RIVISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOClALl ad un nuovo inganno del regime attuale, e sia necessario, d'altronde, la simultanea e compatta cooperazione delle varie scuole politico sociali; per quanto distinte, a fine di aflrettare e assicurare l'emancipazione dei lavoratori, che è la suprema vittoria della giustizia e della civiltà. » In quest'ordine del giorno così largo, crsì ardito e nello stesso tempo co;ì preciso e così pratico, stanno condensati tutti i postulati sociali delle ~cuolepiù avanzate del movimento sociale mondiale; postulati enunciati dal grande Maestro io cinquant'anni di apostola:o repubblicano e propugnati sempre dal partito mazziniano in tutti i suoi Congressi. sino a quello di Palermo dtl 189z, che fu l'ultimo Congresso delle Società Operaie Italiane Affratellate ( 1). li Partito Mazziniano dopo avere mostrato sempre una sufficiente tenden1._aed attività, scendendo collo studio e co1l'a1.,_ionel campo d'una intensa e proficua lotta economica, non sente nè sentirà, chi sa per quanto t, mpo ancora, la necessità di allargare il wntenulo ecor.omico del suo programma p::>litico-s-::cialpeer la semplicissima ragione che il contenuto economicv dd SU'.) programm~ politico-sociale racchiude tutte le riforme e le soluzioni più larghe in fa1to di economia sociale, che sio'oggi sieno state additate dai partiti e dalle scuJle sociali più avanzate e vagheggiate dai pensatoli più radicali d'Europa, a meno che J'on. Budassi non intenda, per larghezza di contenutoeconomico d'un programma di politica sociale, la pandistruzione e l'amorfismo di MicheleBakounine e il nichilismo anarchico di Pietro Kropotkine, che il Badassi istes,o considerera non come soluzioni sociali p.Jssibili,ma come utopia assoluta, che trascende, direbbe !'on. Giovanni Bivio, il contenuto dell<:l:eggi storiche. FFANOESCO Mom11NA PENNA. Per la solita sovrabbondanza di materia siamo costretti a rinviare ai prossimi numeri degli articoli già preannunziati, ed uno cli grande importanza dell'illustre G. Sorel intitolato: Socialismoe Rivoluzione. Ci sono tante brave pe~sone che cinguettano il francese, il tedesco, l' inglese, le quali messe al punto di dova raccontare in italiano, e alla lesta, qualche caso seguito a loro, inciampano ad ogni parola, s'impennano, si ripigliano e finiscon quasi sempre per buttar fuori strafalcioni da prender colle molle. Lo stesso è di tantissimi altri, dal più al meno tutti colti e intelligenti, i quali vi sanno dire mi• nutamente i caratteri etnici, gli usi, i costumi, la religione, le tradizioni, il grado di civiltà o di barbarie di popoli lontanissimi; e richiesti di qualche nozione sulla Sardegna, novanta volte su cento, o restano lì col naso all'aria, o si lascian scappar di bocca certe amenità che provano quanto male si conoscano in Italia le regioni italiant'. c:ò che si sa da tutti, e in cui tutti concordano, è che la Sardegna è un'isola! All'infuori cii questo, fra coloro che ne parlano senza esserci mai stati, nè aver letto pur una delle opere bellissime che sulla Sardegna furono scritte, è bazza trovar due che dicano e pensino press'a poco lo stes5o; perchè ognuno s'è formato da (1) Vedereanche l'opuscolodi Arlttro Catela11i su Antonio Fratti \Note biografichea) pag. 23. 24. 25. 26. tempo un concetto tutto suo, o attingendo da qualche opuscolettO spigolato qua e là, con citazioni di seconda e terza mano; o basandosi su qualche notizia di giornale; o prenden lo le mosse da un fatto isolato e amplificando poi di suo; oppure - e questo credo sia il caso più frequente - giu • dicando per sentita dire. C'è la persona seria, colta, equilibrata nel giudizio, che giudica senza prevenzioni e senza pre· concetti; c'è quella che va a simpatie; c'è una terza che piglia i suoi giudizi belli e fatti su certi giornali e li divulga e li sostiene a ~rada tratta come fossero convinzioni maturate nella sua mente; c'è l'ignorante che, ripetendo, sforma, sberta tutto c ò che ha udito dire; c'è lo sballone che si pasce di tarasconate, il quale, dopo aver tremato come una foglia al vento salendo le scale al buio, racconta, l'indomani, di aver messo in fuga due prepotenti che tentavano aggredirlo. Costui per poco che sia statO in Sardegna ne parla coll'alca compiacenza di chi ha compiuto un eroismo. E cosi a seconda della serietà, della coltura, della simpatia, dei criteri che si portan nel considerare uomini e cose, la Sardegna ha finito per essere caratterizzata in tmti mod·. Per alcuni è una regione misera, cenciosa, mtndica, dove si lavora e si soffre in silenzio, rassegnati all'ingiusto oblio dei più, e alla pieta beffarda dei governi. Per altri è il ple5e del buon vino e dell'olio squisito; per certi, quello della mal'aria; per tanti è la terra dei cavallini lillipuziani e degli asinelli comici e bonari nella loro testardaggine; per molti, per moltissimi, poi, è un semenzaio di briganti che nascono armati fino ai denti, e girano per le strade come principotri nei loro domini; e cosi via via fino alle asserzioni più incredibilt e ridicole, derivate da pregiudizi leggendari, Ja esagerazioni fantastiche, da descrizioni cervellotiche le quali, specialmente nella classe ignorante, han fattn pre~a saldissima. A voler citare tutte le amenità udite in propo· sit:> della Sardegna, non basterebbe un volume in quarto. Qualche anno fa un giornale di Roma annunziando la prossima visita della squadra inglese nei principali porti dell'isola, scritse che il giorno tale del mese tale la squadra avrebbe ancorato ..... a Sassari! Ed ecco Sassari divenuta di punto in bianco porto di mare! In uno dei tanti opuscoletti descrizioni,ricordi, impressioni di viaggiatori che visitarono la Sardegna ..... sulla carta geogralica, lessi questa notizia peregrina: « Golfo degli aranci cosi der.ominaro per la immensa quantità d1 aranci che Guesta re• gione produce». E proprio in quella regione non c'è pur una pianta di quei frutti! Una volta mi si chiese con una certa curiosità come vestono i signori in Sardegm. Come da per tutto - risposi. Ma ci volle del bello e del buono per convincere chi mi avna interptllato che solo nei villaggi si porta ancora il costume tradizionale; che a Sassari, a Cagliari, a Tempio, ad Alghero ecc. si veste come in connnente, si mangia, si beve, si dorme ..... si fa tutto come nel continente. Fiata sprecatO; chè il più delle volte, se vi ac-
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