Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925

PENSIERO E VOLONTA' 165 fonI1ata la cultura di pm d'una. g~nerazione 11 libro conserva tutto· il suo valore, che po– tremmo dire « 'c1assico ». Del resto le stesse 11serve che oggi potr-ebbero farsi sono di ca– r atter,e st:condario, ed il valore intrimieco dei libro resta di prim'ordine anche c9me !na– nuale di- 'istruzione scientifica, non solo dal ·punto .di vfata slorìco llia· a1ti,es1 cta quell0 pii.1 obiettivamente informativo. lndubbìamente le filosofie che sor1.o state ·ae– nv.ate dai magnifici progressi e scoperte della sèienza nel •secolo séorso, come anche nel pre– cedente, oggi non sodis±ano più nè gli stu– dìosi nè gli ~setl:l,ti dì verità i:semp-i·e pìù certe e piu alte. ·Perciò molto di quello che ::;i cflia- .mava pos·itivismo, mat,erialismo, razionalismo <::cc.oggi _si Pt1ò dire superato. Certe negazio– ni e certe affermazioni non· si fanno più con ·quel fò,ensadi assofota certezza~ oQn cui· si face– vano un tempo poiCihè Ql. siamo a.ocorti che, pur prendendo p,er punto ·di part.enza · la · scienza, quellé filosofie· n~ der:ivarono illazioni tali che,, per opporsi all_a vecchia metafisica delle r-ehg1oni e del sovrannaturale, cadevano in una metafisica opposta,· attribuendo alle pa- . roLe «natura», «forza,,, «ma.terian, ecc. ·un significato molto ~imile ·a quello della paro-la. « dio " e spingendosi con le ipotesi su ciò che : la scienza lascia tuttora nell'ombra a dei parti d'immaginazione non meno· fantastici di quel– lo della Genesi. Ma altro sono le filosofie costruite sui datì scien-tifici · più o, meno sufficienti e 1e ipotesi che da questi dati si sono derivate sia per ar- . guire l'ignÒto avvenire sia per spiegare un passato ancora avvolto nei dubbi o nelle te– nebre della preistoria, altro è la scienza vera e pro,pria che ci parla di fatti accértati, di n~pporti ben fissati da cause ad effetti .. Della ·Suienza, dei progressi effettivi compiuti fin qÙi, delle scoperte realizzate, ecc: no( dobbia– mo sempTe tenere il massi:mo conto; nè possia– mo in alcun modo prescinderne, a·nche se vo– gliamo dar,e dei fatti accertati una 1 spiega– zione diversa eh~ _pel passato o trarne_ delle ipotesi che ci sembrino pii.t giuste per arguir-1:, ciò chenon sap_p,iamo o prevedere ciò che an– cora non è avvenuto. V'è una tend-e,nza fortis-sima, oggi, ad esa- · gera;e 1~ rea.ziÒne idaelisit.a agli eccessi d~l materialismo e del positivismo, reç1,zione effi- . cace ed utile. (anche dal punto dj vista rivo-· luzionario) che si manifestò· àl principio di questo secolo a rivendicazioni dei diritti· dello spirito e come affermazione della libertà e vo- lc,ntà umana contro un deleterio meccamc1- smo fatali'sta, che tagliava le aÌi agli slanc~ verso superior1 conquiste delìa coscienza. _Su questa tendenza, all'inizio benefica, si sono gettati i p3:,rtigiani _degli antichi regimi e df lle vecchie religioni, per esagerarla ed esa– cerbarla ed arriva1·e di nuovo a far perdere d1 vista agli uomini la realtà· delle cose e del– la ·vita,. per porre l'ideale fuori portata di mano e fare di nuovo d'un ideale esclusi~a– IDf'nte astratto il nirvana con cui riassopire i popoli nella soggézione e nelÌa schiavitù. Per raggiung-ere qu~to scopo, per ·separare l'ideale dalla scienza, vale a dir-e . per fare dell'ideale un malefico ::;ogno fuori della, real– ta e con~rario ai. più altj interessi dell'uma– r.ita,. i filosofi salariati 'Si alleano ai teologi papisti; e gli unì e gli altri cercano di sfrut-– ta re gli errori e Je esagerazioni cui l'entu– siasmo Rcienti fico dei due secoli .... pr~cedent1 aYeva (ed il fenpmeno era naturale e spiega– bilissimo) dato luogt>, per. screditare la scien– t:a medesima, per negar,e gli stessi fatti accer– tati o °:on tenerne conto. Non va prendendo piedé forse, ora:, una cµriosa teoria sulla sto– ria, per cui l'esattezza dei dati e la oertez~a. àei fatti non ha valore, e solo vale la sintesi partigiana che se ne fa o l.e conclusioni pii1 partigiane ancora che se ne traggono ? Le livide e rahbiose invettive contro <clostu– pido secolo XIX: ,, di tutti i contagiati dal mal francese dello snobismo imperialista alla Daudet, sono la manifestazione patologica più evidente di questa tendenza contro la quale bisogna reagire energicamente, per evitare che alle 1aNur,e presenti di caratter-e materia,– le politjco ed eccin{)mico, si aggiunga anche quello morale d-ell'asserv1mento dello spirito. .A reagire .contro queste inf1nen7,e nefa~tf'\ un Gbro sereno. e coscienzioso come quest-0 .del Ca– nestrini è valido strumento, e v_a seriament" raèçomand~to. Esso non cade quasi p1;1-ntònei riifetti di soverchia g~u~ralizzazione, cui, altri . autori si sono· lasciati ançlar~; ed anzi costan- .temente av-~erte- il lettore q.ua ,ndo dai fatti_ ac– certàti pa-ssa. 11 fare delle ipotesi di_scutibil1. ed egli stes~o espone- pél primo i dubbi a cui quest~ ipotesi dan luogo,. pre~entan<lo il pro– ed il ocmtrq; quando la tisolùzione non gli sembra 'tìod.disfacente, d_ichiarandolo _aper· trJ.mente, rimettendosene a, sucuessive scopert.f;;,. e ad 'osservazioni da farsi anéora . Bene avverlte -nella prefazione alla, :r:resente edizione l' Arnaudi che se vi .'furono di quelli eh{'· dalle precise equilibrate affermazioni di

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