La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 13-14 - 25 mar.-1 apr. 1924

CONTO CORRENTE RIVISTI\ STORICI\ SETTIM/\Nf\LE DI POLITICI\ ESCE POSTALE Diretta da PIERO GOBETTI- Redazione e Amministrazione: TORINO,Via XX Settembre, 60 Abbonamento per il 1924 L. 20 - Per un semestre L. IO . Estero L. 30 - Sostenitore L. IOO- Un numero L. 0,50 IL MARTEDÌ)] (Il presente n111ne,ro doppi o è posto in venll'ila at prezzo di /.,. 1) Ct,i riceve. UIJ r,ume.ro Qi sa.~~io ~ 1')00 inteo<le abbonarsi r~spio~a. il ~iorl')a.le, altrimenti ~li continu~remo l'hJvio e Qopo un JT)~se provvederemo alla ri~cc.s:;iorJ~ m~<!iante tratta. C1"J.e cos'è 1' Iri.g1-...i1terra. Anno 111 - N. 13-14 - 25 Marzo - 1° Aprile 1924 SO M l\I ARI O: A. Cooun1: Lo fondameutn storiche, - M. BonsA: Un escmf)io inglese. - La lotta politicit: G. DJ-: Rt'GGJEJW: Liberali e In baristi. - F. P. GiùJWAXJ: I eonserTatori. - -S. LEVJ: Mac Donai d. - A. CnESPI: I liberali .. - C. R.: Il movirùento 0JJernio. - C. A1uAGJJ1: Ln situazfonc imperinle. - G. A:s8ALUO: Richiesta tJi informazioni su Mahatma l:JantJhi. LE FONDAMENTA STORICHE E' 1a terra che uomjll..i ]jf:>ericolfr,;·ano che la libertà sobriamente adon1a ha scelta; la tena ove cin::ondato da amict o nemici ognuno può dir la parola che Yuole, la Te1Ta dallo stabile governo e cl.all'ant.ica e giusta ri11oma117..a. Lo1rn ToN Nrsox. -Cn grande popolo, come ogni individuo, porta nel suo presente ,iYo tutto il suo passato; e così è che noi non possiamo giuclicare del peso che esso ha nella storia attuale e sceYerare nelle sue azioni ciò che è csse.nziale e permanente da ciò che è acciden.tale e transitorio e valutare il rapporto tra le forze costruttive e le disiutegratrici èhe in esso come in ogni realtà vh·ente sono perennemente all1opera, se non dopo una rapida rassegna alle sue caratteristiche attuali che pi.ù profondamente gettano le sue radici nei secoli. L'insularità ~onostante la coutrazicne dello spazio e del tempo operata dalle scoperte scientifiche del vapore, del telefono, del telegrafo con o senza fili e dell'm.-iazione, la ·vita inglese serba pur oggi tracce indelebili e feconde di quel primo grandissimo fatto della SU'!e storia,, che si fu la separazione: dell'Inghilterra dal continente. L'Inghilterra. è un'isola.pur·oggi non poco protetta dalle tempeste, dai venti e dalle nebbie; pur oggi la striscia d'acqua che l'ayiatore attra,·ei-sa i,n pochi minuti separa due mondi, come quando il capo delle-pri'me chiese cristiane si chiamava orgogliosamente papa alterii;; 01:bìs; voi vì a,cCÒrgete testo, sbarcando, di im.mergerd iu uu mondo che differisce cla ogui1nazione contineniale in modi di vita, in gu.sti e sop,rattttto in mentalità. E yj accorgete che questa influenza dell'insularità è onnai troppo an~ca perchè le sue traccie non siano permanenti e destinate a sopra.Yvivere alla rivoluzione scientifica nei mezzi di trasporto e di comunicazione. Mercè la insu1arità la fusione delle razze e l'integrazione poUtica potè procedere più rapida e indistttrhata, specie dopo la conquista Konna.nna, in Inghilterra che sul continente; dal 1066 l'Inghilterra ncn fu più inYasa ;. il mare la protesse dal militarismo degli Stati confinanti con altd Stati, dalla centralizzazione am.ministrativa, dall'irresponsabilità del g0Yen10 centrale; 1rna flotta per qu.auto potente non minaccia la libertà; e l'Inghilterra ebbe sempre più bisogno di una flotta che c1 'un esercito. Le ripercussioni e le imitazioni .degli sdluppi politici del continente furono deboli e relati ,·amen te effimere .. Non solo; tnercè la maggior libertà consegtte1]te all'insularità l'Inghilterra attrasse, durante il corso dei secoli, tutti gli spiriti, più Jjberi perseguita.ti dalle tirannie religiose e politiche del resto d 1Eu1~0pa; e se ne arricchì; diYenne, in un certo senso, una quintessenza dell'Europa in mini.atuTa, assimilò da tutti senza perdere il suo tipo originario ed anzi accentuandolo. i1ercè l'jns~tlarità, R01na imperiale, che pur n'ebbe imperatori, non potè gettard dtu·ature raclici e così il Cristianesinio do\·ette essen·i. ri-importato per mezzo di m.issioni benedettine inviatevi da Gregorio :Magno dopo la conquista sassone e nel mentre l1Inghilterra era ancor divisa in Ya.rie monarchie sassoni. E così essa fu unificata religiosamente prima che politicamente e fu l'unità rellgiosa a preparare la politica; l'Inghilterra fu quasi una Chiesa prima che una Stato; l'avvento del Cristianeshno e della civiLtà sono alle sue origini sinonimi e questa sinonimia viene accentuata dalla Conquista Normanna che segna la ripresa di relazioni con la tradizione romana. E per contrapposto J•e~ser la :i\fa.nica all'incirca tre volte più stretta del Canale di S. Giorgio sp,i.ega perchè la mancata conquista rom.ana e la mancata conquista sassone abbia per secoli ritardata l'integrazione politica in Irlanda, cli tanto più lontana dall'Europa : ritardo le cui traccie sono per oggi ovvie. Ed anche in secoli più recenti la inst.ùarità ebbe effetti decisivi sulla evoluzione religiosa dell'Inghilterra. La riforma i la ·morale puritana E' in Inghilterra ed in Iscozia che la riforma, specie nel suo tipo ca1v1nistico, raggiunge il suo più logico ~vilttppoi ed è l'Inghilterra eh~, rifarmala.si., _!,:ah·ala Riforma i11 Europa contro le autocrazie cattoliche di Spagna e di Frnncia. ~essuno pnò pur oggi esagerare l'influern~a delJe origini religiose e cli questa seconda crisi religiosa 1 1 ella storia inglese e nella fonnazlone del carattere indi,·iduale e uaz.ionale; nel .Medio Evo il Cristianesimo e il feudal.ismo ca\·alleresco e1ahorano l'itleale del geJ1tlerna11; con la Rifonna l'au:;terità puritaua e l'at..'l,·ico eroismo guerriero e marinaresco delle razze no1·diche si compenetrano e ci danno una specie di forma stoica di religiosità, cristiana) impaziente di autorità esterne, ereclitante dall'Antico Testamento il culto se,·ero della legge cli Dio, creclitante dal nuo\·o l'anelito alla Gerusalemme celeste e approdante a 1111 idealismo politico quasi teocratico, che tro- \·a espressione nei Ccrve1iaJJlers scozzesi e nella fouclazione di colonie transatlantiche donde nasceranuo gli Sta.ti Un.iti d,Atnerica. Pw· verso la fine del secolo XVIII e per buouai pmi:e del secolo XIX-, il 1nodm.euto evangelico e l'idealismo religioso in genere ebbe parte cospicua nel fare abolire. la schiavitù, nella esplorazione dell'Africa tenebrosa, nell'annessione di regioni troP'icali. E pur oggi questo impulso è tutt'altro che trasc1nabile. In meno cli settantanni questo i.mpulso produsse l'Esercito della Salute, il movimento dei Settlem.ents, quello dei Boy Sco,uls, quello cielle Girls G11ides, quello della Ch11rc/1 Ar,ny, quello delle Bands o/ Hope e quello della Associazione per la Edi!cazio11e degli operai; tutti moYimenti che varcarono i ccnfi.ni dèJ mondo Oritannico e che in àltri tempi trovano i loro equivalenti nel diffondersi dei. grandi ord-ini religiosi. L'Esercito della Salit,te è un grande esercito missionar'io negli strati più .infi1ni della popolazione quasi del tutto negletti dalle altre Chiese. I Boy Sco11ts e le Girl-Guides da soli prm·Yedono a che il mezzo milione di nuove creattu-e umane che ogni au110 fanuo il loro ingresso nella Yita siano di buon'ora educati morahnente e fisicamente ad essere utili, trovino nella ~ttbllmaz.ione degli istinti il baluardo contro il vizio e trovino nella cooperazione spor'tlstica la Yia d'accesso a1l'educaz.io11e sociale fin qui riservata ai figli -di fa1niglie capaci di assumerc,i le graYi sinse cli una pub.fic school edi,catio11. Se si pensa che tr8. il 1801 e il 192I la popolazione delle isole britanuiche è cresciuta. da milioni 18.178.357 abitanti a 47.170.000 in conseguenza dell'avvento della. grande industria e che si è quindi aYuta come una nuova popolazione che si aggiunse all'antica e che occorreva assimilare alla ciYiltà e alle tradizioni nazionali, la