La Rivoluzione Liberale - anno II - n. 35 - 13 novembre 1923

144 Il crepuscolo degli eroi 1l processo troppo precipitosainente intentato àal1'on. Farinacci alla Giustizia ci ha. offerto, fm le aJtre cose, anche uno spett::-icolo•di pro1ondo e conuno,·cnte sinificato psicologico. Per la prima. \·olta forse dopo i 'arn1isti.zio si sono tro,·ati a faccia a faccia nella solennità gra,·eolente <li un tribnn.:1.le e si sono guardati negli occhi (ma Yoglio sperare che una coppia d 'occhi fosse chinat:'l Yerso il suolo ... ) le due razze <li eroi che si sono sempre aYYÌce11date nel mondo: gli e.roi di Eschilo e gli eroi di Plauto. Stralcio questi pezzi cli cronaca : , Sale sulla pedana il tenente A1111ibaleCarJetti, decorato di medaglia d'oro. Egli dichiara che non può dire se durante il maggjor periodo di durata della guena, Farina.cci si tro,-asse a Cren10na. 1: Io . dal primo all'ultim.o momento della guerra sono rimasto in trinCea ,. Soggi1mge poi che per sapere se un cittadino abbia fatto o meno, la guerra, basta prendere ,;slone del suo stato di serYizio, che deve apparire dal foglio matricolare. Ricorda che quando egJi era consigliere all'Associazione Combattenti di Cremona.1 1a domanda di amm.issione a socio avan. rata dal Farinacci venne respjnta pe.rchè non po.ssedeYa il ric-hledente i titoli sufficienti per appartenen;_ Gonzales - Perchè non aYe,·a i titoll sufficienti? Teste - Perchè non ris~lta,·a essere stato m linea cli combattimento. A questo punto l 'on. Farinacci contesta di a,er chiesto di entrare a far parte dell'Associazione Combattenti, quando tutti i combattenti erano comunisti. Teste - Respingo sdegnosamente questa accusa. Gente che era rima.sia in trincea dal principio all'ultimo giorno di guerra : soldati che hanno saputo soffrire e morire nel nome d'Italia, sono dèi sah-atori della patria e non dei comunisti ! Gonzales - I titoli cli combattente dell'on. Farinacci davano diritto alla croce di guerra Teste - ~on so se la croce di guerra sia più un titolo di merito al '\""alore: so che i miei soldati, che hanno combattuto e salvato l'Italia a Passo Buole, non hanno avuto la croce di tguerra, mentre alcuni individui che per tutta la durata della guerra rimasero a Udine o a Verona l'hanno avuta. Il teste !IIombelli dichiara che l'on. Farinacci non era stato accettato all'Associazione Combattenti perchè non possedern i titoli sufficienti di combattente. Ricorda che qua'lldo si seppe che al Farinacci era stata assegnata la croce di guerra, '\i furono a Cremona dei combattenti, numerosissimi, i quali non voll~o pib fregiarsi di tale decorazione ~. Ahimè! Gli eroi cli Eschilo galoppano Yerso la leggenda; essi sono sempre gli eroi di ieri, perchè non pensavano ad imbandire la tarnla per oggi. Questa è per gli eroi di Plauto. Realtà O~rvazioni piene cli acume e di scn:-:.ostorico in questa nota del Cri ,ù Paris : " On a <lit, un peu hati ,·ement: - :Primo de RiYera, c'est un Yiussolini espagnol. \fais non. Il y a entre les deux hommes une rlifférence essentie11e: l'un est w1 ch·il, l'autr,c un militaire; dans un match d'au.torité, le serond,. malgré \a réputation du • sabte •, est fortement handicapé. Le sabr<o, c'c-st le règlement, la h-iérarchie, la consigne, le comman<lement sur les inférieurs, à condition qu'il y ait des ordres supérienrs. Quand le sabre est seui chef, il ne sait qu<o fa.ire de sa suprématie. De cela, il y a maints exemples. Chez; nous, le 2 décemh-re a élt ex.tcllté par des sabre;, mafs commandé, organisé, dirigé par des dvils. Et ptùs, qua.nd le chef milita.ire n'a pas été désigné par des victrJires éclatantes, incomp--<1rables, com.me notre Bonaparte, il y a maints égau.x. qui n'ont aucune raison. de s'inc1inc.