Lancillotto Thompson - Il Risorgimento italiano e gli irredenti

-9Come ebbero raggiunto il Brennero : « In quel culmine, narra il Tarugi, è un termine alto circa quattro metri, e in quel termin~ tutti scrivemmo il nostro nome. Lo baciammo con entusiasmo, o come per dire addio all'Italia nell'atto di mettere il piede in terra straniera o perchè ci accarezzassimo la speranza çhe un giorno la nostra patria avrebbe raggiunto quel suo confine naturale ». Agitazioni nell' Adriatico orientale. Anche a Trieste e nell'Istria si agitavano. Il 16 marzo 1848, giunta a Trieste la nuova delle sommosse di Vienna, il popolo improvvisò una manifestazione di gioia e arse il ritratto di Metternich. Il dì seguent~ nuove dimostrazioni per la proclamazione della Costituzione. Il 18 alcuni patriotti, noleggiato un vapore del Lloyd, rtcarono la notizia a Venezia, dando luogo a manifestazioni fraterne. Sorsero varii giornali liberali, furono tenuti dei comizi. Queste agitazioni furono presto represse, ma non solo misero in luce il triçstino Leone Fortis e il raguseo Federico SeismitDoda, entrambi saliti poi a bella fama nazionale; ma fecero risaltare i meriti e crebbero il prestigio di Francesco Hermet, Costantino Cumano e Niccolò de Rin, chiamati tutti a rendere alti servigii alla regione Giulia. Cantavano i triestini a' be' giorni quarantotteschi: Fra il sangue e le feste Venezia a Trieste per sempre s'unì... Chè tutti educati d'Italia ai bei soli Di un'unica madre noi siamo figliuoli, E' pari l'accento cui il labbro risponde, Ci bagna le sponde medesimo mar. E i goriziani dal lato loro cantavano : Non è immemor Gorizia di Dio Che la pose nel sacro recinto, Non è ver che in Gorizia sia estinto All'Italia e alla gloria l'amor! ... 81blloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==