Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 4 - 30 agosto 1899

RIVISTA POPOLAR.E DI POUTICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI vero, quando il 1848 parve sonare a morto per i governi . assoluti e per il sistema d'opprimere le nazionalità, l'impero agitato e scosso dal pangermanesimo, dal panslavismo, dal magiaresimo e <!all'italianismo, dalle idee liberali e va discorrendo, commosso dal balenare delle plebi rurali, anelanti ad atterrare i ruderi del feudalesimo, tuttavia sussistenti, fo proprio sul punto di dissolversi. A stento e solo per la legge del 7 settembre che, coll'affrancare in diritto la proprietà rurale, lo trasformava in uno stato moderno e danneggiava la rivoluzione, perchè la classe de' contadini, soddisfatta per allora, si disinteressava del moto politico; per le vittorie del vecchio maresciallo Radetzky in Italia ( I) e per il soccorso della Russia in Ungheria l'impero riusciva a scamparla. Calmatasi l'agitazione per la soddisfazione de' contadini e per naturale bisogno fisiologico di riporn, lo ~tato sc.onquassato e mezzo rovinato anche finanziariamente, conscio del danno del polinazionalismo, fermo nell' t:rronea credenza di poter fabbricare una monarchia unitaria, dovette ptrò risolversi - tanto era cresciuta l'importa11za delle singole nazioni per la progredita coscienza di sè, massjme della tedesca e della magiarica - a fondarsi sopra qualcuna per farsene un valido sostegno a comprimere le altre e uno strumento efficace di unificazione non soltanto po lit ic.i. Ora la coltura più elevata della Germania austriaca, le antiche tradizioni storiche, la compattezza geografica, la diffusione maggiore della sua lingua, l' unica nota.. a tutte le persone colte dell'impero, e cui dovevano ricorrere perfino gli stessi Slavi, per capirsi, ne' loro congressi, la rendevano, senz'alcun dubbio, superiore a tutte le ahre additandola come la più idonea al primato. Per ciò la monarchia, che - pur privilegiando, per necessità, la lingua tedesca, aveva cercato di raffrenare, qual più, qual meno, tutte quante le schiatte - fu tratta ad appoggiarsi esclusivamente sull'elemento tedesco. Il quale, favorito dalla spontanea commistione de' popoli austro-ungarici, accresciuta dall'artifizio politico di co- .struire de' compartimenti, dell'area più disparata, da' 95 chilometri quadri della signoria di frieste ai 78,496 della Galizia, purche abbracciassero, al possibile, genti diverse in lotta tra loro, avendo - sparso e diffuso com'era - voce in capitolo in gran parte delle Diete, carezzato con ogni sorta di prerogative, per esempio, coll'erezione di scuole superiori e medie tedesche·, quasi da per ttjtto, sorretto, in ogni contingenza, dal governo, potè dal 1848 in poi predominare e spadroneggiare nell'impero, dove prevalse una teoria costituzionale dottrinaria e affatto idealistica, aspirante a fare dell'AustriaUngheria uno stato unificato parlamentare e tedesco. Eppure questa chimera proseguirono « unguibus et rostris » statisti insigni, per un esempio, il Bach e lo Schmerling; questa riguardò come un domma tutto intero il grande partito liberale tedesco cui, allorche il diploma di Francesco Giuseppe I del 20 ottobre 1860 ebbe inaugurato E sistema costituzionale, toccarono le redini del potere. Ma una simile condizione di cose doveva cessare, tostochè qualche circostanza esterna volgesse propizia a' popoli più progrediti e più forti. Infatti il disastro di Koniggratz, del 3 luglio '66, costrinse il partito liberale tedesco a consolarsi dell'ormai inevitabile affrancamento dei Magiari, più maturi degli altri all'indipendenza e alla libertà, riflettendo che, almeno, avrebbe assicurato per sempre la propria supremazia nella Cisleitania. Così si compieva il nuovo assetto dello stato. preannunziato dai provvedimenti di Maria Teresa - che del 1749, soppresse le cancellerie austriaca e boema, sostituì loro un governo centrale, senza però toccar quella ung_herese - e dalle concessioni del 1860 (r) « Nel tuo campo è l'Austria». Questo verso del celebre inno del poeta Francesco Grillparzer a Radetzky era la pura verità, poichè la vittoria delle armi piemontesi avrebbe, per quanto è dato prevedere, cagionato la