La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 24 - 10 giugno 1924

CONTO CORRENTE POSTALE RIVISTI\ STORICI\ S~TTIMI\NI\LC DI POLITICI\ ESCE Diretta da PIEROOOBETTI- Recla&ioae Aaiaioiatrazioae : TORINO. Via XX Settembre,60 Abboaametito per il 1924 L. 20 - Per un· semestre L. 10 • Estero L. 30 - Sostenitore L. 100- Ua oamero L. 0,50 IL MARTEDl Anno III - N. 24 -- IO Giugno 19:a4 I O)( I( A R l O: P· g.: Coaslgll nll'oppaalzloH. _ o. .À.liliLDO: 11 ,a drmocrnllco. - CAUL.lSTWHEZI,: l.11HCODdll nasclln. - UI.J<KBPIIOOKL: Il tipico bue ll■llaoo. - A. Pooo,: l'lachlanlll ! Il CODI· lllltlutlamo. - Plusaollal per l'amolstt■ . RJtr■tto dli Comm. aoncht On. l'I. - O. Il.: l'asclsmo ,cmagnolo. - U. Rin: Del slad11c11llsmo 11p■ rtlllco. CONSIGLI ALL'OPPOSIZIONE Qw,sta prtm11 e.s-perienza parlamenl47e sia CO'Tl~o malemalicaTM-nl~ /.e ,10stre prem.esu e le nostre osservazùmi. Pvnto primo. La maggioranza rim4'Tle un olo<:covnilaric legala dal[ ossequio a M.. ussolim e dalla complicità del potere. FtrriTUU:- ci è 11.ddomeslicato, salvo a farla da ll{len/e provocato-re ma sempre per is-pirazùmi di chi s/4 in alto. Pochi hamw notato come nel/,J. seduta del 4 giugno, alle critiche d• Pacchm~ui contro Farinacci, rispandesse non il deputato di Cremona ma .',lussolini in pert<>rt4 con recise interruzioni . . 4. ~ssun r071f1.ittotra rn-isionisti e ras, tra democratici e /(,scisti si verrà, perchè i ras voglwno passa:re per demorratici e nei loro costumi pittoreschi e guerrieri sono indispensllbili al regime. In quanto ai revisionisti, CM noi fummo i soli a non prendere mai sul serio, me11l7e tutti si sct':MH!llavmwsulle interviste di Libero Tancredi, l'epilogo del/' uUima p<>l=wa dovrebbe esser stata istruttiva. I 7evi.sionisli sono un branco di intelle!t:uali /<I.JM, mnidlchi e parassiti, che cercsnò ctm<nUCali e uffici vendendo chiacchiere. Piccoli brwglte,i q,ostati, mezzi romanutori, mez:i ~li in libertà, c()Tligitnu e supt!rflciali. E dovrebbero essere costoro a creirre tm11 crisi in seno al fascismo I B~ogn11 -pur dir~ la co1e reDZ.tz rrJic#n~.e: essi TÙnarra11no ner714mfflle atU;ccati al loro pan.e. Basta conoaarlt per sa-pere come si1IT10dotati di spi= do-r&ale.Da buoni intellettuali sono di. sposti a servi.re, n<m.chè Mussolini, anche alla corte di: Farinacci I Il blocco Mussolin,'!zno 1ton si spezzerà: tutti i fascisti hanno i,nteresie a tacere e accettare percM sono o intelle//u11lmen.te inconsistenti, o deboli si1W alla viltà, o moralmente compromessi e liquidabili. Punto secondo. L'opposizione non può prendere sul st':T'io il parlamento -per il fili/o stesso che è fascista. S<>ltanto i fascisti sono ogf!Ì interessali a far /unzion47e la Camera. Gh oppositori devono separare le respo-nsalri.lilà, rifiutarsi di lavorare, star fermi sulle posizioni pregiudiziali anche a cÒsto di esure acc,,sati di provocazione. Abbiamo visto dtlfe inurtezze, ma Co-ppoii,wne luJ. mostrato di sa-per intendere in qualche modo i suoi càmpiti. Non era -pre7Mra1a, non fu abile di /altica; ma dimostrò della sensibilità morale, seppe reagire e sde gnarsi. Se si guardano le figure degli indivi.dui ( ap])'ffiO due o tre sono uomini supericri) bisogna corista/are che le minoraru.e furono superiori a se stesse. Converrà che evitino le note false, che si sorveglino, che restino all'allena della situazione. Questa è, -per le mino7"tlnte, solenne: esse potrebbero -preparare il co.rtume, le tradizioni, le /orze di domani. Cosi fu una nota stontua il discorso di Pacchinetti - un discorso da fascista della prima o-ra - il quale volle so//nlineare una famig(iarità (vecchia) con Jlfussolini e i nioi che a noi oggi, francamente, appare disgustosa. Facchine/li ha discusso il fascismo, la politica estera; ha proposto il dilemma delltz pacificazione o del rassismo. Eccoci perf Pllamente fuori strada. Lontani dalla se-nsibiliril morale e dal riserbo aristocratir.o che si richiede in un oppositore che non sia un Sala o un Po-mi qualunque. L' intr1?1tsiaimta consiste in questa delicatec:a di sÌile, più che nelle parole S<>11anli e negli 111/~ggiamenti di oratoria da • Assemblea Nazionale "· .-l.UaCamt!ra le mmoranze non dovranno porre questitmi di compPte-nza tecnica, ma provocare battaglie pregiudiziali, dif!eren. ~iarsi in 1'/VJdocosi reciso e viQlento da costringer,. gli avversari alle reazfrmi più sincere. Nessuna illusione costruttiva, n.es.mn pensiero di tregua e di nonnalizzazione. E' evidente che si tra/111,di condur-re una serie di esperime11ti, di tener dest.: un'attivitil inJransig,mte, di preparare una psicotogia di lotta polilirlf severa i:n attesa di arrn,are alla P11ll.nmnglù,. Altro cAe critica e di«usaione tecflica I Se questi fermenti rimaTTanno vivi nel paese si andrà preparando una situazione nella quale la nuova classe dirigente per la qual.e noi ltrVoriamo avrà dei còmpiti e delle responsalnlità precise. Oggi che l' ltalfo è mussoliniana è necessarie ohe i gruppi sparsi dei nostri amici abbiaM il senso delltt difficoltà e della lunghezza del compito. Le classi dirigenti si maturano nella proprio pazienza: l'opera di studio è anche azione a lunga scadenza. Appena la crisi si acce-ntuertl e l,r nostra profe-:ia sulla ripresa del- /' allività economica. moderna nel nostro ,,aese si verrà compiendo, la prese,ua di un 1,wvime11to di uomini giooani, prepara.li, r.he portino ai problemi nazionali una serie éi soluzioni meditate e una provata volonJà ,:,nnune potrà essere un elemento decuiv<> ,/ ~lla vita ital'iana. Biso.(fTlaai·cr il coraggVJ di assu·mersi que. lo còn1pilo, sapendo che è questione di decenni. p. g. IL RE DEMOCRATICO w.,.,,. J,,.,.,~,, ,nit ,,_ a..,.,. W,,J I• H11 Kòalr M--..lt,J.rl J W.;,,.,,•.~,.,,, fQOUctt, SI• .JO#tllcn •il• -clt llflfl•tMlttlGOETHE. Dovendo parlare del , re soldato , , il ricordo di guerra, o. come ora si clice, della e DOEit.ra pession<: guerriera •, si presenta come introdu1.i.one part irolannente indicata. Marciava.mo, sette sottotenenti, pascolando nna colonna di sett=to soldati sullo s~ friulano da San Giovanni di Manzano a Premariaroo. Si veniva dritti dritti da qocl deyosito pedovano che Cadoma - sempre pieno cli à f>r"f>Os - aveva. chiamato • Depooito R,jfon,.i. 1De1ltoliooùni •· Eravomo • complem=ti , : più • complenienti , di noi non era J)<lssibile es.sere: e i superiori che l'a\'evano fiut.'11.aalla prime, ci a....,rnn piantato a Sru, Giovanni di Man- :tano cctn:.e, ia. Piv.Lil. ~n., b'l paolauo 1 convogli fund>ri che vaUDo difilati a Staglieno. La sera di quel giorno del '15, la no,;tra colonna doveva csseTe ridotta proprio a un bran_-c di •pedati. Me ne riconlo assai confw;amente. Un auto, strombettando, ci raggiunse~ si apri an pesse,çgio in mcz.z.o alle due file che marciavano alla meglio , a passo cli strada,, mi sorpassò, e si arrestò cento metri innanzi a me. Vidi il sottotene•te che mi p~va - si chiamava :\mgona: sono c.