RE NUDO - Anno II - n. 3 - marzo 1971

Con 25 anni di lotte e con più di un decennio di appartenenza alla sinistra extra-parlamentare la ZEN– GAKUREN giapponese è la più im– portante organizzazione studente– sca in un paese industrializzato. Una decina di vittime, migliaia di feriti e decine di migliaia di incar– cerati sono il bilancio dell'ultimo decennio di lotte. Nel settembre 1948 sulla spinta del– le lotte delle Università di Tokio contro gli improvvisi aumenti delle rette, viene costituita a Tokio la ZENGAKUREN (Confederazione Nazionale di tutti gli autogoverni studenteschi). Fortemente control– lata dal Partito Comunista Giappo– nese, sospettoso dell'attivismo del– le avanguardie studentesche insof– ferenti ai controlli burocratici, la ZENGAKUREN limita agli inizi il proprio attivismo all'interno del Campus universitario. Agli inizi i contrasti tra Zengakuren e PCG si erano limitati a questioni tecniche che avevano portato la Zengakuren sulle posizioni delle correnti di minoranza « internazio– nalista» e provocato l'espulsione dal partito di numerosi leader del– la Zengakuren. . Nello ·stesso periodo una cellula comunista dell'Università di Tokio espulsa dal partito e parzialmente influenzata dalle teorie di Kuroda costituiva la COMMUNIST-LEAGUE -BUNDO, la prima organizzazione della nuova sinistra giapponese. La costituzione del Bundo accelerò il distacco fra Zengakuren e Partito, favorita dalla diversità delle due li– nee politiche; mentre il PCG aveva optato per la costituzione di un fronte popolare comprendente i partiti progressisti, come primo mo– mento della presa pacifica e demo– cratica del potere, la Zengakuren ed il Bundo evidenziavano il ruolo di freno che la sinistra ufficiale aveva rappresentato nei confronti della crescita della lotta di classe in Giappone chiedendo una presa del potere rivoluzionario. Queste divergenze, inizialmente controllate dal PCG a suon di espulsioni, scoppiarono nel 1958 quando la li– nea del partito venne messa in mi– noranza in seno al CC della Zen– gakuren, che da questo momento assume linea politica ed organiz– zativa completamente autonoma. LA ZENGAKUREN-BUNDO E L'AMPO TOSO '60 Il rinnovo del patto militare nippo– americano (Ampo Toso) offre alla Zengakuren-Bundo la prima sca– denza di lotta; a gennaio un mi– gliaio di studenti occupano l'aero– porto di Tokio per impedire la partenza del Primo Ministro per gli USA. Le violenze della polizia contribuiscono a popolarizzare i temi della lotta, che da lotta di uno sparuto gruppo di avanguar– dia assume rapidamente le carat– teristiche di lotta di massa. Sindacati, borghesia progressista, sinistra parlamentare, ma soprat– tutto la Zengakuren-Bundo scen– dono sulle piazze in un movimento di massa che ha il suo apice in maggio-giugno con l'assedio del parlamento. · Nel 1963 i contrasti all'interno della Zengakuren, provocano la divisio– ne in due differenti organizzazio– ni: il CHUKAKU - formato da ex– bundisti e favorevoli ad un'unione tattica con le altre sette della ZENGAKUREN ZENGAKIOTO (LOTTA-POCO,CHI FA-POCO-MOTO) nuova sinistra - ed il KAKUMARU (Kaku = rivoluzionario, Maru = abbreviazione di marxismo). Da questo momento la Zengakuren cessa di esistere come organizza– zione unitaria degli universitari giapponesi; l'appellativo Zengaku– ren diviene ormai sinonimo ed at– tributo della maggior parte delle sette studentesche extraparlamen– tari e rivoluzionarie. Effetto quasi immediato della scissione della Zengakuren è la formazione nel 1965 della SAMPA-ZENGAKUREN (= Zengakuren delle tre sette) a cui aderirono oltre il Chukaku che ne era stato il promotore, una ri– nata SSL e lo Shaseido. La SAMPA ZENGAKUREN scende immediatamente in piazza contro il rinnovo dei rapporti diploma– tici tra Giappone e Corea del Sud, segno che il capitalismo giap– ponese - in una nuova fase di espansione neocolonialista e neo– imperialista - si preparava a da– re la scalata al Sud-Est asiatico. L'8 ottobre, all'aeroporto di Tokio, 5000 fra studenti e giovani operai degli AWYC si presentano per la prima volta armati di tutto punto, per impedire con una lotta fisica la partenza del primo ministro nel Sud Vietnam a portarvi la solida– rietà politica ed economica del Giappone imperialista. Lo scontro è violentissimo: i feriti sono cen– tinaia da ambedue le parti. Un giovane viene assassinato dai por– ci a colpi di manganello sul