importanza. cli questi moY-imeuti è i.mme11s:1;essi sono l'ind.ice cli una. coscieu7..a 1norale e di 1wa OP'inione pnbb1ica Yigilantissime e rigorosissime quali non esistono in alcun altro paese. Il vigore dell'idealismo etico-1eligioso è stato pure sensibilissimo durante la guerra, la quale, come c-onstat:iro110 quanti dssero in Inghilterra durante quel periodo, inclusi francesi co111eil Che- \Tillon e il Davray e ame::ricaui come il Lowell e \Valter Pagei, assm1se in Inghilterra H carattere di una vera c1·ociata. Ftt il senso del rispetto don1to alla coscienza individuale che ril'lrdò il più possibile l'ado1,ione. della coscrizione e fu il senso del do,·ere - forte come iu 11essun'altra nazione nella storia - che inYiò al fronte beu 5 milioni di Yolonlari prima che la coscrizione cnlra~se sul serio in \·igore. Questi sono fatti che dovrebbero turar· la. bocca a. ogni nazione fascista declaruante la cosicletta deca.clenza dell'Inghilterra: fatti che, ora che son compiuti, contribuiscono pure essi all'approfondimento clelle energie morali cl1e li resero possibili. E che dire non solo del perfetto ordine in cui si s,·olsero, nel 1919 e nel 19:w, scioperi ingenti durati per settimane e per 111esi, rua anche più del fatto che cl tLrante scioperi di minal.ori 11011 cessarono d'esse.re possibili partite di football tra miuntori e direttori di compagnie miuerarie 0 altri tnembr-i del personale tecnico? Uno dei fenomeni infatti più caratteristici dell'Inghilterra - a diffe.renu'l. delJa Scozia e dell'Irlanda - è l'assenza de.1l'odio di classe, e starei per dire Pincapacità del senso dell'odio e ciel sentimento della vendetta. Lo sporlismo che sarebbe ridicolo conJondere coi giocb i gladiatori dell'on. l\1ussolini, con i suoi m<1tclies, con le grandi ricorrenze del Derby, con le regat<:. sul Tamigi che afiratellallo e mescolano signori e plebei senza che: l'uno si senta menomam.ente straniero all'alt1·0, ha infatti per e:ffetto di creare = morale spo11:iva, quel senso del fair play, del lo gh•c a cha11cc, che poi dallo sport dilaga a tt1tte le allre sfere della vita e impedisce che la stessa politica divenga w1a. lotta nuda e cruda fra fazioni che non si clanuo quartiere. Ognun.o si abitua a darle e a prenderle serenamente, a non abusar della sua forza e della \;ttoria, a non avvilirsi o a -indispettirsi per la sconfitt~: oggi a me, domani a te! La Corona Come dicemmo, uno degli effetti maggiori clell'insularità, ~i ftt l'accelerazione della integrazloue politica per opera della Conquista ~cr-- rnanna, la quale se instaurò pe1· ]a prima Yolta lo Stato accorciando i giorni e le unghie al feudalismo, non riusci <li fatto a in:;taurare una monarchia onnipotente come quella che più ta..nìi sorse in Francia. La Corona do,·e,·a fare i conti or con 1 vinti or co' suoi vassalli, or con entrambi; di buon'ora ciascuno apprese che non pote\·a fare da sè e che aYeYa bisogno or di Cjuesto or cli quello, l'abitudine al compromesso di,;-enne di buon ora .seconda natura; ed il fatto che la Conqu.ista si .sYol.se in pieno medio e,·o, p;rima del rifiorire del culto del Diritto Romano, fece sa che la Corona rimase se111ipreconcepita con1e euti-o e non come sop•ra la legge e che nc11so1·gesse, accanto al diritto comun.e (co·nvmo·nla-:.v); quel diritto an11ni11i.strath·o che in mano :1lla ragione di Stato do,~e'\"'a in Francia e più tardi aJtroYe creare un potere centrale arbitrario e 1rrespotJ;abi!e. In Inghilte:cra rima.se, sia pur spesso solo di nome, so\-rana la legge; e di buon'ora, verso la fine del secolo XIII esistevano già uu regime rappresentativo centralei una ben defiuila autonomia per gli enti locali, una graucle eguaglia1na cli fronte alla legge e una parte cospicu:::i. della popolazione aYYe-L:za cliscutere della cosa comune e a partecipare all'amministrazione della giustizia. E tutto ciò 1nassimamente percliè la Corona aYeYa, con le Slle guerre di conquista in Francia malamente finite, sci1tpata la strapotenza datale dalJa Conqaista. E' questo un pw1to capitale. L'imperialisi10 monarchico roYinò il primo i1upero b1·itannico. Il secondo sorge sulle 1·ovine del primo, specialmente di là dagli Oce111i, in 1nas~ima. p-erchè dopo la scoperta clell'~\me-rica quando s'inizia l'espaJ1sionismo europeo, gl-i emigra11t1 e coloui inglesi a differenza dei po1toghesi, degli spagnuoli, dei francesi, degli olandesi, possedeYano nella ì\Iac1repatria il modello di libere istituzioni. L'aristocrazia e il secondo impero .Già la stessa aristocrazia non era mai stata interame-nte uua classe chittsa, isolata dalle altre e definita solo dal sangue e dal censo; essa. aYeYa sempre saputo assimilare i migliori elementi dalle altre; già gli stessi \·assalli maggiori e 111.inoridella Corona, inYece cli tiranneggiare ciascuno liberamente dal suo castello, erano stati costTetti ad operare assieme ne.1 Gran Consiglio cli fronte alla Corona e a cercarsi alleati e sostenitori tra. i commercianti e i piccoli proprietari. Ed ora, all'inizlo dei tempi moderni, le assemblee centrali e locali che già e.ran state occupate dalla riottosa nobiltà fendale ed ora er:mo occupale dalla geJJtry erauo in tutto a11aIc;,;:1ea taute piccole repubblichette perfettamente autonome entro 1 limiti della legge, di una legge amministrata cl.a gentlcnien cùe la conoS('evano per trmlizione domestica. Il secondo i1upero Ilritannico sorge, si può dire, per injziati- \"a privata di perseguitati politici e religiosi ansiosi di sviluppare di là dall' A.tla11tico i germi di libertà che nelle guerre ci,·ili e durante il periodo degli Stuarts corsero pericolo uella l\1aclre Patria. E' qt1i11di su cli una larga base di consenso, cli cooperazione fra tutte le classi e cli libertà individuale c:he eletto Impero s'aderge; le stesse cmnpagnie connue-rciali, ad es. qnella delle Indie, che fonderanno un Impero autentico hanno costituzioni fondate sul tipo di quelle degli enti locali incorporati. Non solo: costoro) desiderosi cli esser liberi dal Governo regio metropolitano_, spesso certe di non potervi affatto coutare, non si diporl.:'Uto nei nuovi territori menomam.ei1te in massiina da co11qu.istato1\; itn·ece di fronteggiare devono girare le clif:ficoltà; e così, a differen.7...adei coloni deUe naz1oni continentali, che sono funzionari di Stato sostenuti dai loro Con~rm e intesi a soggiogare e a sfruttare epperò meno atti a gettar radici per111anenti nel nuo\·o suoio, essi Yen.gono con ~li indigeni a compromessi; mirano a far affari o a coil.ivar la terra più che a dominare; e in tal gui:-;a suscitano meno ostilità e a i:xx:o a poco si cos.ti-uiscono stabili dimore. La colonizzazione ìngles<; succede ove le altre relati,·amente fa]- liscono perchè:'. i: Jibera, spontanea,. non burocratica; commerciale ed 3.gricola, non cli Stato, wn militare. 11ferzo impero E se pur essa, ,·erso la fine del secolo X\"III subisce una catastrofe che per poco non rn.a.n.éa a picco anche il secondo Impero britannico, gli i clic, ,·erso la fine del secolo XVIII le stesse istituzioni politiche inglesi non erano ancora abbastanza Uberali; le guerre ci,ili del se,:olo X\' l l aYe\·ano as::,icurata. la supremazia del Parlamento, ma non ancora_ la responsabilità del Gabinetto Ài fronte a qué.sto; e per di più le di-;tanze tra l'.