Il piccolo Hans - anno I - n. 1 - gennaio-marzo 1974

Mangiare volatili Sono uscita con fame. Ferreri mi ha privato, mi ha sottratto interi quarti di bue, agnelli, vitelli, camosci. Salvo un piccolissimo porcellino da latte (da latte ap­ punto) non compaiono che volatili e dolci. Due immen­ se «torte» come quelle che si sognano da bambini, quando, appunto, la carne è un'ala di pollo. E le «torte» sono delle grosse merde di vacca (ciò che rimane, che «passa» di tutta la carne), di quella merda che a un certo punto invade il bagno della villa e giunge a rivoli fino al «lettone», il grande letto matrimoniale dove i quattro bambini di La grande bouffe dormono finalmente tutti insieme, con la mamma. Le prostitute sono scom­ parse dopo aver mostrato il seno e il culo e aver rifo1- tato il cibo vomitando. L'unica puttana, donna final­ mente disponibile, resta la maestra-madre che accom­ pagna la morte dei figli e culla l'ultimo nell'immagine tremula di un budino-seno. E la carne? Un secondo fur­ goncino arriva. «Dove mettiamo la carne?» Nel frigo­ rifero ci sono i morti. «La carne mettetela pure in un angolo del giardino». Fuori di casa, di una casa di ali di pollo e budini, nel giardino che è già un po' il mon­ do estraneo, contaminato, quello in cui può anche acca­ dere un tentativo, solo un tentativo, di fuga. Ma questo a suo dispetto - questo inventato da noi che abbiamo 133

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