Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 13 - 15 gennaio 1899

'RJVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI nella temibilità del delinquente : l'uomo pericoloso e giusto che si metta fuori ctella società, la quale esercita la sua difesa nella repressione dei delitti. Ma nessun attacco alla società, nessun danno, nessun timore avvenire da parte dell'imputato, nel maggior numero dei delitti politici propriamente detti. Migliaia di socialisti preda dei provvedimenti eccezionali e dei loro es~cutori, si sono trovati individualmente onesti : quasi tutti privi di precedenti penali : i già condannati dai tribunali per reato comune, spesso non ammessi neanche nelle associazioni ; rispettosi della legge e delle autorità, coscienti dei loro diritti e decisi a servirsene. Tale era la condizione della grande maggioranza dei colpiti: ebbene, hanno subito la sorte di tutti gli .t!tri. Non hanno commesso un fatto determinato : qubdi non hanno offerto la condizione necessaria alla ncerca della temibilità; essi non sono capaci di commettere delitti. Non giova; essi sono puniti lo stesso. I fasci di Sicilia, quelli autentici, esercitano azione moderatrice: in tutti i luoghi dov'essi sono non acca- -dono disordini al '94: calma a Palermo, Messina, Catania, Trapani, Piana dei Greci, dove sono i maggiori propandisti di Sicilia : in tutta ltalia, calma nel 1898 dove vi sono i socialisti forti ed autorevoli : i tanto strombazzati moti di Milano - è constatato nel rapporto ufficiale - durano appena 24 ore. Sorge nitidamente così il concetto positivo del delitto po litico e della sua repressione: vero è che nell'epoca nostra vi è un elemento concorrente che bisogna notare. Nelle repressioni frequenti alle quali assistiamo, si al!'giunge una ragione politica speciale: Dinanzi ai moti della fame, il socialismo è una grazia di Dio ! Potere gabellare per sobillati, i disoccupati, i disere- -dati, gli affamati; è fortuna singolare : profondo disastro morale sarebbe il trovarsi faccia a faccia col fenomeno della fame delirante nelle convulsioni tumultuanti, e non poterne mistificare l'origine ! * .... Non è difesa dall'aggressione, è lotta, è offèsa, è combattività la repressione della delinquenza politica. Ed è errore limitare il campo dell'osservazione, alla persecuzione contro i socialisti od alla reazione di Crispi o di Pelloux. Costoro non possono che dare l'impronta della varia moralità od immoralità individuale, nell'esplicazione del magistero repressivo, che la st.oria assegna e delimita nel momento in cui vivono e governano. Non è Pelloux che crea questa immensa onda di reazione, che dà la voluttà della ferocia ai preposti e trasforma persone, spesso individualmente oneste, in aguzzini perversi. Pelloux può aggiungervi quello che d'irragionevole e -0.i brutale, gli conferisce la sua indole soldatesca; come il Ferrero ha dimostrato. li fenomeno è costante ed evidente in tutti i tempi. Molto antica e conosciuta la massima giudiziale che quando la politica entra per la porta, la giustizia esce per la finestra. Chi ha pratica forense constata, come i giudici, nei processi politici, perdono anche quel tanto di senso di misura che solitamente hanno; e ch'essi acquistano la strana coscienza di essere i depositari della tranquillità ,sociale, il cui peso li rende invasati dalla febbre della responsabilità, che toglie la visione chiara delle cose. Contra bosles aelerna ai1ctoritas: ecco il principio -costitutivo dc! fondamento penale del delitto politico: i nemici dello stato e delle istituzioni sono puniti, non già per quello che fecero, che fanno, che faranno o che son capaci di fare, ma perchè i nemici si <lebbon colpire. Non si avrebbe, diversamente, spiegazione alcuna - mettendo da parte l'interpetrazione curialesca - della retroattività degli stati di assedio e dei tribunali di guerra. E un non senso ! La legge penale non ha, non può avere effetto retroattivo : strillano i semplicisti del diritto peuale, che lo credoco tutto racchiuso nella classicità dei codici o dei trattati. Invece la retroattività vi afferra il sereno studioso che tanti anni prima dei moti della fame, aveva scritto sul dritto a vivere, sul dritto al lavoro ed altri simili passatempi di filosofia metafisica. Il dritto a vivere! così sobillate tutti coloro che muoiono giorno per giorno di stenti, di miseria e di malattia, spingendoli ai mezzi alla vita, come ali' esercizio di un dritto. Ma questo dritto ai mezzi, lo stato non lo riconosce, e quindi si eccita contro il dritto dello stato; questo è limpidamente un eccitamento a delinquere ! !l partito politico è partito di lotta; esso tende a vincere il partito dominante scegliendo il proprio posto, le proprie armi, la propria linea di condotta. Fra i partiti politici che hanno diversità essenziale di programmi relativi alle istituzioni, è una battaglia, ogni innovazione è un acquisto : giammai fenomeno politico ha potuto più apertamente dimostrare la condizione oligarchica delle classi dominanti, come lo stato di assedio ed i tribunali di guerra Essi mentre non hanno nessuna giustificazione giuridica; hanno la più forte base sociale, perchè sorgono dalla natura delle cose e rispondono allo stato di lotta. Insegnamento perenne della storia : i primi cristiani rispondevano delitto di cristianesimo ; e si era perseguiti, torturati, banditi, ferocemente puniti, non per aver commesso qualche cosa ma perchè si era cristiani. La teocrazia impera va da sola e fusa col potere politico : la base reale degli ordinamenti sociali era il paganesimo; il delitto politico era tutto nella forza di espansione dell'Ideale formato dalla religione nuova: pericolo della classe domiminante, di cui rispondevano i cristiani. Quando essi consolidarono la teocrazia cristiana; il protestantesimo e l'ateismo a ,evano un trattamento analogo: con le torture ed i roghi. Bastava essere miscredenti ; indiziati o soltanto indicati come tali, per venir purificati alla celestiale fiamma del rogo ardente. Chiedete ad un solo nichilista russo se si ricerca quel che ha fatto, per irrogarsi la pena del nibilismo. I Borboni, a cui ricorre con desiderio la memoria dei nostri vecchi, esaminarono qualche volta l'imputazione i fe5timoni, la buona fede, dei liberali di allora ? * Gli elementi per istabilire nettamente la nozione giuridica sopra formata, si hanno in tutti i fatti di ordine sociale e giudiziale, che sono in rapporto con la repressione politica. Elemento essenziale e condizione di vita per lo stato costituzionale è ... la costituzione; negli Atenei si discute delle facoltà di riforma da parte del potere legislativo o del potere costituente; ebbene la costitu·lione intera è sospesa quando pare ad un governo che le esigenze della repressione politica lo richiedaco, con semplice decreto reale. Un decreto che si rompe cont:o un articolo di legge: che non ha effetti, se dichiari punibile come contravvenzione un fatto, che un articolo di codice penale dichiari esente da pena; un decreto soltanto, può sospendere i codici, le leggi, lo statuto e dare tutti i cittadini ed i loro diritti in balia ai poteri di polizia straordina rii, senza legge e quindi senza limite. Non vi è stato un solo argomento solido per coonestare questo fenomeno essenzialmente moderno: il prof. Lucchini sin dal 1893 aveva fatto un'osservazione esauriente : Nel codice penale comune sono previsti tutti i fatti che voi stimate straordinarii e dinanzi ai quali re-

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