-\..ll]erica e l'Europa, il pregiudizio uni\·ersale sulla natura della colonizzazione che YedeYa in questa un modo di estrar tributi e finalmente la mentaJità t.edesca. del re inglese, che non esitò a inYiar soldati tedeschi contro i coloni inglesi, doYevano quasi inevitabilmente p1·onx:are il grande scisma del mondo anglosassone. Il ristùtato del quale si fu per l'appunto di reruìer possibile in Inghilterra l'aYvento del regime cli Gabinetto, di un regime che p:iù tai·di anebbe potuto essere instaurato anche nel Ca.nadà, in Terrano,·a, in Australia nel Sud- \ :rica, 11dì2 :,(•10Ya. Zelanda, TleUe' colonie di razza bianca e preparate nel corso del secolo X-IX.la trqsformazione di queste in nazioni britanniche autonome, ma non separate daliit madrep<1t1;a. Se fin dal 1782 fosse esistito i I regime cli Gabinetto, non c'è ragione di pensare che li Stati l.:niti e il Canadà non potrebbero pure oggi costituire un unico Dominion britannico: ma anche senz.:1. Qi ciò é pure per mezzo di quanto avvenne rjman dimostrato che il Terzo Impero Britannico anche più del secondo è un prodotto òel 1uaggior grado di cooperazione e di consenso fra tutte le forze sociali nella metro-- poE, nonchè del grande spirito di coruproméSso e di comprensione dei comuni interessi ed ideali, che cr tieue Ulliti tutti i Domiuions senza l 'inten:ento di alcuna co::::tituzione scritta. Il me1·0 fatto che nè tirnghiiterra nè l'Impero Britannico posseg·gono una costituzione scritta è cli per sè· magnifico documento della solidità e intensità delle forze spontanee e natw·al.i che tengono assieme 1a grande compagine. L'opinione pubblica E nondimeno non abbiamo ancora fiuito di enumerare i fatti più importanti pe.r la confutazione dell'opittione che l'Impero Britannico sia. in clecadenz.:'l.. nella misura in cui in esso trionfano i principii di libertà e di egual compartecipazione di tutti nella cosa pubblica. Come. abbian1.0 già accennato, precisamente perchè l'lughiltena è un isola, un esercito le fu se1npre meno indispensabile di una flotta; donde il pnuto Yuluerabile delt'ilnperialismo 1uonarchico susseguente alla couquista ~ormanna. A sua ,·olla la mancata indispensabilità di un esercito fayorì lo SYiluppo Pell'autog0Yen10 da parte delle classi pronte ad assumerlo. Le quali q1tindi furono portate ad esercitare il controllo stùle spese in guisa da assicurare l'indipendenza. dell'iso1a al minimo costo possibile. Un paese libero e democratico, appunto percbè iu massima intento a miglioramenti -interni, sarà il più restlo a spendere energie in imprese aYveuturose; per i11durvelo i suoi goYernanti devono 1iuscire a presentargliele come guerre di difesa; e più esso è Ye.ramente libero e moralmente vigile più l,i11ga11110è difficile e breve. :t\1a sia che ad ora ad ora l'inganno riesca, sia che il paese si.a impegnato in guerre in cui la sua siet1re-zza è ver:unente in pericolo, il fatto che il Goven10 deve tener couto della opinione pubblica giova e non nuoce alla prosecuzione della guerra fino alla ,·iltoria .Alberto Sorel nella sua grande storia delle guene della Francia rivolu.Uona.ria nota co1ne Pitt aveva sui suoi colleghi e rivali del Continente il vantaggio di conoscere almeno bene il prop,;o paese per mezzo <lei suo parla- \

50 mento per quanto oljgarcbico; laddo\'e essi parevano conoscere tutto quel che a\'\Teuiva in caSc'l altrui e 11011avevano alcun modo di conoscere -il polso dei Jo1·0 polli. la un paese in cui e'\· più libertà di discussione aperta og11'i soldato clic \-a al fronte~ che ,·i s'arruola 5ia ptLr so~to ia v1-essione dell'opi11jo11c pubblica, sa perche va a co111battere e per e.be cos.-.1.c01ubaltc più che in paesi ove deve recar\'isi come coscritto il più delle volte senza, che si c0rchi di spiegargli la causa cui gli si chiede cli sac1·i.ficarsi. Un G-on.•rno di paese a libera discussione assicura .1j comandanti de' snoi eserciti e delle sue flotte ~oJclali di et.Li essi possono fidarsi più che i loro colleghi di stati retti ad autocr:izia o a clitt...1.tura.E quando :iuvece della sola Gran Bre-. tagna s1 ha a che fare con t.utt.o l'Impero 13ritannico, con una. mole di 430 milioni cli abitanti ~parsi su un quarto della superficie terrestre di,·enta anche più ,·ero che essa non può agire com.e una forza. capace- di villoria che se e quando si nu10ve per fini capaci cli appariJ:e giusti a u11 quarto all'incirca del gene.re umano o di app:u-irgli almeno tali da essere prefo.1ili al trio11.fo dei fini del 1Je.mico. Jn ultima analisi la vittoria non Yiene dalla fon.,a in sè ma dalla for:r..a. del consenso basata sulla forz.;'t etUJ1u lativa di grandi Lradizioui, di libere istitu7,io11i e di caratteri nobili e fenui. Tutto qu<:sto naturalmente spiega l'impressione di 1e11tezza, di indecisione, di perplessità, talvolta perfino di egocentrica insens-ibilità alle difficoltà altrui, che l'Inghilterra prodttc!" negli altri durru1te le grandi guerre; e par debolezza a coJoro, dalla mentalità 1nilitaristica, che apprezzano la sape.riorità delle istituzioni autocratiche ed aristocratiche per imprese aggressive necessitanti colpi di mano rapidissimi e deci,- sivi. Occon-e tem.ro perchè il consenso rn.aturi sotto la pressione de.1 pericolo. lVIa è anche vero che llll consenso così m;'turato genera energie di resi:'5t:enza e cli rintuzza.mento, che una volta scatenate ,-an.no fino in fondo e son più inesorabili che le spire dì w1 serpente-. Un consenso cosi mattu-atc pennette di a.ffronta.re più i;schi e coprir le spese ài più errori che nou un consenso meno largo e libero; evita più gue1Te ingiuste e pennette di condurre a 1.ennine nel mddo meno indecente e spesso in modo non inglorioso pur quelle ingiuste che non si seppero evitare. E :finalmente mercè quest.o controllo iniziale della opinione P'Ubblica sulla politica estera i11glese fin dall'inizio dei tempi moderni, l 'lnghilterr2. ha ormai al suo credito la tradizione di' essere nel j . corso degli ultimi quattro secoli intervenuta ben quattro volte, a salvare con la pi-op['ia 1'jndiipendenza e la libertà degli altri popoli civili eu,ropei minacciati dallo stesse n~mico ed h.:1. al suo creclit.o il fatto di avere all 'indoma.ui delle guer- ; re napoleoniche non solo cancellate le indennità /'. ,,,.....: di guerra alla Francia, ma ancora restituite ai suoi nemici quasi tutte le conquiste territoriali: spesso perfi110 in mdgliorate condizioni economi- -che; nonchè il fatto, unico nella storia, di aver fatto dono delle isole Jonie, nel 1864, a Wl altro Stat.o (la Grecia), senza costrizione veruna; fatto al quale in tempi più recenti potrebbesi aggitmgere quello del conferimento dell'autonomia piena ai due Stati Boeri, ad appena cinque anni dalla pace di J3loemfontei □; confn11nento eh'= ebbe tanto peso nel fare, dal 1914 al 1918, <lei Dominion. del Su<l Africa, il centro del.la distruzione dell'impero coloniale africano germanico. Una. tal tradizione entrata ormai nello spi.rito vivo del paese e collegata a nomi immortali nella st.oria della poesia è pur essa cli non picciol valore nel determinare i limiti delle stesse oscillazioni in senso i11iberale a quandp: a quando . ine,itabili in Inghilterra come in ogni altra nazione. La gra_ndeindustria :Nel corso del secolo XIX per altro essa è stata imme11samente ra.fforz.c.1.tada tutte le conseguen7..e economico-demografi.che dell'avvento della grande industria. Prima della rivolttzione industriale la talassocrazia era necessaria solo per impedire cbe fossevi in Europa una potenza capace di costruire una flotta con cui sbarca1·e eserciti ln Inghilterra e distruggerne l'indipendenza. La rivolU7Jone industriale ccl' triplicare la popolazione delle Isole Britanniche, col rendere. quattro quinti de11a popolazione dipencleuti pei 101-01nezzi cli Yita da crescenti esportazioni in tutto il mondo con cui compe..rare mate.rie prime per le industrie e cereali per gli uomini tese ineYitabile l'avvento del libero sca1nbio e rese essenziale condizione della indipendenza politica dell'Inghilterra, che i suoi traffici fossero sicuri in tutti i mari e che la sua flotta potesse garantirne la sicurezza con l'essel'e capace di tal comp~to mondiale senza susLitan.- ,ipprrens-ion:i in altri Stati. 01·a 11 solo modo d'evitar tali apprens-ioni &i è di non usarla contro la indipendenza di altri popoli affiuchè essi non si coal.izzino contro la potenza uavale britanni.