Pensiero e Volontà - anno I - n. 14 - 15 luglio 1924

.. 4 PENSIER,O E VOLONTA fino in fondo nel ricercare le responsabilità pel delitto ultimo, senza autorizzare la riceréa . . ' di- tutti i delitti che con essi si· coll~gano, per • lo meno da dopo la tristamente famosa amni– stia del 1922 7 Uon1e col.pire alguhi e lasciar Ù,. l;>erigli altri 1 Come liberarsi d'una' sing(?la re– sponsabilità delitt_uosa, accettando il peso del– le altre da cui la. p_rima e scaturita 1 E·' tu.tto un aggrovigliato e tenace nodo gordiano .che I la spada più affilata, non riuscirebbe a· scio- gliere. , . . · « Voi potete impiegare la crudeltà come mez– zo di governo - dioeva all'incirca Edgardo ' Quinet - p,er poi · sbarazzarven 1 e al rhome;nto propizio: Illusione! -Il momento propiziò non arriva mai.· Voi siete condannati· nella. vostra comincia di Nesso che 'vi spinge alla· pazzia e alla ròvina, e se volete spogliarvene vi uccide ii r ' non deve e non può circoscriversi in un ambito troppo ristretto. Il proletariato agricolo ,ed indust.riale, tutto • il popolo a·~etato. di lioèrtà e q.i giustizia, vin– ~o solo ,materialmente e in a!Jparenza, ha mo– strato in questi giorni la sua anima indoma. Il sacri~icio di Matteotti invece di avvilirlo gli ha data una m~ggiore energia spiritua_Ie, mèn- · tre ha rivelato la crescente debolezza dei suoi nemici. Quando il popolo italiano riuscirà a tradurre in forza politica e sociale questa sua. rinata for7ia morale, D:0n dimentichi le. tragi– che lezi~ni di-.qnestì ultimi a:nni e ·si guardi da_l'lasciar ~ussistere ancora quei germi del ma.– le (in passato colp~volmente trascurati) da cui . . tanto male è scaturito. Per tutte qu-este ragioni noi non· crediamo ai facili tramonti, ed ancor meno ai tramonti volontaJ'i,. La liberazione non può v.~.nire che dtt. una forza contraria e ostile al regime, che con questo non abbia contatti nè venga mai a tran- ~ sazioni di sorta. Oos-Ì il sa~gµe di Mai'tteotti \lOn sarà ·stato sparso invano e attorno la sua tomb~ ignota. fiorirà·, insieme alla riconoscenza della nuo~a. umanità, quella dell'Italia solo a'llora veramen- . · te reden·ta. L'OSSERVATORE~ , / . I , Questa forza, oerto, non s'improvvisa con un. colpo di testa avventato o con un ordine pro– manato da un comitato·centrale, ma non si for– ma neppure attraverso accorgimenti par– lamentari e di corridoio. Bisogna. sopratutto restare· a contatto dell'a- ' , nima popolare, e non estraniarsi _da questa · per chiudersi in una torre d'avorio dottrinaria., o per isolarsi in un lontano· posto· di comando cui nessuno ubbidisce, o _per appaga:r;si li.elle riunioni d'opposizioni in una sala del p~rla– men'to. Noi p·ossiamo dare _all'anima 'proleta~ia il conforto della nostra fe~e, !?ispirazione idea.– iistica che le impedisca di sc6raggiarsi e ne, ten– ga viva la coscienza mo,rale e la elevi sempre pit1; ed· essa darà a noi, a tutti gli amici del proletariato e della libertà,· 1a sensazione della . forza ed il modo di _misurarl1;1,in rappqrto al- 1'ardente no~tro desiderio di resurrezione. . ;rr regime i-fascista porta fin dalla hascit~ la freècia nel f1anco che io ·condurrà all~ rovinai. La ,camorra. plutocratica, che)'adottò appe11;a, in fasoe ed è la vera incubatrice dei sµoi delit.'- . -ti di. cui freddam6)nte e senza. ·scrupoli addita ' . . . man mano nell'ombra gli obiettivi da· colpir.e, · deve. però ~ubi;e le 'stesse sorti del· suo figlj.o · adot~ivo. ·Del resto, quando ,parliamo di 1 «reg;i– me» è non soltanto. di «partito>> o di «capo · · del governo», gli è perchè il fenoµrnno attuale, ' ' Le migliori opere .dei più grandi poéu di tutti i paesì, ·sono e-s'tratte dal tesoro <leble creazioni . ' collettiv·e de'l popolo, nelle quali già da tempi 1 imm-emorabili erano espresse tutte le popola– rizzazioni pratiche, tutti ·i tipi ed i ·gloriosi pro– totipi. Otello gelo~o, Amleto der11:batp_deHa sua volontà ed i1. dissoluto Don G~ovanni, .tutte qy,este pers_one prototipiche sono state create d,ai ·p·opolo prima assai di Shakespéare e di' Byron; •gli sp.agnoili cantavano nei loro c'anti « la vita è un sogno •» prima ,di CaLderon, men– tre i rnauri mu.sulmani lo .dissero prima ancora degli spagnolì,: la cavalleri~ fu con altrèt– tanta ma-lignità e tristezza derisa in f a1Jole I • popolar,esche prima di Ce.rvantes. Milton e Dante,' l){ieilciewic, · Goethe e Schiller si'· al– z.arono all~ più• alte sommità s,oltanto nei mo-- ·mento in çui ia creazione della · c-omunità U tenne _sotto le . sue egide; q,uand~ l'e. loro ispi– razioni .scaturirono , daUa fonte deUa, poesia . popo_~Me, · smisuratam_rente _prof.onda, . infinit.a– mente varia, potente -e·saggia. • •• .!- • .. • • • • . • • ' La .finzione artistica è di sPettanza deli'indi- . viduo, md · solame·nte ·la comunità è èapace deUa creazione. Giove fu creato dal popolo, . . Fidia lo ha sculte nel marmo. M. GORKI.

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