Concetto Pettinato - Russia, Balcani e Italia

)( )( )( )I( )I( )I( )( )( )( )( )( )I( )( );( )I( )I( )( )( )( )I( Civiltà e barbarie, Una mattina deilo scorso autunno, trovandomi ospite di Massimo Gorki nella pallida solitudine di Neivola sul Golfo di Finlandia, la conversazione, che erasi a lungo aggirata sulle cose d'Europa, si ferm6, com'era naturale, sulla Russia. E lo scrittore, con un sorriso un poco stanco e pieno d'ironia, disse : - Quel che v'ha di più bizzarro nello spettacolo cui oggi assistiamo si è di vedere la Russia investita della parte di salvatrice del!' Europa dal giogo della barbarie teutonica. Le piaghe dell'Impero degli Zar sono ormai tanto celebri - non è vero? - e gli valgono gia da tanto tempo la fama di paese barbaro ouasi per antonomasia, che il sale dell'arguzia sembrerebbe non aver d'uopo di commento. Eppure - ricordo la frase dell'autore di Bassifondi mi lasciò perplesso e insoddisfatto quasi non avesse che rasentato senza finezza una verita. Per la prima volta questo della barbarie e della civilta mi parve un criterio ingenuo. grossolano e relativo sino all'umiliazione. Certo, se per paese barbaro si intenda quello in cui le strade sono cattive e le ferrovie poche, in cui c'è molta gente che non sa kggere e molta gente che non ha da mangiare, in cui le città mancano di luce elettrica e gli alberghi di termosifoni, in cui non esiste un giornale come l'Avanti! e in cui è proibito rompere i vetri degli edifici pubblici, tale qualifica conviene alla Russia. Se la civiltà di un paese consiste nel grado di perfezione dei congegni che ne muovono il meccanismo, nell'orga8 bil'"ltecc Gino Bianco

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