- ·ca, cond:izione dell 'incl:ip.endenza britannica. Ecco perc.hè in conseguenza de11' avYento del libero scambio e ài quella lib~rtà dei mari in tempo di pace, praticata dalla sola Inghilterra, e che consiste neJ non differenziare fr:1 navi, 1nglesi ed estere neUe conclizioni cl 'uso de' suoi podi, si è avuta una L1.lassocrazia che, a <lifferema. d:i tutte le precedenti, dopo aver rotto i monopoli di qll.este non ne eresse uno m10,·o • gli è che essa è solo l'aspetto navale ùcl libero sca1ubio. La nazione che vive di servizi economici scambiati liberamente con tutto il mondo non può non usase la sua flotta che a difesa delle L \ TU\'()T,T"7,J(J\ l''. LIBEJ< \ LL libc1ià del m<-ndo inf...c:.roc·ontro chiunque le minacci. Si p11ò dfre s<.::nza csagc·n1zionc alcw1.a che non solo le 1ibcr1.à civili, politiche e religiose dcll 1Inghilterra e dell'Europa sono crcsr-iute all'ombra della lalassocrazia britannica in Jc-,tla contro le rinascenti 111.arcecg<.:.monichc continentali, ma ancora che le inclipcndt1ne del Belgio e dei Pa~i Bassi, della Gn:cia, dcll'ltalia 1 dc.:- gli SL'lli dannbiani e balcanici e la <;t,=-:=.sa indipendenza e sicurezz.,-'t di tutti gli Stati dell'America inclusi gli Stati TJnili, nonchl'., t;J ··.:o sans dire, q11cll::1 dei 1Jominions britannici e dell'India, sono i prodotti diretti o 111direlti della t.ala.ssocrazia britannica fra. la I attaglia ,!j 'J'rafalgnr e l'armistizio del 1918. Non \'i i:. nella storia strumento che più abbia contrib11i1.o a dis• seminare il mondo di nuove e libere ua;,j.;ni. a difende.re le Yccchic ad abolire la schiavitù e ad twificare tutti i cont.ine11ti solto il ....ontrollo del.la civiltà europea. Seuz.a di essa, senza h colossale marina tnercantile britannica, creazione del libero scam.bio, 11011chèse11za i prc.<;titi finanziari inglesi, pur essi prodotti di settant'anni rii politica liberale, gli Alleati sarebbero ora s, tto il calcagno tedesco; la stessa America non avrebbe potnto iuviare in Etll'opa u.omi11i,munizioni e viveri 6 sarebbe an-ival.a in ritardo. AHualità dell'Inghilterra Ed ora tutto questo è parte de1la coscienza politica britannica operante; ora tutto que:-.to è Engla11d. Tutto questo fa sì che r:.ra, precisa· mente perchè di gran ]unga più cli ogni :iltr3 •:-tazione l'Inghilterra dipende pei- la vita e la prosperità delle sue crescenti popolazioni dalla pace e dalla prosperità di tutto il mondo per terra e pei· mare, essa è pu.r la nazione più in• teressata alla ricostt·uzione europea, qnclla cl1e più ha una visione dell'Europa com<= 1111 tutto e. quella perciò che più 11.atttralmente, assieme ::J. tutti i piccoli Sta.ti, è per la Lega delle Na~ :r.ioni. La suar politica estera è ormai assisa su basi permanenti, che la spingono ad essere amica di tutti e alleata con nessuno, a non aspirare ad egemonie e a impedire che sorgano ege1nonie affini; e così ad essere o a clive11ire 1 in momenti critici, centro natlL'rale di cooperazione di tutti gli Stati che si sentono minacciati c}a ambizioni monopolistiche e dominatrici, universali o locali, di non importa quale grande potenza; centro cli coopera'l.,ione contro il quale sen1pre non possono a meno di infrangersi Je mere alleanze. Ciò fu visto pw· cli recente a GineVra 1 in occasione della controversia italogreca, quando la Francia s'accorse che le sue esitazioni a difendere e sostenere la competenza. della Lega contro l'attacco 1nussoliniauò, minacciaYai di schierare t 1 utti i piccoli Stati eu.rr'opei, inclusa la Piccola. Intesa e la Polonia, dietro l'Impe10 B1;ta:nnico, che così diventava egemone in Europa. Insomma l'Inghilterra è un mondo che, sviluppatosi attraverso molti secoli cli storia dietro le difese dell 'instùa.rità 1 arrivò a render possibile dentro di sè una fioritura di l'icche individualità, un alto livello medio di buon senso, di equità, di rettitudine, e. di solidarietà morale, quale le autocrazie politiche e religiose, il militarismo e il nazionalismo fin qui impedirono sul Continente; buon senso, equità, rettitudine e coesione morale che trovarono la loro espressione nella creazione della più grande mole politica della storia e ne sono p,ui: ora le sorgenti di: ?ita. Le fontl della grandezza. britannica sono nella sto)ia del carattere inglese e delle sue scatm;giui morali e reHgiose. L'Inghilterra e.ra grande prima dell'avvento della civiltà del carbone; Shakespeare, Milton, Marlowe1 Spencer precedettero l'avvento dell'Impero Britannico; pur oggi la piccola isola è culturalmente, intellettualmente ed anche economicamente più ricca di tutto l'impero di cui è il cuore ed al quale dà istituzioni, uomini ed esempi. Pur vggi qnesto cresce 1 secondo l'esempio dell'isola madore, in libertà e spontaneità di vincoli, più cultu1-ali ed economici che politici. E sia nella costellazione delle nazioni figi ie che nel cuore dell'isola n1adre arriva,uo al potere i figh non solo di gentlenien 1 e di professionisti e di industriali, ma pur di lavoratori della tena e flell'officina. Ogni giorno che passa. - ieri la Rodesia, l'altro ieri l'Irla.ncla, - vede nuovi Dominious aggiungersi agli antichi, vede l'antko edificio posare su semp~-e più vasto, spontaneo e profo11do, pw· se non sen·ilc, consenso cli classi, di nazioni, d 1i11clividui, cli razze. Il processo che ai nostri bestémmiatori della libertà p3r dissolitzione e decadenza è lo stesso processo che è in corso da chè sul prato cl.i Runuymede i Baroni s'imposero a Giovanni Senzaterra; e la è ben p1·ohmgata questa •clecadet17..ache pa,rve già fatale all'indomani della secessione america11a; che parve già innegabile a ~apoleane, a Nionta.lerubet't ,a Treit7_schke, a ,·ou Berna.nli, a l\'Iaturas, i precursori dei nostri poco origina.li e 1nolto plagiari n2zionalisti ! O piuttosto la è ben du.ra e straua questa ossessioue o perversione di spiriti, che s'ostina a nega.re che questo vi,·eute miracolo che è l'I11ghilte1ra possa essere altro che il 1niracolo della libertà. Che importa? Una lapide nclti Abbazia di \Vestmiuster, recante il nome dell'ambasc:ia1.ore americano a Londra durante la grande gue1Ta, ricorda che uno straniero, cui la neutralità troppo prolungata del sno paese fu agonia, attestò in una lettera a \1/ilson ancor rcluttante, che la poten• 1 7,a e la gcandez7...abritannica era l'espressione vi• si bile cl 'una stirpe ancor giovane, che non ha per anco cominciato ad esserne iudegna. ANNIBALE CODURI. UN ESEMPIOINGLESE r·na <kllc più curio<.;e <:n:denze medioevali era c.-hc le anatre:: sclvatkhc nasce..SS<...-ro da una concbiglia. Essa era wsl diffusa e popolare che UllO stu<l i oso dc:.l tt111po fot<;va 1..a('ere i suoi dubbi, osservando , hl' preferiva. ingann..-irsi con tutti piuttosto che essere nel vero <la solo contro Punivc:rsalc. ()ra, ty·r qnanto io non sappia molto di più intorno a b1lc credenza, ques.t.o mi SC.--t]to di potc:r afic:rmarc con tutta s-iC'Urczza: che lo studioso in parola 11011 dovc:va CSSt;re e non era c:erL-uncntc: un inglc..',.(•,Se fosse statc.J un inglc::se non avrc:iJb<; fatto tacere i sur..