Pattuglia di punta - anno I - n. 2 - dicembre 1941

DEVIAZIONE DEL PILOTA NEL VOLO IN FORMAZIONE Il <lo, crsi mantenere, come nel \'Olo in formazione, da parte cli più apparecchi una costante posizione relativa [ra loro, rappresenta una forma di lavoro collettivo; infalti l'intima coordinazione tra i vari elementi è necessaria al rendimento massimo ciel lavoro, e alla sicurc;r,zn per la vita degli aviatori e per In conscrvuzione del materiale. Ogni incoordinazione pertanto da parte di uno degli elementi che formano la squaclriglin, comprometterebbe tanto la sicurezza clcll'nviatore quanto la conse1·vazionc dell'nppnrec.'Chio. Con queste p1•ovc si è constatato: alcuni soggetti durante il cammino ad occhi bendati (senza la prova rotatoria) manifestano unn spiccata tendenza a deviare o ,,erso destra o , erso sinistra; dopo la prova rotatorio con giri a deslra, la deviazione si fn più C\'idente dallo stesso lato in cui esisteva prima; lo stesso accade dopo la prova rotatoria a sinistro. Naturalmente in individui da potersi consMcrare come normali, questi fenomeni devono avere una modica intensità, in modo che non ne sia alterata l'armonia del movimento. Verificata c:osì _la tendenzl'.I alla deviazione verso uno dei lati, il soggetto dovrà essere collocato, per il volo in formazione, sul lato verso il quale tende n òcvinre, evitandosi cosi il pericolo di investimento a callsa della deviazione stessa. Questa disposizione sarà provvisoria, Iino cioè che la tendenza del soggetto a deviare non sia stato corretta. Su 176 piloti esaminati (D'O· liveira) 29 presentavano la tendenza a deviare lateralmente, sia a destra che a sinistra; interrogati in proposito tutti dichiararono di sentirsi più a loro agio quando nella forma• mozione di volo si trova\'ano collocati sul lato verso il quale era risultata la tendenza a deviare. Segue da quanto si è detto, la necessità che nella istruzione dcWallievo pilota sia tenuta presente la suddetta tendenza la quale, come si è visto, si riscontra in una percentuale di soggetti non trascurabile. Nel caso che In correzione non si possa ottenere, il D'Oliveira è di parere che l'allievo non deb• bu , enir scartato, ma soltanto dovrà, nei voli in formazione, occupare sempre il lato verso il quale tende a deviare; non potrò naturalmente volare come capo squadriglia. ALBERTO /JAZZOCCH! Oro è stata osservala in alcuni piloti la tendenza a de, iarc nel volo, sin verso destra che verso sinistra. Se quindi un pilota abbia questa tendenza a deviare volando, per esempio verso sinistra, e si trovi nella formazione della squadriglia sul lato destro, evidentemente rischierà di investire il c~mpagno di sinistra, o, per evitare questo incidente, sarà costretto ad un continuo sforzo d'attenzione e n<l una diminuzione cli libertà di manovra, per correggere in ogni momento la deviazione a cui inconsciamente tende. Ilfeltrobattuto Si è trovato che tale fenomeno dipende da una modalità del senso cinematico, la quale rappresenta la compensazione cli una anisoeccitnbilità lnberinlica, che senza arrivare a compromettere lo stato armonico, basta però per determinare un meccanismo reat.Hvo compensatore a favore dell'equilibrio cineticodinamico (J. V. D'Oliveira). Questa labililà labirintica non porta all'eliminazione del soggetto dall'aviazione, essendo riparabile con adatto istruzione. L'accertamento elci difetto di direzione si ottiene facendo camminare il soggetto su una linea retta ad occhi bendati; far.i dieci passi in avanli poi altri dieci pns&i retrocedendo; h, prova si ripeterù tante volte quante occorreranno perchè si manifesti chiaramente la deduzione \'Crso uno dei due Inti. Accertata In deviazione, si faranno fare al soggetto in \Cnti secondi dieci giri a destra sullo sedia girevole, dopo di che si ripcterù la pro\ a sudctta per ,eriHcare il lato di de,inzione nel camminare. Si ripeteranno ancora i giri sulla sedia, ma ,crso sinistra e suC'.cessh amcnte i dieci passi ad occhi hcndali e si noterà il lato della dcL'industria del feltro battuto in Europa e fuori d' Europa conserva ancora oggi, nella sua tecnica, tutti 'i caratteri di una industria o conduzione privata, o meglio riservata 1 tanto che non esistono monograrie di natura tecnica sul feltl'O battuto per usi tecnici e industriali. Cosi è av\·enuto che mentre il feltro battuto è un articolo tecnico moltb applicato negli impianti industriali, molti tecnici ne ignorano le più elementari caratteristiche. Il feltro è un prodotto formato di fibrille animali intrecciate in tutte 1c direzioni, compenetrate tra loro, quasi saldate. tali do formare un insieme omogeneo, compatto e difficilmcnt.c scomponibile nelle sue fibrille elementari, Qnche meccanicamente. Tutte e solo le fibre animali hanno il polere di jeltrare. Nessuna fibra vegetale o sintetica, da.I cotone alla seta, dal rayon al Lanital, ha questo potere, cd ogni tentativo per rendere feltrabili talune fibre non animali 1 è completamente fallito. Però, a seconda del potere feltrante delle libre animali in FBM°cJazionReuffitri°:'"~'òrlf°ssibilc «accludervi• una percentuale di queste fibre non animali che agiscono come fìbre neutre. L' azione che si compie sulle fibrille per feltrare è detta • follatura•. L'operazione di (ollare le libre animali è nata si può dire con l' uomo, necessitato a ripararsi il corpo dagli efretti atmosferici, e precede