Alessandro Dudan - Dalmazia e Italia

- 22 - vince italiane, mandavano a Vienna deputa.ti liberali costituzionali, quindi ostili ed ostici alle sferç reazionarie anticostituzionali auliche clericali e militari. Motivo quindi anche questo per combatterli, per demolirli, per sostituirli con malleabili deputati croati, eletti con l'aiuto del clero cr(i)ato, dei gendarmi ç dei luogotenenti generali croati (di Croazia: Filippovich, Rodich, Jovanovich, ecc.). Ogni mezzo fu buono contro gli italiani : scioglimenti forzati di consigli comunali, elezioni· fatte di frodi e di violenze, defezioni nazionali comandate ai funzionari pubblici e ai preti; così per defezioni di un paio di deputati da un giorno all'altro la diçta provinciale nel 1870 diviene in maggioranza croata, ma formata di croati, che non sanno parlare altra lingua che l'italiana e che annullano a spron battuto i mandati dei deputati italiani rimasti in minoranza; avuta così in proprio potere l'amministrazione provinciale, governo e croati demoliscono una ad una le amministrazioni comunali in provincia. Prima cade Sebenico nel 1873 dopo lottç sanguinose; per abbattere nel 1883 a Spalato l'amministrazione comunale italiana del podestà dott. Antonio Baiamonti, idolatrato da quei popolani italiani e slavi, una corazzata deve esser mandata in porto a puntare i cannoni contro la città, posta quasi in stato d'assedio; si fanno gèografie elettorali speciali per il caso; figli al servizio della causa croata negano l'identità e il diritto di voto al proprio padre; infamie sopra infamie, frodi sopra frodi, violenze sopra violenze, riconosciute dai tribunali supremi di Vienna, ma lè sentenze loro vengono ignorate dalle autorità esecutive. Eppure gl'italiani resistono e delle città maggiori, ancora nel 1899 a Ragusa hanno per podestà il barone Francesco de Gondola con un consiglio per metà italiano e per metà s~rbo, che soggiacerà nell'anno seguente all'assalto croato-austriaco; a Cattaro rèsistono fino al 1897 con il podestà dott. Giuseope Pezzi, con il Consiglio completamente italiano, a Zara la capitale di tutta la Dalmazia, con il podestà dott. Luigi Ziliotto e con un consiglio ancor oggi interamente italiano. B'blioteca Gino Bianco

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