Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933
6 9 2 M. Praz una tecnica diversa da quella con cui son trattate le figure, essere l à cubisti e qui impressionisti; sarebbe come riunire in polittico un Manet, un C é z a n n e , u n Modigliani. A l t r a cosa è la riproduzione fedele della diversità delle p a r l a – te dei personaggi, i l pittoresco dei dialetti, delle cadenze, dei di– fetti di favella. L ' a b i l i t à di Dos Passos nel rendere queste caratte– ristiche è uno degli aspetti p i ù divertenti dei suoi libri. P e r c i ò non è senza apprensione che ho letto nella Premessa a Manhattan Transfer tradotto in italiano col titolo di Nuova Yor^ da Alessandra Scalerò (e di questa traduzione ho citato un passo sopra) : M o l t o è stato detto e scritto, in questi ultimi tempi, sull'inglese degli scrittori americani. A l c u n i traduttori specificano addirittura : traduzione dal– l'americano. A noi è parso sempre che in D o s Passos, slang, forme dialettali e idiomatiche entrino solo in quanto richieste dal discorso, o da specifiche ne– cessità; del resto i l suo inglese, se pure personalissimo, è ottimo... Ricorrere a compromessi, a piccoli trucchi di punteggiatura, a sgrammaticature cervellotiche per renderne i l periodare così spesso fantasioso e l'aggettivo bizzarro, ci sarebbe parso banale. L a libertà della sua espressione è tale da consentire a sua volta la p i ù ampia libertà al traduttore; di essa abbiamo fatto uso nel solo intento d ì renderlo, soprattutto, italianamente; e ci sembra con c i ò di avergli reso onore, serbando per i l lettore italiano quella che di D o s Passos è la p i ù bella e limpida dote, la sua u m a n i t à . l ) Fortunatamente la traduttrice si prende assai meno libertà di quanta questa premessa potrebbe far temere; anzi, la sua versione è quasi letterale; ma lo spirito dell'originale com'era possibile con– servarlo (se non per la generica qualità del contenuto, di « uma– nità »)? Assurdo, certo, tentar di rendere con vari dialetti italiani le parlate di certi personaggi (certe abilità di traduttori, come quel– la di rendere marsigliese con napoletano nella versione di una com– media di Brieux, posson riuscire una volta, e del resto i l teatro, per la natura speciosa dei suoi effetti, consente maggiori libertà), ma, d'altronde, a rendere quelle parlate con lo stesso italiano con cui si rende la parlata dei personaggi colti, le p i ù pittoresche pagine d i – ventano insipide. C'è per esempio un cameriere italiano che tra i l suo buffo inglese mescola bestemmie nella lingua materna : a ren- a ) Milano, Edizioni Corbaccio, 1 9 3 2 . Altre versioni di Dos Passos in italiano a me note sono la mia dell'/mperafore dei Cacatói (da 42^ Pacallel) in « Circoli » del gennaio-febbraio 1 9 3 2 , quella di A . M . di una parte di Mister Wilson (da Nineteen Nineteen), espurgata di certe frasi di sapor comunista, nell'« Italiano » del novembre 1 9 3 2 . Nella versione della Scalerò son tralasciate cinque pagine circa dov'è presentato un tipo d'italiano anarchico. • 4
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