Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

Araby, la follia della lettura Paralysis simony gnomon 1 • Stavo per scrivere sullo spaesamento, sulla demeccanicizzazione del linguaggio e i meccanismi 1 di fruizione del testo letterario. Si cercava di parlare dell'abitll!dine al godimento abusivo della .lettura, della deviazione delle forze pul­ sionali. Si progettò di ritornare al muro del linguaggio, nel dispendio teorico e sulle irruzioni arginate, ostacolate, impigliate, sbarrate, troncate, impagliate. Le qualifica­ zioni non stanno mai a posto. 1 « Tagliare gli aggettivi posposti», così iPound a Yeats, un altro irlandese. Della follìa in rapporto all'ordine del linguaggio scritto. Ma più di tutto desideravo potermi parlare della sospensione del senso, dell'irraggiungibilità, perfino nei simbolico, ,dell'oggetto del desiderio. Qualcuno si vergogna nell'enunciare una definizione ufficiale della follìa tra le righe di alcuni testi diacro­ nicamente disposti a trappola, perché per me la parola follìa implica (così ho scritto) ancora la nosta:lgìa di un idioletto, più che di una scrittura, 1 da produrre tale che non incateni alla riscrittura {seppure si tratti di una riscrittura mentale). Questa utopia di giungere al testo che renda leggi- 93

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