- che oon si ditneDticano - accorrere, saluta.re, poi vcnin::oi a <'hiamare di corsa con grandi ~gni scongiura. torii e deprecai.ori i. , Il re ci vuol parlare I , - Il re? - Il re, il re. E' dentro a qaella automobile. Il re invece non ci perlò. Era aC<X>Crolatoin un angolo, e guardava i -soldati che continuavano a trascinarsi, senza essersi ace-orti di niente, Parlò, per procura, un generale che gli Sf'- deva accanto. - E' inutile che chiamino i loro colkghi o il comandante della colonna (Non c'er.,, del ,e. sto.) Li avvertiranno loro. Sua Maestà h.a notato che questa colonna maicia moli.o male, e prega loro, signori ufficiali, di riordinarl.:i.. Si 3CCOttlodfoopare. Anche il re fece un C'<:DDO cli se.lui.o; l'auto filò vfa, e noi due si restò Il, = ringru.lliti. La. colonna non fu riardinala: non ci riuscivamo neppure coll'inierione di UD ammooimento di Sua Maatà. li comodo proprio segrdo dell'11rte · di regn11re Ripetl6ando poi, con un po' di esperi<'llza militare, a questo· episodictto, mi accorsi come la condotta del re fosse stata m~ e sc:ilcinala. Egli poteva, o far finta di niente, e tirar dritto: non era compito suo riordinare tutte le colonne marcianti disordinatamente. Ma se si arresta va e ci fac-cv3 sapere chi en, dove\'a pretende-Te ben altro. U11 uomo di qualche encrgia ci avrebbe dovuto ordinare di riassestare immediatamente la colonna : e senza nessuna ridicola pietà per i soldati 6lanchi o fiacchi, pe:r gli zaini, eccetera, ,wrebbc dovuto e'-igere- da. noi che glie la facessimo sfilare dinaozi come si sbla dinanzi a UD , re soldato•: cioè in porata. Tutto ciò, era possibilissimo in dieci minuti di tempo: io vidi dei bravi generali come Cattaneo e Man. gin, ottenere questo, in meno, da reperti assai più sfiancati di quanto non fosse qudla colonna complementi. Ma forse, il e re soldato• avrà avuto UmOT~ di sembrare militarista, imponendo lo sfilamento. Anà creduto, che nella g,rena democratica, i generali dovessero semplicement.. pr~are i sottotenenti di riordinare la loro tnall'llra., L'intervento diretto, solo efficace, avrebbr ,npprei;entato certamente una fatica, una te11Sione ner. , ,,sa anche per il 90vrano. Egli cioveva as.su1ne,-.: una piccola re:>lJOll,53bilit.àimmediata : porte la sua precisa volontà dinanzi alla nostra stanchezza: affrontare il rischio di una eseculione manchevole, e quindi la rom.plicaz.ione: ,:i una repressione immediata : inoltre 1 in iondo ,, una giornata forse pesante anche per lui, tutto ciò gli imponeva di la.sciare il cuscino di < uoio della velturetta, di rasset:tar,;i nell 'unifOl'· me, di rizzarsi almeno sul preùellin.o <klla vett nra, di guarda, e bene in .-iso ufficiali e sol. ali, di affennart la prop,ia qualità di generale e di re1 an.cbr- col proprio contegno. Sarebbe stata una ro,;a infi ni !.a mente più seria delle parate e delle cerimonie di cii.i gli sotto. pongono il programma la scra prima, e in cui il suo i.n.f,...rvento è protd.to, garantito, ronlrobiWJJciato.1J> i.mbot.tit.o d,...14._ ptiC"i<D.t.a. e <l... -ùla n.. t:""-'.._:.;.a~ 01 liv.:. 4·~tJ1& dJ gt:att:', ~ otl"J.· c!ale ,Ji 3. Giovanni ùi Manza.no, egli sarebbe ~tato, cc.,me si di,e in diritto feudale, HerrJciur av.J eige,,.."flf,. Fc.M.Jt, .. Signore sul proprio pugno•· Troppo pretendere c!a.un re, che per tutto il suo regno aveva 06tenlato la democrazia clegli ab,ti borghesi e del cappelluccio a lobbia! Egli prderl restarsene rincantucciato, com 'io lo vedo ancora nella memoria, e • fa.re-i pregare a. Questo espediente era , democratico,, e sopratutto comoclo; c'è dentro tutla la quinle68enza del suo sistema di regno. Nella con<:e%iooedemocratica di Vittorio Ema. nuele, il p<'Oprio comodo ha avuto certo un gran peso. L'abilità di Giolitti, e le sue fortune ccrtigunc, ripo6ano ou questo: cbe ~li permise al re ùi confondere, fra cumodo proprio e regime democratico di ngno. ·i.•1n11uenz11del1'11ulomoblle I! l11democr11zl11del vohrnle Questa sistematica con.Jusioo<: ha una •tona intima, che va pur rintracciata con tutla la chiarezza consenti la dal la buona eù ucazione, doverosa anche verso i re democratici. 1'on troppo favorito dalla natura per gag1ial'- dia fisica e per prestanza, egli prese i.n uggia ce:rimonie e ricevimenti as96.i prima di aver fisso in testa un qualsiasi sistema di governo: la sua avvtcrs ione al le comparse solen.n.i in puòbliro, fante di confronti sempre odi06i e di oe,- servaz.iorxi poco lusinghiere, fu il primo punto fermo della sua auloeducaz.ione di regnante. La morte di suo padre richiamò probabilmente la. 611.'l aùenzioue su n.n altro a.spett.o di qu~e fun,JoO.:, C<''lfermalldolo sempre pilt nella opinione che i Yiaggi in incognito offrono dei grani.li ,·~ntag-gi ai monarchi che hanno l.l dh•grazia di non avere un beaa,. phisiqve du rdle, e di re:gnare m un paese di !iìposlati e di sovversivi. L'in. =ione e la diffusione dell'automobile, rome mezzo di turismo, sopraggiunse, ed ebbe una influenza rleci-wva ,ugli s,·iluppi del regno di Vittorio Emanaele. L '•utomobile sopprime gli itinerari rigidi e prefissati consente di infilare un cammino vicinale invece di una stra<b nazi~ nale, elude le tappe d'obbligo: si può dare allo chauffeur un itinerario, e poi variarlo per istTada, secondo una inspirazione del momento o un avvertimento impt°ovviso. Nelle stesse ,;_ site ad una città sospetta, l'auto con9C'Ilte tepentini spostamenti di perrorso, che sarebbero impo86ibili se il re dovesse uscire dalla reggia nella solenne berlina. In attto sono neces,;ari gli occhiali, lo spolverino, la pelliccia: il trave. sti:mento è d'obbligo, appa>e come nna necessità •porti\'a: I' i.ncogn.ito è inevitabile e naturale. lo verità, il regno di Vittorio Emanuele non sl capisce ,se non tent,ndo p1.,..,nte il grande •viluppo del turismo anto1110bilistico, cosi propizio alle pià ripo6te preferen.u: dd Sovrano. Ami. Appunto pcrrbè, nei p,'imi anni di regno, l 'a.ul.o si difionde,·a :ippena, pareva espresskxnc di sentimenti modernissimi e di spregiucticatezza verso il cerimoniale il servirsene con frequenza· un sovrano che viaggiava spesso in auto, verst"J il '05 o il 'o6, acquistava agevolmente ripu.tarione di uomo liberissimo dalle conven:z.ioru corti. gia.ne, aperto ad accogliere tutti i ritrov3ti della scienza, è quindi - secondo la barocca idai. dl democrazia che i facevano i nostri radicali e ri fonnisti - democratico. La democrazia del volante. I.e vlllegglnture re11!4 Le st.e.sse meditazioni intime del sovrano sugli iDconvenienti delle comparse in pubblico, n.d riguardi dell'amor proprio e della sicurezza, lo condussero nella scelta dei suoi soggiorni cittadini ed eslll'i. Villa Ada, San R""501'e 'e Valclie:-i ,...,.,nero rosi di moda : frutta nuova. Racconigi restò, non061a.nte tutta la sua incomodità di vecchio c:-.stello Sabaudo, percht mr.sso p.-oprio nel mczu, della provincia di Cuneo, oel feudo dell'on. Giolitti: forse il sovrano desn.meva da questo l'improbabilità cli ogni incidente. Gtolitti, almeno in provincia dj Cuneo, doveva ben g-a.. rantirlo da ogni attentalo, se non altro ptr ragioni di rleroro parlamentare. M.. Villa Ada, San R0660't"e e Valdieri ronsenth·ano al re qua1C053. di meglio: di esser<: cioè il .direttore del servi. zio di vigila.n1.a su se stesso. La semplicità deille pa lau.ine rea li , e, viceven;a, la vastità e varietà delle e9Mlrsioni possibili, consentfrano al sovra.no 11 massimo <!ella mobilità, e◊nt..emperato col L--.a..~~imo ,~1\a. '-U:llrez7..3. Senza :1ndare a cercar~ l'":I.V"~ ,,'t'-A·.