Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

Le rivolte dei veneti 91 (38) Così, il 22 giugno, la "processione che doveva oggi aver luogo a S. Zeno per le vie e le piazze, - venne limitata alle mura del tempio" ("L'Arena'',. 24,giugno 1867). Rimane però una grande tensione fra i fedeli, arimentata da dicerie come la seguente: "Domani ricorrendo la festa di San. Pietro, si .va sobillançlo che le cerimonie religiose saranno djsturbate nelle chiese, che si reagirà contro quanti vi prendono' parte, e si'mili"' (29 giugno 1867). Jn questo clima bastava un nulla per creare il panico. 1123 giugno;ad esempio, nella chiesa·di S.-·Eufemia, durante la·predica "un vecchio zelante della religione e conosciuto di men tè debole ripetè _ad alta voce alcune delle parole dette dal predicatore". Il terrore si scatena fra i banchi 7 ,la.gente,fugge precipitosamente verso l.'us~ila e la, crimonia religiosa vi~ne sospesa (25 giugno 1867). (39) A.S. VR., cit., Prefetto a Ministero dell'Interno, 22 giugno 1867, Disordini per la processione del Corpus Domini. (40) A.S.VR., cit., Prefetto a Ministero dell'Interno, 3 luglio 1867, Condizioni morali della Città e provincia. (41) A.S. VR., cit., Istanza urgentissima·di possidenti ed abitanti del Comune di Parona al Prefetto, s.d.). "Ne assicurano - scrive L' "Arena" i primi di luglio - essere sLali tradotti a Verona parecchi individui che a Pedemonte, Distretto di S. Pietro Incariano, insultarono i signori e gridando Viva L'Austria adoperarono i sassi" (7 luglio 1867). · (42) G. Sandri, Sull'etiologia dell'indiano colera e sul riparo da meuersi a questo malore, in Memorie dell'Accademia d'Agricoltura Commercio ed Arti di Verona, Voi. XL VJ - VJ della Serie Il, Fase. 11, Verona 1868, p. 346. (43) "1 primi casi si svilupparono nella frazione di Sabbion in Comune di Cologna dopo l'arrivo da Bergamo d'una filatrice di seta che s'ammalò di colera. Nella fraLione di Sabbion poi si fermava il carro di ritorno da Bergamo ove a quell'epoca era condotto per il trasporto a Cotogna delle filatrici". (lvi, pieghevole inserito fra pp. 346-347): (44) L'"Adige", 23 giugno 1867. (45) L" 'Adige", 1 luglio 1867, 11 prejelto della provincia di Veruna. (46) L"'Adige", 10 luglio 1867, Provvedimenti pel caso d'invaswne del Colera. (47) In qualche caso la coincidenza fra tumulti e misure "sanitarie" è fuori discussione. Come vedremo, il 29 giugno avvengono dimostrazioni di contadini a S. Michele, il 7 luglio accadono incidenti a Grezzana. L' 11 luglio, il prefetto. '' A tutela delle condizioni sanitarie di questa provincia; inteso il parere del Consiglio Provinciale di Sanità; Determina: 1. I mercati che hanno luogo due volte al mese nei Comuni di Grezzana e di San Michele sono sospesi, sino a nuovo avviso. 2. Le Autorità Municipali e gli Agenti di P .S. cureranno la rigorosa osservanza di queste disposizioni" ("L'Adige", 14 luglio 1867). Ora, Grezzana è uno dei comuni fortunati che non sono neppure sLati sfiorati dal colera e S. Michele ha avuto soltanto tre casi. E non è certo per queste misure preteuizie che si è evitato il peggio.- "Le. cause dirette e l'origine della malattia nella Comune di S. Michele nel Distretto di Verona - osserverà-un medico - non sono così chiare perché non è provata la sua importazione né la sua trasmissione. La località in cui ebbe principio era bassa, con acque stagnanti e molta sozzura negli abitanti. Era però questa località assai frequentata da giornalieri, accattoni ecc. (G. Sandri, op. cit., pieghevole inserito fra pp. 346-347). · (48) Così, ad esempio, alla fine di luglio il.prefetto avvisa che "Avuto riguardo alle condizioni igieniche della Provincia, sulle rappresentanze del Municipio di Verona, e di concerto colla Reverendissima Curia Vescovile restano sospese le sacre Funzioni" ricorrenti il 2 e il 7 agosto in tutta una serie di chiese della città ("Adige", I agosto 1867). ' (49) "Giornale agrario-indùstriale veron·ese", 1° luglio 1867, p. 218. (50) "Adige", 15 luglio 1867. (51) "L'astinenza degli Indiani dalle fermentate bevande, che serbano per religion'e ( ... ), attrasse fin da principio l'attenzione di vari medici, e fu dichiarata da·essi cagione" del colera. "ed ali' oppòsto mplti credettero di vederne la ·cagion vera nell'uso non di rado smodato delle spirito.se sostanze di qualunque fatta che sieno" .' Onestamente lo scienziato nostrano amm·ette che non è agevole "il determinare qual fatta d'individui (il colera, n.d.r.) più brami colpire, o risparmiare; intemperanti o temperanti, beoni o astemi" (G. Sandri, op. cit., pp·. 276-285). B 'bl' si) "Adii~'.', 25 ~Uembre 1867. ' ' 1 1 teca u1no t)lanco

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