-i dubbi, ma sarebbe. andato a grid:irli forte in Cheapsidc a costo di far .i ardere come un eretic:o. Se fosse stato un inglese non si sarebbe r1rcoccupato cfolL'opinione prevalente, ma :,;i sarebbe, auzi, compiaciuto di essc:re e di scntirsi solo contro l'universalc. L'impopolarità è lo stimolo più acuto e, direi quasi, il maggiore allettamento per un inglese. Egli ama la battaglia: più le resistenze da aflront..are e cla vincc:rc sono tc:naci e temibili e più egli e-i si me:t.te di gusto e <li lena. ~ella sua stessa educazione sportiva, che finisce poi per modellare le nonne di iutt..a la sua vita, ciò che vi è di più bel.lo, di più attraente, di più nobile per lui è an « up•hill fìgh », una lotta ardua, dal basso in alto, l'attacco e la conquista cl 'una posizione apparentemente inespugnabile. Questo acre piacere di lottare, sopratutto quando la lotta può sembrare disperata, si nota in tutti i campi, ma, particolarmente, nel campo politico. Le libertà inglesi non sono piovute dall'alto, come una manna, uè sono state regalate al popolo come un'offa corruttrice da politicanti poco scrupolos-i. Tutte queste libertà sono state il frutto di WJ lunghissimo travaglio, durato talora dei decenni e di battaglie costate enormi sacrifici cli energie, di denari e di vite umane. P.Ia.i le prospettive agli inizi della lotta erano promettenti ; quasi sempre i pionieri di questo o quel movimento potevano essere considerati degli illusi o dei pazzi; quasi sempre essi si trovavano, come quello studioso rned:loevale a proposito della credenza sulle anatre, di avere di contro mm opinione ostile, compatta e llnh·ersale. )Ia ciò non li tratteneva dall'affrontare serenamente e decisamente il ridicolo, le minacce, le persecuzioni. Chi se ne vuole persuadere legga' un po' attentomente la storia di tutte le conquiste fatte (dal popolo inglese, da quella per il suffragio, alle altre per la libertà • di riunione, di parola, di religione e di stampa. . Oxa, ben con.oscendo la psicologia e la storia degli :inglesi, io 111i domando spesso che cosa succederebbe oggidi se in Inghilterra si verificasse una situazione analoga a €J.Uellache abbiamo noi in Italia. La risposta per me non è dubbia. Potrebbero a.Yvenire e sono talora avvenute in Inghilterra molte cose: potrebbe formarsi la quasi unanimità dell'opinione pubblica. intorno a uua data questione: il paese potrebbe, in un dato momento, ardere di una sola fiammata: le minoranze potrebbero essere ne11'errore e co:qtro l'interesse generale: potrebbero essere combattute fino ?.d essere ridotte all'impotenza o essere guadagnate colla persuasione: potrebbero esse stesse ricredersi e convertirsi ; insomma tutto potrebbe darsi 1 ·meno il caso cli minoranze passive e rassegnate ad aA±endere un rovescia.- mento della situazione, aIJa quale non si sentono di consenti.re, da fattori estranei aLla loro volontà e alla ]01-0 azione. Queste minoranze sono tipicamente italiane. Koi ci Yantiamo cli aYere una saggezza che diciamo essere conseguenza della nostra ge11iale capacità di vedere cose e proble~ nel loro comple$SO. Rifttggiaw.o dalle attitudìni mentali unilaterali, dalle intransigenze decisamente sentite e m..'1.llifestate, dai cosidetti fanatismi anglosassoni. Ricorriamo a mille finzioni per nascondere o giustificare la nostra viltà politica, la debolezza della nostra fede, il nostro spirito cli ada.tL1.me11to. Ora tutto ciò non sarebbe nè poss-ibile nè con· cepibile in Iughilten'a. Io Lricordo due situazioni che psicologica..n1eute si potrebbero avvicinare alla situazione nella quale viviamo noi in Italia. 1\el 1900 passava su tutta l'Inghilterra una ventata reazio11aria, alimentata claDe esaltazioni del patriottismo e del 1uilitarismo. Ci voleva Yeramente del coraggio a dire allora 1.'l propria opinione, se quesL't era in contrasto con quella della enorme magg-io1·anza del p;iese. Pure non ci sono stati cl.a pm-le della esigua e sparuta minoranza disseHziente nè iufingimeuti nè esitazioni, uè pan.re. Si legga 1a Yita eh~ di Sir Vililliam Harcourt ha scritto recentemente A. G. Gardiner. Uomiui cli smto eminenti non temevano di proclamare cout.ro la piaz7...adelirante quello che era il prop,rio pensiero. Sir \V:illiam Harcotut, ex. cancelliere dello scacchiere, trattava col più grande disprezzo le accuse che gli si faee,·ano di pro-boero, cli nemico e traditore della patria, ecc. ecc. Lloyd George, allora semplice.mente deputato, af1ro11ta,;:a i furori degli hooligans, pm·lando nei meeli-11gs contro la politica impe1;aJista del Chambc.rlaiu e una ,·alta iu Binniugbam, per evitare graYi disordini do- ,·ette abbat1donar~ il teatro, in cui a,·eya 'parlato trave.<::,titoda policeman. Fra il 1900 e il 1902 il parlito liberale e radicale er:1 così disorganizzato e fiaccato dalla raffica reazionaria che se ne parlava come di un partito morto e sepolto, che non avrebbe contato più nulla nella vita politica del paese: i pochi che gli erano rimasti fedeli erano contpassionati come uomini c:he nulla avevano compreso della nuova situazione, rorne rtente sorpassata dagli €!'\·enti, come innrJCtli oppoc;1tori sistematici ecc. ecc. La lotta fu rlura e in;;rata, ma i. pochi che rimasero fedeli ,ill'idea lilx-rale, ebbero );a. compiacenza di v&k.--rne grad;itamE'tlte la riscossa, che doveva poi ,1.1Jminare nel trionfo dcl gennaio 1900. ,\w-he più significante & l.'epi.s,:yJio di liac Don;il;J. Il ner,-premier Jabourista JX-rchè nel• l'agostr, del 1914 rifiutò un portafogli di ministro, r,arlò ai C<JTllunl contro 1a guerra e sostenne );a. tc.-<sidella neutralità, cadde in tale dis<1'c:<JitrJ<>hc la sua cardera politica si dl"eva e si C1'<:rle\·a da.i più mL<;c.-ramE:ntefinit-1.. 11 manip<1h che ,i :;.trin.se intf.Jrno a lui fu anche più esiguo e 1,ii1 debole: di quello che nel 9"".f) si era strdt-, intorno alla. bawliera liberale. Il .'.Iac Don.ald fu proscritto. Dovette abhandan.are tutte le carir:·hc cht:: occupava. Fu c.a.cciato dai clubs e da tutte le sodetà di cui faceva parte. Tuttt le porte delle case ch'era solito frequentare g1i furono chiu.c,e in faccia. I giarna1i lo }x;,kottarono. :'\on si fece più il su.o nomt: se non a titolo di disprezw. E pure il :l,fac Donald non picg<:i, nè tro\·ò il merlo cli rimtrare nelJ.a gran~ de corrente della opinione pubblica con a.mli manovre, con sottili di-.;bnzioni, con accorgimenti girondini. Son pensò ad evolversi. );on si mostrò cosl miope da non vedere al di là di una situazione psicologica di ecct::Z:one. Tenne fermo. Si mise contro corrente e vi rima.se. Lottò. Gli elettori di Leicester che lo avernno mandato alla Camera e gli erano rimasti costantemente fedeli fino dal 1s,o6, lo abbandonarono nelle de-,ioni del 1919. :'>Ia il :.Iac Don.ald non si disanimò. Persistette anzi e raddoppjò i suoi sforzi. Ora è salito al potere col suo partito. Sono esempi di carattere, di fede, cli sincerità! In Italia, lo so, fanno sorridere. )fa i furbi 1 i cosidetti furbi, che si sono gettati nella corrente, più ancora che per viltà, per tornaconto, ci .do,·rebbero pensar su, e domandarsi se per avYentura non avessero fatto male i loro calcoli! Vero è che in Inghilterra non solo si fanno ma., per giu.nta., si scrivono cose incomprensibili per i furtfi. Eccone una che trovo in lll12. blografia di ~Iac Donald : , Se al male si vuol resistere efficacemente, bisogna resisten-i quando la resisten7...a sembra inefficace ,,. Però tutte le volte che io mi domando che cosa si.iccederebbe in Inghilterra se vi si determinasse. una situazione analoga a quella che abbiamo noi in Italia, di una rnaggioran7...a, doè, apparentemente così forte e compatta da scoraggiare ogni resistenza, io penso a un.a magni:fica lotta cli idee tanto più ostinata e tena.ce quanto più tilipesa e combattuta: a una cli quelle lotte che temprano uomini e partiti, elevando le virtù che sole po&- sono verameiYte rigenerare la Tita pubblica di un paese: la coerenza, la fede, la sincerità e il <:oraggio morale. )Luno BORSA. G . .B. PARAVIA & C. .Editori • Librai - Tipo,gra6 TORINO- MILANO - FIREIZE- ROMA - UPOLIPILERIO NOVITÀ IN LETTERATURAAMENA CAMILLA DEL SOLDATO. - Anime. 