•:.a Paoh, i\ celebre C'CJW.lru~sari,J di polizia francese specializzato nella vigila= sulle pernone dei sovrani ospiti della Terza Repubblica, anche un profano comprende subilo che un b11on piccolo servizio di investigativi ~ Villa Ada è infinitamente più tranquillizzante del picchetto in guanti bianchi e dei corauieri del Qu.iri11ale. Ma qucst.a preferenza del sovrano per le rc.siden.z.e modeste en estremamente fa. cile presentarla ai buon.i italiani come un 'altra prova., e decisiva, della c. democ:raz.ia, del re. I.a leggenda dello vit11 infimo Fu messa rosi in cirrolazione la descritione accreditata e uffi<;Ùl6Qdella vita intima della famiglia reale: e che il re vive • come un borghese•• e che • la. regina, a Villa Ada, si prepara il caffè con una macc binetta es pres,;o • , e altre storielle del cònio di quelle che tutti i droghieri parigini apprezzavano unto sotto la Monarchia di luglio. Il --e stesso - c-iò ;. fuori duh1'1v - ~i com. pia.ce,·i \H ag&"iungere qualche ac-f"ento saµien~e , questa versione casaling, d, 1 • no regn-~ · egli riceveva BLS&Olatia Villa Ada, e gli parlava di • andare un po' in campagna • e riceveva a San R0660re un altro illustre italiano - questo \'iv-et>te - e, in sua presenza, dava ordine allo chauffeur che partiva per Roma di portare certi pa,cch.i • a casa•· Cosi la • democrazia , del regno si perfezio. nava, e il re era cosi fortunato e cosl accorto da far pessare per • idee moderne , e pet' gusti anticerimonialescbi le sue ben fondate opinioni sulle comodità e sulla sicurezza di 11D piccolo h"'- fuori porta o cli una ,'illett.a campagnola. l.11gr11nde uniforme ed I suol Inconvenienti O tempi beati, in cui Giovanni Giolitti deteneva il notariato della Corona I L • etichetta di Corte era do1ceme.nte elusa, come erano dolce,. mente violate le buone norme rli diritto costituzionale: Je due . scienze, quella cortigiana e quella perLunentare, procwe,·ano di pari pas90 verso la •democratizzazione,, sotto l' imj)ulso concorde del SO\'raDO e del suo ministro. Giolitti dichiarava a Bulow di non avere mai indossal4. camicie lii seta: Vittorio Emanuele ostentava ~l attenersi rigorosamente alle prescrizioni de li 'lini Iorme d'ordinanza, ed eTa il generale più m~I vestito di tutta l'annata italiana. Le opinioni del re sulla grande uniforme do, ve-va.no essere, press'a poco, quelle del brigante cono Bellacoscia. li quale, già vecchio, ricbieoto del suo giudizio sulle nnove monture dei gendarmi francesi, molto 'vistose, si perlecc-ò k labbra e disse questo soltanto: e Oh, che beli& mira 1•· Niente grandi uniformi, dnnqne. In tuito il suo regno, ormai lungo, Vittorio Emanae~ DOCl tra'ftl'!Ò Roma a cavallo in gTllnd.ellllifor-

B H me, a.Ila testa del suo Stato Maggiore, 11e non una rnlta: 19u, inaaguruione del monumento a suo nonno. A ssez. In guerra poi, egli fu il più fedele ooscrvatore dclle circo1'lri cadorniane sulle uniformi degli ufficiali. Compwi iu tutte le retrovie ind065Qlldo un ca ppottaccio d '<JJ-di.nanza grigio-verde e un paio di mollettiere male ravvolte. li bastone avrebbe potuto farlo )'.lQ.S6are per un pGStore di popoli dei t<:mpi omerici, ma tutta la biste modernità della situazione era concentrata nella macrhina fotografica reale. La quale egli porta- "~, appesa a una cinghia, alt 'altcu.a del Yc:ntre: e per giunu, col soffieUo tirato, per es.sere ben pronto a fissare qualche gesta memorabile. Già rol baricentro instabile, e corto di. gambe, com'è di sua natura, quel soffietto fissoto alla pancia gli dava addirittura una rassomiglianza spaa:a.t.a con un picc-ione viaggi.alore, di quelli cui si Jà il volo con una macchinetta legata allo sterno perché facciano lo spio11aggio fotografico. Ca.rio Alberto il re Magnanimo, Vittorio Emanuele Il il re Galantuomo, Umberto 1° il re Buono, Vit• torio Emanuele lii il re Fotografo: la successione si presenta evidente, la decadenza anche: ed è forse, questo, l'unico arg-omen.lo di qualche peso a favore della repubblica. Dopo un re fotografo, ncm si può più tcnlare L'l sorte. Eppure anche la fotografia, e le mollettiere, e la h<lssa tenuta, come Villa Ada e I 'automobile, conie:rmanruo L-i opin.ione corrente del re • democ-ratico •• che fu perfetta ~ rassodata quando NiUi assuuse la presidenza de.I Consiglio. Una inlziati11apersonale del re L.a diserzione dalla reggi11 Francese-o Sa\'crio Nitti, 11\1.nko uomo dj stato italiano S..."'Tltimcnt.:llmeulc de"oto alla monar. chia e att.accat.o al monarca, consenti a quest 'ultimo il mas:;imo dei comodi · perfino qucllo che neppure Giolitti :1xrcbbc co11sentito mai, per un residuo cli sagoma di humona.rio subalpino. Nel covemhre <lei 1919, la singolare • <lcmoc,-azia , del re arrivò - si dice - a prospettare una ioaugurn.:òooe della XXV L<-gislatura [al~ pt:r procuta, e non in per~ona propria, <lnl so,-r.ano st.cs6o: e il buu!l 1"'itti perfino a quL"'lo avrebbe ....J~:-:..t.r., .:. _ ,h ,:., :il~.-n c-olle ,ti Rom:, uuu f0t,,t<: giwh..O 11u mVmto •·he ridiede ~I~ sp·i'riti a ,:-hi li a\'eva perduti. Il re inau)(nrò In XX\' J..,('gi::;- latu:ra. Mo il ì'-itti non impt:dl ol Sovrano I 'altro atto ~rra.,·issimo, la rinuncia ai palazzi 1cali 1 alle ,·ili<", e :1 tutti gli immobili pertlIK:nt.i al patrimonio della Corona. Rinuncia perpetrata nel Setu:mbrc del 1919, culoril:1 a.Ilo"' e dopo come un atto nIAJfnannno a fa,·ore dc-i gloriosi mutilati ,e che in realtà, rappresentò il coron.,rue:uto di 4uclL, ricerca delle comodità ad ogr,i cosi.o, caratteristica. del regno attuale. Qutsto atto fu di ini1.i<Lliva fX:::T~on:ilc del sovrano, suo, tutto suo: com 'era ;;L'\l:1 sua la progressiva demolizione delle fonn(' 1..:st1.. riori della regalità, il s.,botaggio ,lcll' ,t,chett;, ,li Cort..c, la riduzione progrL-ssiva cli tutte le so. tenni C'omparse militari o parlamc·11Lari. l>a,nc la n.-spousabilita al regime giohtti:\no o al soci.1lismo o ul gt..-ncralc Citt.aùiui, (· ha.-;..~ cort;gianena na.zimrnlista, escogitat:1 JX:T rar eapin: al sovrn.no rht: i suoi trascorsi gli s.an:bbcro :--tali perdonali. In particob.re, nessuno, ucppurt nel '19, chialcva con lJH:lkhc autorità le residenze tra. diz.ionali o storiche del so,:ra.no, i suoi palchi di te.,tro, le sue bandite abnu.7.esi, le ville me,. rlt<'cc, il parco ùi Mon1.a: al ront.rario, gr;avi interessi arti~tic1 e-culturnli ricbt("(kvano che reggit.> e tcunle rc~t...'l."'S<:ro al1':unm111istradonc clclla .~cal Cn~a ,e una alllc::sim.., c:-:1gc.-n1.am... 'Ue5latica ~,.nonc\""a che, tM tlll mom nto di un1\-ers..1le slordi~t.'1llo, il re - .ùmeno il re! - tene:56c ferme in su~ m.--ino le antiche sedi. Ma qtl.(';Sle sedi, forse.-, pt..r il re •democratico,, cr.mo semplice. mente e cimp0g,1e, !; • case , onerose e scomode: e la rin\.,nc:ia fu compiuta. La 1nouan.:hia ;;1 metteva in p1~i,ma. J p0la1.zi n.:alJ, <lcbitame-ntc sa<.