Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno II - n. 14 - 30 gennaio 1897

RIVISTA.POPOLARE DI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIA.LI 267 « pascolative, aumentò in Valtellina il bestiame, ed « in proporzione maggiore in un~Comune (Montagna) « dove più vasto fu l'imboschimento (p. 7) »; onde trasse la conseguenza essere erronea l' opinione che esista antagonismo fra imboschimento e pastorizia (1). Col semplice lume naturale della ragiono si dovrebbe opinare che quanto più estesa è la superfice dove sono viefati il pas,!olo di ogni sorta di bestiame, la raccolta di erbe, foglie, strame e qualsiasi prodotto secondario (2), tanto minore sviluppo dovrebbe assumere la pastorizia, a meno che il principio fisico della impenetrabilità dei corpi abbia cessato di avere valore. Ma Ella, sig. Ispettore, si fa innanzi « colle cifre, argomento sempre eloquente più di qual- « siasi bel discorso» (pag. 8). Vediamole queste cifre. Ecco quelle del Comune di Montagna, nel quale, com'Ella insegna, nell'ultimo quindicennio fu sottratto al pascolo metà del suo territorio per darlo alle piantagioni. Statisticadel bestiamedel Comunedi Montagna. " ""' 'i: ""' i! o ] ·g ·o-§ g 'i:: 'i: se§~ C 'iii ;- e '"'., ·;; ':i o.ioo < < ;;. r" 1%)"' > o (/J c., :--=a- ;> è5 / -- -- -- -- -- -- -- -- -- 1895 17 202 7 1030 970 101 184 1$81 60 152 10 140 759 li 226 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- . 50 . 290 2lt 00 . 641 in+ 43 . 3 . . . 42 88 in- « Montagna conta 200 famiglie. Aggiungere parola « a tanta eloquenza di cifre mi pare che sarebbe tempo « sprecato. Dunq·ue, Ella conclude, il bosco non era « e non è nemico del pascolo, anzi e colla distruzione « dei boschi che scema jl bestiame» (3). Quel dunque, egregio Cavaliere, almeno per noi filosofi viventi nel mondo della luna, è un sofisma· bello e buono e si chiama del cum hoc. ergo prople1· hoc: due fatti concomitanti si dichiarano senz'altra ricerca l'uno causa e l'altro effetto. Se la Sua illazione fosse vera, Ella avrebbe risoluto un problema ben importante per l'economia dello popolazioni alpine. Ma, pur troppo, scrutando il sottosuolo dello specchietto Suo, si trova che le cause reali dell'aumento del bestiame sono di altra natura. Ella sa che, a cagione della peronospora, il prodotto del vino, che era la principale risorsa del comune di :Montagna, venne in questi ultimi anni a mancare quasi completamente e che anche nel 1896, non ostante il raccolto discreto, la merce è tanto deprezzata da non coprire le spese di coltivazione. Molta parte della gioventù si diede all'emigrazione permanente o temporanea : la popo)azione rimasta a casa si aiutò aumentando il bestiame, le cui fonti alimentari sono ben diverse da quelle da Lei accennate. Infatti una grande parte delle bovine, con-parecchie pecore e capre, si reca in Isvizzera a estivare; e la spesa che i comunisti incontrano per la tassa su ciascun capo di bestiame (L. 10 per bovina latt;fera ; lire 6 per la non lattifera; lire 3 per suino; lire 2 per pecora o capra), per i viaggi, per il maggiore personale di custodia é tale che generalmente assorbo tutto il prodotto del bestiame: poihi portano a casa (I) La lettera aperta a mc diretta dal Cav. Fanchiotti fu pubblicata ne.I periodico di Roma • L'eco dei campi e dei boschi• anno fil, 1806 e ridotta poi in opuscolo (Roma, tip. Centenari. lire O,::iO).Il Ca,·. Fanchiotti fu ispettore forestale della prov. di Sondrio dal 188::;ai 180: ; çirca. (2) F.' la formola usata nei decreti p1·efettizi di vincolo in esecuzione del decreto miuiste,·iale 30 clic 1800per l'osservanza delle leggi 11 )aglio 1871 e 11 aprile I G sui terreni comunali inco)ti. (3) C. Fanchiotti, • PcnsiRmo ai monti• Varallo IS06. p. S. qualche avanzo; talvolta è forza rimettervi. Sono parecchie migliaia di lire che ognì estate