1:n voi. in-16° di pag. 15r L. 8 - Legato in tela fiorata L. r2. Raramen"'te si riesce nel breve ambito di una no.. velia :i riuuire tanti pregi artistici quanti ne posseggono, niu.no eccettuato, i quattordici racconti di questo libro. Arte ,era, poichè ogni narrazione è un delizioso quadretto tratteggiato con mano maestra, con uno stile tutto originale, ma scevro d'ogni affettazione. Le varie vicende dei personaggi si seguono così con;ie se le Yedessimo svolgersi sotto i nostri occhi, tant 1è la vivezza onde sono presentate .. E Y1 è anche passione, v'è pure un senso di tenerezza che persuade lo spirito e lo fa pensare. Libro gioiello che ogni casa de,;·e possedere: poi, a!lche un dono significati\-◊ per la gioYinezza a□ante delle buone letture. RHODA BROUGHTON. - Il primo e l'ultimo. Traduzione di Camilla Del Soldato. Gn voi. in-160 di pag. 2:28L. 9 - Legato in tela fiorata L. r3. Libro deJ:zioso. Oggi l'humour britannico co. mincia ad essere compreso anche da noi per virtù di traduzioni eccellenti - e questa del bel numero è. una. - Si legge, così, e si sorride. Kon si cerca se Y'è nell'autore l'ironia de' suoi personaggi. Si leggé, \·ia, d'un fiato, perchè ormai le pagine ci an·iughiano ·forte e non ci lasciano più. E si sorride chiudendo il volume, appagati e, quel ch'è meglio, ammirati dall'originale trama e della piace\·olezza con cui Yien svolgendosi. Epperò questo piccolo capolavoro della letteratura stra. niera sta molto bene in questa biblioteca di sane letture. SELMA LAGERLOF. Gerusalemme, romanzo. Traduzioi;e italiana autorizzata di ).fa.ria Ettling-er-Fauo. 2 volumi in-r6° è.i complessi,·e pagine YIII.458 L. rS - Legati in tela fiorata L. 26. La celebre scrittrice :ffedese ha ottenuto con que~to poderoso romanzo il premio ~obel del 1909. E' una stori;i di agricoltori, sono \·icende passionali in cui freme l'amore della terra e in cui ,·engono mirabilmente descritti i generosi e co.. • raggiosi te1~tatiYidi colorti svedesi in Terra Santa. Come ben dice l'esimia traduttrice, è un ro111a1Jzoanimato da un soffio di larga e profouda umauità; conquide così ogni spirito e lo solleva a' più 110bili ideali. Questetre oubb!icai(oulappartengonoalla Blb!ìot~cau le Rose.,nuovissima collezionedi ameneletturedestinateagli adolescentie piùspecialmentealle giovlnetle.•Oellelelturehannotulfeunsaporedi0rlginalitàedigenialilàe roccogtientloaltre le Italiane,le migliorie piùadatteoperestraniereinatllme traduzioni,meritanolatla l'attenzionedelpubblicacoltoei11ispeciedlchiaven. doacuorePeducazlonedellagioventù,desideracheilllbroadessadestlaalo nonsolo diverta 1 ma elevi. GAETANO BER.NAR.DI. - Contadini d'Italia! Raeconto. l'n volume in•8° piccolo di pagine 242 L. 9. Libro piacevolissimo per la forma, ispirato a un nobilissimo fine, quello di ele,are il contadino d'Italia insegnandogli saggi metodi di coltivazione e dandogli una coscienza più alta e più nobile del suo v~lore. Esso merita quindi la migliore fortuna non solo fra i contadini ma fra tutto il popolo 1!ostro che \·i trO\·erà le parole dell'igiene, ùella scienza, della fede. AUGUSTO PICCIONI. - Smemoratelli e C., .novelle allegre per fanciulli. Un Yolnme iu-16° di pag. 76 con illustrazioni L. 4. Volumetto umoristico, allegro o piacevole.

,I L,\ Rl VOLUZIO);E Lll3ERALE 51 LIBERALI E L'accordo fra i Liberali e laburisti inglesi a- \Tà potuto suscitare qualche sorpresa soltanto in It.alia1 cloYe il liberalismo ufficiale è rap1.)':resenta.1..oda vecchioni mu1llll1ificati e da giovani arri\7.sti (oggi, invece di ani,,isti, si può usare il termine più elegante d1 fiancbeg~tori). In Inghilterra ,,i erano preparati da un pezzo. Fino all' ultimo decennio del secolo scorso, quando ancora nou esisteva tu1 partito 1abtu-ista, i rap,porti tra i ceti operai e il liberalismo do1ninante hanno subìto varie fluttuazioni, attraverso le quali è venuta tuttavia maturando l'odierna alleanza. Prima del periodo rivol\J.z.io,- nario che cuhniua nel 1848, il movimento liberale e quello genericamente democratico (che esprilne molte rivendicazioni proletarie) non hanno limiti ben definiti e spesso si confondono l'uno con l'altro. La politica dei mancesteriani di quel tempò ha cercato costantemente d,i attirare a sè la democrazia cartista.. Ma a misura che il liberalismo si determinava come un. partito di classe - della classe manifatturiera - si andava sviluppando contemporanearrnente la antitesi de1nocratica. L' opposizione economica tra padroni e operai fOillentava la lotta, politica tra liberali e den1ocratici. )I Le Yicende di questa lotta sono state poco appariscenti (quindi poco studiate) per il fatto stesso che, col fallimento dell'insurrezione cartista nel 1848, la democrazia inglese non ha avuto politica propria, ed ha continuato ad operare solo con un lento lavorio di penetrazione e I. La 1otta po1:itica LABURISTI male innanzi all:i. legge e neppure l'uguaglianza di fatto dci comunisti, ma un che cli n1e-.tr..ofra l'tma e l'altra che gl'iuglesi desigua..no con l'espressione: equalily of opportnnily. Ed è prop1io qtti il ptw.to <loYe s'incontrano il p~ogr01:lito liberalismo e il moderato laburis111O, che sorge e si organiu..a. 11cll'ultimo clecen1J.iodel secolo scorso. Tra la dottrina cli un Sidney Webb e di un Mac Donald da tl1la pa,1:e e quella d'un liberale come l'J-lobbouse, p. e., daJ.~ l'altra, le affinità sono assai supedori che non le difierenq.,e_ Le concessioni che lo scrili:01 1e liberale fa alla democrazia sociale trovano un perfetto riscontro in quelle che i laburisti faun.o allo spi,·ito individualistico e liberale: la classe operaia inglese 11011 potrà mai dimenticare che alla libertà essa è debitrice della su.a peculi.are organizzazione storica; anch'essa porla sulle sue insegue impressi i superbi motti : Dio e il 1nio diritto; e contro lo Stato oppressore: Togliti dai m.io sole. Ciò spiega come si sia andato g1·aclata.Jn.ente fonnand9 l'accordo liberale-laburista dapprima nell'elezioni del 1906 e poi, su p-iù larga scala, in quelle del 1923. Un simile accordo, alcun.i· avevano immaginato di promuovere in Italia, dal 1918 in poi, senza pensare ch_enon di&pouevano se non di un proletariato raccogliticcio e cli un pseudo-liberalismo forcaiolo: l'uno e l'altro fa. centi, oggi, decorosa mostra di sè nelle file del fascismo. Ma parliamo dell'Inghilterra! d'infiltramento nella compagine dei due partiti Mentre il fatto dell'attardo liberale 0labmista ufficiali, il liberale e il consenratore. Questo ul- non può dar luogo a diverge.nze d'interpretatimo è stato assai p-iù pronto cLelt'altro ad acco- i.ione, assai più controverso è il significato, il gliere nel proptio pn"Ogram:ma alcune improro- valore) della loro vittoria comune, nelle recenti gabìli esigenze di legislazione sociale, e con elezioni. Dai' noi, dove le spiegazioni p[ù profonopportune concessioni democratiche è riuscito ad de degli avvenimenti politici consistono nel reattrarre per ailcuni decelll1Ì nella sua orbita i gistrare la tendenza del loro movi.m.ento verso ceti operai. I liberali invece - almeno quelli destra, o verso sinistra, sono sta.te fornnùate le della generazione di Cobden - erano ostacoJati vedute p,iù catastrofiche o più iberboliche sul a tentare 1tn tale rn.1vvicina,mento dalle rigide nuovo avviamento dell'a politica inglese verso formule del loro credo mances!eria,no: la legisla- sinistra. Anche gli esperti di problemi economici zione sociale, richiesta iIDperiosamente dagli ope. non hanno saputo trarre un partito ad\eguato rai doveva apparire ai loro occhi come un annul- dalla considerazione ché la lotta elettorale e,;a lamento della libertà delle industrie, per le qua- sta1Ja impostata sull'opposizione tra il protezioli essi avevano lottato e continuavano a lottare. nisn10 imperialista e il liberismo. Non si è vqDi qui l'ostinazione <l'i Cobdeu (un uomo che, pÙ- luto vedere in ciò che u:no dei tanti episodii re, era tanto ricco d'umanità) contro la legge della ddl'annosa antitesi fra due conc,ezioru economiriduzione delle o,:e di lavoro nelie fabbriche. che; mentre in rea.J.tà, i te.rorin,i del dibattito I conservatori, invece, meno vincofati da pre- sono 9ggi profonda.mente mutat~. Senza dubbio, messe dottrinali, sono riusciti più agevolmente in un certo senso, si può sempTe dire che ttn'ina sfruttare 1a temporanea difficoltà ciel libera- tema crisi dell'industrialismo sia tuttora aperta, lismo: da Disrneli a Salisbuxy il loro pmgram- in vi,;ta della quale alcune correnti incliustria1i ma. filo-democratico si è andato grad'ua1men,fe at- sono portate ad assumere uu tendenza proteziotuando, fino al punto che Chamberla.in, dopo nis1'a, mentre alcune sono rimaste fedeli all'anil suo passaggio al conservatorismo imperiali- tico liberiSmo. 