di moltissimi secoli il tessuto; esso è stato trovato anche presso certi popoli che non conoscevano ancora la maniera di fabbricare il tessuto. Gli esploratori Dupcrrcy e Cook notarono che gli illdumenti e i tappeti delle «Isole della Società» erano di feltro e lo fabbricavano in pezze in maniern molto semplice. Il fenomeno della feltretura è così spiccato nelle libre animali, che P uomo non ha impiegato molti anni a passare dalle pelli. con cui prima si copriva, al fclt.ro. 0' altra parte la pecora stessa, addosso alla quale la lana suCiicicntemcntc lunga si feltra, è la prima fabbricante di feltro. La pecora nel suo odlc, coricata sulla suo lana in presenza di orinn, con il caldo del suo corpo, con la pressione del suo prop1·io peso e con il moto muscolare, ruminando, riproduce tutta la tecnologia del feltro, poichè il fabbricante con i suoi meccanismj ha seguito un processo dj la\'oro che si riçhiamu a quello naturale della pecora. * ** Diamo una rapida scorsa alla la\·orazionc del feltro. Il processo di lavorazione consta di 6 cicli principali. 1) Anzitutto la «battitura•. Le Inne e i peli in genera.le arrh•ano in fnbbrica più o meno puliti, e sempre si tratta di fibre aggrO\ igliatc fra loro, sudice, cariche di impurità; perciò le prime manipolazioni alle quali vengono sottoposte le fibre sono quelle che hanno per iscopo di liberarle dalle impurità di ogni natura, dj sgrovigliarle, di aprirle se sono serrate le une contro le altre, e vin dicendo. Per aprire, sgroppare, isolare. pulire le fibre, sen·ono vnrie specie di macchine, tra le quali principali i battitoi e gli apritoi. 2) Dopo ottenuto un princi~ pio di isolamento tra le libre mediante la battitura, si passa alla cardatura, che ha lo scopo di rustricnre completamente le fibre aggrovigliate e serrate tra loro, per tare con esse (idealmente libere) unn ovatta soffice; questa operazione può effettuarsi con un solo passaggio alla carda o con più ..p. assaggi. Questa macchina è del tipo di quelle note nelle industrie tessili, ma qui l'obbiettivo finale è quello di dare una ovatta di densità costante, mentre lo obbiettiv.o tui mira la carda per tessitura è quello di dare [ili di densità costante. Nella carda da feltro non vi è quindi il divisore, ma vi è una «tela continua• sulla c1uale si condensano le fibre cardate, formando l' ovatta. Quando questa ovatta ha raggiunto un dato peso, la si taglia e la si avvolge su di un rullo. l rulli ricavati dalla corda vengono stesi in falde sovrnp• poste su un lungo banco, cosi da fo1·mare un materasso, il cui peso e la cui superficie devono essere tali da produrre poi nel [eltro finito la densità, il peso e la superficie voluta. 3) Il materasso di fibre animali cosi preparato non è in condizioni di essere battuto, perchè facilmente si sfascerebbe. Gli sì fa subire allora un'operazione di feltratura preliminare detta imbastitura. E' una [eltrntura elementare eseguita a mezzo di macchine dette •sodatriri• ((eltratrici). Le ovatte, sottoposte primu ad opportuna azione di vapore, ,·engono fatte passare tra due piani caldissimi che le comprimono con un mo,·imento alternato rapidissimo; le fibrilJe si agglutinano e si intrecciano in porte, senza compenetrarsi. Dalla sodatrice esce un prodotto già sufficientemente consistente per essere battuto (follato). 4) Però prima cli essere follato, il materasso così ottenuto viene trattato in una soluzione basica o ncida, n seconda delle caratteristiche del tipo in lavorazione. 5) Il prodotto cosi ottenuto passa alla ..,..follatura... In questa fase di lavorazione si forma il feltro. Follare o battere è l' azione meccanica per cui il materasso. imbastito, calando anche del 50-600/o, dà luogo a quel prodotto detto «feltro•. Ln macchina necessaria, detta «follone•, è di• diversi tipi a secondo delle caratteristiche che si richiedono al feltro, sia di pelo che di lana, ma il concetto tecnologico che li domina tutti è lo stesso. Si t1·atta di battere il materasso fra due rulli giranti nel senso contrario, oppure batterlo arrotolato con speciali apparecchi. La battitura è accompagnata da un bagno continuo di acqua calda o di soluzione alcalina. Senza sottilizzare in partieo• lari tecnici, nella follatura le Iibrille si comprimono e si com• penetrano, saldandosi sia longitudinalmente che trasversalmente, in maniera tale da dare il prodotto completo, cioè il feltro. Nel follone si ottengono feltri di qualsiasi compattezza o densità: si ottengono anche feltri duri quasi come il legno. 6) Il feltro cosi ottenuto lo si ri_Cinjsce. cioè lo si ]ava, lo si asciuga, lo si calandra, lo si squadra e lo si trancio. Il prodotto è così pronto per In vendita. Le applicazioni sono varie e numerose: pantofole e calzature, tappeti, abbigliamento. guarnizioni tecniche per tutte le macchine, sellerie, imbottiture, articoli da caccia, sport, turismo; ,~iene inoltre usato dalle industrie metallurgiche, tessili, chimiche ecc., per le sue caratteristiche: non marcisce, è nntisonoro, è coibente per eccellenza, è elastico e plastico, ha ottimi requisiti di resietenza alla tensione, allo sfregamento, nlla pressione ecc. ecc. Le sue possibilità di impiego sono tra le più numerose, le più ,·arie, le p"iù interessanti, e certamente il feltro avrà ancora più impieghj e più vasto S\'iluppo. Ml,,O MAD01"1A 15

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