Pensiero e Volontà - anno II - n. 2 - 16 gennaio 1925

I. 82 PENSIERO E VOLO'N'TA' ------'------~---'-----·-----------'-' --'-'---.!:...__:..._ _______ -.- ....--··--~- Macchia~elli. e· il .materialismo , .... . ' . . storico Pr-oudhon, nel suo libro su la Giustizia nel~ la Uhie.s·a e nella R1-voluzion:e notava già nei tempi antichi Aristotil,e metteva gli interessi a. base .della 0 politica; aggiungendo che Macchia– .v-elli faoeva altrettanto nei suoi d;i,scorsi sopra la prima Decade'! di Tito Livio. . Ciò sembra qu.a-si una, risposta a certi « scientifici >i del marxismo anticipa~a che hanno i ·attribuito al loro m.àest_rouna pretesa e< scoper~ ta del ma,terialismo. storico i>. Ma,: vediamo anzi tutto il \passo di. Macchi~– vellì, cui crediamo facesse· allu'sione il P:t'0'\1-, dhon: - « ... .ll più delle votte ( i tumulti gran dissi-– mi) sono causati da chi possie~e, perchè la pav,– rà, del perdere genera. in loro le medesime vo– nlie che sono vn 'quelli che, desiderano acqu:i.: , ;tare;- perchè non pa.,re agl,i uomini possedere ~~curamente qiiello che l'uomo ha, se non acquisfo di niiQ1;0cZell'altro. lf d{ più vi è, che possede'r!;– clo 1nalto, possono con, maggior_ potenza e mag– gior 1noto fare altera.ziOIJ'l.e.Ed ancora pi è di viù, che li loro scorretti ed ambiziosi port,amen- , ti accendono ne,i pe_tti di chi non pos_siede vo– gha di possèdere, o per vendi.car~i contro di l9- ro spogliarJ,doli, o per"' patere ancora loro en– trare in q iiella r-icchezza, e in quelli onori che v(:ygono essere mal~ usati dagli altri » .. . (Vedi « DiscÒrsi » ecc. di N. Macchiavellii• Libro primo, capitolo q~into). · ··i· . ' Ecco anzi .tutto qualche cosa· d'infinitamente più chiaro e pÌù prooìso che certe dotte affor– m~zioni avvolte a bella po,sta .in_ u~a nebbi~ hegeliana., che solo la conoscenza· profonda del' « maestro )> p;ermette in qual_che modo, di dissi– pare, benchè le ·int-erpetra~ioni pit1 contraddi- torie re~tino sempre possibili · • ' A dir vero sembrava impossioile che l'impor~ tanza del fattore economico, avesse potuto· sfug– gire sistematicamente, .a tutti gl'ingegni umani nel -corsò, dèi secoli, tanto pi1.1che si. trattava d'un~ ·co'Btttazione a, cui 'là forza delle .cose c,i costringe, giorno per giorno. Forse non gli si era dato mai, fino-.allora, ·lo stesso va;lore asso 7 luto attribuitogli da Carta Marx; ma, per lo appunto una-, verità hon div~mta erro1·e che, quànd,o cerchiamo di farne un « v~rità in sè n e non una v~rità che Te~ta tale in. un ,modo' sem– pre refa;tivo -~d in rapporto ai .. diversi ordini - di fatti. Ma torniamo a_l. pensiero. sopra· ci'tato. · Il ~acchia,velli, di Clll non Sl può non ammirare la profondità, sopratutto se si tien ·conto che il Segr,etario fiorentino aveva sottò gli ocehi solo- l'esempio dei piccoli Stati, diceva cosa che si P,UÒ Tl1erire più giust.amente ancora a.i piìt grandi. « Il più delle volte i tumulti s-Ònocausati da ehi possiede ! » . ,Come questo è rimasto ver~ at– tra verso i secoli e, talvo-lta -malgrado le app.a,– \.{>Jlze del contra.rio! Senza parla.re delle ;spedi• zioni' coloniali e dei· massacri grandi e picco,li> a~d:'l'..e gh scioperi e le sommosse a,Ìl'interno. di I • • un _p1:11èse non sono essi stati quasi sempre do• ,vuti alla provocazione del padronato, all-a gen- . te del _commercio e della finanza? Il più deUe volte gli storici borghesi lo riconoscono anch' es.,. si per i tempi passati, salvo· à ricredersi e 'pr_~ . ~stàre se se ne fa, con un ra.gionar'nento iden-· tico, l'app-li-cazione ai terrÌpi ,moderni. ·. ·«La paura. del pèrdere- genera le medesime .voghe che sono in quelli che vogliono aèquista. re. >; Paura di perdere e, voglia di a-cqui$ta ... ,,, ecco la .sorgente delle buone e delle cattive azio ni, sopratutto. delle cattive in. una società che - p~rmette l'accaparramento, il prtvi1eg10, lo sfruttàrpento è l'usura,• che punisce un piccolo. furfo illegale, mentre codifica il paiassitismo , capitahstioo, èhe si esercita su ·valori ben altri– :ineuti considerevoli'. . . .. . M;3t se gli interessi divenissero solidali, i seJil:. tim~nti eh~ rie sono determinati diverrebber<; più,natura)i e giovevoli a tutti. '.Questa ·soliçlarità esiste di già, malgrado ff regimè capitalist~ieo,: anche ~el mondo' in ·cui viviamo,· e più spesso che gene·ralmentè non :s-t creda ,i ma. gli uomini non possono soffermarvi- , ' I si, tra,volti come. sono .a·a un falso· regime eco- nomico;· Del - resto, una verità ammessa deg-li uni e respinta dagli altri, non è più ·che una mezza verità in rapporto oon le cond~zioni a.t– t-uàli. Per_ vera che sia- u.i1a cosa,, essa non· lo .iarà mai praticamente che nella ~jsura della pdssibilità della sua applicazion~. , « N Òn pare agli uomini possedere· sicuramen– t..equello che hanno, se non a.cquistano di nuo- .vo. dell'altro. ì> Applicate1 ciò ad una ·p;v-op,rie– t.à ·com.une e vedreite imJ,Iiediatamente 'sea.turÌlre la' ga.ranzi~ di. ben~ser~ e. di. ricchezza pe1· tut-– t,i; riferitelo a.d· una proprietà del _tutto in– divic1u.ale, e ved:rew· l' aeoumùlarzione di tutti. i· beni .neNe .mani di alcuni,. me:ntre-,gili a1't11i re-' . stano nell'tndigenza. M9-lta ric@hez~a.cosi re.sta'· non arlope11,ataJo sperp~ra,ta., Con le :fortune li'\':- ,

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