Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

molte altre delle quali non si , può ragiionevolmente dubitare, ancorché le conosciamo ;per mezzo degli stessi sensi: per esempio, che !i.o 1sono qui, seduto Vii .ci.no al fuoco, avvolto nella mia veste da camera, con questo foglio t r a 1l e mani, e altre cose dri questo ·tò.po. E con quale ragione potrei ne­ gare 1ohe queste mani e questo 1 co11>0 mi appartengono? Se non forsie ,pw:-agonandomi a certi insensati il cui cervello è talmente offuscato e confu:so dari neri vapori dehla bile, che essi affo:rman:o costantemente di essere de!i. re mentre sono povieriiss i mi, di esser viestiti di porpora e d'oro mentre sono ·tutti nudi, o si immaginano di avere la testa d:i argiHa, o di essere delle brocche, o di avere ,un coTpo di vetro. Ma che?, essi !Sono · dei folli, e io non sarei meno stravagante di loro se mi , regolassi su1l foro esempio. - Tutta'Via, devo oornsiderare che sono un uomo, e che ho quindi l'abitudine di dormii.Te e di rappo:-esentarmi_ in sogno le stesse cò,se, o altre ancor meno verosimili. rche quelle d!i. questii. fol.H da 1sveg,li. Quante voilte mi è ,capitato, '1a notte, di sognare che ero qui, vestito, vioino al fuoco, mentre invece ero nudo den­ tro al mio 1 letto? - Certo in questo momento mi semhra ovvio che non è con occhi addormentati che guardo il foglio su cUJi. sorivo; che questa testa che muovo non è assopita; e che deliberatamente allungo questa mano, di proposito, e la ,s,ento; quel 1che S'IJJCoede nel sogno non sembra affatto così chiam e distinto. ...::_ Ma ripeDJsandoci, co!Il maggior cura, ricordo d'esser stato spesso ingannato, durante 11.l sonno, da il1usioni di questo tipo. E ,fermandomi su questo pensiero, vedo con tanta chiar,ezza che non ci sono i!Ildizi decisi.ivi né mavche abbastanza isicuT'e tramite le quali si possa dri.sti!Il­ guere nettamente la veglia dal sormo, da restarne parecchio ,stupito; ed è t1:rle iil mio stupore da persuadermi quasà. che io sto dormendo. - Supponiamo quindi ora 1che stiamo doc­ mendo e che tutti questi particolari - aprire gli occhi, muo­ vere la testa, stendere le mani - siano solo false illusioni; e pensiamo che forne le nostre mani e il nostro cO'rpo non sono quaili noi ili vediamo. - Tuttavia, bisogna almeno am­ mettere ,che • 1e cose irappresentateoi nel sonno sono come quadri e affreschi, che po"ssono essere formati solo a so� miglianza di quakosa di vero e ireale; e che così a:lmeno queste cose generali, oioè occhi t>esta mani e tutto il cor p o, non sono oose immaginaTi:e ma vere. e · esistenti. Perché in effetti i pittori, anche quando ,s , i ·ingegnano col massimo di artifioio a rappres,entwe sire ne o ,satiri, con f orme bizzarre 123

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