1Ia non è qul Paspetto più p1~0sta, poteva ascrivere a merito dei suoi allea.ti fondo, nè la più precisa individuazione àei. terd'essersi mes,si sulla via di una politica vera- mini del conflitto, perchè, aifb-or oggi, qt1el che mente mode.ma, mentre la vecchia mentali1tà. rea- y'è di più Yit.ale nell'industrialismo inglese perzionaria s'impei~nava ormai - a suo avviso - siste nel li.iberismo, che gli offre le ,più opporproprio nel partito liberale. tune condizioni di esistenza. Bisogna allora riQuesta acceusa &a in verità eccessiva, pe:rchè cercare l'altro tel)Il1ne della.lotta. proprio quando il Chambet'lain la fonllulava _ Tale ricerca è stata già fatt;i con molto acume (suil finire del secolo XIX) ii partito liberale da un economista tedesco, stu:diosissimo di cose com,piva quella reVisione rad!icale dei suoi pro- inglesi, fin dal 19o6. E i risultati della sua, in-, grammi, che doveva pòTlo nuovamente_ alla testa dagine valgono ancor oggi a-nz.i tanto più o'ggi, del movimento di rinnovazione politica dell'In- che alcune tendenze segnalate nell'indagine di ghil.terra. 18 anni fa, appieno ora ben p~ù nette e accenGià questa trasformazione del liberalismo olas- tuate. ìVIi riferisco al libro dello Schulze-Ga.0sico si era preannUJ12ia.tan.elle ultime fasi del- vernit1,: Briti;scherl1n,perialis11o1w0nd e11gLischer l'evoluz.ione mentale dei due corifei del libera- Freih11del ». Quivi si considera magistralmente lismo inglese: Gladstone e Stuart Mili. n p1i- il lento e graduale spostamento della struttura , mo era una personalità troppo ricca d'interessi econoanica. della Gran Bretagna, da quella di spiritÙali, per potersi definitivamente fermare uno stato industrJal\e a quella di llllO stato--erenel gretto ed angusto mancheste:rianismo; il se- ditoce e rmtier (Glaubigerstaat, Renta,erstaat). condo, pur non ripudiando la sua educaz-ione ben- L'Inghilterra, osserva lo Schulze, nel secolo XIX tha.mista, riusci tuttavia a sorpassare la conce- eta iJ1 tipo di ullo stato industriale espor~1..tore. zio:i;i.etroppo particolarista dell.a vecchia menta- Con ragione asseriva un noto proverbio: ciò lità liberale e ad intendere la necessità di una che Ma.nchester dice oggi, Lond:ra dirà domani. integni.zione dell'in.di'Vidualismo, capace d,i ade- Il liberismo economico e tutta la sb7.tttura poguarlo alla crescente complessità dei rapporti so- litica delfo sta.to liberale erano stretta.mente conciali e politici. Queste stesse tendenze si an- nessi a qnesto péculiare orga11is.mo industriale. da,rono facendo larga.mente strada tra i politici Ma, al presente, ciò che ieri diceva Manche• militanti del liberaJjsmo :" molte false preven- ster, oggi non ripete più Londra: anzi lo Stockzioui cont.i·o la legislazione operaia furono de- Exchange londinese subentra al posto della borposte; l'importanza dell'eclucazioue di stato ebbe sa di Manchester, e, da condizionata che era, un più largo riconooc:imento, la necessità di la condiziona a sua volta·. Londra è diventata regolare e controllare i r~pporti economici (spe- il cuore del mondo econom,ico inglese: ivi s'in ... cialmente quelli internazionali) si fece sentire coutrano tutti i valori economici di tutti i conpiù viva. In rapporto al problema sociale, que- tinenti ; ivi si contraggono i prestiti moud:iali e sto nuovo orientamento si rivela nella maniera si oper'ano gli investimenti mondiali. Al posto del tutto nuova d'intendere il rapportò fra la li- dell'industriale subentra il finanziere, al posto bertà e l'associazione. Mentre per il liberaJjsmo del produttore iJ, creditore. Ora gli interessi esclassico le coalizioni operaie eserdt!ano un'azto- seuziali di un paese-creditore sono indipendenti ne spiccatamente liberale sia col forzare, mercè dagli interessi liberisti delle industrie locali; al il loro intervellto, la libertà del contratta cli lavo- contrario, al finaru!iere, allo speculatore, imro, sia (ed anche più) con l'esigere it controllo porta p,rOD1uove1'eartificialmente qualunque indello Stato su quel contraatto; pel nuovo liberali- tra presa che possa creargli llll lucro. Di qui la lismo invece, in questa medesim;J..azione si pale- sua prefei·enza per gli investimenti coloniali, sa uno spirito schiettamente liberale: infatti, dato ro spirito protezionistico dcl.le colonie; di esso ossenra giustamente, non è libero l'operaio qui, d11llque, l'intinno nesso tra lo Stock-Exisolato e privo di mezzi, nel trattare col padrone, challge londinese e l'imperialismo protezionista, ma diventa libero sol·o con l'a~lio clell'ass0r tra la politica estera e gli interessi dei creditori ciazione, che lo pone in grado cli trattare sopra inglesi. un piede di eguaglianza e gli assicura quel trat- Lo Schulze Gaevernitz mostra COille nella setamento umano, se11za il quale llOl1 possono nep- conda, dietà del secolo XIX sia andato comparar pn,r sussistere le condizioni elementari della Li- tivarrnente diminuendo il numero degli individui bertà. In questa concezione del nuovo libero- interessati nella produzione industriale strettaJis,mo 1a « libertà » sconfina nell'uguaglianza mente inglese, e crescendo invece quello dei (delta'. demo~razia); non la mera uguaglianza for- rentiers, che incassano i dividendi d'intraprese che essi ihrnor::ino quasi dd tutto; e come, per c<mscguc.---nza, ;-.i sia andato nur>vamentt: sp<r.;tando il <.c11fro di gravit1z1011e ecr,nornica dai paesi iurh1striali rkl nocd-est ai paesi del sud dcll'Inghilt<-rra, i suburbia di Londra, che già nel tempr., dello stato agricolo avevano ~.vut<, una imp:-;rt..'lnza predominante:, e la riacquishmo Of'P, sotto ben altro titolo, ma con la stcs~ ins<::gna c-onscrvatrke. Infatti la psicologia dcl rentier è; quella cli c:hi ama il guadagno ben tutelato e protc:tt.o, scnr. .a le 1</ttc e i ri!-.c-hidella con<:.orrenr..,.. Essa si 1nanirfl...:;t.a;1nche ne-i costumi più inge11lilit.i <:: t'affinati, nelJ'arnore ckl com/01't e <lcl lusso, in upposiz.ionc col ro7,zo e severo tenor di vita degli inglesi di un ,;,:,colo fa; nella passione sfrcnat,1. degli sport,, nel gusto del decadentismo artistico. E' t.utf:a jnS<nnrna una concezione d<.:lla vita, che ~i fa lentamente s.trada e che rappresenta nel suo compi.esso una attenuazione dell'energia vitale e creativa de] popolo britannico. L'antitesi tra lo stato-industriale e lo statorentier, che lo Scbulr.,e Gaevemitz vedeva già chiara fin dal 1900, -appare nella sua massima evidenza nel periodo del dopo guerra, e in virtù della guerra stessa, che ha ingigantito la figura ciello state>-creditore. Ma, a sua volta, la guerra non i:. monopoJio di nessuno - c:lasse. e, ind-ivi<luO!- ; c:Ssa sta ugualmc-nte per tutti e contro tutti. Provocan<ÙJ la più vasta. crisi industriale che la sturia ricordi, spingendo all 'estrerna miseria r1uel ceto orJ(:.rajo C"hc un secolo e m<::zz/J ,H Javvro tenace an:~va reso partec-ipe della pr()sperità <lell'i11rlu:-;trianazionale, la guerra ha finito col su.c;cifare il sen_so r1e1 peric.