SCENA OTTANTADUESIMA - Casa di Teta • Cortile - Interno. Sera. il'28 - (.I/. /'. l'.). - Come evocato dalle pRrolc dell'uomo, il viso in-, tatto e sereno di Ines con un filo di sangue che esce dall'angolo della bocca e le cola sul mento. l'anoromic4. Checco immobile che Ja guarda impietrito dal dolore. .129 - (I-'. /.). - Rosetta. La bimba con un fiasco di vino ili mano guardo con gli occhi imbambo, lati .. 430 - (I-'. /.). - Checeo. Jl giovanotto è circondato dag~ inquilini che conosciamo: scrivano\ Homolo, madre di Maria, moglie di: ll.Qlno1o, il formatore, ecc. Cbccco s1 tiene una mano contrita suUa faccia. Alla yoce di Teta, Checco si volge improvvisamente verso di lei, che è apparsa scem\lgJJata e sconvolta, la· guarda come un serpe velenoso e con la mano tesa e tremante l'ad ... dita alla Colla degh inquilini che lo circonda trattenendolo. (h>togramnta pieno di gente). Checco schiumando Sl'Ompostamente uTla TETA (/. c.) - Gesù Maria! Cl IECCO - f: lei c:lw l'ha :unmaz?.ata ! ScENA OTTANTATREESIMA • Via .dt/lt cinqur lune. · Esterno. Sera. >431 - (.Il. C. L.). - centrando ·_il portQndno della casa di Teta, attorno al quale si è formato un capnn-, nello di gente silenziosa e angosciata, trattenut:1 indietro du un uomo della casa. /)al/'i11q. 432 al/'/11q. 437 P. P. e M. l'. P. Volti dJ popolani e popolane attoniti, raccapricciati e commossi. 438 • Come fo 431. - L'uomo sulla porta si ra da parte, facendo segno agli altri di allargarsi. Due gendarmi arrivano, fendono lo folla silenz.ioea, entrano. Di dentro il portoncino viene chiuso con un tonfo. La lanterna colorata i:ii s<.--uote ul colpo e il moccolctto si sp<-gne~ Diafr<w1mo. di chiuwn, FINE Autonomia ~el cinema Unposeu~o~ilemma · Artoeln~ustria di ANTONIO GHIRELLI e MAURIZIO BARENDSON L A nuovo stagione cinematografica mobilita critici cd esteti. ~: trad1zionaJe il « punto .. : orientamento e sintesi di cui (a nnturn umanl\. sente un invariabile bisogno. E ciascuno, naturalmente, opera la s1ntcsi eia un suo modo di visto, l?er certi obiettivi pilÌ o meno sistematici, per certi gusti, anche per certi interessi. Per nostro conto, la stagione derunta ha detto olcune parole limpide e molle torbide. (J Ministro ho. sottolineato lo.· più vigorosa conclusione: inutile preoccuparsi della quantili\ dei film, ffochè non sia consolidata la soluzione •iùalitativo. F.: stata unn osservazione di buon senso, e per questo assai coraggiosa. Adesso, non. vogliamo occup1uci dei 1><>chifilm ccceJJentì girati quest'anno in Italia. Il buon film è commentato da scrittori illustri, di gusto, d'ingegno, che ne sanno cogliere le finezze. 11 cattivo Film ò commentato dai gfovani, per il motivo assai sempHce che i giovani amano ,con tanto smisurato entusiasmo l'arte, do sentirsi mortalmente ortesi dagli attentati che essa deve subire. ~la c'è un'altra ragione, menu senti .. '!lentalc, per· la convalida del nostro interesse at film fall~ti. Ed è che i Ulm lalUti costituiscono la schiacciante maggioran:ta dei film prodotti~ Qucstot 28 è un dato che vale non solo per l'Italia, ma per tutti i pue~i e tutte le cose della Storia. Per cui, il livello medio, l'ultimctrii:, di una 1>roduzione artistico va individuate non tanto nel gruppo; magro dei capolavori, mu in quello folto e squullido delle opere sbagliate. t nel to110 normale degli errorj, nella loro tradizione e rnisurn che, con prudente criterio marginale, ci è dato di reperire gli aspetti più intercssallti d.i unu mediocrità Ja quale, per essere <1uontitativomentc preponderante, risulta qunlitut!,•nmente significativa. La produzione italiana ci · presento, sia detto con giovanile schiettezza, un quadro triste proprio relativamente alla produzion'c media. Le corali proteste levate da tutta la Intelligenza cinematografica italiana ci dispensano dalla ripeti7.ione di argomenti noti. l.'asSenza di umanit.