Pensiero e Volontà - anno I - n. 14 - 15 luglio 1924

' J PENSIERO E V 1 0LONTA . .r5. . }'lolinari per tentare la pubblicazioné di una opera postuma. - Altri ~vvenimenti hanno assorbito in q1:1esti ultimi anni le nostre attività e le nostre ener– gie. La riv'oluzione sociale batteva colpi frago– rosi alle porte della storia e noi tutti si ar- • - deva nel gra~ fuoco dellà speranza. E si pen- sava: Domani tutte le scuole saranno Scuole Moderne; domani il. sapere· sarà pane di tutti. Invece t ..· Invece .vènne la reazione, 1' oscu– rantismo, la schiavitù morale. E molte biblio– -teche· popolari vennero date alle fiamme, e I q~asi tutti i circoli di coltura proletaria ven- nero devastati, sciolti, chiusi; e la. scuòlaJ in~ vece di diventare la culla dell'amorè univer- sale, divenne la scuola dello Stato tirannico_ Auto1~ità; Dio e Stato. Non il Dio ideale con– cepito come bellezza e come bontà; ma il Dio della prassi -cattolica, - il Dio arcigno, cattivo,. vendicatore. l\iia le_ idee n_on muoiono, ma la· luce_ vince le tenebTe. Se Lu'igi 'Molinari ebbe ·stroncata. dalla morte l'opera sua, l'idea di educazione taz.ionaljsta e libertaria sopravvive alla sua. ' morte. E non mancherà chi- la s'aprà ripren– dere per agi:tatla com·e bandiera., 0o:dtro la filosofia autoritaria che, per va– lorizzare la gerarchia~. vuole l'ignoranza delle– masse ·1avoratrici, · gli uomini di cuoi·e e ·ai sentimento lotteranno se1npre educando 11 po– polo, e contro la scuola asservita ad un par– tito ed al_ pregiudizio, il principio libertario opporrà se1npre l'educ~zione raiionalista del° fanciullo. , Luigi Nlolinari è mòrto, 1na ha lasciato la. semente dell'opera sua. CARLO. l\10LAS0HI ·IL SISTEM-A CARCERARIO G I--U DICAT(J· DA ·uN ·.ME·DICO Il dott. Roberto Passini dà _con i suoi· spunti di patologia carceraria (1), . che rivelano il competente e l'uo~o di. cuore; \!Il contributo notevolissimo a ·quel movimento· contro l'infa- · mia del sistema punitivo, del quale noi ~iamo stati i precursori più ai:idaci. ed i ·c_ombattenti più attivi. Credo utile esaminare q1;1estoqua– dro della vita carceraria italiana, che è una delle maggiori vergogne del paese. I locali delle carceri italiane sono insuffi- · cienti e malsani. Male aerati, ristretti, male illuminati, -umidi. E' generale la mancanza di riscaldamento. Le latrine sono quasi tutte-co– muni, e molt.e comunicanti direttamente con l'esterno, sì da portare ad esa'iazioni pestifere e da permettere .alle disseccate particelle di escrementi ai spargersi ovunque -con l,e correnti aeree e col pulviscolo atmosferico. Il passeggio, di un'ora sola al· giorno, si effettua in corti– letti angui\ti · cinti da mura e.ccessivamente alte. _Molti sono i locali carcerari provvisti di una sola finestra, per giunta munita di doppie. inferriatè e di gelosie. Le celle ~i rigore, nelle quali i detenuti passano, talvolta, quaranta (1) R. Passini, Un po' di 'luce sulle· conse– guenze del sistema punitivo. Casa Ed. cé La Fiaccola », S. Maria Capua Vetere, L. 15. giorni consecutivi, a 'pane ed élJcquae dormendo sul tavolaccio, sono_ quasi tutte sotterranee, oscure, umide, ristrettissime. ,Non rnigliori dei locali sono i.mobili, tra i quali i letti di legno, carichi di insetti e vi.cinissim1 tra loro. La pu-. lìzia non è rispettata. La scarsezza d~ll'acqua - impedisce talvolta al detenuto di lavarsi bene. Generale è la mancanza di sapone, degli ~paz– zolini da denti e da unghie; quest'ultimi tal-. volta vietati. Si aggiunga l'uso deÌ bottino di legno, che serve per tutta una camerata e viene vuotato soltanto la mattina·. Il cambio della biaricheria è- insufficiente : la biancheria . da letto viene, ad esempio, n1utata due .vo1te at mes_e. La mancanza di bagni-, di latrine a si– fone, di fognature razio:ri.~li, di_ - sputacchiere,. Ja pulizia sòm:µiarià degli ambienti 1 l'acqua potabile conservata in recipienti scoperti, l'at– tinger l' acqu~· in recipi.enti · in comune con la boccalina individuale,' ecc.-, rendono ancor piu antigienico l'ambiente;_ Riguardo. agli abiti e alle calzature si noti che la maggibr parte delle volte l'abito che indossa il nuovo ·dete_-, nuto è appartenuto a detenuti;, .usciti o morti,. affetti da malattià infettiva; e. così è delle scarpe. Le nostre carcerì son9 sprovviste di macèhine sterilizzatrici. · II° vestiario del~carce– rato è, inoltre, insufficiente a preservar lo dal . )

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