decomposizionedell'impero austriaco nei vari suoi elementi nazionali. all'Ungheria, e imposto dagli eventi del '66, che richiedevano innanzi tutto, sospingendo la monarchia verso. l'Egeo e il Mar Nero, si rafforzasse e consolidasse all'interno. A tal fine, essa cc Ile « leggi di dicembre » ( 21 di-- cembre 1867) e col « ristabilimento » della costituzione ungherese del '48, si trasformò in un dualismo, quasi federale, mantenuto dall' « unione personale l) e dalla trattazione in comune » degl'interessi supremi, come le faccende estere, compn:se le relazioni diplomatiche e commerciali cogli stati stranieri; la guerra e la marina militare, salvo i regolamenti sulle leve, e sul servizio militare; le finanze in quanto concernono le spese generali; la formazione e approvazione del bilancio comune,_ e, infine, di altri interessi minori, amministrati separatamente, ad esempio, gli affari commerciali e doganali; la legislazione tributaria in rapporto stretto colla produ-- zione industriale ; la fissazione del sistema e del tipo monetario ; la e.ostruzione delle ferrovie d'importanza generale ; la determinazione del sistema di guerra. Per· conseguenza l' amministrazione della monarchia doventò triplice ; la prima, che regola le faccende supreme e governa il « Territorio occupato », e affidata a tre ministeri, il « ministero della casa imperiale e degli esteri»► il « ministero comune della guerra », il ministero comuoe delle finanze », responsabili davanti alla camera delle due « Delegazioni » ciascuna di So persone, scelte da' due parlamenti, che si raduna una volta in Vienna, un'altra in Pest; la seconda, composta di 7 ministri, responsabili davanti al « Consiglio dell'impero » (Reichsrath ), diviso in due ca-- mere, de' signori e de' deputati, governa la Cisleitania; la_ terza, pure di 7 ministri, responsabili davanti al « Parlamento ungherese » (Reichstag), scisso in 2 camere, deimagnati e de' rappresentanti, governa - salva la com-- petenza delle << Tre sezioni di governo » in Agram, cui presiede il Bano, per la Croazia e Slavonia - la Transleitania, tra la quale e la corona, come tra questa e la:. Croazia, è intermediario un ministro senza portafoglio.._ Naturalmente, ciascuna di queste amministrazioni ha un bilancio speciale, de' quali unicamente il comune si discute ed approva dalle due « Delegazioni )>, mentre gli, altri si determinano e confermano e nel cc Consigliodell'impero in Vienna, e nel e Parlamento ungherese n. in Pest, e nella « Dieta di Croazia e Slavonia » in Agram. Questa avviluppata forma dualistica contentò Tedeschie Magiari, che, cessando d'astiarsi, s'allearono, perche, il loro scopo comune dovendo ormai esser quello di mantenere gli Slavi, politicamente, subordinati, si trovavano. d'accordo nella politica estera ed interna. Per quanto a' più sembrarne che la dualità dovesse produrre un lungo periodo di quiete, interna, in fondo,.. essa fu - e come avrebbe potuto essere diversamente? - un nuovo assillo per tutte le nazioni austro-ungariche,_ ché andarono vie più rafforzando il proprio sentimento. patriottico, sentimento, tra per le migliorate condizioni economiche, tra per il progresso dell'industria e dell'i-- struzione, tra per l'opera del clero, diffusosi più larga- .mente fra le plebi stesse c1mpagoole. Le quali, dovun~ que, ma soprattutto in una monarchia, come quella degli_ Absburgo, per eccellenza agricola, costituiscono un'e-- norme maggioranza. I principi democratici che lend, ma sicuri s'espande-- vano, il sistema parlamentare, sebbene il meto~o, d'elezione fosse aristocratico e indiretto, tutto insomma contribuiva a stimolare le singole popolazioni così, che al pauslavismo de' più s'andò contrapponendo lo slavismo-. fenomeno, in sostanza, tutto l'opposto del primo, e il, particolarismo di molti· fra gli Slavi, i quali però, o in una forwa o in un altra, palesarono tutti un,energia sin-- golare, un'evidente propensione a far valere la superiorità loro numerica. Per ciò la lotta tra gli Slavi, sorretti da' popoli minori contro Tedeschi e Magiari che viola-. vano quelli lo spirito e la lettera del paragrafo 19° della costituzione austriaca del 1867, questi del paragrafo 12°,

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