-r devant ltù. S<:s pairs sont à tout instant des concurrents, en at.tendant qu'i]s soient <l<:.s juges, selon le reglement. Tandis qu'un civil, comrn.e M. !v1ussolini, s'j] sort de la Jégalité, c'est qu'il n'en a jamais eu Je sonci; elle ne l' embartassait pas quand il était révolutionnair<o; elle ne 1 'embarrasse pas davantage quand il devient gonvernement. D'ailk--urs, n n'a à compter avec au.cun dc ses • pairs) parce qne nul n'est son égal; il s'est fait seul; il a créé son instrument. Le fascisme sans lui n'est rien; avec lui, le fascisme est tout. Il peut s'appuyer sur le fascisme en tont<o sécnrité •· E' questa la principale ragione per cui, specialmente in nn paese dilettante di anarchia come il nostro, il movimento dei • combattenti , e lo stesso arditismo fiumano, malgrado le sue pingui riserYe di spirito anarcoide, d.ove;1·anùdisp<.--rderein breve tempo il meglio delle loro for1..e, e vedersi, bcm gré mal gré, adoperati in <;ottordine come strumento in n-,aru;, dei polit:canti. n LA RIVOLUZIONE LIBERALE Che furbi! .-\1 congresso delle leghe italiane per le coope1·atiYe, tenuto a l\1i~ano alla fine di settembre, 1'011.Dugoni appoggiò la cos.idetta « tattica dei contatti » con le seguenti considerazioni : • La 1Camera attuale assicura a.I :G0Yen10 una esistenza tranquilla per altri 2 a1111i.Poi Yerranno le elezioni fatte con la legge elettorale imposta da l\lfussolini. e seguiranno altri 5 anni eh yjta_ parlamenta.re ancora più tranqnilla, se è possibile, dell'attuale. E' stolto pensare che in questo. lungo periodo cli GoYe.rno un uom.o con;e 2\fnssolini si l'asci sh1ggire il modo cli plasn1are della sua impronta lo spirito cleila Na7jone. « Poste questé pTemesse - ha conclµso l'onore\·ole Dugon-i - non resta aJle organix.1..azio-ni proletarie che wia Yia: praticare la politica dei contatti, ]a quale pern1etta ad essi di conchuTe 'lllla esjstenza pacifica a lato delle altre organiz• 1..az.ioui.J;>oiverrà il nostro turno che potrà essere facilitato ed affrettato dagli errori degli aY\"'ersari ». Diplom.atirone, l'on. Dugoni ! Egli vu.ole i cOJJ• talli e non vuol perdere il t-urnn. Ce1·tamentc questo duplice desiderio si può appagare ai balli pubblici o in altri luoghi pubblici. Ll.ua1e meraviglia se con plenipotenz.iad di questo calibro il partitlo socialista sia stato raJ1deMato? NOTE DI ECONOMIA ILRIBASSO DELFRUMENTO EDELL'UVA I. - Un grnxe aYYenimento preoccupa la n1ente dei contadini : il prezzo del frumento è caduto di più di un quarto, e quello dei vari tipi d-i uYa è scemato forse al di sotto della metà del liYello raggiunto nello scorso anno. 'Invece non è discesa di altrettanto la maggior parte dei costi di p1·oduzione, tolto qualche pro,--vido sgraYio cU dazi Yoluto dal mini-stro delle finanze; sicchè qu.,'lsii per intero il tagl-io è andato ad incidere , sul profitto. Con irritazione e sdegno spiegabilissimi ,anche per nu elemento psicologico: il rimpicciolire <lei prezzi è sopa·aggiunto quasi di colpo, improvviso ed inatteso dai più lasciando• l'impressione di una violenza. esercitata a danno degli agricoltori da parte delle solite congreghe le quali