era- nio. Nel gennaio 1968, 2000 si spo– stano a Sasebo nell'estremo sud del paese per impedire l'arrivo del– la portaerei nucleare Enterprise. Partiti e sindacati sono scavalcati. L'unione fra avanguardie militanti e popolazioni avviene nel porto di Sasebo. Poi è la volta di Tokio e dell'ospedale militare americano destinato ai feriti del Vietnam e quindi di Sanrizuka e di una lotta che ormai dura da più di cinque anni, condotta da contadini e stu– denti, contro l'assolutismo dello stato. Il culmine degli scontri viene rag– giunto il 21 ottobre. Le sette del– la Zengakuren scendono in azione con precisione militare sconvolgen– do Tokio con decine di attacchi: ambasciate, posti di polizia, il Mi– nistero della Difesa, la questura, il Parlamento, la residenza del primo ministro, le stazioni della metropolitana, sono sotto il fuoco di decine di azioni, coordinate che sconvolgono la polizia. A sera gli studenti convergono con una ma– novra a tenaglia sulla stazione di Shinjuku, accolti da una folla di 50.000 persone. Dopo una nottata di scontri il governo è costretto ad applicare il coprifuoco per libe– rare il quartiere di Shinjuku. ZENKIOTO E LOTTA UNIVERSITARIA '68-'69 Tre anni di attivismo della Sampa Zengakuren avevano avuto come Re Nudo/21 effetto la sensibilizzazione di va– ste proporzioni della popolazione studentesca, facilitata anche dal– l'aggravarsi della condizione stu– dentesca e dal continuo aumento delle rette ed al caro-vita che por– tano gli studenti giapponesi .a li– vello di sottoproletariato. Ma lo spostamento dell'asse della lotta, dalle piazze alle università,' evi– denzia anche l'assoluta necessità di una nuova organizzazione non settaria, che sappia armonizzare la presenza delle sette, fortemen– te organizzate e centralizzate, alle migliaia radicali non settari. I primi Zenkioto (Comitati unitari interuniversitari di lotta) nascono quasi spontaneamente nelle uni– versità di Tokio e nella Nichidai (la più importante università pri– vata giapponese con 100.000 iscrit– ti). Il potere reagisce alla dinamica degli Zenkioto che mostrano di vo– ler costituire degli ancora più peri– colosi sostituti delle sette. Il 18-19 gennaio 1969 diecimila porci attac– cano il rettorato dell'università di Tokio difeso da 500 studenti. la repressione giunge in ritardo. La collusione tra le forze della re– pressione, le autorità accademiche ed il PCG diviene sempre più scan– dalosa. In pochi mesi i porci inter– vengono 1500 volte all'interno del– le università in lotta. Alla fine la situazione viene normalizzata. La nuova sinistra ha un momento di raccoglimento in previsione delle manifestazioni di ottobre e novem– bre '69 contro la visita del Primo Ministro negli USA. Il PCG milita i propri militanti che a Tokio co– stituiscono corpi di autodifesa nei quartieri investiti dagli scontri, ar– restando e consegnando non po– chi militanti alla polizia. La repres– sione poliziesca stronca la Zenga– kuren e le sette. Oltre 20.000 arre– sti di cui 2.000 ancora in carcere e migliaia a piede libero in attesa di processo. D'altro canto la Zengakuren Zen– kioto sembra non andare incontro a quel momento di riflusso come avvenuto nel '60; anzi la nuova sinistra aumenta il proprio control– lo quantitativo sulle università, mentre sempre maggiori porzioni di giovani operai si spostano sulle posizioni della nuova sinistra. D'al– tro canto la crisi del PSG, vicino ad una scissione, che porterà al– l'unificazione della destra sociali– sta con i socialdemocratici, faci– literà la Zengakuren con l'appog– gio di un partito omogeneo, il nuovo partito socialista, filocinese e che non ha mai nascosto le proprie simpatie per le frange e– stremiste; il PCG sempre più com– preso in una politica di denuncia del maoismo si trova a converge– re verso una linea di comunismo all'italiana che ha portato ad un sostanziale avvicinamento dei due partiti. Rimangono ancora ostacoli forse insuperabili: il settarismo, lo scar– so contatto con la classe operaia, la distruzione degli Zenkioto ad opera delle sette, ma la stabilità delle sette, la vastità dello schie– ramento e l'indubbia presenza a più livelli sociali danno al movi– mento la certezza di evitare un crollo a più livelli sociali analogo a quello della prima parte degli anni '60 che aveva visto la Zenga– kuren completamente frantumata.

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