La Rivoluzione Liberale - anno III - n. 1-2 - 1-8 gennaio 1924

8 I, \ R I \I f I I, I % I (J . le I, I Il '-, R \ I, I·, lt uR~Nm rnHUNIR~lWHI IN~~HRIHI 1H urnM~~rn I nKll~ ,1tfius~1,m1 c-olp,, mortali• alla granr:c.: in• d11">tria p<.:,ante: KtrmaniC"a, aJ)f.>1111t,Jin qut-")1o m<>m<.:ni<t 011br3 che· <Jnc...c:;ta inrluslria sia div(:11t.:1L.apiù p<At·nte ("h<;mai :i g-iu<lJc-an·::ilmeno dalla g-r111dio-;iU1d,-Ji(. u1;,l<mi, ( h, 1u· ha 1u., ::,.sc;.u.nto il r·,mtrolJo. \ Uno slorico fret.loloso, il quale si lastia.~sc: gui• tlare nci ~uoi giudizi da prccoucc:tli korici accc:t t.abilissimi ma altrettanto pe.ticolo~i nella loro generaliZ?...a;1,io11c:,potrebbe essere facilmente indotto ad aJJennarc elle la gtterr.i ha determinato un enorme acceleramento del movimento cconom.i.c:o della Gc.nnru1ia, proY01:-a11doudla forma più intensa l 'acccnt.ua.rsi d'l tul..li quei feno111en.i, che. sono c011sidci·at.i come le çarat.lctist.ichc più scluette del grru1<le capitalismo moderno. Assorbi.mento ili i111presc mcclie e tu.inori da parte di ùnprese gigantesche; sindacati clic regolano la produzione e la Ycn<lila. per interi ratni dell'industria; enormi coucenlra1J011i verticali, per cui sotto una sola d.frC?ione o sollo un solo controllo si passa dall'estrazione del minerale alla fabbricazione del prodotto finito; dominio di potenti organismi fi.nauziari sopra w1 numero infinito di :industrie; son lutti fenomeni squi itamenl.e capitalistici, che in nessun 'epoca si erano manifest..'\ti in pToporzioni cosl impressionanti, come in questi anni di crisi e di 1·ovi11e. La tendenza a tutte queste forn1c di conce11trazioni è indubbiamente anteriore alla. guerra. Nell'industria come nel conuncrcio la tendenza airaccentramcu.lo, al kolossa/ 1 si era ma11jfestata imperiosa, specialmente dopo il 1900. Xel 190i, mentre si erano censite tre mili011i e mezzo di imprese industriali, v'erano fra queste 255 case giganti, che da sole implegavauo un milione e mezzo di operai. La sola Casa Krupp couta,-a iO m. operai, i quali con gli impiegati e le famiglie faceYo.no salire ad almeno 250.000 persone la popolazioue dipendeute da quella az.icuda. La fudische A.nilin und Soda Fabrik, clie nel 1835, ave,·a appena trenta operai, ne contava nel 1913 più di diecimila. L' AUgemeine Elektrizitiit Cesellscliaft Ja,-a lavoro nelle sue officine di Berlino ad oltre 6o.ooo persone, ed aveYa filiali iu tutta la Germania. ed in ogui parie del mondo. La sua rivale, la Siemens e Halske, aveva nello stesso anno un personale di S1 mila individui. Accanto a queste imprese gigantesche, ristù.- tanti m'ì1te rnlte dalJa fusione o dall 'assorbimento di numerose imprese minori, cbe esercitano spesso industrie dh·crse integrantesi fra loro, si cootituiscono potenti sindacati, che esercita.no il loro controllo su centinaia cli officine, mentre per la vendita, sopratutto all'estero, si costituiscono fra gli esercenti la stessa industria 1 numerosi e spesso colossali cartelli, che dh-entano i regolatori dei prezzi stù. mercato interno ed influiscono sul mercato internazionale. ·Dopo gli Stati Uniti d 'Ame,;ca nessun altro .,.