gnaclagnano con la speculazione den1bando all'ultimo mon1ento chi ha lavorato. Rotolare giù delle rro-rr2 lire per quintale del frumento tenero fino, segnate s,1ù mercati anco;ra nelle prime settimane del luglio (e nell'a11110pirecedente sj era. giunti in quell'epoca alle n8-120) alle sole 8o-93 lire delle successive; e dalle cifre spazianti tra le 70 e le 220 lire per l'uva a se. conda si trattasse cli qualità scadenti o scelte nel raccolto del 1922 crollare fino alle 30-rro in questo inizio d'autunno; non· è un passaggio tranquillo, ed è logico anzi susciti -il rammarico più amaro. 2. - Eppure, a guardare con un poco pi.ù di attenzione, nell'animo forse si attenua lo sgomento. Spontanea corre alle labbra la domanda: fino a che punto l'abbonclanza del raccolto com- • pensa iI produ.ttore del la delusione uel prezzo? ' Entrambi i prodotti sono riusciti ott-imj, sia per la qualità come per la quru1tità : nel fru1nento si superano tutti i successi passati balzando ai 61,4 mil-ioni di quintaJi, sopra 1µ1.a superficie quasi identica allo scorso a11110quando non si toccarono nemmeno i 44 milioni: -i140% d'aumento non è costato quindi nulla di più nelle spese cli semine o cli coltivazione, sah·o per la mietitura e trebbia. Il Yalore del raccolto si può calcola.re all'i111cfrca identico - al prezzo medio di L. n5 per quintale, salì a 5058 milioni 1Jella scorsa campagna, mentre le ,,;_odeste 85 lirette cli questo anno lo portano - nonostante la loro pochezza - a 5202 milioni ,cli lire. Quanto all'uva, è troppo presto pe-r osare delle cifre, vagando ancora tra ]e stime più arbitrarie: se i 56 milioni cli quintali circa dell'annata 1922 ,·ale,·ano più cl-icinque miHardi cli 1-ire, la Yendemmia fortunata di quest'antnuno, con. almeno 68,4 milioni di quintali e forse più, anche a prezzi dimezzati, lascia cifre 11011troppo lo11ta11e dai cinque miliardi. Per i costi, si può ripetere 1'asserzione fatta circa il fromento: la superficie quest'anno è an- ;,j licYemente contratta (do,·c alctmi ,·igneti filossera.ti non si ricostituirono) : Jm·ori e concimi ed anticrittogamici clebhono Yenir anticipati -in t1.gual misura, correndo l 'alea,di un prodotto pes- 1 simo od ottimo: tra le Ya.riabili, forse unica resta quella per il raccolto e trasporto dell'uva al mercato. "'son bastano ad illuminarci, del resto, nemmeno queste c-ifre troppo semplici. Sopratutto per il grano: la popolazione cant.adina ne è larga consumatrice, sicch(:: trova un vantaggio dalle quotazioni più o meno elevate solo rispetto a.IJa quantità che può vendere senza doverla iricomprare più tardi nel corso dell'annata : pe-r quello che consuma in acquisto, rimane indHierente od l gravata d.all'alto prezzo. Ma quanw le occo1'I"e? Si può calcolare d-1. Ul1 minimo di 28 ad un massimo di 38 mi1i011id::iquintali, compresi i sei per le semine; il Morandi, che diresse i servigi granari durante il periodo della requisizione, indica nella prima <ominore cifra il dato fornito dall'espc--rien,.a quale consumo de-i produlwri diretti : chi non pensa a questo soltanto ma a tutta la popolazione rurale, assume l'ipotesi che essa - pur formando il 5.5% della popolazione italiana - adoperi almeno altrettanto frumento qtwnto le dassi urbane, e quindi arri va ad un 32 milioni di quintali, oltre al necess.