Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

sive fas� del passaggio dalla veglia al sonno». Così quel­ lo stato in cui lo spirito resiste ancora alle « bizzarre alchimie del sogno» porta alla sua scrittura « certe sfu­ mature ambigue, certe leggi profonde o certe impres­ sioni pressoché inafferrabili dell'animo umano». Nel presente immobile e istantaneo del sogno - e possiamo aggiungere anche della metafora - prima che la coscienza si riaggiusti al risveglio qualcosa interviene nel sogno come un bagliore del reale (nel sogno del padre . accanto al figlio morto, il fuoco che si appicca ai veli della bara). Nella necessità duplice di dormire e di sve­ gliarsi (di continuare a sognare il figlio vivo, e di sve­ gliarsi a spegnere le fiamme) Lacan riconosce una cer­ niera dove il reale « spunta al di là del sogno»: prima che la coscienza, nel testo, si riaggiusti al ritorno del­ r« oggetto», nel processo - metaforico interviene come un bagliore del reale. Ermanno Krumm 88

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