Pattuglia - anno I - n. 8 - giugno 1942

APPENCDEICRITICA Pubblicmulo quesia breve e i11CQm· plela « Antologio criticll », ci sembra di compldare ~ se nwi completare si può un si/fallo omaggio - le pagine cl,e abbiamo qui rocco!Jc sull'arfisto ror,u,no, e uc//o stesso tempo di oprire un primo prmor<mw ,iell'atluale posi- :ionc dcli<, critica ,/i fronte " Séipio11e; in ut1 prossimo avvenire ci augurimno di poter raccogliere nelle edizioni ciel 11oslro mensile in w1 11olw11e gli scrilli (rit:ci pi,ì impeg,wtivi. Limitandoci per ora alle, promessa, irwitiomo artisti e critici <1 voler inviare 11w/eria/P in proposito: vorremmo cosi aprire la possibililti a ,ma defi11iti<:ll col/ocozionc cli Scipione uell'arle moderna, e !C quan/o ci perverrei., ne avr<Ì il valore, ripeteremu 1111 1 o/tra volta I' onwgçitJ tanto l'argomento ,:i im/:,egm, e ci assorbe. g. t. Credette ncll'arle come a un'estasi piuttosto che u unn stasi, e compose degli equilihri ancora oscillanti, non :stabili. 1\lu In sua µiUut·a flaccida e gelatinosa <l'una sostanza che ha fo \'Ìlalitù dei succhi organici, è lanlo suturu di forza pet· quanto è corrullibile: fino nl punto necessario al seme gcttulo nella tcrra 1 che intaccato ritrova Jo stimolo alla luce, come scri- \'Cvù. San Paolo ai Corinli. Nata da un furore continuumcnlc nulrito, dn unu \Olonlù che pure seppe far luce a uno \Cra unsiu, nella sua pitlura, Scipione, Iinchè ha potuto, ha tentalo \'eramcnte di esaurirsi. /.,. Si11isglllli - Quattro artisti - l~d. della Colombn ~ Se l'arte di SciJ;ione riesce a conC'iliarc gli opposta nel dominio cli una \ isionc ot·iginale cd esteticamente valida e profondamente umanu, è pçrchè J)Ol,J:giasulla so,ida base di una mornlil.i senza eccczzioni, tanto più seria, quanto meno dichiarnla. Scipione affina con lo sluclio i propri mezzi espressivi, proprio con un metodo decaduto e che si direbbe, con orrore, scolastico, ben snpcnclo che la cosidctla pudronanza della mano non è :1ltro che lo specchio di un mondo fantastico traclolto in immngini d'un più cone,•rcto rilievo. G. .\forchiori - Domus N. 148 ♦ li linguaggio di Scipione, prima che maturasse completamente, ebbe in rcaltù due unici presupposti costanti: Murai (il rappot·lo vien<..~comunemente i1wcrtilo ma, specie ag.li inizi, Scipione ricc,cttc dt,ll'amico mollo di più ·,di ,,ua.nlo potesse comunicargli), cri il pro• prio stilC <liscgnativo. Quest'ultimo, in particolar modo. ebbe per Jui un'imporlanzu predominante. I principali problemi l'ormuli, che lo sollccitnrono, sono agitati e, vorrei dire, discussi col disegno. Soltanto attraverso l'opera graricu si possono <1uincli Fornire indicazioni precise sulle ricerche, dn lui condolte, che immcdiutamenlc ne cccitn- \ttno il segno soU.ile sensi.pile e ricco di formcnti. Qui Je sue esperienze Furono vnslissimc: si potrebbero riassumere in un compendio <l.i tutta l'a1·tc del passato, dai Greci a Picasso. Fu 11ucslo il suo modo, valido come o~ni altro, di prcnclcrc contatto con la rcE~ltà e di nutrire la Fantasia con sollccatazioni Yenulc dall'esterno. A. Smitangelo - PJ·cfazione a ., Scipìonc • - Corrente • '\on so lcn(arc subito la definizione cli un nrtisln tanto difficile. ma si potrebbe stabilire una verità prelimim1rc. L'equivoco elci romanticismo, del Greco, della controriforma, sono traduzioni aUrettatc di una "eritù: Scipione è 1:,tato l'animo in cui si è fusa, con più ricchezza di elementi ed ha raggiunto la più dotorosn franchezza spogliundosi di ogni tentuli,o di dis~imulnzione, l'esperienza anticlassica della nuova pittura. G. Piorc11c - Prima~\) - Anno II - i\. 