-irio per la semina, sopra i 70 del consumo complessivo. Ove si accolga come verosimile questa supposizione, l'incasso ottenuto dagli agricoltori nello scorso anno sopra i sei miUoni di grano rima.c.,ti disponibili non raggiUllgeva i 700 milioni di lire; mentre nella campagna presente può arrivare molto vicino ai due miliardi. Anche restringendoci a.Ile cifre del Morandi, sulla parte non constLmata dai produttori, questi aYrebbero ottenuto quest'anno almeno 11,n miliardo cli più che nella scorsa annata, 28o5 milioni inYece cli soli 1740. Nè è tutto. Il calcolo, eseguito sopra delle m~die, lascia oscura una parte del fenomeno; l'esa1ne del bilancio dei singoli agricolito1; troverebbe divari individuali ben più accentuati tra l'annata scarna e quella ottima. Per i1 vino riesce clifficine anche il tentatl\·o di UJ1 calcolo del consumo diretto, tanto più nell'incertezza. presente circa l'entità precisa del raccolto. 3.. Se l'abbondru1za della produzione non fa eYaporare il compenso per i coltivatori come si crederebbe alla prima impressione, il supporre nel tracollo d.ei pre--~zi1m'origi11e artifi,ciale male 1 si cancella dalla mente degli interessa.ti. Alcuni fatti sarebbe bene tuttavia fossero tenuti presei1ti, in prima linea due cifre che la statistica internaziona.le clei raccolti ha già potuto presentare: la produzione mondiale cli frumento nel 95% dei paesi produttori è cresci-ttta dai 772 milioni di qtù11tali della media r909-r3 a 803,8 nel r922 ed 896,5 milioni di quintali nell'rum.ata presente. Uu incremento del 16% riesce abbastanza sensibile su di un mercato dove gli esportatori portano in tutto un 165 m.ilion~ di quinta.I-i esuberanti ai loro bisogni, anche per l'abbondante messe pure negli altri cereali. Nulla. di strano se in Inghilterra il prezzo nel settembre si contrae cli più di 1111 quinto, in Canac1à ed in Olanda di poco meno ; &e in Belgio scema c1i oltre un de: cin10, ed anche in FranC'ia Ya perdendo qnakh€: punto. Le considerazioni locali non presentano minor interesse : le scorte fonnate abbondanti in Italia g-ià nel 1921 - con 10-15 milioni di quintali - quantità assai più ingente che nell'anteguerra - \'ennero portate ancor più 1.n alto nell'inverno clel 1922-23 dall'importazione larghissima spinta ai treula miHonL Restò così un eccesso cli almeno 4 milioni sul fabbisogno, pur mantenendo iutatt-i gli stocks accumuJati pe1· rimandarli alla nuoYa campagna: sicchè ne1l'agosto, dati anche i contratti in esecuzione, si può clire fosse già coperta l'intera domanda fino al raccolto del luglio successivo. Gli importatori ave~ Yano corso troppo, ed ai commercianti non era qui11di possibile acquistare altro frumento dai produttoti italiani, mentre un e.erto qua.utitati\·o di grano estero duro e:ra giocoforza. farlo Yenire dal cli fuori per le mescolanze e la fabb1;cazione della pasta. L'offerta. interna non trovava perciò alcuna contropartita (1) proprio nel momet1to in cui più desiderosi erano gli agricoltori di collo. care il loro prodotto e ricuperare così una parte almeno dei capitali ru1ticipati. Si comprende come la caduta in Jtalia si misuri con an1piezza ancora più alta che nel resto ù'Euxopa. Mancavano per di più le due de cli uscita capaci di raJlenlare e cli arrestare il tracollo: il cleposito presso magazzeni generali con la possibilità di ottenere :inticipazioni adeguate, e l'esportazione Ycrso mercati pronti a comperare. La tracli1.,ionc non aveva aucora abituato i col. tivatori e le banche alla prima forma di riparo: la seconda era bloccata dal cl.ivicto