--cheggiati, fu11H10 J:k)i abbundonati ai cittadini dell' Italia· rinnovata: le sezioni dei Combattenti, ,·i installJlrono i loro uffici di galoppi. oaggio elettorale ~ coo,eralivistico: i varii Savelli si ritagliarono finalmente un ufficio nei mc-zzanini degli appartamenti sabaudi o borbonici : i quali cosi f'ima.sero deserti del signore legittimo, ma non di lacchè di razza. I lacchè _ t; co:;a vecchia -- sono sempre at~ti • a palan.o • più dei signori. Il palco del 5. Carlo e tutto II resto Ma ci fu poi C"hi volle, acl ogni costo, re. stituire al sovrano se non i pelazz.i reali. almeno i palchi di i:,,.lro. Nelle giornate succes. sive alla. marcia su Roma, un gruppo di • Camicie azzurre • invase i 1 palco ex•reale del San Carlo ,e votò un ordine del giorno in cul si imponeva sostanz.iahnente a1 sovrano di rientra• re nel godimento del palco stesso .. Tant'è: dove hanno n,gnato i Borboni, ci sono ancora dei realisti. L., primissima restanra.z.ione del!' etichetta fu c-ool melodrammatica. Quei bravi gio. vani credevru10 di fare una atroce rappresaglia contro la social-dcmocrazi.a, e davano una lezione al re. li re la accettò: questa prima, e tutte le altre. Accettò In restituzione del palchetto al San Corto, come la restituzione della borsa di mini..tro ,la Facta. : acc<ettò I 'autodesignazione di MUS60lini a c-apo del Governo, accettò lutto, lino al disrorso dellJl Corona e alla comparsa coreogr;ofica a Montecitorio, che è roba di ieri. Si parlò di voltafaccia sovrano e e di solida- ~one col fascismo. Gli amici della Vou LA RIVOLUZIONE UBBR.A.LE Repiwblfca,... credono di poter svelare quotidia. oament.e le roin.cidenz.c fra la tenebr06a politica sabauda, e i sistemi di governo ddl'oo. MllS&Olini. E' la versione della congiura di uno Stato Maggiore e di una Corte prudentissimi e a.utorevolisshni1 che fanno funziona.re MUS60Hn.i. Che CC6C terribili ! Il re dis11rmato dinanzi al Yascismo Più S<'111pli=ote : guardate il ritratto del re, pensate a tutto il tòno e a tutto lo stile della sua vita. Dopo vent 'ann.i di Villa Ada, di viaggi aulomobilistici io in~'llilo e di mollettiere floecie, vi par cotesto l'uomo capo.ce di infrena.re i I la.scismo I Ma andiamo I Pretendere questo da lui, equivale a. dimenLicare le sue caratteristiche fisiche, e la decisiva impressione suscitata in !•1i dalla abomin.evole tragedia di Monza. Gli sa-, rebbe occorso, per una azione ~, l'en.er1ri:i ùi un UUO'YO proclama di Mon.calieri, e, ali 'occor. renza, montare a ra,·aJlo 1 -ultima ratio regum.. E alt.omo o lui ,un nucleo di generali ùevoti, una Corte, una etichetta, un cerimouiale. Non c'era. Egli aveva liquidato tutto. 11 , re soldato-., è certo , non d1sponeYa di Wl gencra.lc autorevole, attaccato alla sua persoua. Un.a Ca.sa IIUlitare bisog-na. che ltn re se la tiri su, :u:cog-Liendo gli ,wmini s.icuri alla propria mensa: Vittorio Emanuele diede la su..'\ figlia primogeuit.a a un car. piL'l.no cli cavalleria, ma. soppresse i prru17j ai g-encrali del presidio <li Roma, etti Umberto si sobbarcava clxlom.a<lariamente. I.a figlia si - l'intimità della cr-na •borghese•, 110 ! Ciò rien. trava nel quadro dcUa su.a , ùe-mocrarla •· Raggiunto il m~~imo (k•lk cumo<lit.'.1 fanùgllari, ottenuta S08tan.z.ialme11t<:<>1-rnifatica di eliche.tt.a o di cerimon.iale, sbarau.ato5i perfino dei pola.u.i renli, il sovrano si lrovò, n.alllJlll. mente, solo dinanzi ali 'as,;a.lt.o e ali 'affronto fasci.c..ta. Il 111..,s.simo dc-Ila :-ua singola.re e dc-mocra1.ia • era, in.sicm.c-, il massimo delb so1itucliue. l•:g-h c..·r.1 un re cli!-3.Imato Un.a pratica orma.i lunga di regno io cappello mo.--eio lo metteva alla me-rt'\• ùel tumulto eh piau..a. Cedette Vent 'anm di , dcmocr:uia regale, producc\·ano 1 loro frntti. Cli stolti !i--0cialisti che avc\·at10 applaudito proprio a quel ~.,.~Ilo tn.o6C1o, proprio a quella • democrazia ,, gli ~tolti ra.cl1cati c-hc- SI eTaho ~curupi::ci.at.} ,.:,CJ.o dalla compi.accr11..a di po.<;sedcre un rt· , di il.Ire ouxlen1e •, tira,·ano il sugo da vent'anni CU sceu,en.;,...e, cd cr.:t s11g-o (H leg,10. O nm, :t\·C'vano auspicato, per hu1g-l11 anni, i • pl.ad<li tramonti , ? Vittorio E1n..-inueh" 11 ba serviti: fcdde, lui, alle dirctiive co-t~'l.nt1 ùel suo glori~i!--.<.;imo n.·g110, la riccrc-a del p·rc,prio COlllO<.h.>, la di Jige-nte dimin,tz.1onl." di og-ui fati~ il lungimjrante ~..:ans:lmt.::nto di cigni re'JX>TI&1bilità. Jn questo scnso ,t.1'1i sempre • d(.mcx:raliro •, -..opratutto ,'l,<lcsso. Onorevole Mussolini leggete Ballh11s11r6raci11n ! I.e amarez.zc, bi M., non mane.ano. Un Collare ùell'J\nnunzi.at.a ha e.letto, parlando del re-: , Che sia antirasc-ista non dubito: Se non altro, peT quL-st.a r:1gil"llH.\ rhP ~ fa._,C"'lc;tél ~11;:1. m;\dre ,. Ma tutta.via si campa ,alla giorna.L1, <."'UITl.C "i i.: caro. patì prima. Le ~tili o g-rn... i;.,;;olane offese del primo mjnistro sono diligc."1lt.rmcute ricordate:, come furono diligentemente ricordate le pac:chrn.· ncric ciel caro allealo Guglielmo 11°, nelle sue ,;gite a Roma. Sono dello stesso g-en(•rt.·. Gu. g-litlmo I 1° si porla va dietro un seguito (li l.ohcni:rini della Gaorde di Corps, S<-elli a bella pcltila ira i più alti e massic-ci : Vittorio Emanuele, pkcioiic- fologralo <folla ùiplomaz..ia italiana, concousiderava questo come un affronto fatto alla sua corporatura più che modesta. Chi è infelice di persona è sempre in t-::rnhtlc- sosp€lto che altri mctla in mostra la propn;1 \ igoria muscolare, e ampie.1.2..'\. cli (Jlll<.1"'i, e ;..:.1gl1ardia cli pettorali, per umiliarlo. La • l>t:lla 11rt-senz.a• ~ un vantaggio per eh.i cere.-, ur. po. sto di palaJrenicre, ma è forse un dann.o per chi vuol restare ministro di un re di modesto aspi,tto, poco amante dello sport e poco adatto per le esibizioni di schiene e cli toraci. I.'on. Mussolini, che cosl compiaccot.emcnte espone, in auto, a cavallo, sulle pubbliche pi.azz.e < nei saloni di Corbe, la solida ossatura fornitagli dai suoi avi plebei, farebbe a56ai bene a tn<.'<J-lare ciò che il gèsuita. Ballhasar Graclàn scrisee, nel suo Oraculo manu.al, ad ammonimento dei cortigiani di un re rachitico, Filippo IV di Asburgo: c. Ogni superiorità ~ odiosa, ma qut:la dt un suddito s•I suo principe A sempre /oli,, o fatale. L'nomo accorto nasconde i suo-i 11axtaggt 1.1olgari, come la dott.na m.cdestn cela la sua btl. tà sotto ..,. ab•to n<gl,tto , . E quel che segue, paragrafo vili : valevole per i sovrani di Ca.sa d'Austria, e di Ca.sa Savoja. Il b11ldacchlnodel duce e la lobbia del re Non c'è da dubita.re: le uniformi suntuo,;e del primo ministro, le sue e patte• e le • sottopot,. te , delle marsine descritte dalla Gazzelta U/}1ciale, i suoi alteggi3menti di belldtre e di d<,. malore di femmine, i cappelli a tuba nuovi lulmin.anti : ecco dei nodi di rancori tenaci. Il sovrano che trovò la clemOC't'llZianei viaggi in auto e negli agenti ciclisti sostituiti ._i cora.z,. zieri, ,:-ede l'intenz.ionet offensiva dove l 1altro non pone che un soddisfacimento di vanità : coel il corpo dei M06Chettieri di Mussolini, rosi i viaggi in Sicilia su una corazzata scortntn da flottiglie di caccia, cosi gli arazzi distesi ai poggioli di Palazzo Chigi ,per i colloqui col genernso popolo di Roma, tutto questo è messo :i catalogo. E altre ~: il tentativo di monopo. liz.zare i disastri sisIIUci e vulcanici, che finora rostituivaoo una prerogativa regia: la gara del primo ministro ad arrivare primo ad arresta.re collo sguardo 1" lava dell'Etna._ E le ..,gre, cn.i il re è in vi ta.to o tra..ci.na.to, con n.n contra.alo troppo palese con i gusti da I ui maniiestati per i due primi deceruù del regno: nltim.a, quella della Ca.mera io toilette da ballo. Fu Vittorio Emanuele a introdurre l'uso della bassa tenu.b. di generale alla inaugurazione della ~latn.- ra: e il suo b<m plaisrr auloriu.