Alessandro Dudan - Dalmazia e Italia

- 20mazia, non avrebbe che offrire al pubblico una. colle-· zione di tutti i meravigliosi monumenti d'arte italiana di tutti i secoli, che ornano le piazze ié\ le calli, le chiese e i palazzi d'ogni più piccola città dalmatica, -da Arbe fino a Budua, e che fanno della Dalmazia - dopo il Lazio. dopo la Toscana e dopo il Veneto - la provincia d'Italia più ricca di opere d'arte nostra. Ed è soltanto ed unicamente arte nostrana quella di Dalmazia, pura purissima in ogni suo particolare ed autoctona anch'9Ssa, sorta e svoltasi qui da tutti i primi elementi romani e bizantini, indigeni qui come nella penisola, che portarono l'arte italiana alla sua fioritura del periodo romanico e del rinascimento. L'ancora rude costruzione della chiesa di S. Donato diéllsec. IX e quelle più evolute delle chiese di S. Grisogono del XII e di S. Anastasia (il Duomo) del XIII. sec. a Zara, il magnifico portale d~I Duomo di Traù scolpito dal traurino Radovano ( 1240), gli stalli corali e la bellissima porta del Duomo di Spalato, intagliati dall'artefice spalatino Buvina (1214), segnano appunto con le loro forme basilicali, con i loro ornamenti imitanti gli ,esempi romani delle rovine di Salona ié\ di Spalato, i vari gradi di transizionp dell'arte latina in Dalmazia dai tempi delle migrazioni dei popoli al bel rinascimento italiano sfoggiante le sue magnificenze e le sue grazie nel Duomo di Sebenico del sec. XV., nei Duomi, nei palazzi municipali e nelle logge formanti la piazza principale, il nucleo di tutte le città dalmate, nel palazzo dei rettori di Ragusa, ricostruito con splendore alla fine del sec. XV. da Michelozzo Michelozzi e da Giorgio Orsini il Dalmatico, nelle fortificazioni e nelle porte cittadine, che hanno l'impronta del gran Sammicheli, nei poetici e tranquilli chiostri di Lesina, di Ragusa e di Cattaro. E se gli artefici più illustri d'Italia d'oltre sponda lasciavano o mandavano opere loro nelle città di Dalmazia (un Francesco da Sesto, un Pordenone, un Tiziano, un Tintoretto, un Rosselli e copie preziose contemporanee di Raffaello e di Tiziano), artisti .insigni di Dalmazia portavano il contributo loro fecondo al primo risorgere diéllle arti in Italia: Luciano Laurana maestro di Bramante e autore del palazzo ducale di Urbino, di uno dei primi gioielli· del nostro rinascimento, Andrea Biblioteca Gino Bic1nco

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