______ naese _del mondo s'era spinto più avanti della Gen:nanìa su questa via delle grandiose concentrazioni di capitali, e degli acconti 1 volontari o coatti, tra pochi gruppi di produttori. Ed a spingerla su questa via, oltre a ragioni tecniche, allo spirito di disciplina, all'amOTe per tutto ciò che è organizzaz-ione e regolamentazione, concorrono :in primissima linea due cause estC'I"lle: da un lato il protezionismo 1 che mantenuto in vita quando l1iudustria non ne ha più bisogno per conservare il .mercato iute.r:qo, permette 1a creazione, sotto varie fonne, dei premi d 'esportazione a spese del consumatore nazionale, a. conclizione però Che si eviti la concorrenza tra le singole imprese e che si im[)edisca. l1aumento illimitato della produzione, donde deriverebbe la necessità di abbassare i prezzi anche all 1int.erno; dall'altro la dipendenza immediata delle industrie dai grandi istituti , credito mobiliare, che nello stretto collegamento delle imprese debitrici trovano un mez.zo per assicui-arsi jl loro credito ed aumentare la propria influenza, diminuendo i rischi e le immobiUzzazioui. Per cause diverse la guerra ha enormemente accelerato questo movimento verso la concentrazione. L'inten·c-nto diretto e sempre più esteso dello Stato in tutti i campi dell'economia, gli uffici statali per l'acquisto e la ripartizione delle materie prime, per l'assegnazione e la disciplina della mano d'opera, per la requisizione o gli acquisti di tutti i prodotti necessari all'esercito, la mobilitazione ciTile e così cli seguito, sono andati creando una si.tuaz.ione sempre più favorevole al sorgere dei sindacati, che in mo1ti casi sono anzi <li\·c11tati obbligatori, in quautochè gli organi statali invece cli avere rappo1ti con uu numero infinito di produttori, di acquirenti, di fornitori, preferi \·ano trattare con w1 unico ente che li rappresentasse t-utti e provvedesse poi alla ulteriore distribuzione fra i suoi rappresentanti. Cessata la guerra non solo _hanno perduralo molte dcUe. cause che aYevano agito in quel periodo, e prima fra esse la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e la chiusura di quasi tutti i mercati, ma altre se ne aggiunsero che determina.rono una spinta, anche più fo11:c nello stesso senso: da uu Iato la classe operaia, oostretta durante la guerra ad una clw-issima diF-ciplina, aspirn a rifarsi della compressione subita, ed il partito che la rappresenta, po1iato im.- p:ron·isa.mente acl assumere la responsabilità de] potere, per sottrarre le masse alla suggestione comu'lllsta, è costretto a progettare e tentare1 jn foruia assai timida ed ibrida, i primi passi verso la socializzazione. D'altra parte elementi lontanissimi, per origJ!Ji sociali e per idee, dal socialismo 1 come Rathc11au ed il ,·on ::\loellendorf, giungono per altre vie e per altri motivi a risultati uon molto di,·ersi. Abituati durante la g-uc.:1 r;l 11<.:lla dùcz1011<: ,kgli uflici e 011,,mici !-.tata li, a rlar,• l'indirizw (o ad illudere di darlo) alla produ/io1H.~ <:<lalla distrib11,.-;ionc, (..c;..t.i ~,,11,1 c·,1n Yi11ti in picn:1 buona fc:dc <:hf.: 1H111 "-ùl,, 11d Jwriodc1 ,11 tran~azi,m1·, ma anche dopo il rito1no alle <'Ondi:1.lo11inormali, non !