Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982
I discorsi nel discorso Una crepe ampia, abbastanza piatta da passare sotto le porte, che si sposta come un'ameba: «Ecco qualcosa che non sarebbe bello sentirsi colare sul viso, senza ru more, durante il sonno per sigillarlo...». Non è un perso naggio di qualche racconto orrifico di science-fiction, ma uno dei miti minimali inventati da Lacan, quello della «lamella», appunto crepe inaudita e mobile, messa a si gnificare la libido. Ma in linea generale, può significare altro: per esem pio, nel campo dell'analisi letteraria, la possibilità di in dividuare e rendere visibili certi processi della significa zione che gli strumenti consueti della linguistica, della tematica, della teoria del testo etc., non riescono ad ag ganciare. In qualche modo la ricerca critica e teorica si profila come un'operazione mitopoietica: si tratta di pro vocare intorno a una questione, a un testo o a una serie di testi un mito o un'organizzazione di miti che metta in forma e faccia viaggiare la conoscenza. È la modalità giustificata da Timeo nel dialogo platonico omonimo, con il riferimento alla «favola (mythos) verosimile»; dove «ve rosimile» si potrà leggere come «efficacia metaforica» os sia articolazione analogica. La lamella-libido è pervasiva di tutta la vita, è il prin cipio della vita. Ma anche ogni atto di scrittura, ogni 65
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