18 • GIANNI TESTORJ - disegno inedito per ,Le Civette gridano, di Scipione una decisione completo, assoluta. Per questa «verità», egli ha rinunciato al guslo, nl piltoriço (cl,1 questo J'ac:cusa mossagli da molti, chp la sua opcn1 sia troppo poco pitturr1) 1 e s'è messo: inconsciamente, ma continuamente in una posizione di ., pericolo». G. Testori - Architrave - O.T(lto I - N. 8 • Un tormento, una tensione sono nei <1uadri, verso la conquista cli una grandezza, cli una pace; dj cui restano solo l'unsia e l'atteso, sospesa nei brran<li cicli come l'annuncio incfrabile cli un misterioso U\ 1\'enimcnto prossimo n coml)iersi: e la mano pare aUrcttarsi in liquide pennellale scivolose; lunghe e continue mnfosse di colore s'avviluppano clisFacendosi Pun nelJ'altra, senza Fratture nè scatti, calde di « un !iato che confonde la terra con il cielo •· G. Veronesi - Domani - unno X - r. 2 • Quale importnnza, anche fisica, abbia avuto la pillura per Scipione - cioè come essa sia stata conlinumncnLc sollccilata di un'adc-sionc consapevole e costante - Jo dimostra la lunga serie degli studi per il « Cardinal Dc• cano ». In cssn è possibile un riscontro del 1·igorc stilislico. non solo, ma anche clell'infolth-si c1uòtidiano dcl1'ispi1·azionc, degli scadimenti e rivalut.uzioni del cuore, dei lufri e ingorghi del sangu~. e una dcnuncin così rigorosa della propria giornata, che prende alla gd1a. .\/. Vulseccl1i - Libro e ~lo.rschello - anno XVI - N. 28 • i\on pittura malata di lctlè1·ntura e non poesia trR_slaLn 1l'irnmagini ma, come movente e meta, se non sempre come realizzazione. impeto lirico del111 creazione Figurali\la e della parola: a tal punto il lirismo Fu intimo e profondo u lai punto l'espressione ubbidì a una necessità puramente interiore che scritLi e clìsegni, che di questa necessità erano la manifestazione più immediata e sponlanen. rimnscro fin oltre la morte ignoti al pubblico, tra Jc mani di pochissimi amici, chiusi, come pnginc cli conFcssionc d'un dinrio, entro lo scrigno suggellato di un af,Fetto intimo e fidato. G. PtJcchioni - Punto - X. ·1 IN MEMORIA 01 SCIPIONE E sgomento del tempo quest' i'nq11ùto mistero d'altra vùa che consuma squqlltde notti' spoglù di stlenzi°o: e la pi.aga degh anni· sarcì attesa dell'·1·nfanzù1, perduta nella voce che parlò 4 della morte, sconosciuta alt ignaro fancùtllo che gi'ocava. LUCIANO SERRA Pesano ancorn sulla sua p ·ltura t. oppc definizioni letterarie (in gran parte aUettuosi ricordi di amici), che hanno sfasato, se non - proprio variato, l•'aspctto tonda.mentale della sua arte, Fè~da2i;ne: 1 R°flffiftr~ F ,r-u""..F. ,- •,;1----------------------------~ 12 BIBLIOGRAflA 1930-19 (Juett• bibliografia nou lia la prf'ICH tll eatterc eompleL•, ma ,..aole iotlicare gli arlh::oll e1tcoti•II (per una bibllo5rdla 0 comple1a Ono al 1939 rimando al ,..olame110 hoepll•no tlel Mard,lorl): non vi taranno perciò c.omprcel gli ar1lcoll ,opra I• 010,1ra, •Il• Cal• Jerla della '.:jpl~• e del tlieegol di .Selploue. Al IXIOtlliCOIOtli ,1end,ere que,1a biblloe:nna 000 CO• no.ce,..o eh,:, cp•cllo di C.lerloa l.clj •p1,•ua eul d'•· daoo» tlel 14 aprllfl • oè ~ I aarÌI o•turaltuenle te, nuto coulv di 11uelll ebe apparlraooo •u codee1ro ou, mero di <t P■ttugll• • e •olla c:.ul Hlfj:CUH di C"""OD• dalllÒi lòpetlerÌI •111111 ahrl ■ gludleare. 1-'acclo 001■re eo1ue, .. ,.,,o i.oche ec-,,c,;loai, gll •rlh::oli •ottoeleoeall •l•o'-' u&c.111 per la magior 1•ar1t io ue-::a,looe di mo,ire, come •• 11 Q,1at1rieon•le dtl '35, o di pubLllcadoul di lnerllll. E qualche e11Clu,o ouo ml "'ogll• 1t>•lc. '-•· L. DE Lunmo • Mafoi e Scipiolle ( e Belvedere » aprile 30) A. FRANCINJ - Scipi<Jmt e Ma/cii alla Colleria di Roma (• L'Italia Letteraria • 16 nov. 30). G. BELLONCl, l\t. BL\NCAU:, E. FALQUJ, M. MAP,U, A. NKPPI, c. E. OPl'O, c. PAYI)• LINI • ln morte di .Scipione(• L'Italia Letteraria » 19 nov. 33). A. l\1Ez10 • Scipiolle ( e Quadrivio • 30 nov. 33). G. C. 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