ò la gia.ccl,rlta anche per i deputati monarchici. li fralc è un.a offesa contro di lui. E il baldacchino rosso nella Sala del Concistoro? PCT"un re che amava dimenticare il regno rifugiandosi sotto la falda di uoa lobbia, c'è offesa più grave dj UJl ministra che si esibisce sotto le volu.t.e e gli spempanamenti di un baldacchino? u'espl11zionedel re... 1ùtti i gesti della cosidctta aristocrazia del OUD\-O regime offendono la cosjdcUa dc.n10CTa.1..i2 del re. Sono uu rimprovero e una srne-utita alle sue iniziative personali cli un tempo felice. Con. flitti di diritto costitu1Jonale non ne. esistono, pe:rchè il diritto rostitu,,iona.lc è •superalo, dalle • concezioni squisitam("Dtc clinamiche , del capo del Co\·cmo. Più pruriginosi, più rogn06i, pii, diffirili cL, grattare, pulhù:rno i conflitti di etichctu. E quesl-0 è il castigo del so,T:mo. Egli sot.lo6tà adesso. dopo un rcg,10 g-ià lW1go, a.Ila. fatica di un tirocinio umiliant~. pen:ht il figlio cli un fabbro clt Romagna prctentle- css-c·r<.·ma.estr('I di ceTimoniale al dic:eendcnte cli una dinastia che ebbe profondi discett..-itori dcJla '-cit.-n7... '\ dclle pr~x-dc-111.e e ù..-gli ouori l"Ortigiani. Jl'nltroncle l'c-tichctt.a, caccia.L, nci tempi felici fuori del recinto di Villa .\da ,-omc un, "11perfhùt.à per un son-ano , demOC'T'3tico•, ritorna nelesso come un.a ~-ii?"c-117.a per <lifcrn!cr!-i contro la sc-~lata della gente paC'Chiana. Si poteva rinunr,~rc- all'ctichctt.a (p1anclo si aveva <la fare ron GioliLLi, che non io<lossò rt'Uli c-a1n.icie dt set.i : bisogna ritornan: ali '<:tid1ett., or.1 che 1'011. Ros:-:oni, :;ntko :--o"·"'o.-;.i., n ~tupr.1tnrc delle- I.Juoue cr~anze nei pnbblici comi1j, cambia una cam1c1J. 1.ii :"'\.:l,:1. .• ~ )!iomo. E' 1111acuriosa gara. I nuod :uTivat1 !-i :i.tt.ac.T:\Do 11.Iccriruonfale con b ù11011:t fede cli !'>O\ ,c1~i\ 1 vanesii, per C'e'Tcarvi una c:onlerma t'Orcog-mfiC'a di fortune a loro s.t.e.,;,si iucrcdibill. 11 so,·r:rno, mes~ cl:\ parte, sca valca.t.o, si attacca al C'(.'fimoni.1k NHI la !=.Ommes......_1 irot11a dei re ÌJ1 c-silio, pE'1" ct.rcan·i un terreno cli superiori à raffinata, dove preuc.lcn, un:t ~1gnorilc- n\'in<'it.a. ~pena.mo che, iu q1a-:.t.a nuova !-ua ~pc.."Tlenza, ,·ittcrrio J.111:rnurle '-i sia pt.1,;ua.c;o <·he un n: non può amlarc· :1ttorno çoll' .ipp::t'fenhio fotografico a soffietto aperto, applicato sul ventre. t;ucrr., dunque, ma pfrc-ola ;_rlll."ITa, t.· <-oJX:rla. Coloro l hc a5pctL'l.n<>drd n· la llber:udone dal bs.cismo, la nporaziunc dclk iu~.,ust1,.1c-, sollo <le-gli infanti politid E' :t."6ol11L.uncntc ,1\"vio eh<: il 1c ..:;l'luti nel ~uo <li~or:,o .t11the la .\Ji!i1.ia ;\a.1.iun:tit.- ha tra11;._'11giatorospi più grOhSi, e poi, quc-.tc k-sioni elci diritto costituzionale o <lcl sc11timent.o giuridico non lo impressionano affatlt,. l•'.j.!li fa b sua oppos11.1onc in altro mo<lo. ro1 suoi gc.....,,ti,colla sun µn.-o;.cn1 .. a <·~I rx:x:o <11n~mk:-1, 1-oi suo-i 3tteJ:n{i:tmc-i1ti <.~Ì 1xxn g!adin. torii. '.\.011 t·' i:, da p:1rh· s.u...,, rcsbtc,va 10 tli• feS..'1della f\.Ion:irchia; < i Soli le hc•ffc fatte di nascosto. l.eg-getc la desc.-riz.1onc I hc f:1 Sobre-ro dc:! re ~dia inaugura2ione ùtlla legi5k1tun1: i11 quella assemlca ,li pc1tthiani ben lustrati, forti nta.ngialOTi di past..a.~ciulta e tutti sc.Ticchiolanli nelle m:\rsinc nuove e nelle S,<.;:Lrpt fi:1.mmant1 C"Om~'-f)O!-i di suburbio, là il re • s1 pone gii OC"f'hiali,, , apre il libro,, t: e t·on voct: nasalc • lcgKe L'opposizione d1e f:t il .sc..,~·rano è talvolt.'l in volo11L·1ria 1 ma finis~im:l. Voi lo ,·c<lete: basta che entri nell'~ula, e ltgg,,. I.' atto cli inforcar gli occhi~li è il L"Ontn1sto più :1S'-Oluto con tutto il • <1inanJsmo , ili questi a~colt:1tori c0!5l poc·o professorali. E una ,·oc-e nasale! Qua.le più s~uisita distinz.ionc in una assemblea dj gulu..les roUustissime, ("ollaucl'l'.e a cura <lello Stato! Oggi, chi ,·a atlurno senza pat.a<:che r senza <listintivi, offende il regime: c061 un re che porla con ,·ecc 11..,s..,le ra dell'oppoc:;17.ione contro un regimC" fondato sulb gaglia.rclù1 e sonorità delle rorde vocali. ...e le trav11tedi f\lbrzrllnl Più ·di questo il re non farà. Solo il senato«-e A lix,rtiui, degno suddito del re Fotografo, ripone in lui le sue speranze ,e può scrivere, mar. tire elci proprio rornggio civico, queste memorande parole: e Le violenze che si c01nnutto,w a da1n10 nostro e di ta11ti altri giornali cl1t non plaudono al Go·rerno tr01.1anontlL'ìmpu.n.ità costante loro accordata incitamento e r01i.s1nso. Le .<opporterem.o fi11cH ci,sar,l possibile, <<>me,senza narrnrlc.•, le crbbiam..osopportntc st-i, qui. Quando non ne potrr.m<> p,iù, ci rii.•olgerema colla maggior voce dt//a disperaz•= a quei poteri tutti dello Slal.o che ha-t1no il sacrosanto dova< di diftnderci e di far rispettare lt l•bcrtà f,>nda. mentali che lo Statuto garantisce •· L'appello ,l_el ( orr•tre defla Sera al re, - a questo re - perchè gli difenda le copie e le macchine (e le teste I) sarebbe spettacolo tale, da compensarci di tutti i presenti ùol~. E poter vedere l.a faccia del re, quando riceverà. la supplica grottesca. Dice una regola matematica : Solo due grandeu.e omogenee si pooeono misurare fra loro. Applichiamo, sign&i. Solo esaminando la figura del re d'Italia, po6Siamo avvicinarci a compre,,. dere il senatore Albertioi. (E i.dversamcnte). GIOVANNI ANUL.90 POSTILLE u seconda naselta :--oi uon sappiamo quello che ha detto o eh.- sta per dire Papini nel Libro annuncialo con queot.o titolo, ma possiamo dire per conto ll06tro di avere avuto anche ooi una seconda nascita, di esserei stati creati due volte. La prima volta, salvo errore, da Dio, il qu.a.J.e ci !rosse dal nulla, o da non sappiamo dove, e ci diede l'esistenza che oon a"·cvamo; la sccoo.da, scn,..a ombra ùi dubbio, dal fascismo, il qa.a.le ci ricreò in un modo più nuO\:o e origina.Jc, cioè 1 non logliendoci - come avrebbe potu-t» - la esistenza che già avev-amo. Di qu.esla incommensurabile g1..·ner06ità ll()ll1 s.emprc siamo memori e grnli, ma fort.u.na.t.a. mente pensa, abbasl.a.n7.a spesso il Duce o i s1.1.0t be-ne :tmtru\estrati rie-chcg-giatori a ricorda.rti che siamo di poh-e-re lasciat.ad in dono dal fasdsmo e che in polvere p()S6iamo, quando a lui piaccia, ritornare. Ciò dato e, naturalmente, caocesso, n.c,c si capisce come possa aurora esistere della gente la quale, oltre a non sentire l'elementare dovere cli ringraziare de\·otamente ogni giorno il fascismo e il suo Oute di a,·erle la.c.ciat.a. e di 1asci;u1e la vita, anzi di ralle.,.rr:irglirla con nuovi e svariati ~p<.'ltacoli C'On'OR"fctfici 1 abbia anror::1 la perfida protervia di ,oler fare dcll'opposi,.iooe; ed è naturale che i I fascismo prod una ~esa sempTe nuova, quando .;;i :icc-orgc C"he l'opposi. zione <.h\ M"gni di ,·ok'T vi vere, S.Cn7~'l chiederne il permesso a lui. Qu,-sto modo di ,·edere de.I fascismo nou può essere cambiato con ragionamenti: la logica ,.. la coerenza non sono il suo forte. ed ~ vano f'('"'U.."-1H" ùi ç•ornbattcrlo C'Ot1 argomenti dia.Jet.tic.-,. L 'u.nic.-o modo di pc:-rsuadcre il !a..-i;L-i~.no 1.. he U\ opposilione ha il dintto <li \i\·cre indipendcn• temente d;tl suo t.>e11(jll:iC"ito, i.·, appunto quello Ji vi\UC e rli :11-,rirca modo proprio. Solo cosi il fascismo tlo\rà finire per con,inc-ersi che può to~lic-re la vita, ma che non può imporre a nessuno, per continuare a \ i\·cre, di rintLDciarc allt! ragioni della \·1la (arstastu.