi abbiamo « a Londra t.anti (e ne fissava il numero) soldati tee deschi. Presentemente essi hanno degli impieghi pri- « vati: garzoni di caffè, parrucchieri, impiega:ti · com- « merciali; ma tutti sono sottomessi alla disciplina mie litare tedesca. Essi rir::everanno l'ordine di andare e subito a Woolwich, gli uni a piedi, altri coi basti- • menti, altri con la strada ferrata. Non si dirà loro e che cosa dovranno fare prima che siano arrivati. e Essi non porteranno con loro che un solido bastone e e un revolvers. Tutti dovranno essere al posto pric ma che cada la notte. A W oolwich voi non avete « che un piccolo posto di guardia. A mezzanotte la e guerra sarà dichiarata a Berlino, e, cinque minuti e dopo, i soldati tedeschi, senza uniforme, invaderanno e l'arsenale e s'impadroniranno del posto. In una mezc z'ora tutto andrà a fuoco». Questa situazione è conosciuta da molto tempo in Inghilterra; ma non si è fatto nulla. In tempi ordinari, per tentare un colpo su Londra, sarebbero stati necessari 100,000 uomini; ma oggi, con tutte le forze inglesi nel Sud-Africa "basterebbero 50,000 uomini e 250 cannoni a tiro rapido. Quanto ai mezzi di trasporto, sarebbero sufficienti, data la traversata brevissima, 75,000 tonnellate circa: una inchiesta fatta sulla costa francese, da Calais a Brest, ha infatti dimostrato che i porti francesi contavano un minimum disponibile di 166,000 tonn. di navi a -vapore, non comprese quelle a vela. Tra Londra e la costa nessuna fortificazione arresterebbe gl' invasori, che dopo aver bruciato Woolwich, e colato a fondo delle navi per bloccare l'accesso del Tamigi, non avrebbero che ad occupare i serbatoi di Surbiton per privar d'acqua la capitale. Da Syndenham e da Hampstead essi potrebbero bombardare Londra e affamarla, mentre le loro truppe avrebbero tutti gli approvvigionamenti necessari. Ma la coscrizione è necessaria per riparare questo pericolo ? No, senza dubbio. Ma bisogna costituire un materiale da guerra, avere delle munizioni in abbondanza, dei cannoni e non dei vecchi pezzi fuori d'uso. Bisogna esercitare i volontari e la milizia, sviluppa.re, il ciclismo militare ecc. Oggi i volontari non avrebbero la minima idea dei loro obblighi e non saprebbero come vettovagliarsi. Ma è assolutamente necessario che non si faccia un mi-- scuglio tra i volontari arruolati per la difesa nazionale e le truppe che s'impiegano nelle aggressioni dell' jingoismo. Ad ogni tentativo di rafforzare le truppa. che si mandano a sostenere una guerra ingiusta, noi. opporremo una resistenza inflessibile; ma è diverso per· la difesa delle nostre coste. Questa difesa è la nazione che deve intraprenderla: e i volontari non mancheranno. E per far ciò non v'è un minuto da per-. dere perchè tra un mese potrebbe essere troppo. tardi. W. T. SrnAD. Il Problema del Catasto Scrisse nel 1884 un eminente catastologo come sintesi di uno studio pubblicato in argomento: e Piace all'Italia imbarcarsi in un'operazione interminabile, caduca, inesatta e poco u~ile impiegandovi non meno di 30 anni di tempo e spendendo più di 300· milioni di Lire? Ebbene: Faccia il catasto stabile particellare con determinazione del reddito per qttaWà e classi. • Pur troppo fra gli altri tristi servizii, che Depretis rese al Paese, anche questo si annovera, di avere cacciato l'Italia in un'operazione interminabile, caduca, a.. poco utile, quale si è quella di un catasto stabile par• ticellare con determinazione del reddito per qualità e-" classi. ' Ma Depretis col suo inverecondo scetticismo pur dì. durare al potere, non solo ha acconsentito che si facessegetto del pubblico danaro in opera inutile, ma, accarez-. zando pregiudizii, assentì che alle provincie più riccha venisse dato il privilegio di un aliquota di favore ammettendo l'acceleramento dei lavori alle provincie, che anticipassero metà della spesa, da compiersi entro 7· anni, ed applicando al nuovo estimo l'aliquota dell'imposta al 7 OIQ. Dico di proposito alle provincie più ricche, perchèquelle che non si trovavano in condizioni siffatte, non. erano certo in grado di fare anticipazione di spese. Quello che prometteva Depretis alle provincie, era.. semplicemente un miraggio, giacchè quel tanto di meno, che avrebbero pagato queste provincie earebbe andato a carico dell'altre, dovendosi fra tutte pagare 100 milioni; ma bastò questa illusione a fare approvaraalla Camera un infelice progetto ed a mettere in convulsione tutte le provincie più ricche per raggiungere, quell' insperato favore - ed ingiusto privilegio - di pagare sul nuovo estimo un aliquota del 7 010. Indarno in questo o quel consesso provinciale sor • sero voci di prudenza sconsiglianti di non credere all'inverosimile - che le provincie meno ricche, costituenti la grande maggioranza, avrebbero acconsentito. di pagare di più per sgravare le più ricche - e cha l'aliquota applicandosi al nuovo estimo questo necessariamente doveva riescire più elevato del precedente>

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