-.i dl:bba 1 i11111H 1an: alla cspc:ricn1,a d{'] lunpo di g-ul:na, no1J '-1 dd,b 1 JX-l"llll:ltl'J'<.: il llic 1110 anarchiuJ cklJ'<·c·c1110111ia in dividualista n,ll'c:normi dispersioni di 1-in·lH·z:1.:1 d1c ne dc:ri\·ano, ma si clebha mante11uc o ('rea.re una più ra/,i011ak: disdpli11~ <k·lla ccono111ia,, < 011 la sostitu1.io11e <11 colos!iali siudac-ati per ramo d'illdttstda, o d1 alt1<:U.a.11l0gigautt--schc unioni raggr11ppanli i di\'crsi rami d'iu<lust.rie i11lc.-rdipc11denti1 iu modo da sopprimere tutto il la,·riro e tutte le spese inulili e<l ingenti, che ora ~i sostc:ngouo per il eoll0<a1m:nto ddl~1 pnxludorn.:, per l'acquisto delle materie prime e dei pro<lolti inten11c<li (Rat.henau), op1jtll"econ la crcadone di uffici statali o s.indacali p<:r il commcrdo esterno e per la disciplina dei :-i11goli rnmi d'i11dm;tria (von Moelleudorf). Rimasti uel campo dei progetti an~uirfalic:i sia il progra.w.m.a massimo delle unlont <lei Ratbenau1 che queUo delle grandi socializzaziouj, le forme più timide di semisocializzazione e di controllo, che si attuarono nel 119 e nel 1 20 1 ed i numerosi uffici mantenuti in vita o creati nello stesso tempo per disciplinare il co=ercio e la produzione, raggio.nsero tutti lo stesso effetto di moltiplicare e rafforzare i sindacati ed i carte!Ll. 11a intanto il periodo dj espansione, che in quei <lue a.uHi attraversa,·a l'economia mondiale, la progressirn apertw·a <lei mercati alla pcroduzione germanica e la rapida salita delle sue esportazio1-fi detennina.no la caduta ù.i una gra11 parte di quell'edificio ed un rapido ritorno al predont.iuio della economia prn·ata, uon ancora libera 1 ma con decisa tendenza verso la libertà. Se però il prevalere di questa tendenza determina un primo declinare dei sindacati, in ciò che essi aveYru10 di coattivo, si manifesta invece più forte che mai, ma con forme e con indirizzo mutato, la tendenza alle grandi concentrazioni industriali. E' stato detto, con qualche esagerazione, che la Germania d'oggi, uscita dall'epoca dell'economia dei i'. cartelli », è entrata in quella dei trusts 1 sia nella forma delle grahdi fusioni di società, sia in quella, che nel mondo tedesco degli affari si designa col nome di « Konzern », di accordi cioè S<.1..·ond<,'>g-n ,-ro<.:imigli:u1:1,;:1 fr;, i, due.- fatti, pro- 1~-rità d, 11'in,: ~1:-.tria <- r:-1µul,Jt;\lluppo r]<;lJr: ~raudi e <1111 l·ntnvi<mi < ap1t;ilistkht, non v't al- < Un r:1J;J)(J1t<J. \1a b fr>rma1,,iom~(· J'(, ..]_.,t(.-n;,..:i di qudk c,m, e,·utr:-izioni, r-,<"bbf•nc• 11011 J><JS.Sa t-<J11si• dl:Llr i c·om1· un indiC"(• di JJf<><;fA..'TiU1, ,. tuttavia una f:itt,, di 1n'1mJKJ1t:i1u,;,<':tpll.. ai<- )i;, J)(~1· k consc.--g-11<·11:tA. pc,litichc (:(j C!<'ùnomich<·d1 '<:SYJJJU;., an.-n·, sia per il signific:.at.o eh,· gli ...,1 de\·e ;1ssc:g-n:,n•. "':cl cl<.:<~td<:n.· progr<;s&ivo di tutti j pubblici J>Ote;ri,11<;ll'1mmli.;,e.rim1.:11to materiale e forse moiale dclk <lassi medie e inleriori a&sillate dalle, più dure JtL•ccs.~it..àquotidiane, i dirigl;nti, i grandi capitani <li quest.e un.ioni, Je qu.aJi <.:C>ntrollann <.:c:ntiuaia cli ofricine e <l<:cine di mjg]iaia <li oper.u, t hc I":'lj>J>TCSéntano uua pot<:11;,...a finanziaria di primo ordine, iu istretti rapporti col grande capil'l.lisn10 internazionale, costituiscono oggi quel che \"l ~ di più ,·i,·o e di più forte in Germania, qualche.