·heèl Mussollnl per !'amnistia Sc.-duL, parlament.arc del 4 g1ug110 · , M.\ITE(>TTI - li t1Ct"'rcto per l'amnistia a1 disertori fu appro\alo i11 Ul.,"tssima, nel 1919, ,nche dal l'opolo d'Italia. MUSSO I.I :--1, scolla udo ,·ivaccmcnte Non t., , ero ! :'\' on i: , ero ! •. Infatti /I l'vpolo d'/lal1a ha se-ritto: 5 settembre 1919: , Il COtHtlto cke lta 1nfo-r. malo i qualtro decreti è . ;fato quello di rarff1,m.. gere la paofi1.a:ionc sociale srn:o mencmart. l diritti I' i dtr..:eri di co-nser.:·a:ion.e della patr1a, t> ~tlc-mbre 1919 • /:..111 da prt·vrl1c•si che anche questv de, rctn di amnist:a nan fosse prr· /etto e dcr..'fHf scantent-<irr molta gente. Son d duotl' cht! cssv abbia l'~duso gli autt'ntlci -;,•1,:/lacrhi ti 1rad11ori rlw rassorono al nemico. I..nmcn. tianio 1n-::t1 e l.ltt' esso sia limìtnto ai reati r ttO'tt ci>mpronia lr 111a11la11:r d.1s(lp!jn.a.,-1 •. Ritratto del Comm. nonchè On. M. U.1I \lnndo elci 29 :igoe,to 1923, strJkiamo: • Tal dc-i Tali, mito n<:l 18<}6, studiò lettere, e ben presto ~i imbrancò in tutti i movim("'.B.:tj lctter:,ri che al \ora promettevano ai giovani foma. a buon mercato. Fu futurista tarito a11" Ma.rinetti quanto alla Papini. M:t li tr.ull tulli C' dtte, e !:ii \·alse JJ11.i del fatto d'~vcrli C"onosciuti per tradirli meglio. Scoppiata la guerra diYcnne soldato <l.icavalle-ria e fu imboscato, m<:na.ndo gran \·c1nto di quest..1 sua cow.li1.i1:u . C~l pot.è conservare il suo impiego. Nell'armistizio servi tluc gionrnli dh-ersi a propo,;ito del1<: silua.T.ioni in Romagna e in Emilia, s~tcnendo con l'uno gli agra.rii e con l'altro allat-cimloli. Per otten<,1-e anz.i informazioni su uua data qut-st.ionc, ebbe ospite un t.:tlc- e si vn !se contro di lui delle con. fidenze ottenute. Divenuto foscisL1. fu una ,olta · ag-grcdilo e perro,;so. Ebbe una missione uffici06a daJ Govcn10. Ora i.• uno degli interpreti aut.oriZr r..ati del movimento fa.,.1.cistae scri.Ye artJcoli in cui sostieue che le violenze sono un.a crlal di cr~uza. e il resto u.na travolgente afferma· z.ioue ,. Sin qui Corrado Ah·aro. Per aggiung-erc lo ,t..sto di serviz.io di questo m~re si può aggfou . g~n', eh~ il Tal dei Tali ~ adesso commendatcre, rodattore-c:ipo d'un importante quotidiano di Bologna, deputalo fascista. per la cit'l'OIICrlJ:iooe emili.soa e professore in predic-ato dell'Un.in-rsità ,ti Malta. "b'Eao DEbbA 5TACI1PA ,, Il ben noto uffido di ritagli da giornali e rivl•lc foudnt.o ne-I 19011 ha sede: •scr,usIvA MiHTa ln Mlll\Do ( 1>) Corso l'ortn :-I uova, 14

Bi LA RIV<JLUZIONE LIIIER Al!! IL TIPICO BUON ITALIANO Non c'è bisogno che Fonniggini 3.9Serisca che la su.a • F1coz.za filO<SOficadel Fascismo, non serà penosa a leggersi; possu.mo anzi dargli conto ~he il libro è spasS060 e pieno cli ill50spettah ammaestramenti, anzi è uno dei capitoli piò 1nteressanti dell'apologia del fascismo dell'esaltaz.ione de1 fascismo; il ritratto i~mma. dci quattro qninti deU 'Italia cli oggi. Gran bell'uomo e gran galantuomo dev'essere costui che per scrivere un libro cli scherno per chi ha fat~ del _male e di dilesa del proprio operalo, sente il bisogno d1 ripetere più ,·olte che scrive per Leg1ttima difesa, che non nutre in cuore odio per nessuno, che il suo 0011 è un alto di ribellione, anzi gli dorrebbe che come tale fosse interpretato dall'autore-vole capo del Co\'erno e dei fascismo, che anzi sarebbe questa una slealtà, perchi: egli ha sempre trattalo con rispetto tutti anche • l'illustre capo della setta filosofica del'. l'a.ttualismo, uno ùei massimi esponenti della iDtel\c,ttualilà italiana,. Insomma, l'editore fatt05i, ~r l'occasione autore, è i 'autore senza 1 fie1e, colui cui tutti vogliono bene, il perfetto tipo ~l buon it.a.li:ino <li oggi, amico <li Dio e ùeJ dia volo, che non domanda che di essere lascialo in J)QCe, uon cittadino dello Stato moderno, ma suddito dello Stato paterno, del buon Governo dcc-ate di Modena, o papale, o borbonico, e lasda. ,·0Je11tieri al Governo di governare, nihil ac prH1cipe, rfae:rbandosi appena il • jus munnurandi ». Della bega dolorosa della Leonardo, che voleva "'6et'e un grande istituto per la propaganda della c-ultura -italiana all'estero, delle illus10 n1 dell'editore, dell'ostilità del ministro filoeofc., dell 'incomprcnsione di costui per tutto c·:ò che non s 'inqu.a.dra nell 'amhito delle sue dottr:n~ e del suo pruposilo di accomodare la Leonardo, della ride'\"olc assemblea dei soci del n febbraio 1923, <legna appena di una sganghc:rat.3. coopera.tiva <li pro\'incia, dell'inchi~sla r:_ degli appunll malvagi contro l 'idcatore della Leonardo, dei sacrifhi finanziari e m·oraH di lui, del suo sdegno, per t·ui e un'intera notte, dice • h;') pianto 1..:oru.:un vitello, non per mc, D•.Y'J ()tT la Lee,nardo, ma per la patria, do,·e tali 1110-;trunsità eran possibilja, ognuno che ,·uole può legg<rf' rlistes~m,ente <"' ~correre 1 òocumenti della onestà del fond.:1tore e di certi metodi cli g~"cn10, che orma.i 1100 :-:.0110 più un mistero J)<'r uc.,;::,11t1n. Insomma, se Formiggini credeva cti dimostrarci che egli l· galantuomo, se <.:-rcdc,·:1 proprio ,:t:t c'era biso,.r110 <li questo, il libro v:1. Egli J)ltb smettert.." qu.:dsiasi preocrupazione. Ma se ,·oh~Ya :.inche dare agl'italiaui uu rit1attc, del buon italiano di oggi, tutto bttc e miele, quale il Ccverno des.ùkra, po~siamo anche rt.,,g-lj not.,. ~·he ,·i l.· riuscito anche mc·glio. Vero è che egli pcusa nl • pericolo d'nrcli1,c generJlc che ci sarebbe stato pcr la cultur:1 it.iliana se l'ac;:;un.lo_ cli un:1 ditt..atura e di 11u:.i tirannide clnttrinalc ÙO\'CSSe farsi piede nel nost1c, paese •· Vero i: d1e ha, qua e là, ,tontro C.C'ntde qualche spunto felice, <.·ome ,,ucl can1s 11nlio11alis a.stnus un 1~.:crsafls di gentiliana creazione, e pensa che• a Roma, secondo l'opiniouL• diffu~, nulla può sorg-ere di vitale,, e che il prote7J1311ismo statale iu materia di culturn non l: da appro. vare. Ma non 1.:'l: t1oppo cip. imprc:ssiu11ar:,i: q.~li i: troppo it..aliano per essere couscgucnt~, ~ a buon diritto lo Stato dC'\·c :tiut:1rc le op~1•.: di cullura e il suo c:uorc d'it:iliano si crog1d.1 di comm0'1.io11c al pc:11sie10 ùi pubblicare i c-lJS!--lci di Roma • dal colle sacro•. Sil'd1è :id un lh,n:<. che in ogni sua impresa spera ù'iucontra1e scltanto ~mid e 11011 avvcrs:ui uon chicdt.:te ._hc prcuda po~iziunc contro Il('SS1;110 o 11c~s1111:1 cos:1. Egli non ;11TÌ\'<:rà 11emrne110 a procbm.1rc• il c!intto cl'inti!.:.d1ia1si <li ogni filu~ofo1, il diiitto di f8.rc il p-roprio rucstic-re di t."'litorc, pc! qu.dc uou pare cht occurrn att11:1lism.o o po..;itivismC'I, pc-~- gio, il cJi11tto di rcgol:11si polit1c.1mentc J. lll('\(lo suo, f,tfcndo mni;:1n il t·rociano e fin il g-cnti. li.ano in fil11~<..1fia. ~o. l'cr un fenomeno :--iugol:-lrL' di mimcti~mo tilosoliro ii F. d did che dalla fil~otia ha • imparato solta11lo che POtl \ aie la pena di addentrarsi negli :ini).