50 RIVISTA POPOLA7{E DI POU'flCA LETTERE E SCIENZE SOCIALI realismo verismo e naturalismo e infine il movimento simbolistico odierno. Regge una tale costrnzione ? Non parmi - Non ho nulla a dire sul periodo_ napoleonico. Quanto al se .guente intermedio di decadenza due osservazioni. Anzitutto il romanticismo non è d'origine latina. come dice il M., ma sopratutto germanica cioè, contro la teoria generale, di una civiltà che pel M. ascende da la barbarie primi ti va verso la dominazione. Ad ogni modo in questo intermezzo romantico alcuni si volgono a la graLdezza passata e abbiamo il romanticismo dello Chateaubriand e dei medievalisti, altri a l'avvenire, da lo Shelley a V. Hugo, ma questo avvenire, ed è la seconda osservazione, non è stata veramente la democrazia popolare, ma la democrazia borgh1;1se. La quale dopo il '50 ha trionfato in tutta l'Europa occidentale e dopo le lotte sostenute con la democrazia socialista e col proletariato dal '48 a lo schiacciamento della Comune e dell'Internazionale ha dominato sovrana ed incontrastata fino agli ultimissimi anni. Ora è proprio questo il periodo in cui ha trionfato in arte il realismo, il verismo, il naturalismo, il trivialismo, secondo la parola energica del Guyau: ed è già qui arte ispirata da lo spirito plebeo non comprendo: qui abbiamo artisti che in cerca di novità e portati da certe correnti spirituali del tempo hanno scoperto il filone nuovo della vita popolare e, in generale, s' intende, lo sfruttano con la loro impassibilità mista di disprezzo da dilettanti, rappresentando quella vita con la punta d' ironia e di caricatura che piace anche al loro pubblico borghese. Ma non amando la vita che rappresentano essi non riescono nè a comprenderla, nè ad approfondirla, nè a rappresentarla nei suoi tipi e nelle sue caratteristiche eterne: ben.si o si fermano a la superficie a ciò che ha di pittoresco e di strano, dipingendo, come ha detto il Taine, « le paysan et l'ciuvrier comme le turque et l'araba à titre d'animai curieux et interessant >, ovvero colgono ed esagerano i lati più brutti e ripugnanti di una vita che pel suo carattere primitivo ed istintivo si differenzia da la comun vita borghese : donde il realismo superficiale e triviale di qualche tempo fa. Il quale adunque non è che il realismo, che abbiamo visto esser una delle due forme d'arte intermedia, nella sua più bassa espressione ed è stato l'arte della civiltà bor 6 hese dominante in questo periodo; che se esso ha prevalso nei paesi launa ragione per dubitare se questa sia veramente il tipo dell'arte popolare democratica nel senso vero della parola, come dice il Morasso. Inghilterra, Transvaal e Frap_cia tini su l'arte ultrarealistica prevalente negli anglosassoni (e dicoprevalere poichè e vi è stata nei primi dal Baudelaire ai Parnassiani e ai decadenti un'arte niente affatto realista e per converso vi è stato un realismo nordico), ciò si deve attribuire a differenze di razza e di gradi di ricchezza, a certe correnti spirituali come il positivismo e il determinismo dominanti nelle Se non che egli si affretta a notare che questo è stato un periodo di civiltà inferiore non tanto nello schema fondamentale dell'organizzazione sociale quanto nell'attività psichica fonda - mentale della coscienza col letti va, che cioè non la classe ma lo spirito popolare ha Come il Moonskine lo vorrebbe d . t . .e t 1, t (Moonskine di Londra) onnna o e 1n1orma o ar e. Ma neppur ciò parmi vero. Intanto di un' influenza - diretta del popolo come pubblico a cui si dirige l'arte non è a parlare, poichè il popolo propriamente detto poco va a teatro e non legge i romanzi nè frequenta le espositioni d'arte. Si dirà che lo spirito popolare ha influito ispirando gli artisti ? Nulla di più falso : per far ciò bisogna lasciarsi illuder troppo da certa vernice democratica che ba avuto corso in questo periodo d'incontrastato dominio della borghesia : se cerchiamo che cosa è negli artisti al di sotto di questa vernice, avremo la prova provata che il realismo è tutto il contrario di quel tipo d'arte popolare che il M. lo fa. E invero qual è l'accusa che nella decadenza del naturalismo dopo la comparsa del romanzo russo si è mossa e si move più giustamente al realismo? È quella di aver mancato di umanità, quella di aver rappresentata la vita della :plebe senza sentirla e senza amarla, quella di averne fatto, come ha detto il Brunetière, una caricatura da vaudeville, volendo, come qualche realista disse, rappresentarla nella semplicità., apparente e superficiale, de sa e nullité crasse > o nella e platitude nauséuse > - dei suoi lati più brutti. Come si poss,a qui parlare di Come succede realmente loro forme estreme presso (Amsterdanier) di Amsterdan) d' . l d' .t,. d l 1 n01, a a 1vers1 n. e grado di cultura delle borghesie latine e delle nordiche e sopratutto a la mancanza presso di noi di una forte e profonda vita spirituale in un momento, in cui le lotte sociali e in genere le grandi questioni che elevano il tono della vita e dell'arte hanno taciuto. Infatti è bastato che la vita, urgendo il movimento proletario, riprenda il suo corso, perchè il realismo superficiale sia già superato e l'arte idealistica, simbolistica, di idee, di sogno risorga non sostituendosi, ma aggiungendosi a un realismo più elevato e profondo: donde l'arte novissima che il M. ha studiato. Io non discuterò qui se questo nuovo indirizzo si debba sopratutto a lo spirito democratico e al sogno d'avvenire delle classi avanzanti o a l'aristocratico di chi contro di esse sogna il dominio : basti dire che delle due correnti che sono state sorgenti artistiche dell'indirizzo presente il preraffaellismo, dal_.Rusk.in al Shaw, dal Walter Craue al Morris e s<3pratutto l'arte russa, sono penetrate e qualche volta direttamente ispirate da lo spirito democratico e popolare. E abbiamo oggi un'arte in cui questo spirito largamente soffia: ma ha esso i caratteri di realismo superficiale e triviale che il M. vorrebbe? Tutt'altro: sia che si
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