Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

Il pensiero della poesia Un aspetto dell'esperienza poetica contemporanea Il genitivo oggettivo alla cui ombra alberga la pre­ sente comunicazione (come direbbe Gianfranco Conti­ ni) non è semanticamente univoco ma ancipite. Esso rin­ via infatti sia a un determinato campo speculativo (o epistemico) su cui la poesia - in quanto pratica, azione .conoscitiva - si innesta e cresce; sia a un reale e spe­ dfico modello, fra i tanti possibili, delle tipologie « con, cettuali » che la poesia (o il poetico) porterebbe con - sé, o · esprimerebbe da sé. Il « pensi • ero della poesia» sarà dunque, da un lato, quel pensiero esterno (culturale) su oui si appoggia la poesia; dall'altro lato, quel pen­ siero interno (immanente) che abita la poesia come sua dimensione e suo effetto propri. Tale lapidaria precisa· zione si rende necessaria in vista della tripartizione che .qui appresso segue, e ove le prime due circoscrizioni si riferiscono soprattutto al primo valol'e assegnato al ge;nitivo (il valore di pensiero esterno, di pensiero in . quanto retroterra epistemico-speculativo), mentre la ter· za assume entrarnbi i valori (e cioè, olt!'e al valore so--praddetto, anche il valore di pensiero come luogo ed -effetto del poetico). * Testo della Comunicazione presentata all'Università di . New York nell'ambito del convegno « Reference and Ontology jn Contemporary Italian Poetry », 22-24 marzo 1979. 71

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