{oi;oli dei :,;iugt1li sistemi <·he \'i:1 ,·ia vengono di mcxla, visto <.:~1~ tutti li atte-ude la stessa sorte del loro su~rnme11to. M:-l non clircdl'lc al 11<'0-scritto1e che ~gli abbia delle opinioni politiche, 111.agati alltt'tlauto scettiche sulla transitorietà dei sistemi di go- "<"rno. 1\'1hi/ de prt1u: 1pc: egli ì·, come diCC\'0 1 l'ottimo itali,1110, <li oggi e tli !sempre, che- alla politica, al pc-so <lell:1 politica ha rinunziat◊, p,.::1. chè la politica ~ opera <lel Governo. E se ~ nel ~'1stem.a di Governo I'uuifirnzione, I 'assorbimento, 1a ,·ioknza, egli non ha 11ulln d.a replicare; come uomo potrà piangere, come italiano, lauda. biliter se Jub1r1.1t. Anzi, ne è conteuto e ammirato. F.' proprio il ca.so di dire, chi si contenta gode. C'erano sinora i rac-coglitori <lei gesti di energia I di frnnc-heZU1, di audacia, cli m:igunnimità, di popolarità, ecc., ecc. cli Mussolini. Or:i abbinmo au. che ,m esaltatore <li quello che Mussolini non fa, mn che \"OTrebbe e-dovrebbe fare, che ha jutenzione <li fure, che egli, nmlgrnllo it suo lormidabile lavoro, non può rins<:ire J. fare, perchè • un COJX' di Go\'erno non può direttamente occupn.rsi di tutte le miuuscole cose col suo personnle ingegno e col suo più nllo cuore,. Si capia<ce ,·ome egli ammiri il formidnbile tentativo di Mussolini di dare all'Itnlla, ecc., ecc., • se i treni ,·anno, ,;vn Mussolini I Se le macchia,, tipografiche vanno, vivo Mussolini I Se diverte il Senato, viva Mussolini! Testuale. e Sapevo dell'animo generoso e giusto di hù, ma io l'avevo visto una volt.a soL'l. Mi aveva accolto con grande cortesia, ma mi sembrò che mi seguisse poco: forse la cosa non lo aveva persuaso ... Un milanese non avrebbe mai commessa la balordaggine di rendere aleatoria e caduca una cosa di tal fatta ... Forse Mussolini seguiva un suo ben più alto sogno che io, alloro, non pote\'O nemmeno sospettare, ben lontano coJnC ero dal supporre in lui le prodigiose qualità di pastore di popoli che poi ha rivelato,. Proprio cosl. E qui la cita.1.ione da Omero. Bisogna convenire che l'immagine è bene sccl. ra; è proprio d.,; pastori londere )a lan.a e picchiare. Machiavelli e il li tempismo, che ci urge aUc reni e ci obbli,;:a e seguire i più disparati ma.estri e donnj (ier l'altro !,ia,.zini, ieri Gioberti e oggi Machiavelli) mi ha dato la fortunata occasione di trovare nel. la storia (sono in regola col tempismo, che, per vivere, rièsuma forme del passa.lo) gli esempi giu. stificati \'1 del I 'apol ilicità del I' r'\ssociazione Nazionale Combattenti. Fui di quest'avvi.so fin dal 19191 qua.11do, tornato borghese, credetti di non avere speciali diritti da chiedere alla Patria e ripresi il mio modesto posto rli combattimento nelle file del par. tito, cui, la mia coscienza di cittadino qua.Junque, mi chiamava e ricusai la mia adesione tanto alI '.'\55ociazione Nazionale quanto alla Lega proletaria. Ma ... , durante questi tumultuosi tcmp-i, mi sentii dare tanti torti dalla folb, cbc &\'rei potuto dubitare della mia roscicu.z.a, se ora, grazie al tempismo, non a\'essi a\'ulo l'ausilio del g-rau. de Segretario; il quale sta per di\'entare un Santone del nuovo reRime ed u11'a.uto1;tà dogmatica del nuo,·o diritto pubblico. Ricordavo la storiella di quel po\'ero Cincinuato, che dopo aver combattuto, non chiese ~r sè neppure la croce di guen-a o la commenda e si ritrasse tra i suoi pi.J e ntlll IJu~ i, e rlt:.v1...ta\oO f>uC~ qudl't1!lro tl,,'-h-• uomo <li Curio Dentato, il quale, invece d'acretlarc l'oro dai Sanniti, si 3\.'.Coutcntò di diri loro che preferiva comandare a chi ave,a l'oro a117i eh~ aver l'oro lui st.esso. ' E questo po\·ero ingenuo lo ricordavo, quando ~ulla rérlallle delle cartoliue postali, legge,.·o, sot. to l 'iusq,.,1.a del littori◊, la ~critt.s che 'Italia do. ,·c,·a es::.ere go,·en1at.a da: chi a\'e\'a combattuto per lei e, per le pia.z.1.e, sentivo Uila.re: • A citi /'/tafiat • - • A noli, - • A ,·kl l'O?UJre( • • ;l uo1 ! ,. Ma non ricordn\·o ciò che il Machiavelli, da ,·ero disfattista, a\'CVa scritto nel capitolo XXIV•) libro 1° clM sui Ois((rrs1. Egli n..ana dunque che • le repubbliche ben 01dinate co11stitui:.:.cono prcmii e pene a' loro con. citt:idi11i, nè compt>nsa.oo mai l'uno con l'altro, e climcstra que;ta tesi b~l.7..;\ua, rimproverando i Romani rx-r aver assoluto il superstite Orazio, autentico ex-combattente, dal reato di fratricidio, solo in cousidera.zfoue dei grandi meriti acqln- $tatisi nel duello coi Curiazi. Il Machia,·elli oggi fa testo, perchè è ùiventat.o o~gctto cli spet.:ialc t<"si di laurea e quinù1 dò che egli scri,·e, fia suggello che ogni uon10 sga11na. I>unque Orazio, p<:r il suo , Wlq at.ro- ~ • era stnto po:-.to ~otto proceS6o; • la qual <.'06a •, sc-ri,·e il i\L'lchiavelli, • a chi &upcrficialmente l:i c011:-1rlcra.ssc, parrebbe uu esempio d'in. t-,rralituclinc popolar<'; nondimC'DO chi la t.s.1mi• ucrà 111\.'j!lio, r, con migliore considera7jone, riccrchcr:'i quali debbono essere gli ordini <lclle T'epubbliche, 1Jias1mcrà quel popolo, piuttosto per an:rlo ,·oluto rondJ.nnarc. E la r.:,gione r questa, che ncsun.a repuhblica bene ordin.:tt.J., non m:1i <"311<..'elilbdcml•riti con i o;criti dei suoi coucittadini; ma, ave-udo ordinalo i premi ad una Uuon.a opera l' le peue ad una cattiva, cd. a,.·cndo premiato uno per :l\'c-r bene operato, se que.l me-- dcsin.10 opera di poi male, lo castiga, senza aver riguardo .deuno alle sue huonc opere>. • E quando,, couliu.u.a min,1ccioso il M:icht3· \'elli, • questi ordini sono be.ne osse:r...-ati, una città ,·i,·C' libera molto tempo; altrimenti, sempre rovinerà presto•· Peuso, ohim~ !, al grave rimor.;:.o dH.', quando questo episodio ~à letto w Ila lesi di laurea del n05lro Signore, pungerà l'animo di tutti i giudici e dei giurati, che han.- no con tanla sollecitudine assolto militari o exmilit.ari, rei dj reati romuui, sol pcrchè a,·cvai10 al fronte ratto il loro dovere! Ma ora, dopoa\'e:r Jc,tto questo, riprendo animo e ripeto C'he han.no mille ragioni quegli ex combattenti, che respingono ogni privilegio e vogliono rendere vera• mente aJX>litica la loro Associazione, affermando assurùo un partito di ex com.battenti cd inammissibile una speciale politica combattentistica. Si J)Qrtecipa invero alle lotte per la riforma del. lo Stato solo in forza di uno speciale progn,mm..1, d'uno speciale ideale, che inve,;te tu~ b vita dello Stato ed è quindi politico, ma lo ha in qwuito segue una idealità, che è bandiera cil un partito determinato, a cui possono partecipe.re tutti d'ugual lede, siano ex combattenti o no. La qualità di reduce, il ricord~ d'aver rompiuto un dovere verso la Patrla, tanto meno dovrebbe Anche il traduttore Faggclla pensa che la più bella scena di Omero è quella in cui Ulisse picchia Tersite. Dopo ciò andate a parlare dell'incorreggibile malvagità degli uomini secondo Macchiavellii e a dubitare- che il fascismo non possa dominare in Italia per altri sessant'anni. Molto dippiù, molto dippiù. !