Gl'Istriani a Vittorio Emanuele II nel 1866

- 11 - III. A. s. E. IL GENERALE LA MARMORA Eccellenza! Gli unici stranieri che fermarono stanza entro il nostro confine sono gli slavi, venuti prima dell'800 poi a varie riprese nei secoli XVI e XVII. Ma i primi, slavi del nord, condotti dai franchi in condizione di servi, sebbene avversati a principio 'dalla stirpe latina, ebbero poco appresso lavoro e libertà sopra suolo istriano; e i secondi, slavi del sud, scampati alla scimitarra del turco, furono accolti come ospiti coi quali si divide la casa e la mensa. Agli Slavi delle Alpi Giulie è commisto anzi tutto il sangue dei veterani latini che stettero a guardia di quell'importante confine, poi sono frammiste famiglie italiane immigrate da varie parti e a varie riprese, mentre l'Istria al mare, passata dal dominio romano-bizantino al dominio veneto per dedizione spontanea, durata in questo fino al 1797, e caduta insieme con Venezia soltanto per la pace fatale di Campoformio, l'Istria al mare, diciamo, è coi territori di Aquileia, Grado, .Monfalcone, Trieste, una vera continuazione della Venezia marittima, e quasi si direbbe un avamposto dell'antico Dogado. Più tardi dal 1805 al 1810, fece parte del Regno d'Italia, sotto il preciso nome di Dipartimento dell'Istria. Ma chi domanda ai Pedemontani, ai Valtellinesi, ai Tridentini, od ai Siculi il certificato d'origine? Quanti vedevano nella penisola italica un'accozzaglia di razze blloteca Gino Bìdnco

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