46 RIVISTAPOPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZE SOCIALI presso alcun popolo civile, anche dove e quando la cura del piombo è stata largamente applicata; questo linguaggio credo che non venga adoperato neppure nella Santa Russia. Non mi dò alcuna premura di stigmatizzarlo perchè non ce n'è davvero bisogno ; noto soltanto che se un giornale socialista avesse scritto contro la borghesia la centesima parte di ciò che ha scritto Ferruccio Macola, a quest'ora sarebbe stato sequestrato e processato e il suo direttore sarebbe in via per il domicilio coatto. Noto la differenza di trattamento non perchè a me piacerebbe che contro il direttore della Gazzetta di Venezia venissero prese delle misure di rigore - la libertà di pensiero e di parola la voglio per tutti e illimitata - ma per const~tare la viltà della magistratura, che rende servigi al potere e alle classi dirigenti e non rende giustizia: viltà constatata in Sicilia quando permise certi telegrammi elettorali ad un Palamenghi-Crispi dopo avere imbastiti i processi scellerati contro i Fasci e che si ripete ora a Venezia; viltà che fa cercare con ardore febbrile l' eccitamento all'odio di classe in ogni innocente scritto di un socialista o di un repubblicano e lo lascia passare impunito quando l'eccitamento all'odio di classe è innegabile e parte da un grosso borghese contro i lavoratori. • .... Dopo tutto qualcuno potrà pensare che la spietata diatriba contro i lavoratori della terra poteva lasciarsi passare inosservata e non farle alcuna 1·èclame; ma c'è un motivo di ordine superiore che mi consigliò ad agire diversamente. Gli articoli del Macola, che hanno il pregio della sincerità, dovrebbero servire ad illuminare i contadini su ciò che essi possono attendersi e sperare da quel partito, che fa capo alla Gazzetta cli Venezia, e che ha un piede in sagristia e che a tempo perso vuole scimmiottare la cosìdetta democrazia cristiana. Le proposte e i desideri palesati dal Macola è superfluo avvertire che fanno a calci con ciò che i conservatori di tutti i paesi praticano e consigliano in condizioni identiche. Ricordare l' Inghilterra in questo caso sarebbe semplicemente un insulto verso quel libero paese, che assiste a scioperi colossali e da parte di operai, che guadagnano per tutto l'anno - e non per i pochi giorni della mietitura - salari altissimi, senza che alcun giorna!e di quelli dediti alla difesa degli interessi del capitalismo, senza che un uomo politico per quanto arrabbiato conservatore, osi domandare l' intervento del carabiniere e la cura clelpiombo. Voglio però rammentare che i conservatori francesi, che tante volte siffatta cura praticarono senza riuscire ad ammazzare l'ammalato, convinti oggi della sua inutilità e dei pericoli che crea ed ingigantisce, sembrano decisi a mutare strada e mirano ad infrenare il proletariato urbano organizzando le classi agricole e preparandole alla lotta legale sul terreno del suffragio elettorale. Legga Ferruccio Macola, senza rinviarlo agli organi del cosidetto socialismo cattolico, l'articolo di Henry (Le parti rural organisè et mobilisable: Syndicats agri coles et petite propriété) pubblicaio nell'ultimo numero della Revue politique et parlamentaire (10 Luglio 1897) e avvertirà l'abisso che c'è tra i mèzzi consigliati dai conservatori francesi e quelli da lui proposti per attrarre a sè i rurali. Di più. Ferruccio Macola e la Gazzetta di Venezia sono stati sinora gli araldi di quel movimento che intende a mettere la religione cattolica al servizio di un partito politico e che nel Veneto e nell'alta Lombardia ha ottenuto un insperato e pericoloso successo. Tale movimento dovrebbe tenere come suo faro la parola di Leone XIII, che al dire del Prof. Toniolo costituisce la magna charta della democrazia cristiana; il pi:-ogramma della quale è chiaramente racchiuso nella definizione che lo stesso Toniolo dà della democrazia: « ordinamento civile nel quale tutte le forze so- « ciali, giuridiche ed economiche, nella pienezza « del loro sviluppo gerarchico, cooperano propor- « zionatamente al bene comune, rifluendo nel- « l'ultimo risultato a prevalente vantaggio delle « classi inferiori» (1). Quanta democrazia, quanta ca1·ita cristiana ci sia nèlla cura del piombo ·proposta dal Macola sanno già i lettori della Rivista; sarebbe bene che lo conoscesse1·0 quelle classi inferiori a cui prevalente vantaggio dovrebbe e$plicarsi l'azione nel Veneto, del partito politico religioso, che ha saputo reggimentarle sotto la sua bandiera, eh' è poi quella di Don Cerruti: le classi inferiori si accorgerebbero della distanza immensa che corre tra fatti e le promesse (2). DR. NAPOLEONE COLAIANNI. (1) Questa definizione si legge ntll'articolo del Toniolo: Il concetto Cl'istiano della clemoera::.ia pubblicato nena irnpf,rtanto rivista di Monsignor Talamo (Rivista interna::.ionale di scien::.e sociali e discipline ausiliari. Luglio 1897, p. 330). li corsivo appartiene aTautore. (2) L'Alessio nel citato discorso Esprime questo giudizio più volte illustrato nella Rivista pr.polare e che conviene appunto riprodurre a proposito degli articoli di Ferruccio Macola: « Lo stfsso movimento così apertamente clericale delle plebi agricole nf'l Veneto non ha una giustificazione religiosa o politi<·a: ha una base sociale. Gli è che il partito clericale si è preoccupato di quei dolori e di quei bisogni di cui le classi clirigeDti punto si sono avviste, ne ha fatta un'arma di partito della propria propaganda, salvo poi ad abbandova? e nuovamente le povere plebi; tostochè avrà co_nseguito o creduto di conseguire il suo intento politico! (E vero! - Bravo!)».
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