\on si affligga il buon F. Vedrà, il grande addomesticatore, il buon pastore, un giorno o l'altro lo chiamerà a sè e, battendogli confidenzialmente una mano sulla sprula, gli dirà: , Caro Formècc, qua la mano. Lei i: un buon italiano. J\on ci pensi più! Si tratta di un filosofo, e basta. Venga a lavorare con me. Per la mfa ltalia, per 1a nl.)Stra Italia ! .,. E F. ne uscirà guarito, dimenticherà le pene e i soldi spesi e... consentirà anche, se anche questo si vonà, a ritirare dalla t-ircolazione la su.a Ficoz.za. ULENSPttr.ELcombattentismo esser base d'un part.ilo, o di speciali rive.n<llcazioni, quanto più puro è stato ed è l'amore per questa entità spirituale c.he è la l'a1ria, se deve esser vero t·he la Patria de,·e esser serv1la. e mai servire. Invece è accaduto il contrario: A che scopo unirsi in associazione dopo aver fatto il proprio dovere al fronte? O per l'ianocente scopo pro- ,;nciale di rar Il quattro salti in famiglia,, ogni sabato, o per l'interessalo scopo di presentare allo sconto il proprio patriottismo, come si presenta la polizza, o per uno scopo uni\'erse.le, politico. .'1el primo caso tutti gli cx combattenti :i. \'rehbero potuto \'eTamente aHratellar..;i :1.l di sopm di ogni dfrisiouc politica e ricorda.re nelle loro kste i comuni sacrifiz.i, accorrendo in.aga.ii a ringio,·an.ire le onn.1i sparute società di \'ec• chi reduci <blle precedenti guerre oaz.ionali, fralclli di sacrificio con i gio,·a.u.i reduci dalle trincee dolorose del Pogdora ; nel -:.econ<lo ca.-;.o, nvn. do·::c-:.:a esser necCS6.'l.rio una organiu.az1onc spe. cialt.·, ~rchè la Patria avrebbe dovuto spontanea,.. mente mantenere le pron1.C6se fatte ai combattenti !.ull 'Isonzo o suJ Pia\'e e, in c-aso di mora, i vari partiti, lutli i J:Xlrliti avrebbero <lo,·uto (l""~CO""rer,.",." spingere il <..;c\'erno al ricouo<-t'.:imcnto <lei legittimi dintti dei con1batt.-cnti; n,;.,-J la ten-.a e,·cntuJlità infine costoro, che a,·evano combattuto per un iclcali: di liberazione .esterna e di libertà iulcuia, per il diritto e contro la for,,..a, e che, sui monti e sui fiumi, :1,·e,·ano dim05trato che l'ltalia ha un popolo deg110 della sua libe:rtà, se a,·e$sero voluto far della politica, a\'rebbero solo potulo e do\'uto fare tutt'al più un partito, che CYesse inalberato il ,·essillo del. b libertà e della democrazia. • ~on ci :-i ribella allo strauiero e nou si combatte per l'indipt:>nden,.a ,, scrive ottimamente il mio mac.:.tro Viclari nel suo volume su i~d1ua::.im1t:. :\'a:ionak • qu:rn<lo si debba cadere sotto il dominio delle minoranze o degli arbitrii, che imperano dal di fuori sulla \'Olonlà della \1"az1011e;e non ~i sorge a dignità di popolo in. dipcnclentc e tmo, se 11011 ~r attuare quella me- <le:.ima lesrge di libertà e di giu,tu.ia, io nome òella qnale appunto la propria indipendenza del. lo strauiero fu conquistata,. (Jiac<.:li(' l'inclipeodcn1.a non si può concepire <..-on1e C'(1s:t di\'~rsa • dalla libertà civile e polith~ inten1J , che, secondo i coucetti della moralt.', deve servire per attuare forme sempre più ùemocr;~t:iche, per cui l'uomo sia tr:tttato da uomo. • Democrazia è-, <l~nque ,esige~za ideale d'onlitte nella libertà e nell'uguagliauza civil<:, rhe ,;;i tradu~""Ci-n lotta per il ctiritto, combattuta entro l 'organbJ.az.ione politica dello Stato •. Purtroppo queste idee, che pure nel 1919 µare\'a fossero programma degli ex combattenti, poi <lnll~ambizionc dei capi, furono pret.t:rmes. se e l'ac;.sociaz.ione, con un lenta a.z.ione d'ipo. c-risla, che smenti-\'a di ratto ciò che procbmava :1 parole, clive:nue ~a <l'un partito e d'un partito cti re:izione, tanto che gli e."'X combattenti di spirito libero furono c.limes.si 00 €'SptÙsi. E og-g1 siamo a Wc che chi vuole riportare I '11.~-socfazioneo fuor della politica o ad una larga politica rhc accomuni la Patri'l con la libcttà, (: offeso con la taccia.. cLi antinazionale! E cosl si dà inconsapevolmente ragione ai fa. natici che ncll 'ex coml>attcnte vedevano un nemico! Un cx cOUl.Mttcnle che si sen·e del suo merito possalo per imporsi al popolo o, peggio, per imporre al popolo una politica. liberticida ~ un coatrosenso. Ma, nel caotico dopo guerra, quando, per il lungo disuso della loro \'olontà, molli tornarono dalle trincee mutilali nello spirito, più che nel corpo e senti vano bisogno di qualche eosa, senza saper con precisione di che, questo oontrosen..~ si avverò. Per coli"' pure di tutti quegli esaltali, che confusero il fenomeno guerra con le persone dei guerrieri- e rivolsero contro c06toro,' i quali ave- "nno fatto tutto il loro d<me:re di uOIDlini e. di cittadini, la loro tumultuaria protesta contro il regime, che vive· di guerra. La serenità si perdette e come, per reazÌ<llle, s'ebbe il doloroso spcttarolo d'una gioventù osannante al capestro delle idee e allo spionaggio, mentre era. tradizionale il fervore della gioventù per 1a libertà ed in difesa dei perseguitati, 96 cosi s'ebbero degli ex combattenti che, iD nome dei loro meriti acquistarono • una audacia e confidenza di potere, senza temer pena, f.ar qualche o~ra non· buona • da diventa.re • in breve tempo insolenti• e da, ~nvolgere gli stessi postulati della civiltà politica. Ciò scrive il Ma... chiavelli nel citato capitolo, il quale in qn.ella fra.se • opera non buona•, non intende riferirsi solo a reati comuni, di cui potremo anche non tener conto, essendo stati rarissimi ed isolati i casi di coloro, che dci loro meriti di guerra si sono vals.i per poter liberamente delinquere contro privali o contro lo SWo; ma. egli vuol riferirsi pure ad opera politica. tanto che cita l'esempio ili Manlio, il quale , mosso ... o da in,. vidia o dalJa sua cattiva natura, a far nascere sedizione in Roma e, cercando guadagnarsi il popolo, fu senza rispetto alcuno dei suoi meriti,· gittato precipite da quello Campidoglio, ch'egli prima, con tanta.sua gloria, a,--eva saJvo •· E allora concludo. Se gli ex combattenti si vt,,glion riunire, l)Qdronissimi; ma loro legame comune può e=e il ricordo dei sacrifici fatti, giammai l'ideale politico, che liberamente ogni ex combattente deve poters:i scegliere. Se d.a.l ricordo del do,·cre compiuto per liberare I 'Italia, sorge un desiderio politico, questo non può essere iu nessun modo un ideale di asservimento. Un'associazione apolitica cbe presenta suoi candidati t:. un non seD.60 o un mezzo per sod. disfare le ambizioni di pochi che sfruttando l'apoliticità dei molti, fanno ~i ~ politica: quella che torna a loro più comoda. ALl'!lEOO i'OGGi. L. CAPPELLI - Eòitore li.iiotmdiStajSj ociadliiretta da I. IIOHOLFO € uscito: PIERO GOBETTI hAlUVOhUZIONE hlB RJ\hE Saggio sulla lotta politica in Italia L. liiSi 1pedi1ce il volume frenco di porto a chi ne fa richiesta alla nostra redazione Via XX Set .. tembre, 60 Torino, mediante vaglia d1 L. 10. PIERO BOBETTI- Editare TORINO - \/ia XX Settembre, 60 Jmminenfe: FRANCESCO NlTTI hA T~llGEDIA DEhh'EUROPA CllE COSII FIIQÌ! ù'll!ilEl!ICA ? L. 14.00 Ai prenolatori I.... 1 2.00 con ritratto e autografo È un libro organicamente pensato come programma delle democrazie europee. Esce contemporaneamente nell'edizione i oglese, americao_a, tedesca, russa, bulgara, ongherese, ecc. E la più forte teorizzazione del sistema di politica estera di pace e di accordi internazionali che sta per prevalere nel mc,ndo. Jfovifà di .,Maggio: NOVELLO PAPAFAVA FISSAZIONI l.ilBERAl.il un volume di 112 pagine - L.. 8 INDICE: Premessa. Liberalismo e socialismo. Popolari e liberali. Il problema oostituzionale. La milizia nazionale. Il Governo fascista. Dopo le elezioni. li Papafava svolge una pacata e stringente critica del fascismo con queste pregiudiziali: • In~ist.ere per la rapiaà riaoluaione degli ancor persistenti equiveci po1:it.ioo-giuridici come quello ohè tonna il fondamento della milizia na.zionale e soat,e.. nere una vigile, assidua, intransigénte dife9a delle libertà costit~onalt •.

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