282 LA RIVISTA POPOLARE anche, ma si vede che per l'autrice resta mezzo di accostarsi quanto più è possibile al vero umano e non trasmoda in iscopo addirittura del lavoro d'arte: il racconto, benedetto lddio, cioè il suo svolgimento interiore ed esteriore, è la meta alla quale, sicura, tende l'autrice. Insomma, un romanzo dei più belli scritti in questi ultimi anni in Italia, in uno stile, certo, non da proporsi ad esempio e con una forma non sempre corretta, ma che non fanno poi una cattiva figura col contenuto. I miei incoraggiamenti, per il valore che hanno, aJla signora Guicciardi perchè progredisca perseverando sulla buona via. * * * Lo Stagno del signor Cosimo Giorgieri-Contri, un giovane, per quanto so, del resto, di molto ingegno e di alto sentire, incontra la mia disapprovazione per i difetti dei quali, appunto, la signora Guicciardi ha saputo guardarsi. Il racconto vi è intermittente e si può dire che manchi quasi, perch2 l'autore è tutto pensoso di disegnare fin le grinze di anima querula e frolla. Non per tanto, a mostrare gli effetti dell'esagerazione di un metodo stereotipato, il carattere del protagonista è incerto, scialbo, anodino. Eppure si vede, anche in questo romanzo di una prolissità opprimente, che non manca l'ingegno e l'attitudine all'arte nel signor Giorgieri; ma eh' egli, sventuratamente, è una delle tante vittime di un sistema che non vuol riconoscere che in arte tutti i generi sono Intoni, tranne il noioso I * * * La Famiglia Danielis, della signora, o signorina, Maria Tarugi, è un romanzo, nel quale manca anche un pizzico di quel troppo che guasta nello Stagno. Dove si conferma che gli eccessi sono sempre viziosi! Nello Stagno l'analisi eccessiva e sbrigliata genera confusione e nebbia; nella },àmiglia Danielis, la negligenza di ogni osservazione psicqlogica produce il vuoto, il fittizio, il falso. E un romanzo a base di sensazioni; la storia di un adulterio, incomprensibilmente perdonato dal marito, il cui perdono frutta la redenzione morale della donna caduta. Ora, in questo romanzo, l'adulterio non è preparato fatalmente dagli avvenimenti, nè si schiude dall'ambiente, ma prorompe quasi dal pervertimento di una coscienza; e però non si può più spiegare il ravvedimento e il tesoro di virtì1 e la purezza di sentimenti che esso scopre ad un tratto in una donna caduta volontariamente e pensatamente. E il ragionamento si può invertire. * * * Il Romanzo di un'anima, di Fides, è il diario di una zitellona, che ci descrive l'appassire della sua anima. L'idea, non c'è che dire, è di una innegabile originalità, ma all'autrice è mancata la forza di maturare quel bel germe caduto nella sua mente. La storia di un'anima assetata d'amore e che soffre il supplizio di Tantalo è un argomento degno di un grande scrittore, e Fides (debbo credere sia una signora) è inesperta e principiante. BibliotecaGino Bianco
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