Pensiero e Volontà - anno I - n. 10 - 15 maggio 1924

PENSIERO E VOLON'FA . ' 9 ·Il più. d(e.lle vòlte ide,e- etl interessi si, inti";oo– -cja,Il:o, si àa.utano· o .si clìd~o) contriibrue,ndo · lie une .e gli altri a far:e la storia in ~ c◊nf~o groviglio' in oui è difficile sioern.ere ,quale sia ' d~vv,eroi il fattor-~ più importante. Ma -in·· line,a •g,enerale, :fino ad oggi, poéhi .sono i periodi sto- 1'ici in ooi I 'umanità è st,ata guidata_ 1 preva1eri- te,In€nte dalle id,ee. , .. . . Un'altra cosa. fors~ si dòvreibbe dire: che , « n·oi vogliamo » che le idee prendano il so- - - pra,v:vento sugli fute.T>è.ssì ;· ie p.iu precisamente .· ohe· 1€ nostre ·ide;e di• libertà e di .giqstizia so- .ciale dì ventino lorQ da qui 1n av·an,ti la guida futura dell'umanità.· Per questo ·_combattiarn,o, p~r ,questo faccia;mo la propag·1;l,Jilda anarchica. . l\,fa dobbiamo, per raggiungere il finiè, .'tene'r nel dovuto ooint-ogli interes·si clie han.rio la lo- - . " ' . . ro importanza, e- sape•re all oooorrienza servir- cene ·cpiro,ed'un~,' leva, pe.r spingeTè_ innanzi il tja.rro del .progrles~oi ve:rso , la nostra. m,èita · ideale. · !. *** I , . . Cosi, quando Molasehi parla della rivoluzio- ne e della violenz_a... . . N_on si'amo nella dovuta lihert,à di spirito per· ·parlare del problema della violenza, perehè purtrq,ppo lo '$tato di coazione -so~to, cui ci tro– viamo -ci impedisce ,spie,sso di dire queUo' che potrebbe farci credeire opportunisti, che- portrelh– he s01mhraire una .attenuazionè del b.ostroi pen– siero pe-r· gµada.gnare l'indulgenza del. ne-mioo. Chi ci GOnos.c~ sa, che questo non_ è ;_ ma non tutti i ·némici, o a,~e•~arl, o amici ci c·pno'8-CO– no, -, e. poi ci son selhp:re· quelli Chfl. in mala ' Tutte. afferillazioni ohe hanno in. loro ~ vierità, ma· eh~ non··oontengono (certo ne -~11- ~iiene ·· lq ste~i:fo_ Molaschl) .. «- tutta là verità ». Bo.bene qtioogna .s ~a.re in guardia, evitare ~e· ..q li1ando iacciàn19i . aff~rmàzi9ni ,di . ,q uest,o gene. ~ re., altri: possa. erted.erè 01 fi:ngeire di oredeOC'e che · noi.rinunciarpo-~ metodo ins,urrez~onale deU'a,– nairchis.r:r)Orivoluzionario. Che· ·ancne, -g_1Joe,sto met~do deihha ,essere ,usato. con inte·llig,e,riza e non intendimento ·umano è un conto, ma lo. scartarlo sarebbe un ·metterci senz,'altro fuori deJ1a .vita. · .· - · , • • I . . La r.fv9luziqne dev'essere. anohe e sopratutto dorninata d.a f'or.zemorali, d 'acCOII'do; nia que .. ste sen:z·a una forza materiale riusoirlelbbero im~ potenti. sarebhero, vint::e f schi~iooiàte, annulla- . te. La viò~enza, non guidata, da una forza mo-· raie,, avre 1 hb~ vittori~ effimere,. sarebbe- più cru– de.la e· nel tempo stesso inefficace, e· ci ricon– dm-rebhe sotto la tirannide, la vecchia- o una nuova pooo imp<)rta. Tutto cd.ò, è vero; ma, no– nostante, essa restà indispensabi1e pe~ gli op- . preesi come legittima difesa od atto di libera– done co!].tro la violenz,a, degli: oppressori. Chie « il periodo dei .rumoro~i appelli. alle , armi si_aormai .sùperato » .non è cerio un ma– le; sareblbe ·stato bene anzi ohe tanti appelli, , ' concionl;l,ti a chiaoohiere o stam.p-ati a le~tere cubitali ·per mesi e m,eisi dj seguito senza far. ne nulla in p~tica, si. fossoco~rispanniati an.– c~e p~r ii pa.<,sa~,. Il eh.e non .toglie che 'le , .armi poss~o assere o divenire a tempo e. ltio- · -fede, pur conoscendoci, potrehbero servirsi de,1- · le ·nostre paro le pe:r ·calunniarci, per scredinaire · te nostre ideie o, peigg.io 8Jncora,· .pe;r ad0ipBJ1;ar– be, coine arma eon-bro i -caduti nella lotta: go riiééessa.rie ed indispensabili, sia pur senza tanto rumore o stam,buramenti preventivi. , . . Anche Giuseppe .Mazzini dava · ta· maggiore importanza ai fat~i morali della rivoluzione-. , , • I ' • Ma in attesa ohe una rèlativa· libertà di. spi- . rito sia éonse-ntita, -e ai sia possihi'le studiiare e discutere questo pro.lbilemadella, violenZ:a, che il.bolsc,evismo ed il fascismo.ha.mio rimesso in · prima linea,; riendendo necessario di chiarire di nuovo. deUe idoo, su ,cui pur~ credev~o di esserci un te,mpo spiegati a,.. sufficienza, non possiamo e,simerci dall' occupar.oone quando la occasione lo rende indispensàlbile. Molaschi dioo che il problema deUa rivolu- zione non è tanto problema. ,q.i violenza quanto pr-qiblema.,di forzai morale; il peri.odo dei ruìno– rosi appelli alle arini è sùperato, e bisogna. ·&l)-. pellarci alla volontà- eoscient..e degli uomini li- .beri; ohè a.nohe là tattica déll 'mdiano Gandhi d~a disobbedienza cosciente, dellR' re~ic:;tenza passiva,-de~la non-coopera~ione può pori~~ al- . ia vittoria. , e ponevà l'idea del 'dover€! a haoo.d'ogni azion,e e come punto di partenza di ogni movimento; anch ':egli faceva sopratutto appe~o alla volon– tà, all'educazione, alle, forze spirituali, che so– no lè migliori animatricì del .S~crificio. Ma con tutto èiò; -per tutta la s'ua vita non si stancò ·– mai di fare appello alle armi 1 di raccogliere dan~il'lo per comprarne; di procura~ a chi non ne aveva, · di organizzare ·ins-urrezioni, di ~iu ... tare cpi_unque vole-va passare_ dal pensiero; ~- 1'azione. Non insisto su ,1}iò; chè otggi possono sémbra– re riq.icp,l~, e fuori d'ogni opportunità_ e possi_. bilità prati~,· oorte- affermazioni. Ma, evitia– mo anche con cura fin le apparenze di affer- mazioni òpposte, cli e potirehbero cagionare e– quivo~i dannqsi, oggi, e illusioni perico}ose per l'avvenire~

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=