Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 24 - 30 giugno 1896

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 373 !al'C' il r·idicolo sull' inler·o pal'tito. Come pensare di\·ersamente . e è slato denunziato con orrore l'avvocato' Magliano perche accettò un pingue onor·ario in una causa elettorale? se alt1·i gio\·ani napoletani furono designati come reprobi perchè buoni amici ciel Prof. :'liitti? Scomuniche che hanno rnriiio un effetto non buono sono state quelle che hanno costretto alcuni socialisti a rinunziare alle cariche cli a~sessore o deputato provinciale. Si dimentica che con così fatti criteri gretti si fa perde1·e a molti l'occasione di fare del bene ai propri amici, di farsi valere e di fare propaganda efficace. Dapertutto, e in Italia più che altroYe, spesso non si va in un partito per la porta grande della convinzione intellettuale; ma le relazioni personali, coi contatti ripetuti, preparano le relazioni politiche. E si dimentica - ciò eh' è più importante - che i socialisti, come tutti gli alt1·i partiti hanno bisogno di fare la prop1·ia educazione nell'amministrnzione della cosa pubblica per non dar luogo. a cattive prove - e se ne eb• bero in Sicilia e nelle Romagne - che discreditano e 1·itardano i progressi delle idee propugnate; considerazione della massima importnnza per chi è en1rato nel!' ingranaggio del possibilismo inteso nel senso buono come ultimamente lo ha deliueato il Urnusse e che nella pratica riassume ed applica il concetto della evoluzione. l 'ltima e più clamorosa scomunica è stata quella lanciata conlr·o De Felice por il \'Oto dato all'ono1·orole Di H.uclinì il :JO maggio. Mi ranlo cli avere molto cont1·ibuito ad indurlo a darn r1uel roto, cli t:ui deve senti1·si soddisfatto chi lo dette come sono soddisfatti quasi tutti i suoi elettori. Filippo Tu1·ati ha fatto una difesa convincente dell'operato dell'onorevole rappresentante per Catania e non la ripeterò guastandola. ~li permetterò di aggiungere che in Germania non si scomunicò il Vollmar, che dissente in tanti punti essenziali dalla dottrina e dalla tattica dei pezzi grossi del socialismo tede· sco. In Francia non è stato scomunicato il Mir·man che non vuole accettare la dott1·ina collettivi,ta: e il gl'uppo socialista della Camera, J"iunito sotto la presidenza di Clovis Hugues il 4 Giugno, pur \·otando ·un ordine del gior·no clw rappresenta il p1·ogramma del partito quale fu formulato da Milleraud nel banchetto delle municipalità socialiste, 11011lanciò alcuna scomunica contro i nove astenuti e gli otto as~enti, che si supposero dissenzienti. In questa occasione il deputato Lavy si aggrego al partito lieto che si fo se formulato un pr·ogramma comune: ma dichiarò in pa1'i tempo tlie « la libertà di muorersi resta in realtà, inte,·a « per ogni individuo, per ogni gl'Llppo nel grande part.ito socialista». Cosi le scomuniche, per·ciò, rimangono una specialità del socialismo ufficiale in Italia, t:he non per nulla è la terra doYe sta il ,·aticano. Fo1·ma nuova, pii1 acuta della intolleranza è quella cli taluni che vorrel.Jbero fa1·e accetta1·e il mandato impe1·ativo. Questo portato del giacobinismo s'intendo, se non si approva, come ol.Jbligatorio per tutti i rapprasentanti del popolo; imposto ai mem• b1·i cli un solo partito, eh' è quello in minol'anza assoluia, po1-rebbe chi lo accettasse in condizioni d' inferioritìt di fronte agli altri partiti e ne paralizzerebbe ogni movimento ed ogni azione; con ragione, dunque, lo combatte Filippo Turati. che osserva con alquanta malinconia: « cosi poco si « legge e si riff,<!lteancora fra noi e cosi grande « è l'impero clei partiti pr·esi, che neppure tesi « cosi oneste e modeste - quelle contro il man- « dato imperativo - avranno pronta f01·tuna. « I più tenaci a respingerle saranno gl' intransi- « genti, qua-i una oscu1·a coscienza li avvertisse « che senza impe1·ativi categorici sarebbero presto « per terra e sentissero il bisogno di ammanet- « tarsi da loro medesimi. Così tutte le fedi soprav- « vissute al bisogno storico, che le generò, doman- « ciano al dogma ed alla coazione un prolunga- « mento artificiale di vita ». Ben detto! ;2.· Più di aLtualità e la più importante dal punto di vista pratico, è la quistione della alleanza tra socialist-i e partili affini, o più esattamente tra le Yarié frazioni della democrazia sociale. :folla di piii assul'do e di più dannoso di questo isolamento assoluto, di r1uesta lotta contro tutti prndicata con desolante unanimità sino a poco tempo addielr·o e contro la quale per fortuna e cominciata una viva reazione, che darà i suoi frutti. La tattica che induco a respingere qualunque alleanza coi partiti affini si fonda sopra preconcetti che sono dapertutto erronei e che lo sono con maggior ragione in Italia. Un partito, che si dichiara evoluzionista, com' è quello che s'inspira alla dottrina di :\Iarx, non si capisce come potrà, essendo in minoranza, realizzare gradatamente le vagheggiate riforme senza il concorso cli altri partiti, che senza arrivare al collettivismo, pure vogliono riformare più o meno profondamente le leggi e le istituzioni vigenti. Non si cnpisce perchè il partito socialista che può percor10ere tanta strada insieme ad alt1·i si voglia privare degli aiuti preziosi che gli possono venire e che gli r-endcranno sempre più sicuri i progressi. Questo pal'tito socialista ha formulato unp1·ograrn111aminimo, sul quale possouo convenire e conrengono molti, che socialisti non sono - almeno nel senso ol'todosso marxista -; tale programma non può tr-ionfare che coll'opera concorde dei non •

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