d'uscita, residuo rlella legislazione anno-naria di guerra, di nessun giovamento per i consn ma tori e da1111oso ai rurali. L'impaccio provocò tuttavia solo qualche punto di perdila, ,,on l'intera caduta: lo si Yidc: quando un acuto conoscitore dei problemi -agrari, Arrigo Serpicri, giunto al Sottosegretariato per l'Agricoltura ne ottc1111e l'abbandono. Anche se la domanda estera losse stata vi va.ce, era inevitabile un deprezzame11to, perchè il prezzo corrente fino al luglio in Italia s01nmava alla quotazione nei mercati ùi origine il costo di trasporto e le quote per le spese di commissione, assicurazione, interessi delle s01nme anticipate dal momento dell'acquisto all'int.emo a queJlo del pagamento a11'cstcro, e perdite per deperimento e calo: portando il nostro grano ill altri (r) Non certo per odio ai cerealicnlwri i mulini non compravano all'interno: il ribasso li avrebbe subiw attirati se non li legassero dei contratti non denunciabili, se il grano estero non avesse qualità diverse dal nostro, e se fina.1accc.-utuarc- i guai dei contadini veniva in aggiunt.a l'insuffic-ienza ùei granai nelle zone più recenti acquisite alla coltura (bonificbe). . t . 1 mercatl, ques e spese 1n gran pa.itc sarebbero \·enute a gravare sull'esportatore:!Si aggiunga, a trattenere 1 'esotlo, l'impt·essione dell'inutilità <lei clopr>_iotrasporto: due v'iagg_i, uno per portare subito del grnno all',estero ,1 un ~oaclo, per riporta.rio in Italia qu.akhe nfse dopo, èon "tutte le altre spese collaterali,- alla rloppia Ope.-az.ione, non sarebhe1·0 riusciti più c<istosi del gua. rlngno,...,ottenibile con la ve11clita ih piazze slr~- niere? i 1-'er l'un.a nou si erigeva nessllll impaccio di dazi d'uscità, ma viceversa sorgev~no aJti~e difficoltà. Pochi mercati este.1.·i, ecl anch'essi pnr cluttori, ne fanno domanda, e la tengono in limiti ri-stretti per la diversità di gusti e d.i apprezzamento qualitati,·o·: quanto a conservarla trasfonnata in vino, formando degli stocks per i periodi ricorrenti con procluzione 1neno fa.vore- ,·ole, manca l'attrez1..ame11to tecnico che permetta il rinvio nel consumo, e per mplta parte del raccolto non si hanno nemmeno le attit!t.dfrt~ o,rganiche ad una lavorazione enologica accLLt-at'3.. Quanto al me.reato interno, in alcune regioui ; produttori avevano accumulato qualche 1iserva, colmra.ndo i lo:ro vasi in attesa cli uu rincaro S·pe· rato a bre,·e scadenza, con ineYitabile appe;antirsi <lell' offerta: sopraggiungendo inYece una \·endenunia otti1na e copiosa, era facile da parte dei commercianti scontare que.<;to impaccio. I.a loro astensione dai mercati portò al panico molti ,·itic.ultori, che si adattarono a prezzi molto bassi pur di vendere subito. E rinacque l'occa.--.;io□e per ripret;1clere il problema: non converr"ebbe .3-i produttori di uva prov\·edersi 1'attrez7.am.cnto per la trasformazione in vino, invece di lasciarrne il compito ad altri? Non senza ragione avevano però sempre deciso cli astenersene, con riSf-"<:1.rmio di un capitale non ristretto, sia. per le ~lif- .fic6ltà tecniche del lavoro, sia per la rarità dei momenti in cui la àivisione di con;ipiti 11011 funziona opportunamente. Solo ad intervalli di og-ni no,·e o dieci anni capitano infatti Yendem.ntie rpolto abbondanti: ed è ancor pòù raro si presentino quando i co1np-ratori sono incerti ci.fle"<L l'entità del vecchio· residuo, e quanto a11'e1.a$ticità <lei 1nercato: il malessere del mondo ecouomico scema certo la capacità d'acquisto cietle dassi operaie, e qualche ripercussione pos.souo sempre esercitare i pi-ovvedimenti. Yoluti dat tegislatori per restringere il consumo di alcooEci. 