Lancillotto Thompson - Il Risorgimento italiano e gli irredenti

-6vanni Prati, Domenico de Rossetti, Pier Alessandro Paravia ed altri; ma quelli di Giovacchino Prati, trentino, forte cospiratorè che si adoperò a stringere vieppiù i vincoli che univano le società liberali italiane a quelle di fuori ; di Giulio Sandrini, goriziano, impiegato alla cancelleria aulica di Milano il quale, tutto rischiando, teneva informati i liberali degli arresti ordinati e di quant'altro poteva interèssarli ; di Giulio Canal, triestino, che per avere agevolato la fuga ad Attili0 3andiera (dalmata rer parte di madre) veniva gettato in carcere e ridotto a morte pe' patimenti. 11 Trentino nel 1848. Ma eccoci al 1848. Il 19 marzo Trento si muove. I popolani innalzano il tricolort, chiedono l'aggregazione al Lombardo-Veneto, mettono in fuga la Guardia Daziaria che li aveva presi a fucilate e demoliscono gli uffici daziarii. II dl successivo il Municipio manda un indirizzo fraterno a Mantova e istituisce la Guardia 'Nazionale ... Ma le belle illusioni durarono poco; fu proclamato lo Stitio d'assedio, seguito dall'arresto dè' più cospicui cittadini e dalla fucilazione di ventun volontarii dell'Allemandi che erano stati fatti prigionieri. Anche ad Ala, a Rovereto, a Riva, in altre località era stato innalzato il tricolore; ed a Tione costituivasi un governo provvisorio con a capo il benèmerito patriotta Giovanni Marchetti, fondatore di quella eroica Legione Tr~ntina che andava in battaglia cantando: Giunta è l'ora del grande riscatto. Sfìderem le fatiche e i perigli; Che d'Italia siam liberi figli Noi saprem con la spada provar ... Fin da allora si distinse pèr il suo valore Nepomuceno Bolognini mentre altri trentini, quali Michele de Francisci, Leonardo Campestrini e il poeta Andrea Maffei, prestarono l'efficacç opera loro 11ifratelli milanesi nelle cinBiblioteca Gino Bianco

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