Montagna lascia nella non disinteressata ospitale Svizzera. Più di 300 bovine estivano sui monti dei comuni di Lanzada e Spriana. ,Molte passano la stagione calda nella stalla, alimentate con erba raccolta nelle vigne. Sui monti di Montagna ne rimane nell'estate assai meno di un centinaio. E nello altre stagioni dell'anno quei comunisti, che sono un portento di attività, alimentano il bestiame col fieno selvatico, di cui la ricerca in questi ultimi anni è diventata più larga e diligente. Partono dalla baita prima dell'alba e tornano la sera dopo essersi spinti nei luoghi più dirupati, residenza abituale del camoscio, su alla corna di Mara (m. 2812), a quella Brutana (m. 3100) e in largo fin nel territorio dì Ponte; nessun palmo dì terriccio incontrasi non ispoglia.to della magra erba, e non sono infrequenti i casi, in cui pagano colla vita la loro audacia o miseria. Aggiunga. tutto il fieno, che i comunisti di Montagna raccolgono nel piano di Sondrio, dove con denaro, che è pel' lo pi:ì frutto dell'emigrazione, hanno àa alcuni anni comperati, pagandoli ben cari, molti prati, e dove, a prezzi esorbitanti, affittano le proprietà sondriesi; aggiunga quello che compel'ano sul mercato di Sondrio, pagandolo fino a 12 lfre al quintale, o trasportano dalla valle Ma.lenco (e sono parecchie migliaia di quintali all'anno); aggiunga tutto lo strame che acquistano nei Comuni della parte opposta della valle, Cajolo, Albosaggia, Faedo, Piateda; - e poi mi dica se l'aumento del bestiame portato nel di Lei specchietto provenga dall'avere iniziato l'imboschimento in una metà del terr;torio, tirando sulle spalle di quei montanari una grandine di contravvenzioni, che il ì\Iinistro, con una periodica regolarità, che fa onore al suo buon senso, viene condonando. E che la variazione del bestiame a l\lontagna sia effetto del bisogno di sopperire ad altri redditi mancati è provato dal fatto che, mentre le bovine aumentarono di meno di un tel'Zo, i suini, che del pascolo non vivono, quasi decuplarono, e le capre, a cui si è dichiarata guerra a oltranza, diminuirono più di un quarto. Ma è superfluo continuare nella dimostrazione di una verità la quale, per chiunque conosce la famiglia del contadino non al di fuori, ma al di dentro, cioè nella minuta economia domestica, nelle lotte quotidiane contro il fisco e i ci vili parassiti ; per chi sa per esperienza che il mancato reddito di una bestia è il dissesto finanziar;o di una famiglia, il quale si nutre tutto l'anno di pica. scadentissima polenta o di patate, perfino senza il condimento del sale, ha l'evidenza dell'a~sioma. E mi pire un sogno di essere costretto a discuterne. Con questo, intendiamoci bene, non vorrei essere preso per un nemico del!' imboschimento ; tutt'altro : affermo che è interesse di tutte le classi sociali valtellinesi che l'imboschimento sia promosso; ma in modo che all'attuale sistema estensivn si sostituisca quello intensivo. E cioè, l'imboschimento sia limitato agli spazi veramente fra.nosi e necessari pel governo delle acque e riconosciuti sperimentalmente adatti ad essere imboschiti, escludendo le r.i.gioni igieniche, alle quali, con me, non credono persone di perizia tecnica incontrastata, ed evitando di fare ingenti spose in piantagioni, che non attEcchiscono e non attecchiranno mai, come alla Sassa. Il sistema intensivo ha dato ottimi risultati in Valle Rogna, alla Ruera di Teglio e altrove. Ogni spazio destinato ali' imboschimento deve essere trattato colle cure consigliato dalla foresticoltura razionale, siepe di difesa divieto di caccia, guardie speciali entro certi limiti personalmente responsabili dei guasti. (Le guardie dovr.,bbero annualmente essere prdmiate dei guasti non avvenuti nei boschi o non di quelli avvenuti e puniti). Questi spazi

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