RE NUDO - Anno VIII - n. 51 - marzo 1977

RE NUD0/4 vare la polizia, dalla preoccupa– zione costante di procurarsi il de– naro per le dosi (il grammo di e– roina è arrivato anche a 180.000 lire) quindi il furto continuato spesso anche nella casa dell'ami– co, o la marchetta o la vera e propria prostituzione. E poi il giro ricomincia drammati– co, ogni giorno, senza il tempo per poter pensare, riflettere: la scimmia impone un ritmo totale, assorbente. Tutto diventa secondario, funzio– nale al procurarsi la roba. E chis– sà che roba è. Stricnina, calcina, borotalco? Lo si sa sempre dopo. Spesso infatti non è l'aver dose che uccide ma il taglio criminale dello spacciatore che per aumen– tare il suo profitto non esita a mischiare altri veleni all'eroina pura. Lo stesso criterio adottato dalla grossa industria alimentare. Solo che qui la morte può essere immediata. Chi ancora oggi si oppone ·alla li– beralizzazione controllata, si op– pone nello stesso tempo a -che il tossicomane si liberi da questo condizionamento quotidiano. E' bene rendersene conto. Questo obbiettivo ,come le richie– ste avanzate nella bozza di pro– gramma promossa da Viola e Re Nudo ,rimangono impror-ogabili per fermare l'escalation del mer– :-:ato nero ·dell'eroina ma non ci illudiamo certo che possano ri– solvere le cause della tossicoma– nia. Su questo punto c'è un unanimi– smo totale: solo con la trasfor– rnazione sociale della società si possono recidere alla radice le cause che portano al buco. Oue"?· sta ,certezza generale non deve però funzionare da alibi per non affrontare i problemi ·immediati, 1lcuni dei quali sono quelli -che nbbiamo esposto nella bozza di programma -che qui pubblichia– mo. Ricordiamoci sempre che se è ve– ro che non è possibile da subito e·liminare le ,cause che portano all'eroina, è possibile da subito e– liminare le cause che portano al- 1 'esistenza e al proliferare del :nercato nero. Chiediamo quindi che gli opera– tori e le forze politiche si pro– nuncino. E' tempo di rompe-re I' abulia e la paura dello s-candalo: nel movimento e nelle istituzioni. QUESTA LA BOZZA PROGRAMMATICA CONGIUNTA RE NUDO • VIOLA IN SEGUITO ALLA MORTE DI FABIO CASTAGNA AVVENUTA NELLA CASA OCCUPATA DI VIA CIOVASSINO Fabio è giunto al centro autogestito di via Ciovassino per tentare di uscire dall'eroina: cercava nella possib,lità di avere rapporti umani non emarginanti e a sua 'dimen– sione', la motivazione ad una pro– pria esistenza negatagli dalla socie– tà che lo ha emarginato, e che le 'cure ' somministrategli non pote– vano certamente restituirgli. Come Fabio, sono decine e c·enti– naia i giovani intossicati che entra– no nei centri sociali pe,r uscire dal– la eroina e dalla miseria. Ma come Fabio trovano l'impotenza ad orga– nizzare una vita più decente per la mancanza di mezzi materiali, di sol– di necessari ed utilissimi al funzio– namento del centro. E così questa città si ostina cini– camente a negarci il diritto alla vita, anche fisica, semplicemente igrmrnndo i nostri bisogni e la no– stra esistenza, e, qualora se ne presenti la necessità, distruggendo– ci e criminalizzandoci. La morte di fabio, come quella di tutti i gi:)Vani mo,rti di eroina di piombo e di 'suic·idi ', pesa sulla coscienza di chi ha l'irresponsabi· lità ed il cinismo di costringerci ad essere perpetuamente emarginati espropriati, impotenti. Noi chiediamo che la Giunta di si– nistra esca dal complice atteggia• mento di indifferenza e di assen– teismo che ha caratterizzato fin'ora la sua (non) posizione rispetto alla latta contro il dilagare dell'eroina Gli attuali programmi ufficiali ',re– cupero drogati ' non partono dal punto di vista dell'intossicato (che considerano un malato mentale ed un elemento di disgregazione socia– le) a cui è negata ogni possibilità di intendere e di volere. Questi proçirammi partono sempre dal punto di vista dell'istituzione sanitaria nonostante siano stati ab– bondantemente dimostrati i risulta– ti fallimentari a cui, sulla pelle de– gli ·intossicati, hanno inevitabilmen- te portato ' l'intossicazione da eroi– na non è un caso medico'! Le attuali terapie a base di farma– ci, oltre a non disintossicare nessu– no, determinano con l'uso di so– stanze altamente tossiche, un'intos• sicaz:one gratuita a'i giovani che ri– corrono alle cure mediche, in molti casi (metadone) peggiore di quella provocata dall'eroina. Ma si continua su questa strada perchè l'eroina e la disperazione di migliaia di giovani costituiscono un colossale affare di miliardi non so– lo per i mafiosi fascisti che con– trollano il mercato nero, e per chi dall'interno di apparati statali può fornire le coperture necessarie: in quest'affare hanno grossi interessi le case farmaceutiche (a lato del luc-roso mercato nero dell'eroina, e proporzionalmente alla sua esten– sione, si sta sviluppando un merca– to ' bianco ', legale altrettanto lu– croso, dei (dis) intossicanti utiliz– zati nelle terapie-esperimento per il recupero delle cavie-tossicomani) L'intossicazione da eroina è il pro– dotto (non la causa) dell'emargina– zione e della disgregazione sociale. E' la manifestazione più drammati– ca dell'autodistruzione in cui il po– tere patriarcale e capitalista getta migliaia di giovani espropriati della possibilità di avere un ruolo social– mente significativo, condannati al– l'impotenza e all'emarginazione. Per questo noi rivendichiamo il diritto ad autogestire la nostra liberazione dall'eroina. E' la lucida coscienza della nostra miseria che ci spinge all'eroina. E' la lucida coscienza del cinismo del potere mafioso e di stato che ci getta nella miseria. Che ci determina a farla finita con l'eroina coi mafiosi col potere. Ab– biamo bisogno di luog~i dove (con l'assistenza immediata x i momenti di crisi da astinenza), si sviluppi– no attività creative che ci diano modo di costruire rapporti umani non ema,rginanti. 1) La requisizione dei centri sociali occupati; 2) Il finanziamento pubblico per il funzionamento dei Centri di lotta all'eroina autogestiti; 3) La partecipazione all'attività dei centri di medici e « tecnici » di nostra fiducia; 4) Che i centri comunali e para-comunali (cad e centri di igiene men• tale) siano immediatamente aperti e trasformati da una gestione col– lettiva dei giovani intossicati, soggetti e protagonisti della loro disin– tossicazione; 5) L'iscrizione dell'eroina alla farmacopea; 6) Che al posto di palliativi farmacologici, gli operatori del settore pos– sano utilizzare EROINA PURA per tutto il periodo di disintossicazione, al fine di poter far superare i momenti di crisi senza il pericolo (esistente nelle terapie attuali) di determinare nuove e più gravi intossicazioni, procuraf'e dal metadone e derivati.

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