-olo, e con esso l'attività vitale del JX;polo che ap,pariva aitf:1111:ita.Il significato intimo della vittoria liberale e labnrista è proprio qui ; quali che siano per essere nel futmo i rapporti dei due partiti ,incitori, è certo di grandissimo momento il fatto della loro solidarietà nell'ora del JX~icolo, che minacciava per Pappunt-., H loro patrimonio com11ne: quelJ'iruJu.c;tria, da cui attingono eguale ragione d'essere i liberal-i e i laburisti. J nostri scrittordli nazionalisti anche stavolta colgono nel segno; quando ostentano - m.efistofelicamente ! - cli rallegrarsi dell'tnfrollimento degli inglesi, di cui la reren.te con,·ersion.e a sinistra, sarebbe una chiara testimonianza. Il significato del fatto è precisamente l'opposto; ciò che ,·a1e anche indirettamente a segnalare da quale parte stia l'infrollimento. GUIDO DE RUGGJERO. II. I CONSERVATORI Negli ultimi tempi, prima. dell'avvento laburista, i conservatori inglesi han.no seguito una politica che si potrebbe dire industriale, per gua,. rire le sofle1·enze dell'industria e per il bene, sempre i potetko, clell'es-portazione. Se, stanchi di vociferare alle appare:n.7.,e, i conservatori avessero ricercato le cause del male essi avrebbero agito di:fferentemeut~ e più relativamen,te: essi avrebbero senz'ailtro lamentato l'abbandono fatto dai tory, nel 1780, dell'agricoltura per l'indn&tria. Oggi l'Inghilterra deve i1nportare i due terzi dei generi '.alimentari occof'r'enti, cosa che obbliga la nazione a riguadagriare nelle officine il valore di tali importazioni alliuentari. Ora. la guena, con le sue sel'vaggie distruzioni, ha r·ovinaito i· compratori inglesi' e il cambio, mantenuto alto specialmente a causa della balcanizzazione dell 'Emopa Centrale, suscita una serie dt ·coneorrenti temibili. Prigionieri_ - nel 1914 c'ome riel 1922 - del miraggio industriale, cousenratori inglesi non si sono voluti risolvere ad abbandona.re a tep1po opportuno la loro tradizionale politica protezioS:·a. Q1iesto sist~, tra gli altri'. inc:oniveni~- ti, ne ha uno immediato ed è quello di rendere caro il costo della dta. E poichè il care>-vita .J:;.rta gli alt-i salra.'ri, che a loro volta causano l'alto prezzo dei prodbtti, non si poteva spetao'e i'n queste condizioni u,no svilu,ppo delle esportar zioni, nè del consu.mo interno. Aggiil.tn.gan&i le esigenze d~lla mano d•'opera: gli operai inglesi, come gli altri, hanno voluto dopo la guerra vivere come prima lavora,ndo di meno. La loro forte organizzazione sindacale s'è sempre opposta a qua.Jsiasi ridu:,,ioue di salario come a qualunque abbassamento del famoso livello di ,,i,ta, lo sta,11,. diard o/ li/e, div'enut.o intangibile, come un dogma. Donde la disoccupazi,one. Comunque però il consenratorismo inglese - che aveva mantenuto sem.mp.re fermi i suoi postu. lati - dopo le elezioni del·1922 s'è incomi:nciato a scindere in tories puro sangue e in nuovi venuti· che banno riconosciru.to tutti i mali del regime indtistriale e che sarebbero forse voluti andare tanto lontano, q=to i liberali, su:11aivia delle riforme per trovare lll1 rimedio agli abusi. • Allora i• conservatori erano al poterei con una maggioranza schiacciante, che sembrò giustificare la rivolta del Carlit:on Club cont.i·o Lloydl George, ma frn.1essi vi era un buon numero di « managers » del partito, uomini che non si appagavano t.i·oppo delle appru·en.ze e che vedevan.o le cose con calm.a maggiore. T1'a i membri cb'e erano tor.nati in Parl:ameuto sotto il titolo generico di conser'V'ator'i, ve ne era1no una cinquantina che erano personalmente gli aderenti di Chamberlain. Essi erano nettamente opposti, a quel che si chiama . , reazione » e, come disse Sir Archibald Soldvi<lge, « essi crèdeva.n.o in un grado più o men.o forte nella collaborazione con na7.ionalii-liberali, ,. E costoro servirono: di temperamento durante il governo d!l Bonar Law e di Baldwin, e raddolcirono alcuni presupposti del programma rigido dei venti conservatori, come sovratu.tto apparve dai discorsi che essi tennero in. occasione della ultima, campagna elettorale. Ba1dwiu, parland:o a.i suoi elettori, ribadi il coucetto che egli e i suoi aderenti volevanQ innaJl.'?i tutto soddi:sfare a quatt.i·o interessi naziomli : l'interesse degli industriali, quello dei consumato,ri, quello degli agricoltori e quello delle Colonie, per qrumto sotfo quest'ultimo nome si dovessero solo comprendere i Dominions di razza bianca e le colonie delJa, Corona, ma non L'India, il cui svilU4]1poindUstriale ha sempre costituito per Balclwin « nn i=enso pericolo )I_ Ai coloruiali, l'allora premier accordava alcu· ne taJl.iffe preferenziali. Ag1i agricoltori della metropoli concedeva urua sovvenzi011e annua· di una lira sterlina per acro di terra coltivata. Ai c011Swnatori Baldwin faceva speraire una diminuzione dei diritti sul the e sullo zuccaro ~. poichè i consumatori delle città 1 per Ila maggiore parte vivono delle industrie o del commercio, l'ex-premier faceva loro balenare l'idea di un migliocamento a causa della pro&perità dovuta alla riforma doganale. Agli industriali Baldwin prometteva infatti la protezione doganale, che costituiva poi la parte essenziale del suo pr<>- gramma. Egli, come industriale, si vantava di conoscere bene ciò che bisognava ai manufatturieri inglesi. I differenti articoli di quel programma erano fra loro connessi. Grazie al reddito dato daUa tariffa doganale lo stato contava di pa,,oare le so,ven7ioni all'agricoltura e di far fronte agli sgravi imposti sullo zuccaro e sul the, come, aumentando 1~ risorse dei consuma.tori, Baldwin contaYa di sviluppare l'importazione dei prodotti coloniali. Se non che futti questi inteTessi erano puramente empirici. I cok>niali. non ,edevano in tal modo tradursi in atto la grande idea di Ioseph Cbamberla.in, già ripresa, dal priillO ministro australiano Bruce. Per realizzare quell'idea, cioè per risen•are il mercato inglese ai prodotti agnicoli delle colonie e i me;:cati coloniali a.i prodotti m:lustrjal.i dell'Inghilterra, sarebbe stata necessaria l'istituzione di diritti doganali sui grani e sui generi alimentari stranieri : cosa che gli elettori nOn aYrebbero accettato. 'Gli agricol<tori avrebbero a:nche essi voluto dei diritti sui cereali e sul bestiame straniero, ma non vennero loro concessi e furono solo consolati con la P'romessa d'una sovvenzione. Quanto ai consumatori essi avrebbero potuto doillalldarsi se una tariffa doganale non avrebbe au.men· tato il costo d'ella ,ita, prima <li accrescere le ris<ll:Sedel popolo miinuto. Dal canto loco gli industriali sentiva.no di non avere tutti interessi unifonni. Il prog,r0mma quindi, di Baldwin, prettamente conservatore ed antisocialista, aveva, dati i tempi, un vero e proprio difetto d'origine, che sia pure in piccola parte tentò di correggere il leader di quella frazione liberaleggiante, che già aveva collaborato nel governo coalizionista di' Llody George, lord Balfour, il qual.e non si dissimulò i pericoli che potevano provenire dalla balttaglia di Baldwin. Balfour infatti spiegò cbe per istituire il regime protezionista non sarebbe stato sufficiente che il partito conservatore avesse ottenuto la maggioranza alla Camera dei Comuni. Con tnt- • to ciò Ba,lfour, pur non sentendosi sicuro del successo proclamava che tutti ì membri conservatori dovessero lavorare per la vittoria e considerava in sostanza che la situazione sarebbe stata molto grave se il partito conseratore fosse stato battuto. , Io rifiuto - disse allora Balfour - di credere che noi saremo in minoranz.a. J\fa se noi giungessimo ad un tale stato di cose che ci interdica dli realizzare il nostro pmgramma, ci troveremmo i.n una posizione che potrebbe provocare, dal punto di vista politico, episodi ancora più sgradevoli di quelli che abbia pre>- dotto alCWia coalizion:e. A sua volta in,ece lord Birkenhead, che aveva pure partecipato al governo di caalizi.one pronunciò un. discorso industriale piuttosto che politico. Per quel che riguardava la politica interna egli si contentò di polemizza.t'e coi liberali libero0 scambisti: in politim estera egli sembrò disinteressarsi del continente europeo. Egli fece so-lo a1lusione alla Conferenza di Genova. ,Noi facemmo - disse Bi.-kenhead - lll1 gran.de sforzo a Genova, I<! credo che se noi fossimo stati sostenuti di più, forse quello sforzo sarebbe riuscito e, se fosse riuscito, i nostri problemi attuali sarebbero stati alleggeriti nella proporzione di uno su due. )I Applicando anch'egli poi tutta .la sua ele>- quenza nel! 'esporre i bisogni industriali dell'Inghilterra, l'antico collaboratore di Lloyd George ebbe però anch'egli l'infelice idea d:i. sost0nere con molto vigore la causa del p,rote;z.ionismo, tanto· che l'oratore sembrò attribuire la p;osperità della Francia nnicaanen-te al regime protezio-

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