4. - Se e.i fosse u.n dazio protettivo sul grano! si sentì mormorare da alcw1i, fra il sorriso ~ttico di quanti vedevano pur sempre scritto nella tariffa il daz,io di- L. 120 per ogni LI. di viuo. Un dazio sul grano sarebbe efficace sul serio in questo momento? co1ue sperarlo s.e l'eleYat!.s,-.;i. mo dazio snl' YinÙ non è riuscito punto a trattenere J 'uYa dal precipitare a meno della metà in coni1·011to a.ilo sco1·so anno, con una ampie--,r..7Jq_ nel salto doppia a quella dello stesso grano? Le due derrnte sono però diYerse, e la legge che ne regola Pandamento non può non ris-t.tlta1·e differente; nel. caso dell'uva frattandos; d·i un consumo ,·oluttnario a domanda ristretta ed elastica, menhe pel grano la richiesta è mondiale e tra. le più rig;de. Il prem.,o di questo tende a sottrarsi abbas_tanza alle forze locali, C' risente così .in ,generale oscillazioni meno runp,le cli quelle inevitabili nel ristretto mercato na?t.o• nale : nei paesi che non coprono il proprio fab bisogno, o che contribuiscono con lieve perce11-, tuale ai rifornimenti mondiali, il prez7.,o \;ene regolato dal li,·ello internazionale: perciò un dazio i-incarn.ndo il rifornimento estero agisce sttbito protetti,·amente. i1a nella presente a.un.at.a. c.:erealicola. il mercato interno italiano è già Sktltu-o; il prezzo anzi è al di salto delle quotazion; e.stere ,quando si tengano presenti le spese varie che lo 1;ncarano fino al nostro cot1fine. Sicch~ un dazio, in questa eccezionale situazione, nou 'lg-isce pili, almeno fìnchè la differenza di livello non giunga al punto di rendere con, ..enientc I 'c sportazionc di un forte quantitativo, e quind 1 di rimbalzo in un secondo tempo il bisogno cli imporlare. Finora siamo ben lontani da un di- .:--.taccocosl note,·ole: il riton10 del cla:do sul g-r·a110 non aYrebbe quindi efficacia. Così come l'esercita forse lcnuissimo o nallo qucst 1n11110 anche il balzello sul vino: clerrnL-1 a co1Lc.;11moelastico, a produziooe· o~cillanti:-.~·ima nei \·ari mercali, e sopratutto deperibile rapiclmnenlc nella parte m.aggiore dcllp sua n1..'l..%a. Col raccolto abbondante il tracollo è immediato: se per il grano alla produzione d_idue quinti più intensa è seguita una caduta eh 1Ul quarto nel prczw, per l'uva l'incremeuto di poco più di. u11 quinto ha visto i prez:d dimez.za.rsi. La meut..c corn: nl ragionamento famoso di Gregorio Kiog per arro,·csciarlo: se il deficit nell 'olTerta cl.cl grano per 1, 2, 31 4 oppure S decimi tende n produrre un rincaro pari a 31 81 16, 28, 45 decim.i, u 11 eccesso di oITerta per 1'uva provoça 1111 1 r1basso con rapporti tendenziahne.nte analoghi a quelli inclicati dal celebre statistico del seicento. I I p1·ezzo del vino comune non è quindi improbabile si mantenga al disotto dell'altez1..a del dazio; menlre - se questo fosse effet.tivo - dovrebbe superarlo per tutto il costo cli produzione. Non approfondiscono quindi abba.stan,..a i1 problema. contingente quanti ricorrerebbero alle grandi ali della protezione : occorre ben al tra legna per far fuoco. VINCENZO PORRI. O.G.E.B. - Corso Principe Oddone, ·34 - Torino Pn:aa GoeETTr - Dirett,re-1'"ts1>..,..s•bile /

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