Pietro Silva - Come si formò la Triplice

durre a conclusione quelle trattative ·per un trattato di commercio che egli stesso l'anno prima aveva fatto naufragare. Ma, in realtà, neppure l'alleanza tramutb il Bismarck in un amico nostro : fu per sua volontà che il trattato di alleanza venne stipulato in modo da legar l'Italia strettamente alla Prussia. mentre la Prussia rimaneva libera da ogni impegno _equivalente verso l'Italia, fu per sua volontà che nel trattato non venne compresa I'eventuale cessione del Trentino ali 'Italia. Ed è noto che nel mese_ di maggio, quando già da più di un mese era in vigore il tratt~to d'alleanza con noi, il_ Bismarck senza scrupoli intavolb trattative segrete con l'Austria, trattative che naufragarono, è vero, non perb per colpa del Bismarck, ma che riuscendo ci avrebbero !asciati soli di fronte ad un'aggressione austriaca. E mentre il ministro teneva questa condotta... leale, non da meno si dimostrava il suo re, il quale negava freddamente I'esistenza di qualsiasi trattato che lo legasse all'Italia! Nè, durante la guerra, questa condotta mutb : il La Marmora, capo prima del nostro governo e poi del nostro Stato Maggiore, fu dal Bismarck e dai suoi· agenti in Italia fatto segno della guerra più indegna e dei più atroci sospetti; durante le pratiche per l'armistizio con l'Austria il Bismarck tenne ali 'oscuro noi. suoi· alleati, di tutte _le sue manovre: anzi méntre egli avviava lè trattative per giungere ali 'accordo, faceva dire dai suoi agenti in· Italia che l'accordo era impossibile e che la guerra doveva continuare; finalmente l'armistizio fu concluso dal Bismarck senza la partecipazione dell 'Italia, ·e a chi gli faceva notare la stranezza di questo fatto, il ministro prussiano rispondeva con la caratteristica rivelatrice frase: « Je m 'en f... de l'ltatie ! » A noi la notizia prima del concluso armistizio giunse non da Bertino. ma da Parigi ! Il Moltke per sua parte, nel mettere in libertà gli ufficiati austriaci fatti prigionieri, chiedeva loro l'impegno d'onore che non avrebbero preso più le armi contro la Prussia. ma nessun impegno esigeva per quel che riiwardava l'Italia. Il giudizio conclusivo sulla condotta deII'alleata Prussia verso I'I tali a nel 1866 è dato in forma lapidaria da uno scrittore non sospetto, il Bonghi : « Condotta più indegna di quella che tenne la PrusB blloteca Gino Bianco

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