ù, di . stile, d.i sincerità politica e morale - per esempio. (E, su• gli altrj, la malinconicu distanza do ogni profondo senso ò'ltolia). Ma neppure questi, so~o i punti che nella nostra analisi ci muovono inte~ resse. Messo a .Cuoco, con qualche digressione ottica, l1obiettivo sulla immugine più nitida, ne gridano con sommesso rancore la denominazione. Quel che ci interessa e che, n nostro parere. paurosamente incide sul mediocre li- ,·ello della produ7.ione filmfca d'Italia; Fondazione Ruffilli - Forlì è il non risoluto dilemma: urtc o industria? Orazio CostA ci pe.r:<loni, se osiamo gJossorc il dubbi08o p~incipe di Dalllmarcu. È un Iatto ineccepibile 'che; in lta .. lia, le ragioni industriali premono su quelle artistiche [ino . a mozzare ~loro ogni spirito vitale. Perfino i film di guerra sono ben visti solo perchè com• mercialmente convcnfonti. [ produttori, resi fiduciosi di sè daUe cospicue somme che Ja benevolenza della collettività lascia a loro disposizione, pre• su.mono d.i avere il senso limpido dei gusti del pubblico. 11 pubblico paga, il pubblico è poco cOlto, il pubblico deve assistere a spettacoli allestiti con criteri finanziari. Or<a:, i po~ e gli ignoranti hanno di necessità gusti inferiori e sensuali. La su1>erficialitè, la volgarità. e infine lo scarsissimo impegno morale, sono la fisionomia dello psicologia dei poveri e degli ignoranti. Ma, mèntre in ·loro tale Cisionom:fa è il risultato di compassionevoli e spesso in~•olontarie necessità ambientali, risultato che crea d'altronde nella colletti.vÙ.à il do,·ére supremo di cooperare alla eliminazione di quelle necessitò; i finanzieri del cinema ne inducono il pretesto per una superficiale volgare amoralità di produzione che consenta i più lauti margini. Pertanto, il problemn si riduce nei termini seguenti: dipendendo strettatamentc l'attuale deficienza artistica del cinema italiano dall'offarismo e doll'a"idih\ dei produttori, è lecito eh(! il cinema sin ancora un affare, e che Portare sia quanto meno pulito è possibile? In regime controllato, è consentibile una libertù che si concreta in nr• bitr o antisociale, e non più in licenza economica? IHspondiamo di "''· :\'ella sua gCnesi e nella sua conclusiva sfera di effettualità, il èinema si dc[inisce arte soei11le. On 1ero, fenomeno artistico cui In collettività statuale non può disi'nteressarsi a causa delle conseguenze so• cialmentc deteriori di cui .esso è potenzialmente capncc. (Si osservi come, da parte nostra, si intendn sotlolincnre tale interesse, e nel contempo strettAmentc limitarlo a momenti posteriori a quello della ispirazione). Gli analrabeti, gli individui dotati di una istruzione elementare o media, speeilicatamcntc le donne, gli individui psichica• mente e ncuricamentc poco sani - costitu.iscono gli strati più estesi e più sensibili degli spettatori cinematografici. Jl pullulare delle gazzettine cinematografiche scritte con decisa ostilità per In grammatica, la sintassi e la decenza etica, _sono la