- cosa W sintile ai grandi foud.atari, che vi- ,·ono al <li fuori e si,e.sso al di.sopra dello Stato indebolito ed impotente, e che trattano coll'estero come sovrani in<lipendenli. E forse è da essl, e non dallo Stato germanico, che potrà ve• nire la risoluzione, o l'avviamento alla risoluzione dell'annoso problema delle ri.parazioni. :Ma, se non è una illusione del nostro ottimismo liberista, ci sembra che da questo inatteso rifiorire delle forme più caratteristiche del grande capitalismo accentratore in pie1Ja crisi economica e politica, si possa dedurre un altro insegnamento. [/obiezione più forte che si sia sempre mossa al liberismo è quella delle tendenze monopolistiche delle imprese maggiori che finiscono presto o tarili per distruggere i \·eri o prcsw1ti Yantaggi della libera concorrenza. Nessuno infatti può contestare che, anche in tempi uormali, non sussiste la minaccia della concentrazione delle imprese e della instaura;,jone di monopoli ptivati. Ma se \e ne fosse stato il bisogno, 11esentpio odierno della Germania dimostra a luce meridiana che nesstUl terreno è tanto fa,·orevole all'accentramento capitalistico, ai tmsts monopolizr,atori, al dominio della plutocrazia, quanto lo è quello dell'interYenzionismo statale, della regolamentazione de11a produzion·.: e del commercio, delle semi-socializzazioni, dei tentati vi di economia mista o di economia as- • fra gruppi d'illlprese che esercitano vari rami di una stessa industria, oppure anche rami d'industrie diverse, ma tecnicamente ed economicamen-' sociata. te collegate fra loro. ""'- 1 Gr:<o LuzzATIO. A determinare questo nuovo indirizzo deH.,._.. Ì~r.~-~~================= centrnzioni, di carattere prevalentemente verti- PIERO 60BETTI " Editar~ cale, hanno contribuito in misura assai alta il ___________________ _ deprezzamento e sopratutto le continue e fortissime oscillaz.ioni del DJarco1 le quali hanno creato da un lato una difficoltà del tutto nuova nell 1acquisto delle materie gregge o semilavorate, e dall'altra la possibilità di enormi e rapidissime accumulazioni di ricchezza in pochissime mani di speculatori più abili e più audaci. Poichè oggi la difficoltà massinia delPindustria deriva dalle variazioui enormi dei prezzi· tra il gion10 iu cui si acquistano i materiali e quello in cui si \·endono i prodotti, si è cercato cli eliminare una parte del rischio, riducendo quanto più t possibile la necessità degli acquisti col collegare fra loro tutti i vari gradi d 'indust1ie che si possono complet.c1.re fra loro. Sorsero così molti gruppi colossali, di alcuni dei quali - per quanto è possibile in una materia che ill molti casi è tenuta gelosamente segreta - si è potuto studia.re la composizìo,ue nella regione Westfalicorenana 1 in cu.i l'attività industriale tedesca raggiunge la sua massima intensità. In questa regione si è costituito al principio del 19211 fra. industt-ie minerarie, metallurgiche ed eletttiche 1 il trust più gigru.1tesco che abbia mai avuto l'Europa: ìa Siemens,Rhe111.