Il piccolo Hans - anno IX - n. 33 - gennaio-marzo 1982

11 Nell'introduzione al libro di Larkin, Renato Oliva scrive: «Non è neppure possibile salvarsi colla fuga nella memoria. Simbolo del- 1'estraneità del passato è la fotografia, che congela ciò che è accaduto e lo colloca a distanza»; la memoria nella Plath «zoppica» «I am lame in the memory». «Little fugue». «The empty benches of memory look over stones» (I banchi vuoti della memoria guardano su pietre), «Berck-Plage». 12 «On the balconies of the hotel, things are glittering. / Things, things» (Sul balcone dell'hotel scintillano delle cose. / Cose, Cose). «Berck-Plage». 13 Da «Last Words» in Crossing the water «I do not trust the spirit. lt escapes like steam / In dreams, through mouth-hole or eye-hole. I can't stop it. / One day it won't come back. Things aren't like that. / They stay, their little particular lustres / Warmed by much handling. They almost purr» (Dello spirituale non mi fido. Sguscia via come vapore / Nei sogni, per le fessure della bocca o degli occhi. Non posso / Fermarlo, né mai tornerà. Ma non così le cose. / Loro restano, con quel piccolo brillio particolare, / Da tante mani scaldato, con un brusio di piacere). - To purr vuole dire so­ prattutto fare le fusa, attività questa che ci rinvia alla natura felina della «cosa». 14 «I am terrified by this dark thing / That sleeps in me» (Sono terrificata da questa nera cosa / che dorme in me) «Elm». 115

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