riprova del li- "ello aantintellettuale cui la mossa di• scende grazie allo speculazioni di personaggi senza leggi morali. (E: un po' la storia trjste del vprietè, in cui reciprocamente gli istinti osceni <li at• tori e spettatori si aizzano nel crosciArt! dei lazzi e delle invettive triviali). Appare, <1uindi, dalle note ffoorn tracciate. che il campo sul quole gli organi e gli individui responsabili della collettività de~ono operare, è piuttosto duplice che unico. Vogliamo dire che non 8i restringe' al <:onirollo deJla 1woduzi11ne (su· cui,. più sotto, ritornerenio ). ·ma deve cstc_ndersi 11 <1ueUo della educazione estetica de-Ila massn. \lunire la mnssu di uno valutazione critic~ il cui senso medio non violenti il buon gusto medio, può siJitnificnrc un indiretto ,nn decisivo colpo alln penicacia llell1\ produzione. Disertate le snl<'. per Cfuel scoso di disgusto estetico <•he ci cO~lie cosi so,,cnte, il diabolico denaro dei finanzieri se ne nndrll, se Dio \'Uolc, in non colnmestihilc \'aporc ac,1uco. Incidere sul livello medio <:ulturale degli spettatori, con um~ di"ulguzione estetica continuo, limpida, prè• 7,iosa. Abolire, con salutari misure ,lrostichc, le pubblicazioni superstiti floride - che settimanalmente n\', ili• scono lu dignìtù del giornalismo arl'i- $lico. lmpcdjrc che si ricostituiscano Ol'· gnnismi edit-oriah o reda1.ionf1li i1 cui astuto 1>rogrammn sia il solleticum(•nto periodico e metodico dei centri hussi dei lettori. (E non ci si costringa, a bollare, sui nostri giornali uni\!ersitari. per nome et cognomcn. gll sciagurilti gazzettieri). Per quello che rigum•,lo il controlli, della produzione, a(formiamo che il , isto 1>revcnti\'O sulle sceneggiature non basta. Per chiarire, diremo d1c non sono surti~icnti i criteri cui nttualrn(•ntc la censura preventivo si ispira. Clu: sono negati\'i: ovvero rigunrdnno soltanto quel che sì deve non girnrc per motivi di morale politicu o cuncordaturia. QueJlo e 11011 ultr~. J.a censura sulle sceneggiuturc, e JH1i sul film <ldinitivo, dcv<" essere anl'hc v sopruttutto estetico. Sin arriclatu a indi\'idui preparati, colti, onesti. {"\"aLuralmente, accademici e critici du.- non scri,·irno sceneggiature e registi du~ non fncciano film). f. non esili, questa c('nsura artisticn, a stroncare, con sc,e• rità al,m~no iniziuk•, tutte le incursioni <:he Ja F'innnza n1oh· operare nel terreno della Poesia. O, il pili disgustoso nrntcrialismo so,·erchieril il popolo cinematografici) d'Italia. . . . A guisa <lì polemici, prC\Cntivo, ri• chiamiamo la cortese :ittenzionc del lettore sullu circostanza importante per la quale noi non nbbiumo parlato che dei film di li,·cllo medio. Sentiamo iJ modesto de.,·ere d1 ripetere che non ci simno a,·"enturllti n diS<:uterc dei capolo,ori, pc1· i quttli ogni discussione è oziosa. Chi scrh·e ha du gran tempo sostenuto la verità 1 accanto a1l'arte ussoluta, di una Piccola Poesia - uno poesia dn tono minore, accessibile senza gronde ini~ia:iionc, divulgativa, snnu, O· nesta. Dio e gli esteti ci perdonino. ma è proprio questo che sogniamo per la produzione [ilmica italiana: una me• dia onesta, sana, venata di piccolapoesia. (Cosi come sj sogna che ognuno abbia una suo piccoln casetta, una 5tan• zn da bagno, ,e un po' di soldi \per andarsi a divertire - alla sera - con la i-agazza e gli amici). ANTONIO GHIRELLI ,. MAURIZIO BARENDSOl\.
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