-Elbe,Schucl<ert-Union, alla quale appartengono la Gelsenkirchen Bergwerke A. G., la Deutsch-Luxemburgische Berg,.verk.e Ulld Hiitten A. G., la Bochtuns Vcrein, L, Siemens trncl Halschke, la Scbuckert e C. Fra tutte queste imprese, ciasc1.U.1adelle quali costituisce da sola un ,·ero colosso 1 gestiscouo 65 miniere di ferro, 26 mùtiere di carbone, 26 alti forni 1 6 acciaic1ie, 3 acc.iaie1·ie per acciai speciali, 3 fonderie di getti in acciaio, 21 forni da puddellatura, 24 lam.inatoi 1 numerosissimi e grandiosi impianti ed officine per materiali e1ettrici1 e tutta una euonne orgaitiz1..azioue commerciale. Per comprendere auche meglio le proporzioni paurose di questo gigante basta osserYare che, accauto ad esso, Krupp, il quale o1tre alle officine ciclopiche di Esseu ba legato a sè una quarantina di miniere, altre imprese siderurgiche ed officine meccaniche eh ogni genere, sembra. 11011 certamente u11 pigmeo, ma un uomo di statura poco snpcriore aJla media. Di proporzioui press'a poco ug-uali o lcggermcnlc inferiori a Krupp si contano 11ella stessa regione e setnprc neg-li stessi rami d'industria nltri tre o quattro trusts, a cui se ne aggiungono almeno tùtri sette uu po' minori 1 ma sempre assai considere\·oli. :\cl periodo dunque i11cui la perdita delle miniere di Loreua, le consegne d-i.carbone all'Intesa, 1'occupazione militare e la crisi monetaria do,·c\·,rno dare, sceondo l' op11ùonc rn1in~·rsaJTORINO - Uia XX Settembre, 60 LE Esce 1'8 gennaio. LUIGI EINAUDI LOTTE DEL LAVORO L. 10 Questo volume, col quale incominciamo l'edizione delle opere complete di Luigi Einaudi, è uno dei più forti saggi del pensiero economico italiano. Data l'importanza eccezionale del libro bisognerebbe che gli ainici ci mandassero subito la loro prenotazione e ne trovassero altre (si mandano schede di prenotazione a. richiesta) perché ci riesca Chi ci trova 12 prenotazioni avrà una ~pia del libro in dono. Qnesto numero esce con un lieve ritardo (come probabilmente uscirà anche il prossimo) per lo sciopero dei tipografi. I lettori capiranno quali sacrifizi ci ba già costato l'e\'itare una sospensione. a 1n 1anco G.B.PARAVIA & C. Editt;,•, - JA&rai - 1'ipog1·qp TORINO - MILANO - FIRENZE - ROMA - NAPOLI - PALERIII P1EPO Onnr SftCCHETTI ft TERRft Lire 7 P!EW> Il.P.Lr,I fROnTE nEml(O Lire 3 l:k,1..7...c.1.ti e quadri dal vero sui campi rk:Jla.guerra, c-rJ1so<lidi eroismo umile e sublime, pagine d· artisti veri che: fanno assiste-re il lettore all'azioue in un ondeggiamento ...,,ntinuo fra il fremito ddl'ilarità e la pres,;ionc, del pianw. Vasto panorama fisico e storico della ;;t1erra, taglio dclle scene fatto con 1stintfra ma.c..""Stria,caratteri tratteg~ giati con ma.no sicura. Ed t pienamente 1aggiunto lcJ scopo: dare ai giovani la. sensazioll(: profonda e precisa di una responsabilità a cui nessuno di loro può ni: deve sottrarsi, ci()(: la difesa di un pa.trim01llo ideaJt:: grandissimo con il lavoro, lo stud.ic, la resi.stenza e l'inYincihile fede, patrimonio dal quale rlipend~ la fortuna d'Italia nel mondo. .\TOVI LTBIU DI STREX.\A l'ER R.lG.IXZI ASGELO COLO~lllO TRE.'.'òTA LEGGE.'.'òDE D'ORO Elegante volum(;: in•S grande di pag. J 50 con numerose finissime illustrazioni a pagina intera fuori testo di A. Fossombrone, legata con iscrizione in oro, J,,. 30. :\IA{;RIZIO ~I.i.ETERI.I:-;CK L'UCCELLI".\O AZZURRO Comrnedia fantastica tradotta da Sih-io Spa,·enta Fi. lippi. Elegante volume albnm in 8 gr~e ;.ru::_·=_p'-a'-----'.__Ji gine 185. Legato in mezza tela, con splendide illustrazioni di Gusta,·ino, L. :;2. 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